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Amore nostro figlio sta crescendo... (2)


di geppettino2003
18.09.2013    |    62.586    |    3 9.6
"Vedo distintamente la turgida cappella del mio ragazzo sparire tra le affamate fauci di mia cognata, la cui lingua impazzita ne circoscrive lenta i contorni..."
“Il solo mezzo per liberarsi di una tentazione è quella di cedervi”
(Oscar Wilde)

Sono trascorsi circa tre mesi da quando tutto è cominciato. Assistere ai focosi amplessi di mio figlio con la zia mi ha intimamente turbata, e mi è difficile, se non quasi impossibile, dissociare la femmina dalla madre. Mi chiedo come ho potuto lasciar fare a mio figlio smanettarsi l'uccello dalle superbe, quante provocanti, dimensioni. Perché non ho saputo reagire? Come mai non sono intervenuta!
L’unica giustificazione che sono riuscita a darmi è tutta negli intensi momenti di libidine vissuti nel raccontare, al padre, le sue esperienze con quel troione di mia cognata e, poi, abbandonarmi al focoso cazzo di Gianni che, piacevolmente sorpreso, si è sollazzato di un umido intimo che non aspettava altro che la sua razione di minchia.
E della sua ritrovata foga sono andata in estasi! Mi sono fatta sbattere come la più volgare delle troie.
Inizialmente, ho condannato l’esuberanza sessuale di mio figlio ma, lentamente, ne sono rimasta succube partecipando, complice ai suoi perversi accoppiamenti. Ed in questo hanno, certamente, influito le accattivanti riflessioni di suo padre!
Dai miei racconti a Gianni, nei quali ho volutamente omesso di riferire delle mie scellerate reazioni, mio marito ha colto l'occasione per risvegliare i miei più reconditi sensi.
“ti piace il suo cazzo vero?...ti sei bagnata vedendolo scopare? Dai confessalo?”
"ma che dici! E' nostro figlio!!!"
Come se immaginasse il baratro sul cui ciglio mi ritrovavo
Ferma nella risposta ma con un fremito assurdo che, perverso, ha pervaso un debole corpo, inequivocabile segnale di una inconsapevole ammissione di quel qualcosa che mi sta sconvolgendo.
Prendo atto che ho goduto del cazzo di Gianni tra le gambe e la possente nerchia di Andrea nella mente.
E' stato, nello stesso tempo, assurdo, quanto… intrigante!
Sono sempre stata un’amante passionale! Negli anni mi sono sforzata di cercare piccanti fantasie che soddisfassero la mia sempre presente voglia di cazzo. Mai avrei potuto immaginare di arrivare a questo! Cosa potrà accadere adesso! Ora che i giochi di sottili, ed intrigante, provocazione avviati da Gianni, incurante, o consapevole, della presenza di Andrea, mi coinvolgono in momenti di intensa passione. Non so se dovermi attribuire colpe o meriti! E mi assale forte il dubbio che una intrigante forma di tacita complicità fra padre e figlio mi vedono attrice di un gioco che esalta la parte troia del mio ego!

È resto vittima di una crisi profonda.

Crisi dettata da una battaglia interiore. Da una parte la mamma, preoccupata dell’esuberanza sessuale del proprio ragazzo. Dall’altra l’angoscia di donna, consapevole che le prestazioni sessuali di mio figlio siano riconducibili all’eccitazione che gli deriva dallo spiare il mio corpo. Ma è l'invidia della femmina che mi riporta alla crudele realtà, cosciente che la situazione è sapientemente sfruttata da mio marito con, mio malgrado, una disponibile mia partecipazione.
Tento di discernere le cose possibili da quelle irrealizzabili e, sorvolando, ovviamente sul mio coinvolgimento emozionale, insito in quella insana disponibilità a cercare il piacere di un cazzo imponente ed esuberante, mi impongo le più giuste difese.
Devo assumere il più giusto ruolo di mamma. Combattere contro me stessa una battaglia che vede schierate la calda moglie e l'apprensiva mamma. La femmina/moglie che ha trasformato la preoccupazione della donna/mamma in un gioco dove la passione del mio ragazzo con la zia è diventata la mia trasgressione con il padre.
Ed ora mi è difficile ergere le giuste difese dagli attacchi subliminali di Gianni tesi ad un morboso rapporto che mi vede confessargli dei piccanti momenti di Andrea con sua sorella.
Continuano, infatti gli incestuosi accoppiamenti di Andrea con mia cognata, tutti all’insegna della più sfrenata libidine. Nell'ascoltare i subdoli gemiti, che dalle esili pareti violentano il mio udito, mio malgrado, non riesco ad esimermi dall'assistere ad amplessi forsennati di corpi in fermento. Seguo visi trasfigurati dalla lussuria e dal piacere e, contemporaneamente, vampate di calore pervadono un corpo che giorno dopo giorno si indebolisce vittima di un travaglio interiore.
Elvira continua a godere del bel cazzo teso e duro che Andrea con i suoi focosi ardori gli offre.
Il mio cercare un aiuto a tutela del mio ragazzo in breve si è trasformato in un erotico gioco, che da intrigante è diventato e trasgressivo al punto che, ho avallato le richieste di Gianni che, da me coinvolto nelle performance della incestuosa coppia, ha incentivato il mio spiare la fedifraga coppia non senza assurde riflessioni
“…e se Andrea fosse qui con quel suo bel cazzone a… scoparsi….. mia sorella…davanti a noi…”
"ma ti sei impazzito…"
“…e se il nostro mandrillo si scopasse la zia pensando alla mamma?”
“MA NON DIRE SCIOCCHEZZE!”
E' dura la mia reazione anche se adesso devo cominciare ad ergere più ferme difese riflettendo sulla esplicita ammissione di Andrea alla riflessione di Elvira “senza la zietta come fai… passi le giornata in bagno…. e se ti scoprisse la mammina con questo bel cazzone stretto in mano?”
"zia come vorrei che succedesse!!!…."
"e cosa faresti….al tuo troione"
"…di tutto per potermela scopare"
Ho ascoltato l'incestuosa confessione in un violento turbino di intime emozioni che, in breve, si sono materializzate in un infido calore tra le gambe. Non ho saputo resistere al richiamo del mio corpo, vivendo, sconvolta dall’eccitazione, gli intensi gemiti di Andrea. Ho goduto di un piacere rubato!
Ma per quanto riuscirò a resistere!
E cresce la certezza che si stia concretizzando quella forma di implicito accordo che vede coinvolta anche Elvira in un gioco che mi vede, sempre più debole, e inconsapevole vittima.

Non ho raccontato a Gianni degli sfacciati atteggiamenti, al limite della provocazione che da quel giorno in casa Andrea ha cominciato a tenere. Costantemente infoiato girava per casa sempre più in tiro, si avvicinava a me come fosse alla ricerca di un contatto fisico. Non sono bastati i miei duri sguardi a reprimere le sue voglie, reagendo ferma alle sue provocazioni. E’ stato difficile sottrarmi ad insani contatti, che senza volerlo il tempo ha incentivato. Ho lottato per scacciare sporche, e immorali, fantasie. Mi sono imposta abbigliamenti più casti che non potessero stimolare l’eccitazione di mio figlio. Ma nulla ho potuto fare per combattere un crescente calore che dalle gambe risalivano il corpo sino a devastarmi la mente di fantasie morbose e perverse.
Più di una volta sono stata sul punto di cedere!
E’ sconvolgente come possa il piacere carnale prendere il sopravvento sull’istinto materno. Non do alcun peso al fatto che se mi sono fatta scopare rivivendo le sue esperienze. I miei piccanti racconti hanno coinvolto il mio uomo. E sono perplessa su come dovrò adesso gestire i tanti problemi che questa situazione inevitabilmente porterà. Mai avrei potuto immaginare di trovarmi coinvolta emotivamente in una situazione quale questa. Eccitarmi davanti a mio figlio mentre scopa e gode immaginando di essere io, sua madre, la donna che gli dona piacere.

Ora sono due settimane che siamo al mare, in un villaggio turistico che ospita le nostre ferie. Andrea al mattino presto va a lezioni di surf, per poi passare sul campo da tennis a fare sfoggio di anni di scuola, dopo la piscina il calcetto per concludere le sue giornate lunghe notti in discoteca. Sembra instancabile. Ciò, fortunaramente, distoglie Andrea dalle sue morbose fantasie. La ragione ha, lentamente, sconfitto la depravazione, e la sua iniziale ambiguità si è lentamente smorzata tanto che gli ultimi giorni sono trascorsi senza particolari momenti piccanti. Una parvenza di normalità impera nel suo rapporto con me.
Gianni vive le sue ferie in completo relax leggendo Jeffery Deaver, instancabile tetraplegico investigatore. Ed io, nella ritrovata tranquillità, tra l’aerobica mattutina e lo step in piscina mi crogiolo al sole. Mi piace da morire restare distesa sulla battigia e rinfrescarmi delle fresche onde e poi offrire il mio corpo ai caldi raggi solari.
La vita al villaggio è frenetica il gruppo di animatori, molto bravi, costantemente coinvolge tutti gli ospiti in attività. Dal gioco aperitivo al solarium accompagnandoci sino alla notte che, inevitabilmente, è per i più all’insegna dell’intrigo e della passione.
Due settimane dove Andrea sembra tornato il bravo ragazzo che ho cresciuto e la conseguenza ne sono i sopiti ardori del mio uomo che, mi ha fatto vivere le ultime notti senza particolari emozioni. Un rapporto che è lentamente rientrato nelle sua statica normalità, dove la passione è stata sconfitta dal raziocinio.

Sono le 19,00 di venerdì e, alla stazione, aspetto l'arrivo di Elvira. Rivedendola rammento quelle emozioni che mi hanno vista coinvolta, in preda ad una strana euforia, fantastico su quali possibili giochi erotici potrebbero veder ancora coinvolti i passionali amanti, e come le loro performance potrebbero coinvolgermi! Mia cognata passerà, infatti, un lungo weekend con noi ma forse è più giusto con Andrea.
In macchina Elvira è una sequela di pensieri
"sai non c'è la facevo più a stare sola…. il caldo mi uccide…..la notte non riesco a dormire… dimmi di Andrea… che fa …come passa le giornate… "
Domande a raffica alle quali non faccio in tempo a rispondere
"… sai se si è trovata la morosa… ma torna a casa tardi la notte… chissà se gli è mancata la zietta…questo fine settimana voglio proprio divertirmi…"
Sorrido maliziosa!

Arriviamo al villaggio all'ora di cena e Andrea resta interdetto alla vista della zietta. Elvira, con una magliettina rossa aderente rende tangibile ciò, che la stessa, dovrebbe invece mascherare, la cortissima gonna esalta lunghissime e ben tornite gambe in precario equilibrio su stratosferici sandaletti, con le braccia al collo, saluta il nipotino con particolare trasporto. È evidente lo strusciare dell’opulento seno sul corpo del giovane focoso amante! Due gonfi capezzoli si schiacciano sul petto di Andrea. Elvira intende perseguire la sua particolare strategia. Il piccoletto gli è mancato. Li aspetta, certamente, un lungo, ed intimo, fine settimana!
A tavola è un continuo incrociarsi di sguardi. Andrea è affascinato dal seno che la zia ostenta, spudorata, dalla prorompenza del decolleté impreziosito da una particolare crema ad effetto lurex, e con interesse ammira l'accavallare provocatoriamente le sinuose gambe mentre sorseggia avida il fresco vinello bianco giocando con la lingua sul bordo del bicchiere.
Sfacciata provoca Andrea al solo fine di sondare, di soppiatto, la sicura reazione, tutte rigorosamente all’insegna della più morbosa eccitazione. La zoccola non perde occasione per concentrare le sue pupille tra l’incrocio della gambe di Andrea accentuando ogni movimento che possa stimolare la prorompente crescita di quel qualcosa al quale morbosamente aspira.
È palese l’intento di risvegliare i desideri carnali del mio ragazzo, e soddisfare la sua recondita voglia di cazzo. È proprio troia mentre manifesta maliziosa la voluttuosa esperienza di donna matura.
Ed io non posso non prendere atto dell’ormai tangibile rigonfiamento che traspare dal pantaloncino che mio figlio indossa, segno inequivocabile che, intensa, l’eccitazione si sta impossessando di lui.
E senza accorgermene mi ritrovo a strusciare ripetutamente le mie gambe alla ricerca di contatti che desidero essere particolarmente intimi. Sono preda di sporchi pensieri!
Dopo cena Andrea sciorina il programma della serata. Uno spettacolino di cabaret, circa un’oretta all’arena, un pò di discoteca, e poi è organizzato il bagno all’alba.
“zia mi fai compagnia … vero?”
“Sono qui apposta! Prima però ho bisogno di una doccia. Il viaggio è stato estenuante e lungo, poi il caldo è stato micidiale, ne approfitto così per cambiarmi e mettere il costume per…. farmi baciare dalla luna”
“ti accompagno, ne approfitto anch’io per cambiarmi e sistemarci per la notte…"
"io vi faccio uno squillo sul telefonino quando lo spettacolo sta per iniziare…” salutandoci Gianni si avvia per riservare i posti all'arena.

Elvira, in camera, in un attimo si priva della corta gonnellina e poi del leggerissimo top, ed in un provocante perizoma, in bilico sui suoi sandaletti, si avvia spedita sotto la fresca doccia.
Io, intanto, trovo il necessario spazio ai suoi indumenti, basta un cassetto, e una parte delle crucce dell’armadio, per sistemare tre semplici, ma un po arditi, vestitini, un paio di parei abbinati con gusto ad altrettanti succinti costumi. Il piccolo trolley è già quasi vuoto. L’ultimo scomparto è riservato alla sua piccante lingerie. Le dita giocano tra delicato pizzo e trasparente organza e, per essere convinta di aver finito con la mano sondo il fondo della borsa. Le dita seguono il contorno di un qualcosa, mi sembra….. UN VIBRATORE!!!
Piccolo, sfilato, color oro, la punta leggermente arrotondata.
Non senza sorpresa mi ritrovo a rigirare il coso tra le dita con l'immediato pensiero rivolto alla femmina in calore che, in assenza di una buona razione di minchia, si dedica all’autoerotismo. “E con sto coso che ci fai?” più sorpresa della sua presenza che non dalla scoperta fatta “secondo te!..."
Finita la doccia, Elvira mi è accanto in camera e, avvicinandosi a me, sfila dalle mie dita il fallico oggetto.
“…le notti sono lunghe da passare, specialmente quando sei… sola”
Nel suo essere single confessa di dedicare le sue notti a soddisfare erotiche fantasie e l’onirico cazzo è l’intimo suo complice.
“…almeno tu il maschio in casa lo hai… e con l’imbarazzo della scelta!…..”
Sorride alla ambigua sua battuta!
L’espressione del viso disegna il suo essere troia, mentre tra le dita il vibratore comincia ad animarsi al contatto di un corpo che, lentamente, vedo fremere.
“basta socchiudere gli occhi e … lasciarsi andare….”
La dorata punta vibra sulla nuda pelle, movimenti lenti sulle carnose labbra, sfiora il seno, sosta sulle aureole, stuzzica voluminosi capezzoli. Un erotico gioco fatto di morbide carezza e languidi sospiri.
Elvira non si cura della mia presenza.
"sapessi quanto è bello!"
L’erotico giochino scivola sul suo corpo, sosta sull’incavo delle cosce, si nasconde sul minuscolo cespuglietto nero mentre è rapita dal sensuale massaggio. Carezze delicate accompagnate da respiri che lentamente si fanno profondi uniti a primi accenni di soffusi gemiti.
Poi il dildo in bocca a mimare un passionale pompino. “…… mmmmmm…”
Geme socchiudendo gli occhi, mentre seguo una delicata lingua roteare lenta sulle carnose labbra “…come credi superi i miei momenti di solitudine …” guardandomi quasi a voler giustificare il suo intenso appetito sessuale “…così …ho soddisfatto le mie esigenze di femmina …sola” continuando nel suo erotico spettacolo.
“… siiiiiiiiii… uuuummmhhh….”
Geme quando la punta del piccolo fallo sfiora, una altra volta, il prosperoso seno, roteando sulle rosee aureole. Le leggere vibrazioni stimolano diventati duri capezzoli. E’ lenta nei movimenti sembra non avere fretta, conosce bene il suo corpo e sa come fargli apprezzare particolari sensazioni.
Vorrei andare via ma il suo fare inibisce ogni mia volontà!
La seguo divaricare lentamente le cosce, una gamba sul letto per assume una posizione oscena. È provocante quando lascia scivolare la punta tra un intimo che deve scottargli di eccitazione. Subito vedo il finto cazzo perdersi avvolto dalle delicate labbra della fica, già gradevolmente bagnata
“… mmmmmmhhhhhhhhh….”
Altamente sensuale nel suo toccarsi, sospira con cadenzato respiro. Tutto esalta la sua erotica azione! Stimola tutto il corpo. La lingua sfiora ancora la punta del fantasioso cazzo lasciando impressa la propria saliva. È eccitante vedere una impazzita lingua lambire morbosa il finto cazzo “oooohhhhhhhhh…"
Resto affascinato dalla provocazione di Elvira non senza percepire una latente eccitazione crescermi.
Lo ingoia inumidendolo per bene e subito dopo lo fa completamente sparire nella caldissima fica “…MMMMMMHHHHHHH…” si possiede “……. mmmmhhhhh….... ssssiiiii….”…..
Che porca!
“…..ooohhh……ssssssiii, ho bisogno di un cazzo duro ……. mi manca ……mmmmmmmhhhhh ”
mugola senza alcun contegno, mentre con una mano si allarga la labbra della fica, le dita percorrono la fessura mentre geme, con l’altra mano struscia la clitoride con l’animata punta.
“….oooohhhhh……….siii…….. .mmmhhhh........ voglio un cazzo vero…mi manca!”
Elvira si possiede con il grosso cazzo, che sparisce protetto dalle grandi labbra, sta per godere. I lunghi capelli coprono un viso trasfigurato dalla eccitazione. Il dildo nello scorrere con lasciva lussuria, dentro e fuori la fica si permea di abbondanti umori. “… VENGOOO..…. SSIIIIII….AAAAHHHHHGG…”
Ed è perversa nell’assaporare l’essenza del suo piacere, una lingua famelica raccoglie la sua eccitazione.
Mia cognata materializza davanti a me il suo essere maiala, mentre in me sta crescendo, e subdola, una intensa eccitazione. Il mio corpo si è elettrizzato. Una mano, lentamente, si nasconde tra le pieghe della gonna, cerca l’interno delle cosce con movimenti sensuali. Percepisco le forti pulsazioni del mio intimo. Scariche di adrenalina mi pervadono il corpo. Sono completamente bagnata!
"Dai prova anche tu…vedrai è bellssimo…"
Ma è forte la vergogna non di provare una nuova emozione è il farlo davanti a lei che mi inibisce. Non sono ancora pronta!
Mi salva lo squillo del telefonino. E' Gianni. La notte sta per cominciare.
"te lo lascio qui…vedrai sarà bellissimo…"
Il suo sorridere malizioso accompagna il ritorno dei miei pensieri alla realtà ed il nostro farci belle e desiderabili per una notte che so di certo sarà intrigante!

Ci siamo divisi Andrea per tutta la notte mascherando, da consumate strateghe, il nostro rispettivo desiderio. Elvira sfacciata io contenuta ma non meno eccitata.
Non è ancora l'alba ma una pausa dal frastuono della discoteca si impone. E' una buona mezz'ora che ho perso di vista sia Andrea che Elvira. Due passi con Gianni, sono la scusa per cercarli. Passeggiando sulla battigia sono vittima delle riflessioni di mio marito "vuoi scommettere che chissà dove quei due stanno scopando. Due settimane senza un vigoroso cazzo devono averla distrutta…"
"credo proprio tu abbia ragione!...." memore dell'erotico spettacolo a cui ho assistito "…ma con tutti sti ragazzi proprio con Andrea…"
La mia risposta si mischia a deboli lamenti che provengono da dietro dei frangiflutti che circoscrivono la spiaggetta privata che impreziosisce il nostro villaggio. Spinti da una voyeuristica curiosità ci vuole poco per renderci conto che, invece, più che lamenti sono proprie e veri sospiri che non tardiamo a capire celano, piuttosto, il piacere di una donna impegnata in un amplesso che, dai profondi ed intensi gemiti, devono coinvolgerla emotivamente in maniera piena ed assoluta. Il femminone è materialmente coinvolta in una scopata che definire passionale credo non restituisca a pieno l’emozione che il troione sta vivendo.
"Guarda quella gran zoccola è mia sorella e si sta gustando tra le cosce l’uccello di nostro figlio" Infatti, Andrea compiaciuto le sta offrendo un cazzo di enormi dimensioni.
La mia prima reazione è quella di voler andar via, sono turbata ma cedo alle insistenze del mio uomo, mi soffermo ed assisto alle performance dei due amanti. Con ilarità il mio compagno ammira la prestazione del figliolo cercando di coinvolgermi nei suoi commenti ed evidenziando il trasporto con il quale Elvira si gode il cazzo del nostro ragazzo.
Il ruolo di mamma mi impone di redarguirlo dissentendo dai suoi commenti sottolineando che nostro figlio è pur sempre un ragazzo, e Elvira, che potrebbe essere anche sua madre, se lo sta scopando con una partecipazione che di materno ha ben poco!
"Devi prendere atto però che le sue intime doti ne fanno già un uomo" ribatte lui esaltando la foga con la quale il ragazzo si dedica al corpo dell’amante.
La nostra distanza abbastanza ravvicinata mi consente di distinguere chiaramente il bellissimo cazzo di Andrea sparire nella disponibile fica di Elvira che, ricevendolo smania come una maiala. Gode emettendo gemiti che, per quanto contenuti si amplificano attorno a noi.
Forte è il trasporto di mio figlio, così come intensa è la voglia di Elvira. Lui picchia con impeto sulla fica di lei che geme dimenandosi come una cagna in calore. La nudità di Andrea mi permette di ammirare gli scolpiti addominali che prorompentemente disegnano il suo fisico.
Mio figlio un bellissimo animale da letto!

Nei lenti minuti che scorrono percepisco la carica sessuale che Andrea sta mettendo nella sua azione e, passato il primo momento di sorpresa, quelle mie maledette sensazione riprendono a crescere in me. Provo invidia per quella femmina che si sta gustando un superbo uccello. Il cazzo di mio figlio.
Inevitabilmente ammirare i due corpi impegnati in un amplesso fortemente trasgressivo sta stimolando il mio essere troia. E' intensa l'eccitazione che repentinamente riprende a crescere in me, così come mio marito, alla stessa mia stregua, eccitato respira greve riscaldandomi il collo.
Da femmina esperta Elvira intende governare l'amplesso. Lentamente si china accingendosi a dimostrare a mio figlio quanto sia plastica la sua lingua. Andrea mentre si accinge a percepire il calore di una famelica bocca, il suo sguardo incrocia il mio. E' un attimo!
Subito mi ritraggo frastornata come fossi spaventata da quello sguardo. Istintivamente con le mani copro il corpo, quasi a volermi difendere da non so neanche io cosa. Stringo forte il seno facendo si che la spallina del leggero scamiciato, nel scivolare, lasci intravedere tutto il mio prosperoso seno sul quale sosta l'interessato sguardo di mio figlio mentre compiaciuto si gode l'arte di sua zia.
Con il seno scoperto, inebetita, non riesco a staccare gli occhi da quel nerboruto uccello che seguo ondeggiare stretto da carnose labbra. La mia confusione accentua quando colgo che mio figlio, consapevole della attuale intrigante situazione, mi sorride inumidendosi lentamente le labbra con la lingua.
Stordita non so quale atteggiamento assumere, mentre Elvira, gemendo con sospiri profondi, ingoia lenta il bellissimo cazzo sino in gola. Andrea continua a fissarmi intensamente trasferendomi la sua altissima eccitazione. Mi irrigidisco ancora davanti a quello sguardo palesemente ambiguo che intende non solo trasferirmi il suo piacere ma anche stimolare il mio. Il suo sorriso subdolo mi sconvolge, ma non di rabbia, purtroppo prendo atto che è eccitazione allo stato puro che infida cresce al pensiero che sento anche mio quel grosso uccello. Dio come vorrei poterne approfittare!
La cosa mi turba, le gambe tramano ma non di vergogna bensì di piacere, immaginare che possa godermi il magnifico cazzo di mio figlio mi eccita al punto che, nel socchiudere gli occhi, comincio a fantasticare sul suo grosso cazzo spaziare dentro la mia bocca e mi accorgo di rilasciare abbondanti umori. Ne sento, distintamente il calore riscaldarmi le cosce.

Mi sento una troia, vorrei accarezzare la mia intimità, ma non riesco a superare la vergogna di avere mio figlio davanti che, con il suo sguardo ruffiano e il suo morboso fare, alimenta questa mia volontà. Mi sto convincendo che la mia presenza, casuale senza alcun ombra di dubbio, stia materializzando i segreti pensieri del mio ragazzo verso il mio corpo.
Mi è chiaro ormai che tutto faccia parte di una sua sottile strategia che da mesi mi vede al centro delle sue fantasie. Ed ora, sono certa, sta immaginando di scopare sua madre. Anch'io, sopraffatta dalla lussuria, desidero perversa essere posseduta dal suo magnifico cazzo!
Siamo vittime dello stesso scellerato desiderio!
Ciò mi eccitata maggiormente e, perso ogni pudore, con mio marito che, dietro le spalle inconsapevole della battaglia interiore che sto vivendo, preme per soddisfare una ritrovata voglia di fica. Con un cazzo che scruta tra le mie natiche, cedo alla puttana che è in me e comincio a toccarmi la fica sbattendomi del fatto che, a pochi metri da me, mio figlio, pur maledettamente impegnato, continua a guardarmi con un sorriso sornione come volesse accertarsi del mio reale coinvolgimento.
"fa vedere a tuo figlio quanto sai essere porca anche tu!!!"
La situazione trasgressiva ha irrimediabilmente coinvolto anche mio marito. Percepisco il suo duro uccello insinuarsi tra le mie natiche mentre una tremante mano cerca i miei capezzoli che, soddisfatto, trova irti e duri e l'altra si insinua nel taglio dello scamiciato a sfiorare una fica pervasa dagli umori che inumidiscono le sue ardite dita. Tremo al contatto!
Vorrei reagire a questa ennesima provocazione di mio marito, ma una immensa voglia di cazzo mi sta uccidendo, ed il pensiero di essere scopata, adesso, davanti a mio figlio, impegnato in analoga situazione, mi eccita da morire.
Non riesco a controllare le mie sensazioni, le sue dita impazzano tre le grandi labbra umide e non mi oppongo alla sua mano che porta la mia a diretto contatto di un cazzo che, sfacciatamente nudo, svetta in tutto il suo splendido stato di grazia.
Comincio morbosa a smanettare ben bene il cazzo del mio uomo, con gli occhi chiusi, immaginando di stringere la magnifica verga del mio ragazzo, contemporaneamente, divarico oscena le gambe per favorire il ditalino che mio marito dalle mie spalle avvia. Gemo immaginando come quel prorompente cazzo potrebbe farmi gemere di piacere e come io saprei farlo godere.

E' sublime il mio piacere mentre quel suo splendido cazzo si sta facendo accarezzare dalle enorme seno di Elvira in una spagnola dagli effetti devastanti. L’uccello svetta e prorompentemente si indirizza verso la lingua della splendida zoccola pronta a circuirlo ingoiandolo con passione. Vedo distintamente la turgida cappella del mio ragazzo sparire tra le affamate fauci di mia cognata, la cui lingua impazzita ne circoscrive lenta i contorni. Straordinario!
La consapevolezza che mio figlio chissà da quanto tempo gode del mio corpo si concretizza quando fissandomi ancora negli occhi, con fare intrigante si porta le mani sull’uccello teso come a volermene offrire la prestanza.
L'intenso respiro di Gianni si spegne sul mio collo mentre sussurra "tuo figlio muore dalla voglia di scoparti!"
Gianni pur impegnato a soddisfare la sua libido si è perfettamente reso conto dell’attuale complicità che sta coinvolgendo me e il nostro ragazzo.
"mmmmmhhhh……."
Solo il mio intenso gemito tenta di opporsi ad una realtà che non sono più in grado di governare.
La stessa complicità tocca il suo culmine quando ormai senza più alcun pudore emulo Elvira che si sta impalando il cazzo di mio figlio. Lentamente, mi chino offrendo all’eccitatissimo cazzo di mio marito la mia caldissima fica. D'impeto lo sento scivolare dentro. E vado in estasi!
La testa mi scoppia il corpo freme, scariche di adrenalina velocemente si distribuiscono nel mio corpo sconvolgendomi i sensi. Sono morbosamente eccitata.
Le mani di Andrea impazzano sul seno di Elvira scandendo il suo cavalcarlo mentre io governo l’uccello di mio marito stringendogli l’asta senza alcun ritegno. E’ Bellissimo!
Come fossimo legate allo stesso filo contemporaneamente i gemiti dei nostri piaceri si confondono. Elvira, scuotendo selvaggia la testa, gode strozzando in gola gemiti profondi ed intensi. Al massimo della eccitazione viene copiosamente sul cazzo del mio ragazzo, mischiando al suo l'immenso piacere di Andrea. Io, spudorata, mi godo sul viso gli schizzi della imponente sborrata del mio uomo. Schizzi impetuosi, abbondanti, sicuramente ardenti, fuoriescono da un cazzo duro e tosto. Stringo forte il seno fino a sentire forte il dolore che ne consegue e con le mani raccolgo il seme di un assurdo piacere portandolo alla mia bocca.
Andrea mi guarda estasiato!
Anch'io so essere porca, anch'io so fare la troia, anch'io so di essere una gran puttana!

Abbiamo entrambi goduto in preda alla più sfrenata lussuria. E’ stato un crescendo di libidine e di sensualità che ha coinvolto i nostri corpi. Un qualcosa che, probabilmente aleggiava da tempo e di cui forse non volevo rendermi conto. Ho tentato, inutilmente di scacciare ogni pensiero incestuoso ma non ho mai avuto, o realmente cercato, la giusta determinazione. Ed ora come mamma intendo dividere l’esperienza sessuale di mio figlio con il desiderio di donna ad esserne intimamente coinvolta.
È l’esaltazione dei rispettivi sensi che ha accompagnato il nostro piacere. I nostri partner sono solo il mezzo per confermare la reciproca voglia di scopare assieme.
Con quest’ultima riflessione rientriamo a casa convinta che ciò che è accaduto è il preludio di un nuovo rapporto che fino ad oggi ho tentato di abiurare e del quale ne sarò attiva vittima. Non intendo subirlo, al contrario, voglio ardentemente viverlo con intensa partecipazione con l’affetto di mamma e l'esperienza di troia!

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