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06 Pomeriggio al cinema


di iside59
03.11.2022    |    10.424    |    3 9.5
"Anche questa è sfumata! Dopo l'ammucchiata dietro la tenda a cui non partecipo, il trans torna a sedere e qualche minuto dopo la coppia esce dal cinema..."
Un sabato pomeriggio, sono in casa e non so che fare per vincere la noia, vengo sopraffatto dalla voglia matta di andare in una sala cinematografica a luci rosse, luogo ideale per mettermi nelle condizioni di poter creare una situazione intrigante, senza sentire la responsabilità diretta sugli accadimenti ambigui che ne possono seguire; purtroppo non poteva che succedere, una casualità, creare l'occasione che succeda ... come mi è sempre piaciuto, per poi avere una giustificazione da dare a me stesso, è successo, ma io non volevo!
Vado al Cinema Sempione, uno delle sale che ancora sopravvivono, piccolino, si può ancora fumare al suo interno, abbastanza affollato e se vogliamo, anche lurido il giusto.
Lo spettacolo pomeridiano è iniziato da poco, faccio il biglietto, sposto il pesante tendaggio all’ingresso e mi trovo in un girone infernale tra fumo e odore di sesso.
In fondo, dopo l'ultima fila di poltroncine ci sono altre pesanti tende oltre le quali può succedere di tutto.
Il posto pare frequentato da parecchi anziani e stranieri mercenari, francamente i vecchi in fondo non mi dispiacevano affatto, ma i mercenari un po’ mi preoccupavano, è sempre rischioso mescolare i soldi con il sesso.
C'è parecchia gente! Dopo aver abituato la vista al buio, mi muovo e vado a posizionarmi dietro l'ultima fila di poltroncine a ridosso delle sopracitate tende divisorie; dopo qualche minuto allungo una mano dietro la tenda per vedere se qualcuno ha qualcosa da schiaffarmi in mano.
Passa qualche minuto ed ecco un uccello molliccio e umidiccio che ci si poggia sopra, lo sego un po', non sembra dare grandi segni di vita, probabilmente ha già sparato i colpi che poteva sparare, tanto che dopo qualche minuto il mio espositore si ritrae contrariato e se ne va.
Intanto un grassone straniero, vestito con una maglietta della salute e un paio di pantaloni di una lercia tuta, attraversa le tende deciso, lo seguo con lo sguardo, qualcuno parlando con un amico lo chiama "egiziano", probabilmente è conosciuto in loco, afferra un giovine effemminato che è probabilmente in cerca di emozioni forti, anche lui in attesa che possa capitargli qualcosa di brutto, o di bello più probabilmente, lo costringe in ginocchio e gli schiaffa in bocca la sua mazza, che tra l’altro deve essere considerevole visto la reazione quasi di soffocamento del ragazzo, anche se io non posso ammirarla, un po' per il buio ed un po' perché l’egiziano mi volta le spalle, ma in compenso vedo il suo culo grasso e flaccido che ballonzola mentre gli scopa con veemenza la bocca.
Qualche minuto dopo, prende il giovane malcapitato e lo fa alzare, lo gira, lo fa abbassare a novanta gradi, gli strappa giù violentemente i pantaloni e le mutandine, mettendogli a nudo il culetto pallido e lo sodomizza entrandogli nel culo con un solo colpo ben assestato; il ragazzo sembra cercare di resistere alla violenza come se non ne volesse sapere, ma non sarà così, poi si abbandonerà presto alla foga dell’egiziano, anche lui si è stato bravo a crearsi l'opportunità che questo potesse accadere, apparentemente contro la sua volontà.
Il grassone gli dà di quei colpi da sfondare un muro, altri curiosi gli si fanno intorno a capannello, toccandolo, segandosi e sborrandogli addosso. Quanta violenza, mamma mia!
Esco dalla tenda e mi metto a guardare un po' il film appoggiato con un fianco al muro.
Dopo un po', qualcosa mi si appoggia alla spalla, mi giro e vedo la faccia impertinente di un nonnetto, somigliante a "popeye" (braccio di ferro), che con gli occhi e un sorrisino impertinente mi fa segno di guardare verso il basso, guardo giù e ...buon dio, ma che Cazzo ha il vecchietto?
Con la mano lo impugno e lo sego, la corsa del mio braccio avanti e indietro con la mano che lo tiene ben saldo, lo scappello tirando la pelle indietro scoprendo tutta la cappella, per poi trascinarla avanti fino a quasi ricoprigliela completamente, potrebbe superare i 20 cm, ma come fa un uomo di quell’età ad avere tanto ben di dio in mezzo alle gambe e tra l’altro ancora così ben funzionante?
Fatico un po' a farlo venire, alla fine mi sborra quasi sui piedi, poi se lo rimette nei pantaloni tutto appiccicaticcio, si gira e se ne va.
Intanto il tempo passa, sono quasi le 18:00 e la sala si è abbastanza svuotata, sono arrivati nuovi personaggi, non molti per la verità, ma ecco che si sposta la tenda d'entrata e fa il suo ingresso una coppia.
Tutti quelli che sono rimasti in sala cominciano a girare intorno ai nuovi venuti e vanno a sedersi vicino; non credo sia il caso di andare ad ammassarmi con loro addosso ai nuovi venuti e torno a posizionarmi vicino alle tende in fondo alla sala.
Guardandola bene, la coppia risulta un po' strana, lui con la barba e gli occhiali, faccia un po’ da intellettuale, lei un po' troppo alta e robusta per essere una vera donna.
Infatti, dopo una mezzoretta, lei si alza e va dietro le tende; io che sono rimasto strategicamente lì vicino senza accalcarmi intorno a dove si erano seduti, sposto la tenda e me la trovo li proprio davanti, mentre nel frattempo arriva tutto il codazzo degli inseguitori.
Mi si appoggia lascivamente, al contatto fisico la sento dominante, odorosa, nera come l’ebano, nel buio del cinema non me ne ero accorto della bellezza statuaria di questa “trans”, ansimante e in pieno calore, mi guarda dall’alto in basso, facendomi capire che io sarò il prescelto, la vittima della voglia che gli si legge in volto, sfodera una discreta mazza di carne, facendomi capire che presto quel coso aprirà in me le nuove vie del piacere, non lunghissima ma con un diametro importante, rilascia nell’aria una scia di profumo misto a sesso inquietante, è probabilmente una "brasiliana"; glielo tocco, sembra gommoso, lo sego avanti indietro e la guardo in viso, è bellissima, cerca di mettermi la lingua in bocca...ma io mi ritraggo, mi poggia una mano sulla testa per guidarla sul suo cazzo ma io accenno a fare resistenza e alla fine uno di quelli che l'avevano seguita, mi toglie di mano la nera verga e se la mette tutta in bocca. Anche questa è sfumata!
Dopo l'ammucchiata dietro la tenda a cui non partecipo, il trans torna a sedere e qualche minuto dopo la coppia esce dal cinema.
Sono un po' annoiato e i presenti sono sempre meno.
Allora per ravvivare la situazione decido di mettermi appoggiato dietro all'ultima fila di poltroncine, con il sedere rivolto verso le tende e i jeans leggermente abbassati, tanto da mettere in evidenza a chi mi sarebbe passato dietro, l'inizio dello spacco delle chiappe.
Non devo aspettare molto, sento due mani toccarmi il culo, abbassare i pantaloni e le mutande, inarco la schiena per esporre al meglio il mio buco di culo e sento una lingua insinuarsi nella cavità e cominciare a “slinguazzare” a regola d’arte le mie labbra anali, si è così che le ho sempre considerate, sempre gonfie come le labbra di una fica femminile.
Spinge dentro più che può la lingua e da sotto mi sega, non riesco a trattenermi e sborro copiosamente.
Probabilmente il mio amico, che ora vedo, considerando la sua veneranda età è molto più bravo con la lingua e un po' meno col cazzo.
Vado a sedermi un po' stanco, guardo un po’ il film, veramente una schifezza, e mi appisolo.
Avrò dormito una mezzoretta e quando mi desto, a fianco a me è seduto un uomo oltre i cinquanta con giacca e cravatta, che mi chiede se mi stessi annoiando, mi dice che lavora a Roma in un ministero importante a contatto con un uomo politico del governo (nessuno in verità glielo aveva chiesto), era è a Milano per qualche giorno e se io l'avessi voluto, avrebbe potuto anche ospitarmi, invitare amici altolocati, anche donne se avessi voluto e fare dele belle ammucchiate.
Non mi sono mai piaciuti i millantatori, ma questo aveva un aspetto rassicurante, quasi paterno e già mi immaginavo un giorno magari sfilare in “lingerie” succinta in mezzo ad una schiera di vecchi con la bava alla bocca che mi toccavano, palpavano e poi abusavano di me e della mia fica, scusate, del mio culetto pallido e innocente.
Dice di aver visto la mia esibizione precedente vicino alle tende e mi considera veramente una persona fortunata a provare tanto piacere col culo, lui ad esempio non ci era mai riuscito, un modo come un altro per dire che lui era solo attivo; e mentre parla apre la patta dei pantaloni e sfodera un bel cazzo, qualche centimetro più lungo del mio e mi invita a toccarlo.
Gli dico che li seduto davanti, col chiarore dello schermo non era il caso e gli indico i bagni.
Andiamo al cesso, dei luridi buchi poco più di un metro per un metro, tanto che dentro in due non si riusciva quasi ad aprire la porta per uscirne, da una parte meglio così in quanto le serrature erano totalmente inesistenti.
Tira fuori l'uccello, lo incappuccia con un preservativo, diventa tutto rosso ed infoiato dalla voglia e mi dice con evidente impazienza: "dai girati e abbassati, che te lo metto tutto dentro".
Come resistere a tale invito, abbasso i pantaloni mi chino in avanti con la testa verso la tazza del water, non che fosse il massimo dell’eleganza, mi faccio penetrare immediatamente, non è durato molto il mio “politico” in quanto già notevolmente eccitato solo dall'idea, sborra a fiumi riempendo il preservativo, sfila l’uccello dal pertugio, si toglie il preservativo, rinfodera la mazza, saluta e se ne esce.
Esco anch'io, vado un po' su e giù per la sala, sono le 19:00 passate e c'è ormai pochissima gente.
Ad un certo punto incrocio un "trans" brasiliano, che avevo già incontrato in un'altra sala, che dice di farlo solo per soldi e per mantenersi gli studi qui a Milano.
Con me non aveva attaccato, non era un gran che, poco femminile, muso un po’ lungo, capelli neri anche loro lunghi e mossi, mi dice che un signore distinto gli ha chiesto di poter combinare una cosa a tre.
Mi indica una persona, e guarda caso è proprio il mio amico del ministero; gli dico che nei cessi in tre non ci saremmo stati, ma lei dice che di fronte ai bagni, dietro allo schermo del cinema, celata da un'altra fila di tende c'è una saletta in disuso, dove nessuno avrebbe potuto darci noia.
Probabilmente l'amico del ministero lo ha pagato e questo mi causa un brivido lungo la schiena che mi mette addosso una eccitazione tale da non poter rifiutare l'invito, ma scrollo la testa, voglio prima sincerarmi di com’è l’ambiente dietro a quelle tende.
Aspetto qualche minuto poi mi dirigo verso i bagni, ma invece di entrare a destra sposto la tenda a sinistra e mi infilo dietro allo schermo, in un locale adibito a magazzino, molto buio con un filo di luce che filtra tra le tende e che dà la possibilità di vedere discretamente le ombre che si muovono intorno a te.
Rimango qualche minuto in piedi a guardarmi intorno, non passa molto tempo che vedo la luce filtrare con più decisione, qualcuno ha scostato la tenda e si è introdotto in questa specie di “dark room” posizionandosi alle mie spalle.
L’eccitazione mi pervade, faccio scivolare i pantaloni fino a scoprire l’inizio del solco delle chiappe; non so se l’avventore se ne è accorto ma sembra non essere portato per i preliminari, quasi subito sento i pantaloni scendere e due manone strizzarmi i glutei con forza.
Mi lecca il collo e l’orecchio, sento il suo alito che sa di vino di bassa qualità, cerco di respingerlo ma mi piazza due dita nel culo muovendole dentro e fuori con grande maestria, e qui soccombo, con le mani mi prendo le chiappe divaricandole il più possibile implorando il personaggio alle mie spalle, che ancora non ho visto in faccia, di fottermi selvaggiamente.
Allungo la mano dietro per tastare la consistenza del cazzo dell’uomo misterioso che a breve mi farà sentire femmina, è bello lungo e cicciottello con due palle sotto che sembrano due noci di cocco, non è rigidissimo, segno che deve essere abbastanza in là con gli anni, è però di statura elevata rispetto alla media, un marcantonio.
Mi mette una mano sulla nuca facendomi piegare un po’ in avanti per facilitare l’entrata, me lo punta, fa un po’ di fatica, la prima volta scivola via, la seconda il cazzo si piega, ma poi “swop” scivola dentro tutto nel mio buco umido e dilatato con relativa facilità.
Sento il suo salsicciotto entrare ed uscire con un ritmo che mi fa impazzire e non mi accorgo che la tenda ormai è stata oltrepassata da altri curiosi che vogliono partecipare al sano movimento.
Qualcuno mi strizza i capezzoli, qualcuno mi tocca in mezzo alle gambe, un altro vuole farmi inghiottire il suo uccello; mentre il mio sodomizzatore sta ormai raggiungendo l’apice del godimento, qualcuno riesce ad infilarmi il suo cazzo fino in gola, sborrando copiosamente dopo pochi colpi di bacino, rischiando di farmi morire per asfissia; quasi contemporaneamente, colui che mi sta alle spalle e mi sbatte come un tappeto, inarca la schiena in un ultimo colpo di reni sprofondando completamente nelle mie viscere ed eiaculando un litro di sperma dentro al mio culo.
In breve tempo scompaiono tutti, paghi del loro piacere, rimango solo e imbrattato di liquidi seminali, prendo dei fazzolettini e mi pulisco alla bene in meglio e ritorno in sala.
Sono ormai quasi le 20:00 ed in sala ci sono un pugno di persone, io, il “politico”, il “Trans” e pochi altri; sto pensando di abbandonare ed andare a casa, quando il “trans”, che probabilmente non ha voglia di rinunciare al suo “business”, mi si fa incontro e mi ripropone la cosa a tre.
Sono indeciso, ci penso un attimo e poi annuisco, recandomi come un automa ancora dietro a quelle tende.
Scosto il pesante tendaggio intriso di un fastidiosissimo odore di fumo, l'amico "politico" è già seduto su una poltroncina di legno, con le braghe e le mutande abbassate che si trastulla il cazzo e non vede l’ora che qualcuno si adoperi per farlo godere, mentre il “trans” attraversa la tenda dietro di me, si denuda completamente in un attimo; di femminile non ha proprio nulla se non i capelli lunghi, è magro, abbronzatissimo con la pelle color cioccolato, con un marcato contrasto tra le parti rimaste bianche in quanto mai esposte al sole, due seni appena accennati e il culo, sul quale doveva aver indossato un tanga sgambatissimo e sensuale.
Mi hanno sempre eccitato i culi bianchi su un corpo abbronzato, ma quando si gira mi attizzo ancora di più vedendo il suo "mamba nero", un cazzo lungo ma non molto largo, con la cappella poco pronunciata, il diametro di quel cazzo sembra più largo a metà piuttosto che in punta, un cazzo da "scasso" si potrebbe definire, che si sarebbe potuto infilare con facilità in qualsiasi fessura, allargandola gradualmente penetrando, accompagnato il tutto da due pesanti coglioni penzolanti, il mio amico “politico” sembra aver speso molto bene i suoi soldi.
Mi avvicino e dovendo scegliere quale cominciare a lavorarmi, reputo più commestibile dal punto di vista igienico, succhiare il cazzo del "politico"; ma questa significa una cosa sola, che il “trans” da lì a poco mi avrebbe preso da dietro; effettivamente non vedevo l’ora di prendere tutto nel culo quel biscione nero e mi sono comportato involontariamente nel modo più opportuno per raggiungere lo scopo che in fondo mi ero prefisso, anche se dentro di me pensavo che ciò fosse accaduto casualmente e la responsabilità in fondo non sarebbe stata mia.
Nel mio inconscio era tutto quello che fortemente desideravo; difatti il “trans” approfitta subito della mia posizione chinata ed intenta a succhiare il cazzo del "politico" per scoprirmi le chiappe e sbattermi dentro il suo serpente in un lampo e senza preservativo alcuno.
Mi monta freneticamente, lo sento arrivarmi allo stomaco, inarco leggermente la schiena, rilasso i glutei e rilascio completamente il mio sfintere, i suoi affondi mi mandano in visibilio e le gambe stentano a sorreggermi.
Sento la sua nerchia strusciare le mie labbra anali in entrata e in uscita e temo di sborrare senza essere toccato davanti.
Nella penombra del locale si odono i "ciak-Ciak" dello sbattere sulle mie chiappe.
Qualche curioso, notando del movimento anomalo, sbircia nel ripostiglio scostando la tenda.
Il politico si infila un preservativo e mi fe cenno di calarmi su di lui, mi libero definitivamente dei pantaloni e delle mutande che avevo a metà gamba, mi avvicino di spalle e mi siedo lentamente sul suo cazzo nodoso facendolo completamente sparire nel mio culo, centimetro dopo centimetro, mi sento nuovamente farcito, pieno, con grande appagamento per il mio vorace didietro, risalgo e ridiscendo in continuazione sempre molto lentamente per godermi le entrate e le uscite del suo membro, ci ballo sopra roteando i fianchi, il mio cazzo ballonzola verso l’alto e verso il basso seguendo il mio movimento, mentre il “trans” rimasto senza pertugio da sbattere si sega esibendo la sua cappella davanti ai miei occhi.
Ad un certo punto mi accorgo che nel locale si sono infilati parecchi spettatori clandestini, due dei quali mi si posizionano ai lati, afferrano una delle mie gambe per ciascuno e sollevandomele mi calano e mi risollevano ritmicamente facendomi entrare ancora di più il “politico” nel mio culo, le stesse persone incitano poi il “trans” a penetrarmi dal davanti con il suo "mamba nero".
Punta la cappella del suo cazzo lungo e sottile sul mio orifizio anale vicino a dove era già piantato quello del “politico”, comincia a spingere e ad entrare, prima la cappella e poi qualche centimetro, mi sento squassato ma nel frattempo qualche spettatore si prodiga a spalmarmi del liquido lubrificante che aveva portato con se per facilitargli il compito.
Gli spettatori fanno quasi il tifo, lo incitano a spingere dentro il suo cazzo nel mio povero culo, lo incitano a sfondarmelo.
Ma la posizione è scomoda e dopo un po' di spinte che avevano portato comunque il “trans” ad essere riuscito ad inserire almeno metà della sua verga, allargando oscenamente il mio buco, rinunciano a portare a termine il loro proposito di una doppia penetrazione lacerante.
Continuai su e giù sul cazzo del “politico” sentendomi veramente pieno, mentre il mio cazzo ballonzola davanti a me; mi accorgo di non avere addosso più nulla e di essere completamente nudo, gli spettatori indesiderati mi avevano sfilato tutto; ad un certo punto il “politico” si irrigidisce, distende le gambe e con un roco rantolo sborra tutto nel preservativo dentro al mio culo.
Si alza e se lo toglie buttandolo in un angolo del magazzino, sì pulisce con un fazzolettino e se ne va soddisfatto, salutando con un arrivederci molto caldo che lascia presagire il suo desiderio di un possibile altro incontro, magari nei giorni successivi.
Io mi siedo al suo posto sfinito, ma gli spettatori non sono più tali, ormai sono partecipanti attivi all'ammucchiata.
Si strusciano sulle mie spalle e sulla mia faccia, si segano; il “trans” punta il cazzo verso la mia faccia mentre gli altri lo toccano in tutte le parti del corpo, se lo mena furiosamente fino a venirmi copiosamente sul volto con cinque o sei fiotti di densa sborra.
Gli intrusi mi toccano, mi palpano, uno mi prende in bocca il cazzo, altri mi sborrano addosso finendo per sbrodolare in testa anche a colui che mi stava nel frattempo succhiando l'uccello.
Anche il “trans” dopo aver svuotato i suoi grossi coglioni si riveste e se ne va, sono rimasto in balia di un gruppo di persone infoiate e desiderose di appagarsi godendo su di me.
Non so quante persone abbia addosso, d'istinto mi alzo per farmi un po' di spazio, ma la morsa si fa ancora più stretta, praticamente sono quasi immobilizzato da questo gruppo di libidinosi che in pratica stanno abusando di me, mi stanno usando violenza non c’è dubbio, ma sono troppo eccitato, mi sto lasciando andare in un orgia piena di sensualità e trasgressione; qualcuno mi mette le mani sulla schiena invitandomi a piegarmi ancora in avanti, obbedisco come al solito e subito sento due dita entrarmi nel culo, anzi forse di più, no sono due mani che si intrufolano nel mio pertugio slargato, ognuna con almeno due dita simulando la doppia penetrazione precedentemente mancata; qui non si vuole rinunciare a nulla!
Tolgono le mani e qualcuno appoggia un cazzo, spinge ed entra, ormai ce ne un po' per tutti, non è un gran cazzo, dopo i due calibri che ho preso in precedenza, questo mi fa praticamente il solletico, sborra, esce e subito si infila un altro.
Mi incazzo: "Puttana Eva! Non è che il mio culo sia compreso nel prezzo del biglietto"
Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, nuova sborrata e nuovo cazzo dentro al culo, non tutti mi sborrano dentro, per fortuna qualcuno lo tira fuori al momento di venire e mi sborra sulle chiappe e sulla schiena, guardandoselo mentre mi irrora con il suo seme; quest’ultimo è un cazzo più tosto degli altri e mi spinge giù, invitandomi ad abbassarmi di più per potermi sfondare meglio.
Obbedisco come al solito, ma questo giuro è l'ultimo, con questo oggi sono già otto.
Il porco dietro di me ha un bel cazzone e mi sta facendo nuovamente godere ma è giusto darci un taglio e non esagerare.
Mi sta scassando il culo, guardo dietro e mi accorgo che è di colore e qui mi rendo conto del motivo per cui lo sentissi più grosso degli altri, chiudiamo in bellezza, si irrigidisce, batte l'inculata più corta e più veloce, mi dice qualcosa di confuso nella sua lingua e gode, gode, un fiume di sborra dentro me, per un attimo mi viene il dubbio che mi stia addirittura pisciando in culo.
Quando il "Mandingo" si sfila, ne approfitto per lasciarmi andare sulla poltroncina.
Qualcuno coglie l'occasione per riprendersi in bocca il mio pisello e dopo poche pompate vengo distendendo le gambe in avanti e reclinando la testa all'indietro, sbrodolo abbondantemente in bocca al primo che capita emettendo un urlo di piacere con la bocca completamente aperta, ma l'urlo rimane soffocato sul nascere dalla sborra calda che cola sul mio volto dai cazzi posti tutti intorno a me, che raggiungono l'orgasmo più o meno contemporaneamente.
Mi assopisco qualche minuto, sono rimasto solo e seduto sulla poltroncina tutto nudo e ricoperto di sperma.
Cerco di ripulirmi alla meglio coi i pochi fazzolettini che mi sono rimasti, qualche spettatore solidale mi porge i suoi, chiedendomi quando avrebbe potuto nuovamente incontrarmi nella sala; cerco i miei vestiti e mi ricompongo.
Dentro di me non sapevo come definirmi dopo ciò che avevo acconsentito che mi succedesse.
Andai in bagno a sciacquarmi, mi guardai in un piccolo specchio ossidato dall’umidità appeso al muro e mi apostrofo pesantemente: "Questo pomeriggio ti sei comportato come una vera e propria vacca. Una vera vacca da monta. Sei una vacca! vacca! vacca!".
Ripeto il ritornello più volte e nel rivolgermi questi insulti mi sale l'eccitazione ... ma è tardi, è ora di andare, un altro "round" non l'avrei retto, va bene fare indigestione di cazzi, ma il culo è uno solo e bisogna anche conservarselo bene.
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