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Un' amicizia saffica


di robydany54
27.02.2019    |    6.621    |    3 9.4
"Dall’ato mi godevo la scena inebriante e tosto mi accingevo a penetrare la femmina approfittando della lingua della mia consorte intrisa di saliva e caldi..."
Durante il tragitto in tram per per andare al lavoro, Roberta aveva stretto amicizia con diverse signore residenti in vari quartieri, ma tutte sullo stesso mezzo, alla stessa ora per raggiungere ognuna la propria destinazione per lavoro o per di porto. Ne aveva conosciute svariate ma solo con poche si era aperta instaurando una vera e propria amicizia. Tra queste una tra tutte l’aveva colpita ; una reciproca simpatia aveva accomunato le due femmine che col passare del tempo si era sempre più consolidata sfociando immancabilmente in un formale invito a cena. La signora di nome Antonella era separata da anni quindi si presentò da sola. Appena la vidi, ne rimasi da subito affascinato; vestita elegantemente un tailleur fumo di londra, una camicetta biaca, calza di seta e un paio di scarpine affusolate. La sua candida camicia lasciava intravedere dal suo decolletè un seno ben proporzionato e sodo. Dopo i doverosi complimenti ci mettemmo a tavola e concludemmo il resto della searta fraternizzando amichevolmente. Avevamo passato una bella serata in allegria e spensieratezza, senza fare e eccessivamente tardi. Roberta radiosa di avermela presentata, mi confidò la sua attrazione verso la donna. Era più forte di lei Antonella la intrigava, provocandole nuove sensazioni mai provate prima; insomma le sarebbe piaciuito allacciare una relazione sentimentale con lei.Vi era un problema: il sentimento era corrisposto? La donna, avrebbe visto di buon occhio una relazione saffica o si sarebbe dileguata inorridendo? Unico modo per saperlo era tastare il terreno senza forzare la mano. Con il passare dei giorni la vedevo sempre più ansiosa e nervosa. Sotto mio consiglio decise di andare con lei a fare compere in qualche negozio del centro .In questo modo avrebbe accorciato i tempi constatando le reazioni della femmina nel vederla discinta in un salottino prova,mentre si misuravano i vari indumenti a stretto giro di gomito. Roberta con astuzia prevedendo l’accaduto, si era premunita , non indossando il reggiseno per mostrare le sue grazie all’amica. Durante la prova dei vari indumenti, Antonella sorpresa dalla disinvoltura dell’amica nel mostrarsi senza pudore, si era abbandonata a commenti sagaci sulle sue fattezze: era rimasta colpita dalle sue belle e prosperose tette e dal suo bel capezzolo irto come la punta di un lapis. Probabilmente non era la prima volta che si trovava in una simile circostanza , infatti in una manifestazione di gioia,senza esitare abbracciò l’amica baciandola teneramente sulla bocca. Un bacio casto che però riempì di voluttà la mia consorte, facendole bagnare le mutandine. Tornata a casa, con la fica in fiamme, dopo aver spento l’incendio con un bel bidet mi raccontò l’accaduto, ribadendo con decisione la sua crescente voglia di farci l’amore. Il mio consiglio fu uno solo, parlarci e vedere se la cosa potesse essere possibile senza incrinare la solida amicizia. Annuendo Roberta iniziò a spogliarsi, invitandomi inconsciamente a riempirla di tenerezze. Non me lo feci dire due volte e accasciandola a pancia in su sul letto, dopo averle spalancato le cosce mi buttai a capofitto in quel capolavoro della natura inalando tutti i copiosi odori e sapori dei suoi umori , caldi e lattiginosi . La mia lingua si agitava amalgamandosi ai fluidi vaginali e nello stesso momento elargiva enorme diletto alla mia adorata mogliettina che contorcendosi come una gatta in calore iniziava a progressivamente a raggiungere l’eccitazione . Continuai fino alla fine sentendola gemere sulla mia lingua, sfociando in un orgasmo senza pari.
A quel punto fui risucchiato dentro di lei tra le pareti serrate della sua fica ormai trasformata in un fiume in piena. Gridando ed agitandosi , si fece pure sodomizzare accogliendo il mio cazzo fradicio nelle sue viscere. Non ci volle molto che le schizzai all'interno tutto il mio sperma. Appagata ma non esausta si accovacciò al mio fianco e con la lingua si dedicò ad una metodica e stimolante pulizia delle mie parti intime. L’osservavo mentre la carnosa lingua detergeva il mio sesso aspirando tutto il liquido tra le sue fauci. Rimasi per la tanta energia e spregiudicatezza di solito era sempre molto riservata non oltrepassando mai i limiti, probabilmente l’idea di concedersi una relazione omosessuale l’aveva liberava dai vari pregiudizi facendo uscire la troia che era in lei.
I giorni passavano e la situazione tra le due donne ancora non si era chiarita.
Per puro caso una mattina, incontrai Antonella e subito la invitai per un caffè, dopo esserci accomodati ad un tavolino , lei si aprì confidandomi la sua attrazione per mia moglie, rassicurandomi che non era gay, però l’attrazione era intensa. Era la prima volta in vita mia che mi trovavo in una simile circostanza, avevo spesso sentito decantare le doti fisiche di mia moglie ma sempre da uomini, amici che se la sarebbero voluta scopare, che me lo avevano detto in via confidenziale a mo di complimento . Antonella si raccomandò di non farne parola con Roberta ed io mi guardai bene dal confessarle i suoi sentimenti. Tornato a casa avevo le idee frastornate e non sapevo come agire per favorire la storia tra le due donne. Decisi per il meglio organizzando per il fine settimana una bella gita nella nostra confortevole casa di campagna. A quel punto fui costretto ad avvisare Roberta delle confidenze ricevute , rassicurandola e stimolandola ad approfondire la conoscenza e togliersi il sassolino dalla scarpa . Con forte imbarazzo la mia consorte felice ed eccitata scrutandomi negli occhi si avvicinò e dopo avermi calato i pantaloni e lo slip, appoggiando le sue carnose labbra al mio glande, improvvisò un virtuoso giochetto di lingua che sfociò immancabilmente in un portentoso pompino con tanto di ingoio. Arrivati nella casa di campagna , dopo esserci messi comodi optammo per un dolce far niente , cosa oggigiorno preziosissima dato la frenesia ossessiva che ci attanaglia, pensare negli anni sessanta una nota reclame di un liquore diceva le testuali parole “contro il logorio della vita moderna” oggi ce ne vorrebbero di damigiane di quel elisir. D’accordo con Roberta, mi inventai una scusa per dileguarmi e lasciarle sole nella speranza che succedesse qualcosa e che affatto compiuto mi avrebbe raccontato tutto per filo e per segno, non tralasciando alcun particolare. Ne approfittai per fare un giro in paese e godermi tutte le iniziative che avevano preparato e stavano preparando per la sera. Rientrato dopo un paio d’ore le trovai in salotto davanti al tv. Ignaro di quello che poteva essere accaduto cercai una risposta nello sguardo di mia moglie, la quale i sorrise. Poteva essere un buon segno, in fin dei conti non vi era nulla di logico che avrebbe potuto impedire una simile unione, uno sfizio che due persone maggiorenni e vaccinate vogliono togliersi. Più tardi venni a sapere che era andata alla grande ed entrambe si erano amate allo sfinimento dilettandosi financo con un fallo artificiale per accrescere il gradimento. Mentre ci preparavamo per andare a passeggio , Roberta mi raccontò come era andata la faccenda: Subito dopo la mia uscita, si erano dedicate a sistemare la casa una generica pulizia dopo la lunga assenza, indossando qualcosa di più pratico si erano svestite osservandosi divertite; il clou si era presentato nei vari movimenti con la scala entrambe volutamente prive di slip si dilettavano nel salire i gradini a mostrarsi senza ritegno: situazione durata molto poco, Antonella non potendone più si era sbilanciata allungando una mano tra i glutei dell’amica invitandola a scendere , messaggio ricevuto con tanto di appassionato bacio sulla bocca , questa volta però le loro lingue si erano fuse in una aspirandosi avicenda. Sdraiatesi sul divano dopo essersi completamente denudate si erano dedicate ad una perlustrazione corporea coinvolgendo oltre le mani , con la lingua e proprio con questa si erano stimolate i capezzoli ,il seno, le ascelle irte di peluria quasi a simulare una fica ed infine dopo essersi messe nella più logica posizione con le teste tra le cosce volgarmente denominata a…. 69 si erano concesse una lenta e gustosa leccata di fica , assaporando e ingerendo avidamente ognuna gli umori dell’altra . il tutto si era concluso raggiungendo l’acme del godimento. Per non farsi mancare nulla durante la doccia si erano pisciate addosso svuotandosi la vescica. Insomma come prima volta non si potevano lamentare ora dovevano riuscire in qualche modo a gestire la loro relazione nel migliore dei modi .
La sera stessa a cena entrambe, tentennando si addentrarono nel discorso e dopo vari giri pindarici mi chiesero se ero disposto ad accogliere tra di noi Antonella in un bel menage a trois . Non saremmo più stata una coppia ma un trio. Questa proposta non si riferiva ad una notte o solo per rapporti sporadici , avremmo vissuto assieme tutti e tre sotto lo stesso tetto. Problemi logistici non ve ne erano la nostra casa era di circa 130 mq. con due bagni e sei camere, problemi fisici neppure , certo non ero più un ragazzo di un tempo ma oggi grazie a determinate pillole si può riacquistare non dico la carica dei vent’anni ma almeno evitare grame figure si . Perplesso ma intrigato di fronte all’idea di potermi scopare a turno le due splendide femmine, pretesi un periodo di rodaggio nel quale ci saremmo resi conto sulla fattibilità della convivenza e della relazione sentimentale. Imbarazzate ma felici le due femmine si denudarono totalmente facendomi strada verso la camera da letto, sculettanti inforcarono il corridoio ; osservarle da dietro con quelle belle e sode chiappette tonde, mi provocò un erezione ed una voglia di unirmi a loro nei vari giochetti amorosi . Sdraiati sul letto iniziarono fin da subito a toccarmi il cazzo ed i coglioni , alternandosi e prodigandosi per donarmi il massimo del godimento. Incoraggiata da mia moglie, Antonella spalancando la bocca me lo prese tutto fino in fondo urtando con il volto dell’amioca che nel frattempo si stava dedicando con solerzia alle mie palle . Sotto l’assalto famelico delle due femmine stavo arrivando troppo velocemente al clou, così decisi di fare una pausa e gustarmi i due corpi sinuosi al mio fianco, incitandole ad amarsi sotto i miei occhi; mi stimolava scrutare mia moglie intenta a leccare la fica dell’amica fino ad ora l’avevo sempre vista alle prese con un cazzo al limite con due. Voglioso più che mai di gustarmi la nuova venuta, la feci mettere a quattro zampe e sotto feci distendere Roberta per lubrificarle ulteriormente la fica con la lingua. Dall’ato mi godevo la scena inebriante e tosto mi accingevo a penetrare la femmina approfittando della lingua della mia consorte intrisa di saliva e caldi umori vaginali. Entrai in lei senza fatica , in un battibaleno fui risucchiato tutto dentro; muovendomi in lei percepivo la stimolazione clitoridea che Roberta le stava offrendo. Antonella per non essere da meno, si adagiò seno contro seno addentrandosi tra le cosce dell’amica , prendendole la prominente clitoride tra le labbra e praticandole una sorta di stimolazione molto simile ad un pompino. Dovetti stare attento a venirle dentro in quanto ancora fertile. Estrassi il cazzo zuppo e grondante di liquidi lo posi tra le fauci di mia moglie che lo accolse con gioia immensa portando a termine il mio godimento, procurandomi una sborrata copiosa . Da una prima analisi la cosa si sarebbe potuta fare ; solo il tempo ci avrebbe dato ragione o torto.
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