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Ricordi dal Passato "la Maturità di Claudia"


di robydany54
14.06.2012    |    14.264    |    3 8.1
"Entrarono assieme dilatando le mie labbra carnose; sentivo i due cazzi tra i denti e con la lingua accarezzavo molto dolcemente i loro prepuzi nella speranza..."
Come volevasi dimostrare Claudia non esitò a prendere la parola iniziando il suo racconto:
Ero presa dagli esami della maturità in una calda estate unico diversivo era mettersi sotto al doccia per alleviare la pressante ed insopportabile calura. Il mio cane Billy con la sua grossa mole ed il suo lungo pelo, soffriva più di me; spesso lo infilavo nella vasca e con la doccetta gli donavo momenti di refrigerio. Alcune volte per spezzare con gli studi , mi recavo nel limitrofo parco a passeggio con Billy. Una mattina di buon ora, vicino ad una fontanella, conobbi un ragazzo molto carino, di qualche anno più grande di me , pure lui accompagnato da un bel cane lupo. Iniziammo assieme ad i nostri cani a fraternizzare Chiaramente in modo diverso; dato che Billy, noto maniaco sessuale del parco, si stava ingroppando la bella cagnetta dello sconosciuto. Il giovane molto sveglio, subito mi invitò a cena per la stessa sera. Dato i suoi modi carini ed educati e poi diciamolo era veramente bello, accettai, anche per staccarmi un attimino dai libri e dal pensiero dell’imminente esame di stato. Tornata a casa dopo mangiato,nella mia cameretta, iniziai a fantasticare su quello che sarebbe potuto accadere con il neo amico. Rubai un paio di ore agli studi sfogando tutta la mia libido in un colossale ditalino ; dopo essermi completamente denudata tolti gli slip iniziai a palpare tutto il corpo insistendo sulle zone erogene, concentrando tutte le mie attenzioni alle tette ed in particolare ai miei turgidi e grossi capezzoli. Durante, mi venne alla mente quello che avevo visto nel frigo poco prima: mia madre aveva comprato il giorno prima al mercato; una serie di zucchine belle verdi e grosse, pronte per essere introdotte nel profondo della fica e del culo. Ero solita insaporire le zucchine per i miei familiari prima di farle cucinare. Non essendo sola in casa mi misi una vestaglietta e mi recai decisa verso il frigo. Nel corridoi incontrai mio fratello e la sua amica, che quatti quatti , nella stanza affianco,si preparavano per una bella trombata. Due secondi di convenevoli e subito mi impossessai degli ortaggi, ritirandomi di corsa nella mia camera. Dopo averle un pochino riscaldate,iniziai a leccarne una simulando una sorta di pompino, mentre la seconda me la introducevo tempestivamente nel culo. Ero completamente nuda, supina sul letto cosce allargate, alle prese con le due zucchine. Mentre mi stavo dando un gran da fare, accostando l’orecchio al muro udii la coppia di amanti nella stanza adiacente mentre si sollazzavano a vicenda. Realizzando che eravamo soli in casa dato che i nostri genitori erano fuori per lavoro, pensai bene di non limitarmi solo ad ascoltare, bensì di spiare dal buco della serratura la edificante prestazione. Tutta nuda mi recai davanti la porta della stanza di mio fratello e chinatami un pochino iniziai a curiosare. Erano entrambi sdraiati sul letto, completamente nudi;
li vedevo nitidamente essendo il letto posto proprio davanti alla porta . Uno accanto all’altro, iniziarono a toccarsi rispettivamente, quando il cazzo fu bello grosso e dritto , la troietta se lo prese tutto in bocca facendolo completamente sparire, lui subito puntò sulla fica ed iniziò un gioco di lingua molto ben fatto. Dopo una minuziosa leccata ai genitali con annessi e connessi, i due si posizionarono uno sopra all’altro, lui sotto e lei sopra; la ragazza , si dimenava , tenendosi le tette con le mani ed ancheggiando, strofinandosi sul corpo dell’amante. Non contenta, dopo poco, aiutandosi con le mani estrasse il cazzo dalla fica e se lo fece scivolare tutto dentro il buco del culo bello dilatato e pronto alla sodomizzazione. Con la fica libera , iniziò a spararsi un gran bel ditalino ansimando e dimenandosi come un ossessa,era lei che conduceva il gioco aumentando e diminuendo il movimento dei glutei e dei prosperosi fianchi. Spiando i due continuavo a sditalarmi come una matta, arrivando in tempo record all’orgasmo. La ragazzetta tutta casa e scuola, tanto decantata ad esempio da mia madre non era altro che una bella troietta oltretutto anche rotta in culo. Non che io fossi da meno avevo un culo bello aperto ormai da anni. Raggiunto il piacere mi diressi in bagno per fare una bella pisciata e rinfrescarmi un pochino. Stavo nella vasca per aprire la doccia quando la tizia bussò alla porta, avvisandomi che sarebbe entrata, non avevo chiuso apposta pensando che anche a lei sarebbe servito il bagno. Entrò tutta nuda e senza scomporsi, parlando del più e del meno si sedette sulla tazza e si liberò la vescica. Vedendomi nella doccia mi si avvicinò ed iniziò ad insaponarsi affianco a me; andando nella stessa palestra , spesso accadeva che prendevamo la doccia assieme, insaponandoci l’un l’altra. L’ora del mio appuntamento stava per scoccare, il tempo di un piccolo e doveroso restauro, un pochino di fard, due spennellate di rimmel, una bella depilata sulle cosce, una bella profumata alla fichetta e via, eccoci pronte per la qualsiasi evenienza. Non sarebbe stata la prima volta, che al primo appuntamento mi ritrovassi alla fine della cena a letto con mio spasimante. Tutto dipendeva da loro; se ci provavano io ci stavo, altrimenti me ne tornavo a casa ed il tutto mio malgrado finiva lì. Mi accontentavo del ragazzo di turno; non restavo mai senza ragazzo in nessun periodo dell’anno , essendo carina potevo scegliere chi volevo senza alcun problema. I ragazzi erano contenti, essendo molto brava li soddisfacevo totalmente appagando tutti i loro sensi, non contenta amavo concedermi anche ai loro amici meno fortunati e bisognosi di fica. Io ne avevo per tutti ; più mi scopavano più mi rallegravano. Arrivati alla pizzeria, il ragazzo iniziò spudoratamente a corteggiarmi. Con fare deciso si faceva breccia nelle mie grazie conquistandosi un poco di terreno alla volta. Finito di cenare, il tale mi propose di andare da lui dove avremmo potuto bere qualcosa di fresco e dilettarci nella visione di qualche videocassetta. Intuendo perfettamente ove andasse a parare, feci l’ingenua ed accettai l’invito. Arrivati da lui ,il suo atteggiamento cambiò completamente; da persona garbata e gentile, si trasformò in maleducato e prepotente. Presa dalla rabbia minacciai di andarmene ; senza replicare , mi prese e violentemente iniziò denudarmi. Sbigottita, rimanendo in silenzio lo lasciai fare. Inspiegabilmente ero attratta dalla sua violenza e provavo piacere nell’ essere percossa ed umiliata. Tutta nuda mi fece inginocchiare all’inizio del lungo corridoio di casa sua e piazzatosi, all’estremità dello stesso , mi ordinò energicamente strisciando lungo il pavimento di raggiungerlo. Durante il mio sforzo nel arrivare a destinazione, lentamente si era calato i pantaloni e gli slip, liberando il suo cazzo. Giunta alla meta, mi aggrappai alle sue gambe per iniziare la scalata verso il suo cazzo. Il gioco perverso,mi garbava, infatti arrampicandomi lentamente, presi il cazzo moscio tutto dentro la mia bocca . Esultai poco dopo nel sentirlo crescere dentro di me. Avendolo preso non in erezione lo avevo introdotto nel profondo della mia gola. Per non soffocare, dovetti espellerlo, gustandomi nella sua massima erezione,tutto il suo splendore. Da terra in ginocchio afferrandomi ai suoi fianchi , mi cimentai in un colossale bocchino e senza mai interrompere, aumentando gradualmente il movimento del capo lo feci venire ingoiando la sua sborra deglutendola tutta senza sprecarne neppure una goccia. Non del tutto appagato , mi prese per i fianchi ed adagiandomi sul soffice divano , mi penetrò nel di dietro, sodomizzandomi con violenza. Lo avevo tutto dentro il mio culo, lo sentivo spingere ed avanzare fino alla fine per poi indietreggiare e riuscire liberando completamente la cappella . Qualche secondo fuori per poi rintrodursi con violenza per riprendere il viaggio all’interno del mio corpo. Il sinuoso movimento era ritmato da potenti schiaffi sulle natiche che scandivano il tempo. Proseguì nel suo intento, adottando un linguaggio volgare ed oltraggioso fino a venire . Sentendomi chiamare, troia , puttana, bocchinara ,rotta in culo, mi procurava una serie di orgasmi a catena, liberandomi ad ogni tipo di inibizione , lo incitavo ad alta voce , a scopare ed inculare la sua troia . Le sorprese non erano ancora finite, preso dalla foga il porco senza uscire , pensò bene, dopo avermi riempita di sperma, di pisciarmi in culo, iniettandomi il caldo liquido nelle viscere . Uscendo mi tappò il buchetto con un dito per non permettere la fuoriuscita del liquido. Arrivammo al bagno appena in tempo , non resistendo più spruzzai il tutto dentro la vasca formando un bello spruzzo dal mio culo.
Mio malgrado, un simile trattamento, mai subito prima, mi eccitava regalandomi forti emozioni. La rabbia iniziale si era assopita, oscurata, anzi completamente dissolta dalla eccitante prestazione. Il tizio come per magia, tornò ad essere quello di prima gentile e premuroso. Il Dott Jekill e mr. Hyde come nel romanzo di Stevenson.
Un paio di giorni dopo ci rincontrammo per andare da lui . arrivati destinazione, mi accorsi che non eravamo soli , oltre a noi nel salone bivaccavano due giovani . Immediatamente intuii il gioco del tizio ed aspettai la sua prossima mossa. Ci sedemmo e dopo le doverose presentazioni, i tre presero dal frigo una enorme caraffa di sangria. Iniziammo a bere assaporando il dolce sapore del infuso. Il bere mi diede subito alla testa facendomi allentare ogni tipo di freno inibitorio; era quello a cui puntavano i tre lazzaroni; mi proposero dato il mio bel corpo, di cimentarmi in uno spogliarello.
. Esaltata dalla insolita situazione, accettai ed a suon di musica iniziai a togliermi gli abiti improvvisando uno strip da mozzafiato, lasciando lentamente cadere gli indumenti sul pavimento, fino a restare come mamma mi aveva fatta . I ragazzi eccitatissimi si erano calati i pantaloni, esibendomi i loro gioielli iniziando timidamente a menarseli scappellandoli e mostrandomi le loro belle cappelle rosse e lucide . Vedere tre cazzi assieme e pensarli simultaneamente dentro di me, mi faceva colare la fica di candidi flutti di piacere. Il mio corpo voglioso si stava preparando per accoglierli nel profondo del intimo. Chi avrebbe iniziato per primo; questo era il rebus che mi incuriosiva ed eccitava in dismisura. Tutto il mio corpo vibrava di lussuria; ero una mina vagante pronta ad esplodere. I grossi capezzoli scuri ed appuntiti si erano talmente gonfiati , che rischiavano di scoppiare. Due dei ragazzi alzandomi le braccia scoprendo il pelo ascellare tutto zuppo della traspirazione, iniziarono a leccarmi le tette asportando tutto il sudore fuoriuscito durante la danza. Il terzo puntò diretto e preciso tra le mie cosce dove trovò un fiume in piena. Venivo leccata accuratamente e minuziosamente da tre uomini nei punti più caldi del mio corpo. Mi stavano preparando per il gran finale , a turno o tutti assieme sarebbero entrati in me possedendomi fino allo sfinimento. Dopo essere stata deposta sul pavimento a quattro zampe, il primo dei tre iniziò a prendermi infilandomi il suo bel cazzo nella fica. Toccai il cielo con un dito, finalmente si erano decisi a scoparmi; il ragazzo sotto gli occhi degli altri due, iniziò a pomparmi con energia fino a d inondarmi di sborra. Alla sua uscita, senza perdere tempo, subito pronto un altro cazzo, no riuscii neppure ad espellere la precedente sborra. Mentre mi scopava sentivo la fica zuppa di piacere e della sborra del primo ragazzo ancora tutta dentro di me. Il classico rumore dello sciacquettio della vagina , era amplificato dalla quantità di liquido accumulato. Il cazzo pressante ed aderente alle pareti della fica, fungeva da tappo impedendo qualsiasi fuoriuscita di sperma. Venne pure il secondo svuotandosi completamente le palle , facendo attenzione a non disperdere il prezioso liquido. Già posizionato e vigile, il terzo cazzo si infilò così profondamente che ebbi un sussulto. Appagati ma non esausti, gli altri due provarono con successo a scoparmi nella bocca. Entrarono assieme dilatando le mie labbra carnose; sentivo i due cazzi tra i denti e con la lingua accarezzavo molto dolcemente i loro prepuzi nella speranza di abbeverarmi al più presto del loro nettare. Vennero tutti assieme lasciandomi esausta in terra tutta zuppa di sperma.




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