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Reazione di mamma uscendo dal Sexy shop


di geppettino2003
16.02.2021    |    9.801    |    4 9.7
"La guardo senza più quel timore reverenziale che per anni ha frenato i miei istinti, lei mi fissa negli occhi riprendendo ad accarezzare il magnifico corpo..."
“Mamma!”

Ho davanti una donna diversa. Nei suoi occhi una espressione, a me sconosciuta. Languida sensuale.
Entra in casa mia.

In assoluto silenzio, occhioni bassi accompagnano il suo lento aprire il lungo spolverino. Mi è davanti la magnifica femmina dei miei sogni. Il mio prezioso baby doll esalta una gran bella figura, il minuto tanga la rende trasgressiva e provocante, le autoreggenti, su alti stivali a spillo rendono splendida il suo essere nuda.
Splendida!
Si è trasformata, con spirito di emulazione, in quella bella donna del sexy shop, con una componente in più: mamma è veramente imperiosa nel suo ritrovarsi gran bella femmina.

Il mio inebetito essere si acuisce alla sua sussurrata riflessione:
“È così che mi hai sognato nel tuo solitario fare.”

Apprendo che lei sapeva!

Appoggiata alla parete si lascia ammirare. I suoi diffusi tremori sono la conferma che, comunque sia, ha veramente goduto.
I lunghi capelli raccolti lasciano che apprezzi un seno dal perfetto disegno. È come l’ho sempre sognato, grosso, bello, morbido.
In evidentemente piena eccitazione, le mani accarezzano il procace seno, le dita tormentano duri capezzoli.
Uno spettacolo pazzesco!

“Quanto mi hai desiderato in tutti questi anni?”
Allarga, leggermente, le gambe, dal bordo del minutissimo tanga pende una pallina di quella lunga fila che tanto l’avevano turbata. Inserite ad una ad una nelle umide carnosità delle intime labbra.

Prende la mia mano, la accompagna tra l’intimo incrocio, vuole che sfili la prima pallina, vuole che tiri piano. È un fare inebriante fare uscire ed una ad una le palline. La mano si inonda dei suoi caldi umori di piacere.
Geme!
Sussurra il mio essere stato sfacciato.
La mia risposta è tutto nell’odorare le sfere che ho sfilato e, sfrontato, davanti a lei, le porta alla bocca. Le lecco.
Sono fuori di me!

Con fare calmo, seducente, come la femmina che per anni ho sognato, lascia che lo spolverino caschi ai suoi piedi, plastica si avvia al divano dove è ancora sparsa la calda mia essenza di uomo su quella sua rossa culotte.

Di spalle, scioglie i lunghi capelli, si china, il provocante baby doll svolazza morbido con il suo impercettibile fruscio. Il seno sbatte sul viso, oscena divarica le cosce, tra le dita il filino del tanga, lo tira sù, fa in modo da risaltare il bellissimo fondoschiena osannando la patatina, che scopro essere ricca, piena, bella!
Lenta se ne priva.
La mano spazia sul divano, cerca il mio caldo piacere. Incrocia il mio sguardo nel portarlo al viso. Il suo è un lungo sospiro.
Freme!
Un dito raccoglie tra le pieghe del suo intimo il mio seme, lo porta in bocca, lo assapora, lo gusta, la lingua saetta mentre stringe le labbra mimando un travolgente pompino.

Che porca!

Ancora delicate carezze. Una mano stuzzica vogliosa il seno, le dita prima pizzicano grossi capezzoli poi, lentamente, scivolano sul voluttuoso corpo, giocano con il ricco ciuffetto di peli neri.
Ancora un sussurrato gemere nel lasciale avvolgere dalle intime labbra.

La guardo senza più quel timore reverenziale che per anni ha frenato i miei istinti, lei mi fissa negli occhi riprendendo ad accarezzare il magnifico corpo.
Seguo, confuso, il conturbante erotico gioco. È una spudorata, vogliosa, figura. Una realtà che va oltre il mio più zozzo sognarla!

Dalla borsa prende il nero grosso, e nerboruto, vibratore. È grande la mia sorpresa nel vederne un secondo, più esile, la punta leggermente ricurva. Con ritrovata cupidigia mi mostra i suoi nuovi giochini.
Quasi inebetito prendo atto che quanto quel giorno l’avevano sconvolta, offesa, in un solo attimo sono ora ben stretti tra le sue mani.
Quel suo sconvolgersi ha il merito di aver esaltato quel suo vero essere a me nascosto.
Impugna il nero fallo e riprende quel suo intimo, erotico spettacolo che ho interrotto.
Accarezza tutto il corpo, il viso, la bocca, le labbra, la lingua sfiora la punta del grosso cazzo lasciando impressa, lasciva, la saliva, lo ingoia inumidendolo per bene, di nuovo sul seno, e subito dopo, la nera punta si confonde con i curati riccioli del pube.

È un attimo, in mano stringe quell’onirico gioco, la lingua percorrere ancora lenta la punta, schiude le labbra, lo spinge piano in bocca, lo risucchia sino in gola
“Ooohhhh… mmmhhh……”
Trema!

Ascolto piacevoli lamenti, gemiti intensi salire, eccitato vorrei sostituirmi a quel finto cazzo ma l’accattivante gioco mi impone di gustarmi l’eccitazione di mamma.
È irrefrenabile la voglia di smanettarmi con forza un gran cazzo.

Le leggere vibrazioni tornano sul provocante seno, stimolano i grossi capezzoli. Lenta nei movimenti, non ha alcuna fretta, una donna che conosce bene il suo corpo, sa come fargli apprezzare intime emozioni.
Un cadenzato respiro la accompagna nel suo fare fortemente sensuale
“Uuummhhhhhhh.”
Bellissima nel suo toccarsi, gioisce del piacere che vive, e fa vivere.

So perché, ma non come, e mi ritrovo un duro cazzo stretto in un pugno, ripetuti colpi seguono il suo lento fare.

Incrocio i suoi occhi che, ambigui, scrutano ogni mia azione.

Sono pochi gli attimi per far crescere la mia crescente, devastante, eccitazione. Il pulsare frenetico del cazzo, che mi scoppia stretto tra le mani, è l’invito a continuare.
A lei piace questo mio fare rendendosi disponibile a continuarlo, lasciandomi apprezzare il suo vero essere.

Lunghissimi minuti di morbose carezze poi, lentamente, il grosso cazzo sparisce d’imperio tutto nella caldissima fica “
“SSSIIIII....AAAHHHG…”Si possiede con il duro cazzo protetto dalle grandi labbra, il piccolo in bocca mima un onirico pompino. Seguo fremere lo splendido corpo sconvolto da intensi fremiti
“SSIIIIIIIIIIII...…”
sconvolta grida il suo intenso piacere!

Sapevo che nel suo amorevole essere mamma nascondesse una donna sensuale, esigente, ma non avrei mai immaginato che fosse capace di trasformarsi in una così splendida maiala.

Anni a reprimere i miei sfoghi, i più selvaggi istinti, i proibiti sogni stanno per materializzarsi in una potente sborrata.
Lei se ne accorge, mi fa cenno di cessare di masturbarmi, mi è difficile davanti ad uno spettacolo del genere, ma obbedisco.

Nuda, una gamba sul bracciolo, tende le braccia, invoca la mia presenza, fissandomi negli occhi
“Ti voglio far godere io!”

Lesto mi avvicino al suo elettrico corpo. Esploro ogni millimetro di una vellutata pelle. Con la sua stessa lentezza scruto ogni centimetro di un mozzafiato corpo in piena esaltazione sessuale. Le mani sulle prosperose mammelle, stringo forte i suoi duri capezzoli per aumentare lo stato della sua eccitazione.
Urla!
Li lecco, succhio per come ho lungamente sognato fare. Ascoltare il suo gemere decuplica i miei sensi. Subito due dita si perdono dentro di lei, è completamente fradicia.
Grida il mio nome!

Tra le sue mani il vibratore gigante, lo punta sulle grandi labbra, con un colpo secco lo fa sparire
“Ooohhhhmmm...”
prende una mia mano, vuole che prosegua io.
Lo faccio continuando avidamente a succhiarle le grandi tette.
Spingo, quasi con violenza, il cazzo nella fica, lo tiro fuori, e di nuovo dentro, tutto dentro.
Il mio nome muore sulle sue labbra.
Ho la fica ad un passo dal mio viso. Non capisco più niente.
“Si...Si!...SSSSSIIIIIII......”
Mamma sconvolta viene ancora. Un impazzito corpo accompagna l’intenso tremore del suo violento godere.

Solo secondi per tornare a me.
“Adesso vieni tu!”
Lente languide carezze sul petto, le sue lunghe unghie scorrono la pelle sino al bacino. Inebetito, completamente nudo subisco il suo malizioso fare, con il cazzo che, imperioso, svetta ad ogni flebile contatto.
Cresce in me la voglia di possederla, ma una oscura forza mi blocca, non riesco a reagire, inerme subisco il supplizio erotico che l’esperta femmina mi vuole regalare.

Sono lunghi gli erotici sospiri sul cazzo, senza alcun contatto fisico, alterna la calda bocca a ravvicinati e profondi respiri sull’uccello in tensione, sibili leggeri che dai testicoli risalgono lentamente al glande, è una eterea carezza sfiorare il mio grosso uccello.
Il cazzo ad ogni contrazione sembra voglia esplodere, gemo ai delicati contatti della sua lingua sulla rossa cappella, sento scorrere la sola punta sulla dura mazza. Una sensazione indescrivibili, poi la sola punta del cazzo in bocca a trasmettermi il solo calore del suo tremare.
I testicoli gonfi quasi mi fanno male, la prego di smettere tentando inutilmente di riappropriarmi del mio ruolo di potente maschio.
Mi zittisce, bloccando ogni mio tentativo di sottrarmi alle stimolanti carezze.

È morbosamente eccitata ma riesce a controllare i suoi istinti di femmina vogliosa, continua nel suo piccante supplizio.

Sono talmente eccitato che ho perso il controllo dei miei centri nervosi, vorrei scoparla con veemenza, scaricare dentro di lei tutto il piacere che è riuscita a farmi crescere.

Rapita oramai da una incontenibile foia, le mani sul cazzo duro come l'acciaio, lo mena a due mani, lo porta fra i suoi abbondanti seni, inizia quello che ho sognato per anni: una magnifica spagnola.
Un'istante ed è nella sua calda bocca, riprende a torturarsi la fica, stavolta, con il piccolo vibratore. Alterna bocca, mani, seno. Tutto con inaudita foga, con violenza fa sparire l'uccello in bocca, lo spinge sino in gola.
È un pompino che mi porta fuori di testa.
Urlo il mio piacere.
La imploro, di farmi venire, ma anche di smettere, di ricominciare.
L’estasi l’ha coinvolta, improvvisamente abbandona il suo fare.
Mi lascia basito!

Lentamente distende l’eccitato corpo, le mani protese in avanti, oscena divarica le bellissime gambe, solleva leggermente il bacino, con raffinata sapienza mi offre il bellissimo suo culo con ancora il piccolo fallo che le vibra nella umida fica.

È veramente un gran bel culo!

Eccitata mi lascia fare. Lentamente sfilo il grosso fallo dalla fica, sconvolta dai suoi tremori, appoggio la piccola punta, inumidito dagli umori raccolti, tra morbidi glutei. Lascio che scivoli tra il solco di toniche chiappe, spingo oltre sino allo stretto orifizio, roteo la piccola punta a stimolarne la reazione.
Immediato è il suo stringere il culo così come immediato è il mugolio di piacere
“Ti piace…il mio…culo?”
Quasi balbetta!.  
Percepisco la sua, chiara, voglia di farsi inculare. Piano piano, aumento la pressione, spingo il piccolo vibratore dentro il piccolissimo buco. È violenta la reazione del suo corpo
“Ssss …..ssiiiii.... sfondami….”

Non ha più nessun pudore!
D’impeto con un colpo secco, mi impossesso del suo gran culo, un tutt’uno inarca il busto come se una forza oscura la sollevasse mentre, spudorata, con le mani afferra il grosso cazzo elettricamente animato e lo spinge tutto dentro la fica “SSSSSSIIIIIII….MMMMMMMHHHH…ANCORA…..…”
Non mi fermo se non prima la vedo sbrodolare tutto il suo piacere tra le belle gambe. A denti stretti gode dimenando ossessa il corpo
“SSSIIIIIII....OOOOHHH....”
 Quasi sviene dal piacere!

Al massimo della eccitazione, e con il cazzo impegnato in una stratosferica pugnetta, mi godo il culo di mamma stravolto dalla sua lussuria. Pronto a riempirlo di sborra accelero la mia sega, sbattendole il cazzo con forza su toniche chiappe
“ASPETTA!!!...”
Mi blocca, sconvolta, e, assoluta padrona dei suoi sensi, mi invita a sdraiarmi.

Anima, tra le sue esperte mani, la punta del finto cazzo, con studiata pressione, in un crescendo di morbosa intensità, la lascia scorrere lenta sul mio corpo, sapientemente, gestito. Tocchi a fil di pelle, elettrizzanti contatti. Preda da una crescente eccitazione il mio corpo trema ad ogni tocco.

Pochi secondi e sento, quella punta, insinuarsi tra le mia gambe, accarezzare i testicoli poi con un sorriso ambiguo picchiettare sul duro cazzo, come se lo volesse frustare. Il duro uccello reagisce violento ai colpi opponendosi al suo intrigante fare.

Il finto glande abbandona la sua mano, con le dita carezza il vero cazzo, prima in maniera superficiale poi lentamente aumentando la pressione. Distintamente sento le lunghe unghie graffiarmi la carne. Una sensazione mista di dolore e piacere.

Contemporaneo un suo dito segue il contorno delle mie rinsecchite labbra, spinge per entrare in bocca, cerca la mia lingua, incrocio il suo sguardo, alta è la lussuria
“Succhialo!”
Un invito perentorio al quale non mi sottraggo. Spompino quel dito che mi sta scopando la bocca.

Quell’umido dito scivola sul mio corpo, tra le gambe, sotto i pieni testicoli, l’altra mano li stringe li solleva. Cerca il nero buco.
Lentamente si avvicina. Ci sosta un attimo, sento il dolore della sua unghia che mi graffia, ma è solo un attimo,
Lo sento intrufolarsi nel mio buchetto, lo forza, spinge e di colpo entra.
“DIO!”
Sussulto! Contemporaneamente grido il mio piacere, succube della sua arte.

Il dito veloce entra ed esce, mi scopa con insano ardore. Le sue lunghe unghie graffiano con veemenza i pieni testicoli, il suo profondo caldo respiro carezza il duro cazzo.
“È bello il dito in culo...”

Sopraggiunge un piacere che mescolo alla eccitazione che mi assale.

“Mamma mi stai facendo venire....”

“No!.....non adesso....”

Mi stringe con forza i pieni testicoli, e lo sperma che sta per esplodere si blocca tornando indietro.

“Mamma...ti prego...voglio sborrare.....”

È un misto di dolore e piacere il suo stringere la fonte del mio piacere. Un gemito di sofferenza e la mia voglia di sborrare abortisce.

“Godi solo quando lo voglio io ....”

Ho accanto una gran femmina che sa leggere nei miei occhi i miei desideri, anticipare ogni mia iniziativa, donarmi piaceri intimi repressi per anni.

“Ssssiiiiii....ti prego..... mamma fammi godere....”

Sorride, abbandonando quel morboso fare, riprende quel suo giocare con la labbra.

Prona accanto a me la testa sfiora le mie gambe, i lunghi capelli sciolti accentuano gli effetti delle sue erotiche carezze, il suo respiro leggero e prolungato sull’uccello ormai pronto a scoppiare dall’eccitazione. Non ha alcuna fretta sa bene cosa mi aspetta e, come se volesse prolungare il mio tormento, rifiuta ostinatamente il contatto fisico, eppure è talmente eccitata che il solo poterle sfiorarle la fica con il cazzo la manderebbe in visibilio.

“Mamma sto per venire!”
Si stacca solo un attimo:
“Vieni in bocca....voglio la tua calda sborra...”
Riprende il cazzo in bocca, due risucchi, aumenta pian piano la velocità, finché :
“Sborra... vieni...”
Sconfitto da un assurdo piacere, con un corpo sconvolto godo.
“Vengooooooooooooo......”
È un urlo disumano. È una sensazione indescrivibile, sborro urlando il mio altissimo piacere.

Osserva il duro cazzo, stretto nelle sue mani, lo guarda estasiata fiottare con soddisfazione.
“Bravo amore di mamma!Sborra....”

Riverso un'ondata di sborra. Innaffio il suo bel viso, i grandi seni, l’eccitato corpo.
Gemo ad ogni contrazione pelvica, schizzi di sborra potente, violente, fuoriescono dal mio uccello e lei, senza alcun contatto, si fa sporcare il viso, avvicinando la bocca al cazzo al solo scopo di raccogliere con la lingua più nettare possibile.
Un fiume di sborra nella sua disponibile bocca.
Mamma non perde neppure una goccia di quell’impetuoso nettare bianco.
È un piacere che ho sognato per anni. Che ho abbandonato negli anni.

Beve avida per soddisfare la sua insaziabile sete sessuale, lo divora dimostrando enorme piacere.
Ancora possenti schizzi dal viso al seno, con le mani lo sparge, con le dita lo raccoglie, lo porta tra le labbra, lo succhia avida, con la lingua ne assaggia l’essenza.
Poi si avvicina con le labbra alla cappella, e la fa sparire nella sua bocca. Sento la sua lingua, rotearmi sopra la cappella, ripulendola del caldo seme, poi insinuarsi nella fessura del prepuzio.
Una meravigliosa porca mi fa vedere chiaramente che lo ingoia con gusto.

“Adesso...baciami....”
Con un languido lungo bacio, trasferisce il mio piacere alla mia bocca.
Baciandola sento il gusto del mio seme nella sua bocca.
Lunghi secondi di vera estasi!

Finalmente i nostri respiri riprendono il normale scandire.
Nuda si accuccia a me, come alla ricerca di una naturale protezione materna. Il mio abbraccio di figlio è forte, il calore della sua pelle mi inebria, mi approprio dei suoi tremori con il cazzo che, ancora duro, svetta imperioso tra le parti più intime del suo corpo.
Mi guarda, ancora languida nel suo essere. Pronta si volta, un sorriso sornione e confessa:
“È così che amo godere… ma adesso mi devi scopare!”
accingendosi ad offrirmi il meglio di se stessa!
“Ho tanta voglia di giocare con te...”
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