Lui & Lei

XXXL


di FantasticaMoana
30.08.2023    |    770    |    8 9.7
"Sentii lui gemere ed esclamare: “Cazzo, ti ho trovata” Mettendomi le mani sui fianchi, Claudio iniziò a guidare i miei movimenti, a farmi sobbalzare su..."
Se c’è una cosa che mi eccita da matti è la vista di un grosso cazzo e tanto più è gigante, venoso e massiccio, tanto più mi bagno e divento troia.
In natura è difficile e molto raro trovare un cazzo realmente XL tipo 21-22cm figuriamoci anche oltre, di JOHN HOLMES insomma non ne nascono più, ancora più arduo incontrarlo con una circonferenza importante tipo RAMBONE; così per una troia come me l’unica situazione è acquistare dildi esagerati, dalle dimensioni equine.
Nel tempo mi sono fatta una bella collezione di cazzoni di lattice, mi piace provarli tutti e cercare di fare una DP con diversi di loro.
Chissà quante volte il corriere che mi li ha consegnati si sarà chiesto “Che cazzo ci sarà nella scatola che pesa tanto?”.
L’ ultimo XXL arrivatomi era bianco, davvero ben fatto, curato in ogni venatura, con una grossa cappellona e fornito di 2 bei coglioni enormi.
L’ avevo appena scartato e lo stavo provando nella vasca quando mi suonò il citofono, una due tre volte insistentemente, così che di fretta e furia andai a rispondere.
“Sono Claudio il corriere mi sono dimenticato di farti firmare la ricevuta”.
Gli dissi: “Scendo subito, un minuto”.
“Tranquillo salgo su io che piano?”.
“2° piano”.
Suonò alla porta e si infilò dentro casa, “Scusa devo andare a bagno mi sto pisciando sotto”.
Gli dissi ,”La seconda porta a sx che trovi”.
Non appena Claudio chiuse dietro di sé la porta pensai che avevo lasciato dentro la vasca il cazzone di gomma, mi salì il panico e mi sentii vampate di calore per l’ imbarazzo che di lì a poco avrei provato.
Che scusa potevo inventarmi?
Non servì nessuna scusa, perché Claudio uscì tutto furioso dal bagno, insultandomi dicendo che ero una depravata rotta in culo e vomitandomi tutto il suo schifo possibile; se ne andò sbattendo la porta dietro di sé.
Ormai mi era passata la voglia di provare il nuovo dildo, così diedi un bacio sulla sua cappellona e lo riposi nella sua scatola.
I giorni a venire mi arrivarono nuovi pacchi ma a consegnarmeli erano altri corrieri e pensai visto che la mia zona era sempre stata battuta da Claudio, che forse era stato lui a volere cambiare zona.
Un giorno mentre ero intenta a provare un nuovo completino intimo mi suonò il campanello di casa, mi rivestii ed andai ad aprire, con sommo stupore vidi dallo spioncino che era Claudio!
Rimasi in silenzio perché lo vedevo teso e non stare fermo un secondo sul tappeto di ben venuto.
“Voglio solo parlare civilmente” mi disse dall’ altra parte della porta.
Aprii la porta a testa bassa e gli feci cenno di entrare.
“Puoi guardarmi in faccia per favore? Ho preso un giorno di ferie per stare ora qui” mi disse lui con voce emozionata ma decisa.
“Ti chiedo scusa per l’ altra settimana, te non hai nulla di sbagliato e non sei la persona che ho descritto; il problema è tutto mio, o meglio della mia ragazza e il suo blocco nel non volere rapporti anali, mi dice che gli faccio male, che sono una bestia e manco di sensibilità”
Continuò…
“Ho visto quel cazzone esagerato ed ho immaginato te mentre lo usavi, poi mi sono venute in mente le continue liti con la mia donna ed ho sbroccato. A me di una donna piace il culo più di ogni altra cosa, più della figa o di un pompino con ingoio, quando l ho conosciuta ne abbiamo parlato e mi disse di dargli tempo, ma ormai sono mesi che è sempre la stessa storia: per lei sono una bestia, un porco, un depravato, che non gli do mai una carezza, un bacio, non l’abbraccio e altre menate del genere”.
“Che ne pensi? Sono perdonato?”.
“Posso essere sincera?” chiesi io.
“Devi esserlo” mi rispose.
“Penso che la tua ragazza è una stupida e non ti merita, che moltissime vorrebbero averti come amante e stare al suo posto”.
Claudio mi sorrise e disse: “Mi fai vedere come giochi con quel coso?”
Sorrisi a mia volta e gli dissi: “Basta che non mi insulti di nuovo”.
Claudio rise di cuore e mi disse “Dai non fare la stupida, sono curioso, non ci ho dormito la notte”.
Andai a prendere vari dei miei cazzoni XXL e li portai in salotto, poi gli dissi: “Aspettami qui, mi preparo un attimo”.
Mi misi uno dei miei completini intimi stringati, che mettevano in risalto il mio culo e un vestitino a rete, indossai delle scarpe aperte con un tacco esagerato, mi truccai leggermente e ritornai in sala.
Claudio quando mi vide disse “Gira su te stessa…complimenti sei una gran figa”.
Lo feci mettere sul divano ed io poco distante, davanti a lui.
Misi per terra un primo dildo 23*16 e a smorza candela, dando le spalle a Claudio, inizia lentamente a farlo entrare tutto fino alla base della ventosa.
“Sei uno spettacolo, ti prego fammi vedere come fai su e giù” disse la sua voce arrapata.
Lo tirai tutto fuori fino a mostrargli la cappella, strusciai la figa sulla punta della testa del dildo, e poi scesi qualche cm su quell’ asta dura.
Cavalcavo un po’ e poi altri centimetri dentro fino a farmelo entrare tutto in figa.
“Ti prego basta mi stai facendo impazzire” mi disse Claudio.
“Ho appena iniziato, questo è il riscaldamento ed è quello più piccolo”.
“Ma anche con quelli più grandi riesci a fare la stessa cosa?”
“Certo” gli dissi io.
Ne presi uno vistosamente più grande e dopo averlo insalivato un po’ me lo infilai dentro.
“Mostrami come cavalchi quello che sembra il cazzo di un cavallo”.
Mentre ero intenta a infilarmelo, persi l’ equilibrio per via dei tacchi e mi ritrovai a terra, rivolta verso Claudio per la prima volta, da quando avevo iniziato a giocare coi dildo.
Si era tirato il cazzo fuori e se lo stava segando ma la cosa che più mi sorprese erano le sue dimensioni mostruose e oversize.
Rimasi stordita e sopraffatta da tanta generosità.
Con un attimo capii del perché dell’ incazzatura di Claudio, uno che nasce con un cazzo esagerato, titanico e che non può usarlo o ha difficoltà a metterlo nel culo, l’oggetto dei suoi desideri, di qualsiasi ragazza.
Ci guardammo negli occhi in silenzio, sentivo il cuore battere fortissimo, iniziai a bruciare dal calore che emanavo.
Lui era ancora con quel megalodonte in mano, mi avvicinai e dandogli le spalle mi calai su quella clava meravigliosa.
Si teneva la base della mazza con una mano per paura di farmi male e non farmi così scendere fino ai coglioni; gli scansai la mano e scesi fino ai fondali provando un estasi senza fine.
Sentii lui gemere ed esclamare:
“Cazzo, ti ho trovata”
Mettendomi le mani sui fianchi, Claudio iniziò a guidare i miei movimenti, a farmi sobbalzare su quella mazza da baseball, prima con movimenti controllati e poi con sempre più foga.
C’ erano momenti che talmente mi faceva scendere giù di colpo, che mi sembrava potesse spuntarmi il cazzo dalla bocca.
“Voglio scopare il tuo culo senza freni, ti prego lasciamelo fare” mi disse una voce arrapata e finalmente felice.
Mi mise a pecorina sul divano e iniziò a fottermi sfidando ogni legge di fisica, le sue spinte e i suoi affondi erano micidiali, a limite del cartellino rosso e del pronto soccorso.
Non avevo mai provato nulla del genere, un cazzo equino di carne umana e non in lattice e che si muoveva senza sosta e con una potenza inaudita.
I miei fianchi erano pieni di lividi, i vestiti rotti e la mia figa grondava piacere non so da quanto tempo.
Stavolta senza chiedermi il permesso o dichiarare alcun intento, il boia mi prese e mi mise a 4 zampe, faccia a terra, con il culo ormai devastato e slabbrato oltremodo, guardò l’orizifio che aveva creato e beandosi rimise la trivella dentro e stavolta senza pietà, martello’ fino a che mi riversò dentro un mare di lava bollente; non contento riprese l’andirivieni tellurico e stavolta prima di schizzare lo tirò fuori per vedere colare la sborra in quel cratere che aveva creato.
I pochi schizzi che erano rimasti fuori li raccolse con la cappellona paonazza e a mo’ di cucchiaio imboccò il mio pertugio.
Ero a terra distrutta ma appagata come non mai, quando lui si alzò, si ricompose e mi disse:
“Quando ti devo consegnare un’ altro pacco?”.
“Tutte le volte che vuoi” risposi io.
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