Una grande collera da scaricare

Erano anni che ascoltavo i tradimenti di Sandro, mio caro amico di infanzia. Si era sposato con Maria appena ventenne, ma non era passato un anno senza che la tradisse. Lei una donna calabrese, orgogliosa e forte di carattere, ne mandava giù una dopo l'altra, per proteggere l'unità familiare e i propri figli. Ma era chiaro a tutti non sopportasse le continue scappatelle del marito.
Da qualche tempo sbirciavo il profilo facebook di Maria ed avevo cominciato a vedere in lei un certo cambiamento. D'un tratto cominciò a postare foto in costumi succinti, scollature generose e belle scosciate in occasioni più o meno create ad hoc. Alla viste di quelle gambe velate avevo accompagnato felici masturbazioni.
Due settimane fa l'occasione golosa si presentò. Eravamo in Puglia per il matrimonio del nostro amico comune Rolando, alloggio scelto il medesimo hotel.
Sandro e famiglia nella stanza 204, io nella 205. Bellissimi balconi vista mare, separati da una barriera in pastica ondulata.
Durante la cerimonia religiosa, approfittando delle distrazioni di Sandro, osservavo Maria e le sue forme. Indossava un vestitino celeste, attillato, che risaltava i fianchi larghi e il sedere bello pronunciato. Il petto abbondante e rotondo, stretto da un reggiseno in pizzo bianco a balconcino, svettava dalla generosa apertura frontale. Un dettaglio che fissavo con insistenza erano i suoi piedi con unghie smaltate rosse fasciati da un leggero sandalino. Una vera Donna, segnata dalle due gravidanze che le avevano regalato forme decisamente sensuali.
Il giorno successivo eravamo tutti in spiaggia e ancora una volta mi perdevo ad ammirare questa donna, approfittando del tempo che Sandro passava coi bambini. Col senno di poi capii che lei se ne era accorta e quello che capitò dopo non era un caso.
Durante un loro bagnetto si sdraio' a pancia in giù sul lettino e con la scusa di chiedermi cosa avremmo fatto la sera stessa mi fece girare mentre si slacciava la parte superiore del costume, mostrandomi di lato il suo fiorente seno. Due tette proprio grosse, che immediatamente gonfiarono il mio costume sotto i suoi occhi.
Dopo qualche ora andò a far la doccia in uno di quei box aperti sopra e sotto e fece di tutto perché la vedessi. Mentre si lavava, osservai lei sfilarsi lo slip senza togliere lo sguardo da me. Cominiciavo a temere che Sandro potesse notare qualcosa, quindi tornai a fare i cazzi miei e a prendere il sole mentre loro rientravano in camera.
Dopo un'ora Maria mi chiamo' e mi chiese di recuperare i suoi occhiali da sole nel box doccia presso lo stabilimento balneare. "Dove ho la testa", mi disse..
Sapevo cosa dovevo prendere. Entrato dentro non riuscii a resistere. Le annusai e come prevedibile avevamo un profumo di fica intensissimo. Era evidentemte bagnata fradicia mentre stavamo parlando. Le leccai con una notevole eccitazione all'altezza dell'ano, assaporando il suo grado di igiene, mentre con il naso celebravo le sue perdite di umori. Proprio una mamma tutta da gustare.
Inutile dirvi che gliele sborrai tutte, pensando al momento in cui gliele avrei ridate con un grande sorriso.
Quella sera, un po' freschina, decise di indossare dei collant chiari e sandalo col tacco alto. Ormai era una continua provocazione e mi dovetti segare un paio di volte al ristorante e nel locale. Avevo il cazzo in gola. Sentivo una voglia di penetrarla pazzesca.
La mattina successiva arrivo' l'occassione. Sandro andò in spiaggia coi bambini e lasciò Maria sola in stanza. La sento alzare la tapparella e andare in balcone. Faccio altrettanto e attraverso la barriera mezza trasparente e mezza coprente la vedo completamente nuda, col suo grosso culone e le tettone ciondolanti. La chiamai, e girandosi mi mostrò (seppur non completamente nitida) la sua vulva, pelosa e florente. Col il pene in grossa erezione le dissi che avevo i suoi occhiali come da su richiesta.
Mi invitò a passarglieli e senza grossi indugi scavalcai e la raggiunsi nella sua stanza.
Indietreggio' a mimare un finta resistenza di cui non mi curai per nulla. Le diedi il costume e mettendoci la mano trovò ciò che si aspettava. La trascinai in camera e cominciai a leccarla, masturbarla e dirle le migliori volgarità che mi passavano per la mente. E a renderla partecipe delle decine di seghe fatte sulle foto del suo corpo, dei suoi piedi, delle sua bocca. Più gliele dicevo e più sentivo le mie dita strette nei sussulti delle sue pareti vaginali. Venne tre volte prima di succhiarmi il cazzo con una ingordigia che non mi era mai capitato di vedere. Quando ero lì lì per schizzare si fermò e saltò sull'uccello, cominciando a cavalcarmi con foga, godendo a squarciagola. 3 colpi e le eiaculai un fiotto senza fine dentro il suo corpo, mentre Maria cominciava una serie di orgasmi a cascata che avevano allagato il letto. La mia verga non accennava a rilassarsi e Maria continuo' a prenderlo, pretendendo di essere penetrata in ogni orifizio. Sarò venuto 4-5 volte, lei non ho nemmeno idea. Ma ricordo l'ultima, quando si materializzo' il suo piano. Stava aspettando Sandro, ovviamente preoccupato di non vederla arrivare.
Lo accolse salutandolo, continuando a saltellare sul mio cazzo con quelle tettone a ciondoloni. Sborrammo insieme, senza lacun ritegno né rispetto per il mio ex amico.