Racconti Erotici > bdsm > LA PUNIZIONE
bdsm

LA PUNIZIONE


di FantasticaMoana
26.02.2023    |    460    |    3 9.5
"Mi sembrava una grossa barzelletta quando sul punto di rispondere un'altra ragazza fra quelle che erano in fila uscì dalla linea con cui era assieme alle altre..."

La parola PADRONE al giorno d’oggi per molti non ha alcun senso in nessun ambito, troppo arcaica e fuori tempo massimo, col tempo la parola si è trasformata, ammorbidita e solo in ambito sessuale continua per alcuni ad avere un certo significato e valenza.
Molte volte si leggono nick mastersex, masterbull, master&slave, master…e appartengono al 99% a gente che di BDSM vero e proprio non ne sa nulla e crede che farsi dare del LEI o sentirsi chiamare PADRONE sia sufficiente ad essere tale.
Sin da piccola presi coscienza di essere nata per servire ed essere schiava del PADRONE, e ho sempre cercato un uomo che fosse tale per diritto di nascita e non per convinzione.
Un giorno mi imbattei in un profilo il cui Nick mi attrasse da subito, a pelle, foto molto misteriose, quasi tutte in semi buio, con attrezzature BDSM varie.
Per curiosità lo contattai e dopo qualche ora mi rispose, molto educatamente, insomma non i soliti complimenti da morto di figa e già quello aumentava la mia voglia di approfondimento.
Dopo qualche scambio di messaggeria però qualcosa andò storto e pensando fosse il solito finto MASTER tagliai corto, ringraziai per l attenzione e salutai il tipo.
La cosa non venne accettata di buon grado dall’ altra parte e iniziò uno scambio di frasi di chiarimento al limite dell’ insulto da entrambe le parti.
Il tipo non mollava la presa e ci teneva a conoscermi dal vivo, anche solo per vedere in faccia la persona che gli ribatteva con insolenza e senza cognizione di causa, così mi disse.
Accettai per puntiglio, mi diede un orario, un indirizzo, giorno e tipo di vestiario con cui presentarmi.
Arrivato il giorno andai dove mi era stato detto e pensai giunta sul posto: “sto stronzo mi ha dato un indirizzo a cazzo”, pero’ per togliermi ogni dubbio parcheggiai la macchina lungo il muro di cinta di una vila con un enorme giardino e suonai al videocitofono.
Mi rispose una voce femminile: “Si, chi è?”…
Per un attimo stetti in silenzio poi dissi: “Moana”, “Prego il PADRONE la sta aspettando!” mi rispose dall’ altra parte aprendomi il cancello.
Entrai ed ero stupita da tanto lusso, un giardino molto curato, fontane grosse e piccole con sculture marmoree ben studiate.
Salii i gradini e arrivai davanti la porta, suonai e mi aprì una ragazza molto bella, vestita con un grembiule e dei tacchi molto alti, “Prego si accomodi”.
Passammo diverse stanze e curate nell’ arredamento, fiori freschi ovunque e quadri ben disegnati.
Beh almeno la villa era da infarto.
Arrivati ad una grossa sala venni annunciata.
C’ era un tavolo molto lungo e apparecchiato con un servizio d argenteria e piatti di porcellana di valore.
Il PADRONE misterioso così si rivelò, un uomo di mezza età, un completo elegante e un orologio vistoso di marca a brillare e marcare la differenza di classe, capello scuro, baffoni molto curati, cravatta di marca, alto e ben messo.
“Vedo che continui a mancarmi di rispetto, ti avevo detto come presentarti!”
“Non sono una tua schiava e te non sei il mio PADRONE, credevo di essere stata chiara.”
Il PADRONE suonò un campanello ed entrarono nella sala 7 ragazze, testa bassa e sguardo sommesso.
“Scegline una, mi disse, più tardi riceverà 30 frustate a causa della tua insolenza!”.
“La cosa non mi riguarda”, risposi.
“Bene altre 30 frustate in aggiunta alla fortunata, chi voi 7 si offre?” chiese il PADRONE.
Una delle 7 ragazze fece un passo avanti senza parlare e il PADRONE gli disse: “Brava”.
“Siediti ho fatto preparare una cena” rivolgendomi a me.
“Forse non hai capito, non sei il mio PADRONE”, ribattei.
“Non te lo sto chiedendo” e aggiunse “Altre 30 frustate alla prescelta”.
Mi sembrava una grossa barzelletta quando sul punto di rispondere un'altra ragazza fra quelle che erano in fila uscì dalla linea con cui era assieme alle altre e disse in un pianto isterico: “Ti prego fai quello che il PADRONE ti chiede”.
Rimasi scossa, avvertii tutta la paura in quella frase detta come una richiesta di vita o di morte.
Il PADRONE stizzito dall’ intervento non richiesto disse ad una terza ragazza che fino ad allora era sempre stata in silenzio:
“Prenderai te le 90 frustate, ringrazia l’ospite e la tua amica per la mancata disciplina e di rispetto nei miei confronti”.
La ragazza tremando e lasciandosi scappare qualche lacrima disse con voce riverente: Grazie PADRONE”.
Avrei voluto mandare ancora a quel paese quello stronzo arrogante con quel piglio sicuro ma l’ urlo di paura ancora mi risuonava dentro e stetti in silenzio.
La sera trascorse con in sottofondo la musica classica, niente televisore o cellulari sul tavolo, era tutto così strano, fuori dalla modernità.
Servendo le portate, tutte cucinate in maniera superba, le ragazze che ci servivano, fino anche a riempire i bicchieri con del vino d annata appena si svuotavano, mi accorsi che se davanti erano eleganti e raffinate, seppur vestite con grembiuli da servitù, di dietro erano scoperte e nude e si intravedevano i segni di frustate.
Mi gelai pensando a cosa potesse spingere quelle ragazze a non ribellarsi a quel mostro dal ghigno sinistro, erano tutte estremamente belle, longilinee, alte, non prosperose.
Ero assorta nei miei pensieri quando la voce del mostro mi riportò alla realtà, “Volevi avere prova del mio essere un vero MASTER, fra poco andremo di là e lo vedrai coi tuoi occhi dal vivo”.
Fece un cenno ad una delle 7 ragazze e quando questa fu vicina le disse: “ Fai preparare la stanza dei giochi, la nostra ospite è curiosa ma soprattutto ha bisogno di capire il vero significato del BDSM”.
Tutte e 7 ragazze uscirono dalla sala in fila, testa bassa senza fare il minimo rumore, quasi fossero fantasmi.
“Ero sicuro te non saresti venuta come ti avevo chiesto così mi sono permesso di farti preparare degli abiti più consoni alla serata, segui Lavinia ti porterà nella tua stanza, ci vedremo dopo, anche io mi vado a preparare”.
Quando fui sola con Lavinia cercai di avere delle risposte ma lei non parlò minimamente e all’ ennesima mia domanda mi disse: “Ti prego fa quello che il PADRONE ti chiede, te dopo stasera te ne andrai ma noi rimarremo qui con Lui fino a che non si stancherà di noi, e spero che quel momento giunga presto”, detto ciò non rispose più a nessuna mia domanda.

Scendemmo le scale fino ad essere sotto la villa, come in un bunker, percorsi di luci fatti solo da candele rosse sparse ovunque, profumi molto speziati e forti a saturare l aria, da fare girare la testa; arrivammo in una gigantesca stanza, dove c erano attrezzature di ogni sorta: pareti di fruste di ogni forma e spessore, catene che scendevano dal soffitto, Sling, gabbie, rimchair, maschere sado…c era un vero armamentario per fare una guerra sadomaso.
In una parete c era una ragazza legata su di una croce a X, con indosso solo una vestaglia bianca trasparente, capelli raccolti sulla testa.
Altre ragazze vestite di un solo collare e un guinzaglio che tenevano in mano facevano parte della schiavitù presente oltre a me e Lavinia.
Suonò il campanello e fece il suo ingresso il PADRONE assieme ad altri uomini tutti incappucciati o con la maschera sado indosso.
Il PADRONE era vestito in pelle, grossi stivali neri, un sigaro in mano e frusta nell’ altra mano; gli altri uomini invece erano tutti nudi col cazzo di fiori, niente pantaloni solo anfibi neri e giacca in pelle.
Il mostro mi diede il benvenuto e mi presentò ai presenti poi aggiunse iniziamo.
Io ero in piedi accanto a Lavinia.
Un ragazzo si avvicinò al mostro che gli sussurrò una cosa, il ragazzo andò vicino alle fruste e ne scelse una.
Messosi in piedi ad una certa distanza davanti alla ragazza legata sulla croce ad X, iniziò a frustarla.
1…2…3…4…5…
Ad ogni colpo mi sentii in colpa per essere stata io la causa di quella punizione
17…18…19…
la vestaglia bianca piano piano iniziò a fare trasparire il rossore della pelle provata

20…21…22…
Dovevo fare qualcosa ma cosa?

25…26…27…

Urlai “Ti prego basta”

28…29...30…
Il PADRONE mi guardò con un ghigno ma poi come nulla fosse alzò un braccio e fare capire al castigatore di continuare con le successive frustate.
31…32…33…34…35…36…37…
“PADRONE basta ti prego fallo smettere”
41…42…43…44…
“PADRONE farò tutto quello che vuoi”
Il braccio del mostro si alzo’ e il ragazzo smise di frustare la ragazza, che poco dopo venne slegata e fatta scendere dalla croce e portata via tutta dolorante e insanguinata.
L’avevo detto ed ormai dovevo sottostare al PADRONE e alle sue voglie e perversioni, il volto straziato di dolore della ragazza mi imponeva di tacere e sperare di uscire sana e salva da quell’ incubo.

FINE PRIMA PARTE.


















Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per LA PUNIZIONE:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni