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03 Serata animalesca


di iside59
31.10.2022    |    4.269    |    7 9.7
"Gli chiedo, "a casa tua?", lei risponde "No, solo in macchina" Rimango come al solito ipnotizzato dal cazzo che tiene fra le mani..."
E' passato parecchio tempo dalle ultime "brutte" avventure passate da fattorino ho finalmente trovato un lavoro meno stressante e faticoso, ora mi potevo permettere un po' più di svago specie alla sera, girovagando un po' per le strade con la macchina alla ricerca .... all'inizio non sapevo neanche io di cosa.
Passando per le zone più frequentate dalla prostituzione in quegli anni, monumentale etc., etc... rimasi subito colpito da uno statuario fisico femminile, con taglio di capelli alla Valentina che tanto si usava in quei tempi, e mi sorrideva ad ogni passaggio.
Continuavo a girare come un'idiota e ogni volta che passavo di li, lei mi sorrideva ogni volta come se fosse la prima, con la sua bianca dentatura che contrastava con la sua carnagione scura sotto le luci smorte dei lampioni.
All'ennesimo passaggio della serata, mi allarmai alla sua scomparsa; "idiota" mi dissi .... se non c'è sarà con qualche cliente, sta lavorando, non è mica in strada ad aspettare all'infinito i miei passaggi..
Vabbè, continuo il mio giro, ce n'è una che è seduta in macchina, molto bella, la affianco...
socchiude la portiera dell'auto e mi mostra un cazzo da paura.
Non largo ma molto lungo, nero, si passa la lingua sulla mano e poi sul cazzo inumidendolo dall'alto verso il basso, sorride, ... sono impietrito, rimango di ghiaccio per alcuni secondi e torno alla realtà solo quando sento squillare un "clacson" di qualche potenziale cliente spazientito dietro di me.
Riparto come se avessi visto un alieno, ....e invece era un cazzo, nero, lungo, ma sempre e solo un cazzo.
Quelle serate passate in auto non chiarivano molto su quale fosse in realtà la natura della mia ricerca, cosa stavo cercando?
Qualche serata dopo, sempre alla ricerca della mia splendida Valentina, girai in lungo ed in largo senza trovare nulla di interessante, erano giunte le due di notte di un giorno della settimana e forse era anche ora di rientrare, quando ad un tratto al solito posto ecco lei, l'oggetto della mio desiderio, Valentina per l'appunto, con un vestitino corto completamente bianco, una visione che a me doveva essere sembrata paradisiaca.
Sono incerto, è un po' tardi, non so che fare... mi fermo per la richiesta di rito, "quanto vuoi?"
Mi guarda, sorride mentre con una mano mi mostra il suo membro che sta manipolando accuratamente per mostrarmelo in tutta la sua consistenza, non lunghissimo ma bello largo: "Vinte da boca e cinquenta de amor", si parlava di lire ai tempi.
Gli chiedo, "a casa tua?", lei risponde "No, solo in macchina"
Rimango come al solito ipnotizzato dal cazzo che tiene fra le mani...
lo fisso , sono indeciso, rimango un attimo a pensare ed incredibilmente è lei che prende l'iniziativa, sale in auto e mi dice "ti porto io in un posto muito tranquilo".
Mentre mi indica la strada facciamo conoscenza, mi dice che si chiama Eva, è brasiliana ma è di origine italiana, suo padre era originario di Genova.
Guido un po' agitato, arriviamo in un viale alberato dove c'è un piccolo parcheggio con 7 o 8 posti auto, mi fa posteggiare nell'unico posto rimasto libero, tra altre due auto come se questo posto fosse stato tenuto riservato per noi.
Risolviamo subito i problemi contabili per il pattuito "vinte da boca"
Mi fa avanzare i sedili anteriori ed abbassare gli schienali in modo che uniti con i posteriori formassero un piano quasi perfetto.
Sono sempre più agitato, mi guarda, mi sorride, mi esibisce il suo cazzo turgido e possente continuando a menarselo e invitandomi ad abbassare la testa per "Chupar".
Obbedisco!
Prima timidamente, poi sempre più deciso.
Sembro rivivere le vecchie storie vissute nell'ascensore di quel palazzo.
Dopo una decina di minuti che lo assaporo, lo slinguo e lo bagno, mi invita a togliermi tutto, pantaloni mutande, maglietta ... anche le scarpe e le calze, sono nudo come un verme e penso tra me e me, ma io ho pagato solo per un pompino?!?
Bah, vada come vada, soggiogato dalla maestosità e dalla sicurezza che la persona a cui mi stavo affidando esibisce, obbedisco come al solito.
Mi si piazza dietro, sono alla pecorina con la testa sui sedili posteriori.
Mi appoggia la cappella gonfia al buco del culo, la struscia, mi mette un po' di crema presa abilmente da un tubetto che aveva in borsa, mi infila due dita muovendole insieme dentro e fuori con maestria esasperante, spinge il suo cazzo piano piano dentro di me con una maliziosa lentezza tanto da far salire alle stelle il mio desiderio di essere penetrato.
Lo sento entrare ed uscire, entrare ed uscire, vorrei urlare di piacere ma mi contengo.
Sento il suo membro strusciare le labbra della mia cavità anale, sono in paradiso.
Mi sento pieno come se nella vita mi fosse sempre mancato qualcosa dietro.
Il rapporto continua per qualche minuto, ho la testa contro lo schienale del sedile posteriore rivolta verso il basso e le chiappe verso l'alto, con Eva che praticamente mi stantuffa senza sosta, affondando lentamente e ritraendosi con lentezza, ed è in quel momento che noto una persona che ci spia attraverso il finestrino dell'auto e probabilmente si sta nel contempo toccando.
Ne resto allarmato e disturbato, faccio per sollevarmi, ma Eva con tono conciliante e per nulla preoccupato mi sussurra all'orecchio senza fermare il movimento della sua penetrazione: "Lui amigo, gode a guardare"
Era pelato, sbavava, avrà avuto sessanta anni o poco più, e non era proprio bello da vedere, feci finta di nulla cercando di riconcentrarmi su quello che stava provando il mio culo, ma faticavo a rientrare nella parte che stavo interpretando, la sorpresa arrecata del nuovo intruso mi aveva proprio scombussolato.
Eva non si fermava perche probabilmente si stava avvicinando al momento fatidico, ma non aumentava la frequenza dei suoi colpi, andava sempre più in profondità, avevo smesso di godere e cominciavo a sentire un po' di dolore, non sapevo come rituffarmi nell'oblio perduto e d'un tratto ebbi un'idea degna di una vera troia, aprii la portiera posteriore dell'auto facendo intendere al disturbatore di unirsi a noi.
Si sedette sul sedile posteriore con il cazzo a pochi centimetri dalla mia labbra, aprii la bocca e lo feci sparire tra le mie fauci, non era lungo, non era grosso e sapeva drammaticamente di pesce, ma non ci badai troppo. ormai ero andato.
Non durò molto, con la sega che si era fatto spiandoci dal finestrino durò si e no un paio di minuti, mi allagò la gola e nella posizione in cui ero stavo quasi per soffocare, tanto che la sua sborra mi usci addirittura dal naso.
Quasi contemporaneamente sentii un fiume di liquido riempirmi l'intestino, non avevo mai fatto un clistere ma questo aveva tutta l'aria di esserlo, non aveva neanche usato il preservativo, ero al settimo cielo dalla lussuria e avevo perso ogni contatto con la realtà.
Eva sfilò il cazzo dal mio culo lasciandomi una sensazione di vuoto impressionante mai provata prima di quel momento, sentivo la sua sborra colarmi dal buco del culo lungo le cosce, lei poggiò la sua nerchia gocciolante alla mia bocca e mi sussurrò con la solita voce ferma e convincente: "Chupar bem.. pulisci cazzo di Eva, frocetto rottinculo, troia che non sei altro".
Si troia, grande troia oserei anche dire, come dargli torto, aveva assolutamente ragione tanto che mentre gli pulivo il cazzo con la lingua notai che stava nuovamente indurendosi, e mentre l'intruso si era preso in bocca il mio pisello io ripartii a segarglielo tenendo tra le labbra la cappella fino a farlo sborrare nuovamente nella mia bocca, ma stavolta non mi feci prendere dal panico come successo precedentemente e preparatissimo ingoiai tutto mentre nello stesso tempo scaricavo le mie palle in gola all'intruso.
Fu un orgasmo intenso, indescrivibile, violento per il modo in cui me l'ero involontariamente, ma non troppo, andata a cercare.
Ci misi un po' a riprendermi, l'intruso ringraziò e salutò.
Riavviai l'auto dopo aver sistemato i sedili, erano le tre di notte passate ed Eva mi chiese se potessi accompagnarla a casa, in quanto dopo avermi riempito culo e bocca non sarebbe stata in grado di soddisfare altri clienti quelle notte.
Durante il tragitto mi spiegò candidamente che l'intruso gli aveva preventivamente pagato 70mila lire e l'attendeva nel posto dove mi aveva fatto parcheggiare col cliente giusto, e io pare lo sia stato.
La rividi in seguito più di una volta e diventammo amici, mi propose porcate di ogni genere ancora più grandi della precedente, mi propose di partecipare ad una "reunion" di travoni impossibili, disse amici suoi, ma secondo me raccattati un po' a caso qua e là, dove divenni oggetto del desiderio di quasi tutti, giovani e vecchi, alla fine mi sentii veramente abusato, ma non me la sentii di troncare con lei; giunse a propormi di soddisfare un suo cliente un po' mentalmente ritardato ma dotato di un cazzo asinino che la voleva inculare a tutti i costi, lei non voleva soddisfarlo in quanto oltre a preferire i clienti passivi avrebbe anche rischiato, nel caso avesse accettato la sua proposta, di uscirne fisicamente a pezzi e di non poter più lavorare per qualche giorno.
Non so quanti soldi gli spillò quando gli promise che avrebbe portato me al solito "posticino tranquillo" ma so con quanto cazzo mi sono trovato a combattere quella sera, ma questa è un'altra storia e ve la racconterò in seguito,,, forse.
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