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POKER


di FantasticaMoana
28.08.2023    |    313    |    3 8.7
"Lo infilai tutto dentro mettendomi a smorzacandela tra gli sguardi dei curiosi, gli applausi di alcuni e l’ invidia di troie lì presenti..."

Sono sempre stata attratta dal gioco, dalle sfide e dalle prove da superare, così essere contattata in chat da un nick qual’ era POKER, che così poco aveva a che fare col sesso, quantomeno mi incuriosiva e non poco.
La gallery del profilo mostrava per lo più immagini tratte dalla rete a tema erotico, mentre la descrizione era assai scarna: uomo maturo, virile dal carattere dominante.
Accettai l’amicizia e risposi al messaggio educato ma di un certo stile che mi chiedeva se sapessi giocare a poker.
Risposi che a grandi linee sapevo di cosa si trattasse ma che non ero interessata allo strip poker.
Una voce cavernosa, molto virile, dai tratti magnetici, fu la risposta che mi venne recapitata tramite un vocale e diceva:
“TI HO REPUTATA UNA FEMMINA INTELLIGENTE, AL DI LA DELL’ ASPETTO FISICO, CHE INDUBBIAMENTE C’È E COLPISCE NON FARMI RICREDERE, SONO QUI PER PROPORTI UN GIOCO BEN PIÙ SERIO CHE UN BANALE STRIP POKER”.
Mi sentii sfidata da quel vocale e non potevo non continuare la conoscenza , quella voce ferma, autoritaria aveva colpito nel segno, senza contare che vedevo dietro quelle parole una mente brillante, colta e piena di sorprese.
“Ok dimmi tutto cosa proponi?”, risposi.
Il tipo pur rimanendo on line non mi rispose più.
Pensai ecco un altro buffone e bluff da chat.
La sera prima di addormentarmi ripensai a quel vocale e non riuscivo a non essere eccitata, cercavo di associare un immagine a quel tipo misterioso, smaniavo nel letto e mi masturbai terminando cosi nelle braccia di Morfeo.
Il giorno dopo e a seguire controllai il profilo di POKER ma niente, nessun nuovo messaggio, sembrava essersi dimenticato di me, oltretutto mi aveva tolto l’ amicizia, che stronzo!
Passavo i giorni ascoltando quell’ audio e non riuscivo a combinare nulla durante il giorno, perché la curiosità di conoscere cosa sarebbe potuto succedere era troppa, così mi decisi a scrivergli: “SCUSA”.
Dovevo capire ed ero disposta a tutto pur di sapere.
La sera rientrata in chat scorsi velocemente la lista dei nuovi messaggi ma nulla di POKER e quando ormai stavo per chiudere ed andarmene a letto, arrivò un messaggio stavolta scritto:
“ULTIMA POSSIBILITÀ, se accetti di giocare segui le mie regole, hai a disposizione un solo ed unico no, dopodiché o continui a giocare o lasci il tavolo da gioco col tuo no”.
“GRAZIE” risposi con il cuore in gola.
“Dimmi pure cosa devo fare e quale regole ci sono”, aggiunsi.
Mi mandò un nuovo vocale con la tavola delle leggi:
“IO PARLO TU STAI ZITTA”
“IO COMANDO TU ESEGUI”
“VESTIRAI COME DECIDERÒ IO”
“INDOSSERAI SEMPRE UNA GABBIETTA QUANDO CI VEDREMO”
“IN FIGA AVRAI SEMPRE UN PLUG, PURE QUANDO USCIREMO”
“CANCELLERAI IL TUO PROFILO IN CHAT”
“IL TUO CELL SARÀ SEMPRE ISPEZIONABILE”
“SARAI UNA MIA PROPRIETÀ”
“FARAI SESSO COME PIACE A ME”
“SARAI SEMPRE A MIA DISPOSIZIONE”.
“Ricorda hai un solo ed unico no che fa terminare il gioco e dividere per sempre le nostre strade, ad ogni mia giocata devi vedere e rilanciare, per continuare a giocare“.
“Accetto tutto”, risposi, ero galvanizzata e al settimo cielo per l’ eccitazione.
Mi mandò un link con la posizione del locale e aggiunse:
“VIENI VESTITA CON JEANS STRETTI, UNA MAGLIETTA BIANCA, PROCURATI UNA GABBIETTA DI METALLO CHE INDOSSERAI GIÀ NEL LOCALE, AL PLUG CI PENSERÒ IO”.
“STANOTTE SARÀ L’UNICA VOLTA CHE TI VEDRÒ NEI PANNI DI RAGAZZO ANCHE SE PER ME SEI UNICAMENTE FEMMINA E COME TALE TI PARLERÒ”.
Mi salutò ed uscì dalla chat, come da accordi non potevo ribattere o aggiungere nulla, potevo solo vedere e rilanciare.
Chiusa la chat avevo il cervello fuso e in panne!!!
Dovevo riprendermi in fretta, mi feci una doccia veloce e indossai la cintura di castità, mi vestii come ordinatomi e andai al locale, si sarebbe fatto vivo lui.
Il posto era una mega villa adattata per incontri e scambi di coppia, con diverse stanze dove fare sesso, una mini discoteca per ballare al piano terra, una piscina ben attrezzata e diversi bagni salotti, alcuni di questi dotati di docce saune dove al loro interno avvenivano selvagge gang bang.
Entrata andai al bancone e ordinai da bere, avevo la gola secca, stavo per bere quando una voce alle mie spalle mi ordinò:
”HO IO DA BERE PER TE, LASCIA TUTTO SUL BANCONE E SEGUIMI”.
Riconobbi la voce.
Ordinò per LUI una birra grande al barista.
Mi fece segno di avvicinarmi, tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un pennarello e mi scrisse sulla fronte TROIA!
Successivamente mi sussurrò di calarmi i jeans lì davanti a tutti!
Iniziò a sorseggiare la birra mentre io come un automa eseguivo tutti i suoi ordini.
Con se aveva un pacco che mi diede dicendomi “QUESTO E PER TE”.
Lo scartai ed era un dildo venoso lungo 23cm e largo 16cm.
“INFILATELO” mi ordinò.
Lo infilai tutto dentro mettendomi a smorzacandela tra gli sguardi dei curiosi, gli applausi di alcuni e l’ invidia di troie lì presenti.
Si avvicinò POKER e blocco il dildo tramite delle fascette di cuoio che erano in dotazione al gigantesco plug.
Sfilatomi i jeans li diede da tenere al guardarobiere, poi mi ordinò di seguirlo.
Il dildo mentre camminavo mi provocava un piacere esagerato, esasperato ancora di più, quando il bastardo iniziò da un telecomando a farlo vibrare già a ritmo sostenuto.
Mi sentivo le budella sconquassate e rivoltate.
Il clitoride nudo e stretto nella gabbietta iniziò prima a colare e a bagnarsi di brutto e poi a pisciare.
Mi dovetti piegare a terra, contorta dal piacere violento, che aumentò a dismisura quando POKER mise al massimo la vibrazione.
Persi il conto degli orgasmi mentali ma anche fisici, le gambe contratte dagli impulsi mi dolevano per i crampi che iniziarono ad arrivare.
Guardavo POKER sperando ponesse fine a quell’ estasi mista a paura di non reggere ancora per molto.
“PUOI PORRE FINE A TUTTO DICENDOMI NO E RITIRANDOTI DAL TAVOLO DI GIOCO”.
Non volevo mollare e non lo feci.
La tortura andò avanti ancora per diversi minuti.
Improvvisamente POKER spense la vibrazione tutta assieme senza calare di intensità gradatamente ed ebbi la sensazione di sconquassamento totale.
Mi porse una mano e rimanendo a testa bassa, iniziai a baciarla in segno di devozione.
“AVRAI SETE” mi disse, “PREGAMI DI DARTI DA BERE”
“Ti prego, ho sete”.
Cosi come mi trovavo con ancora la maglietta bianca addosso, un corposo getto di piscio iniziò a docciarmi, in faccia, in bocca insistentemente fino a farmi mancare il respiro, sui capelli, sul clitoride, ovunque fino a ridurmi ad una latrina e puzzare di piscio.
“ME NE VADO A CASA, CHIEDI AL GUARDAROBIERE DEI TUOI JEANS, IL CONTO È GIÀ PAGATO”.
“VEDI E RILANCI o lasci il tavolo?”
“Vedo e rilancio PADRONE”.
Continua….



















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