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Lui & Lei

SENZA PIETA!!!


di FantasticaMoana
20.12.2023    |    371    |    7 9.6
"Si sputò su una mano e con la saliva mi bagnò l’entrata dell’orifizio e iniziò a cercare di entrare, sentii quell’enorme cappella di marmo forzare il mio..."
“Piano…aspetta…ahhhh…sei un animale…no nel culo ti ho detto non voglio”; il mio coinquilino (Marco) con la sua ragazza quando decideva di battezzarla non aveva pietà e a me toccava, chiuso nella mia stanza sentirmi i loro dialoghi orgasmici; erano quelle le giornate in cui mi masturbavo anche 3-4 volte al giorno, impossibile non toccarsi, era un misto di piacere e sofferenza, anche perché Marco era sempre arrapato e andava avanti per ore, forse merito del suo sangue meridionale o semplicemente perché era nato per fottere e montare.
Un giorno tornai di corsa a casa e mi affrettai a correre in bagno, me la stavo facendo sotto, sarà stato il freddo di quei giorni, quando aprii la porta mi trovai il corpo palestrato di Marco in doccia, era a cazzo duro, eh che cazzo, una vera mazza da baseball, ora capisco del perché tanto strillare della sua ragazza; feci finta di niente e gli dissi: “Non pensavo fossi a casa…scusa”…lui si girò e mi disse: ”Quella stronza oggi doveva venire qui ma ha le sue cose e mi ha dato buca e ora guarda che cazzo ho e manco l’acqua fredda me lo smoscia!”…Continuava a bestemmiare e a sbattere il suo cazzone contro il muro della doccia poi uscì e si asciugo e aggiunse: ”Devo trovare un buco dove svuotarmi non posso stare così tutto il giorno!”…tutto mi sembrava paradossale anche perché ero rimasto seduto sul wc anche dopo aver urinato con Marco in preda al suo infoiamento stratosferico, quando continuando a fare avanti e indietro nel bagno mi si avvicinò e fu allora che non riuscì più a trattenermi, gli presi il cazzone prima in mano e poi in bocca e iniziai a sbocchianarlo avidamente, Marco cercò di resistere e di scansarsi ma era troppo eccitato e dopo una flebile resistenza mi lasciò andare avanti, anzi mi prese la testa fra le sue mani e iniziò a guidare il movimento in maniera sempre più forzata, mi stava soffocando, per fortuna dopo pochi minuti scoppiò in una venuta copiosa che fui costretto a bere, dato che non mi aveva lasciato ancora la testa e me la teneva premuta contro la sua mazza.
Tutto si consumò in pochi minuti e Marco si ricompose senza dire nulla, si vestì e uscì sbattendo
la porta di casa; pensai subito di averla fatta grossa, avrei dovuto sapermi trattenere nel vedere quel cazzo paradisiaco invece avevo ceduto e da egoista forse avevo rovinato la mia amicizia con Marco e la sua permanenza in casa.
La sera mi addormentai che Marco ancora non era rientrato, non avevo il coraggio di chiamarlo al cellulare per scusarmi, così dopo tante ore a girarmi nel letto crollai dal sonno, venni svegliato durante la notte da uno che si stava infilando sotto le coperte, sentii la presenza di un cazzo mostruoso e le mani che mi tappavano la bocca; Marco si avvicinò al mio orecchio e mi disse: “Non dovevi farlo ora ti prendi anche tutto il resto, non puoi cavartela con un bocchino dopo che mi hai rovinato la giornata”.
Messomi a pancia in giù si sdraiò sopra di me con tutto il suo corpo muscoloso, mi prese le mani e me le bloccò con le sue, mentre con la forza delle sue gambe allargò le mie e mi disse: ”Urla e te rompo di brutto il culo!” cosa che poi fece comunque, visto che non aveva un cazzo normale e che i suoi modi erano tutto tranne che gentili e premurosi.
Si sputò su una mano e con la saliva mi bagnò l’entrata dell’orifizio e iniziò a cercare di entrare, sentii quell’enorme cappella di marmo forzare il mio buchetto, iniziai a sbuffare come una donna incinta, sentivo dolore e tremavo tutto ma lui sembrò non preoccuparsene andando avanti nello sfondamento, una volta tutto dentro con me che continuavo a sbuffare sempre più forte, iniziò a muoversi avanti e indietro, sentii bagnarmi il culo, forse era il mio sangue, molto lentamente il dolore lasciava posto prima al nulla e poi a un piacere sempre crescente.
I suoi movimenti divennero sempre più veloci e profondi e il suo digrignare più pesante e presente, ero diventato un buco dove sfogare i suoi istinti più bassi e animaleschi, non esistevo per lui se non come piacere, nessuna premura o cura per il mio tremare e il mio soffrire.
Marco dopo essere venuto più volte dentro e avermi slabbrato il culo a più non posso e per tutta la notte, si addormentò affianco a me come se nulla fosse, mentre io mi raggomitolai e cercavo di muovermi il meno possibile visto l’indolenzimento che provavo.
Rimasi sveglio per molte ore e mi addormentai senza neanche accorgemene mentre Marco russava profondamente. “Sveglia principessa” e dopo un bacio sulla bocca, Marco che mi stava abbracciando, aggiunse: “E’ ora della colazione!”, indicando il cazzo turgido…mi prese la testa e me la spinse verso la cappella…”Dai fammi sentire la lingua”…”Prendilo con una mano alla base e smanettalo”…”Senti com’è duro, è merito tuo troietta!”.
Nonostante la nottata di violenza non riuscivo ad odiare Marco e il suo cazzo era per me una droga a cui non sapevo resistere e dire di no, iniziai così a pomparlo e a succhiare come un idrovora, “Cazzo siiii continua puttanella, tira fuori tutta la cremina”, mentre lui muoveva il bacino e le mani accompagnando i movimenti della mia testa e il mio andare avanti e dietro.
“Continua non ti fermare, cazzo…succhiaaaa…siiiii…daiii…eccola…tutta per te cagna….”, i suoi sospiri divennero sempre più frequenti e spasmodici fino a che mi esplose in gola una litrata di sborra, calda, densissima e profumatissima.
Anche dopo che Marco venne io non smisi di succhiare e smanettare il suo cazzo mentre lui fremeva e aveva spasmi di godimento, “Porc* Di* che troia che sei!!!!”…Stavolta aveva accusato il colpo e si sdraiò fermandosi un attimo, mentre io mi leccavo le dita e spremevo la sua cappalla alla ricerca delle ultime gocce di sborra.
Poi mi disse: “Dopo avere fatto colazione lo sai ci si lava i denti”, e con un ghigno diabolico mi prese e facendomi camminare a 4 zampe, “Sei una cagna e devi camminare tale in mia presenza” dalla camera al bagno mi mise in doccia, mi ordinò di rimanere a bocca aperta e mi pisciò in bocca, “Bevi tutto non sprecare nulla, questo da oggi in poi sarà il tuo multivitaminico”…poi aggiunse: “Ora mi doccio mentre te vai a prepararmi uova e bacon”…io come un automa obbedii e andai verso la cucina col sorriso e sentendomi la troia più fortunata al mondo, sperando che quelle giornate non finissero mai.
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