Il culetto di Chiara

Chiara è una mia dipendente del negozio. L'avevo assunto due anni fa in quanto cassa integrata e con una discreta esperienza di venditrice alle spalle. Inutile negare che l'avessi presa per via di quel suo sguardo da puttanella, unito ad un corpo esile ma molto sexy. Al colloquio si era presentata con una gonna sobria, fino al ginocchio, con un bel paio di collant e sandali, da cui spuntavano le dita dei piedi tinte di rosse...inguainate..da impazzire. In un paio di anni non sono mancati ammiccamenti, messaggi più o meno espliciti e battute a doppio senso sessuale. L'anno scorso la svolta...è in crisi col marito, qui lo sapevano tutti. E allora comincia a giocare in maniera più insistente. Vuol giocare, indossa di continuo minigonne bianche con tanga neri, tacchi alti e collant chiari. Lo sa che le guardo le cosce, ogni weekend segandomi o scopando mia moglie pendando fosse lei. Un pomeriggio rimaniamo solo io e lei in negozio. Aveva un paio di scarpe col tacco aperte davanti, da cui si intravedeveno le dita dei piedi smaltate bianche in punta.La volevo.La chiamai chiedendo il punto delle vendite dl giorno. Ma avevo solo una cosa in testa.E lei lo capi' in fretta. Le dissi.."Chiara, veniamo al sodo". "Sei proprio figa, e tu sai quanto mi fai drizzare il cazzo."Sorrise, avvicinandosi. La presi per un braccio e le spinsi il suo meraviglioso culetto con la mia mano verso di me. La sua fica era contro la mia patta gonfia. Le ficcai con forza la lingua in bocca, limonando senza sosta. Mi chinai poi a suoi piedi, le slacciai il laccetto delle sue scarpe e cominciai a ciucciarle i piedi con i collant. Mi scoppiava il cazzo e la troietta ne era orgogliosa. Mi tolse il piede dalla bocca e prese a strofinarlo sulla mia patta. Stavo impazzendo. Lo tirai fuori e lei continuava a sfregare il suo alluce sul mio prepuzio. Era tutto arrossito, stavo godendo di brutto. La girai, le alzai la gonna, le abbassai i collant, scostando il perizoma. Nero as usual. Le infilai l'uccello dentro l'ano, sentendola gemere. Pensava lo infilassi nella sua fica, fradicia e allagata. Ma non sognavo che sbatterle il culo con forza. Era stretto stretto, il buco del culo più caldo e stretto in cui mi ero cimentato. I suoi capelli biondi mi erano tutti in faccia, ma riuscivo comunque a starle vicino all'orecchio destro, ricordandole che era ciò che aspettavo da anni..le palle sbattevano forti, a ritmo del suo ansimare. E lei godeva, godeva. Mi fece sdariare supino, senza farlo uscire. Io ero spalle a terra, lei sopra, con il mio cazzo che la impalava e coi collant abbassati. Mi alzai con la schiena per ficcarla la mia mano destra nelle mutande. Non potevo non sentire quanto era bagnata. Una palude. La feci scendere, la misi a terra e comincia a leccarle la fica come un cremino. Urlava come una cagna in calore, sbrodolando copiosamente. Continua...