incesto

MILF


di geppettino2003
04.02.2013    |    86.299    |    5 9.5
"Devo capire cosa sta succedendo..."
Due anni che gestisco l’edicola che, con tanti sacrifici, mio padre mi ha lasciato all’atto della sua dipartita. Una faticaccia enorme. La mattina sveglia alle 5,15 per l’attività di resa dei quotidiani non venduti del giorno prima, la consegna dei nuovi, il controllo del reso la verifica del consegnato e la relativa sistemazione nei vari espositori dei settimanali di politica e gossip, i libri, le varie buste sorprese dei personaggi dell’immaginario fanciullesco e tanto altro.
Una attività che mi impegna per circa un’ora e mezzo. Poi già alle 6.45 i primi clienti. Sempre gli stessi mattinieri. Il picco della clientela è dalle 7,30 alle 8,30. La matura professoressa, il distinto architetto, il giovane avvocato e l’esuberante studentello. Poi una stasi sino alle 10,30 quando le casalinghe escono per fare la spesa. Ancora una pausa sino alle 12,30 quando, in attesa dell’uscita della scuola, mamma attempate e sempre in tiro, acquistano sempre qualcosa per se stesse ed i propri figli. Il pomeriggio poco e niente se non qualche sporadico cliente.
Più volte ho pensato di tenere chiuso ma il dover preparare il lavoro dell’alba non me lo permette!
Una attività dura per chi, moglie e mamma, deve conciliare il lavoro con gli impegni domestici. E' ben vero che nei momenti di pausa riesco a fare qualcosina, qualche bottone da cucire, orlo a qualche pantalone e le altre mille piccole cose che possono farsi sul luogo di lavoro, ma i grossi impegni di casa riesco ad assolverli solo la domenica pomeriggio quando faccio solo una capatina in edicola nel pomeriggio mentre la famiglia si dedica al calcio in tv. Gianni, mio marito, si abbiocca sul divano mentre i ragazzi, impegnati con il fantacalcio, sono entrambi presi dalle partite.
Dicevo il lavoro è piuttosto impegnativo. Gli orari non mi consentono più di avere una sia pur minima, vita sociale. Arrivo a casa sfibrata ed ho ancora la cena da servire. Figuriamoci se a sera tardi ho voglia, e forza, per dedicarmi a quella, diciamo, intima passione. Gli approcci il mio uomo li tenta eccome ma, anche se la mente è sempre predisposta, è il corpo che, a malincuore, non regge.
È troppa la stanchezza!
Sacrifici comunque compensati da un lavoro che mi permette di tirare quasi milleduecento euro al mese al netto di tasse, ritenute e spese generali con i quali contribuisco a portare avanti la famiglia. Una famiglia composta da me, mio marito e due splendidi figli adolescenti le cui esigenze crescono con l’età.

Certo potrei fare di più ma non ho mai voluto trattare materiale pornografico. La vicina chiesa, la scuola media e il vicinato piuttosto bigotto me lo impediscono. Una scelta comunque condivisa. Anche a me non piace molto la mercificazione del corpo femminile da utilizzarsi per le perniciose fantasie degli zozzoni. È una cosa che sarebbe da abiurare!
Confesso che inizialmente le richieste di particolari riviste erano pressanti, anche se con la discrezione di un paese dove la vergogna impera. Non si può immaginare quanto sia alta la domanda di materiale a contenuto erotico/pornografico e quanto fossero particolari le richieste che mi venivano fatte. Le più assurde e da gente che mai avrei immaginato potesse dedicarsi alle letture pruriginose. Intendiamoci uomini e donne, giovani e un po’ meno, e non tutte del mio piccolo quartiere di periferia. Più volte mi sono chiesta che piacere può esserci nel guardare foto piuttosto spinte che mimano un piacere che è solo commerciale e che di reale ha ben poco. Cosa c’è di più intenso e bello di un rapporto dove l’amore impera e ti spinge naturalmente in amplessi focosi e stravolgenti. E nel mio intimo io sono così! (anche se da due anni a questa parte l’ardore ha un po’ perso di intensità)
Forti sono le pressioni del mio rivenditore “la sua sarebbe una piazza vergine, poi l’erotismo tira e fa aumentare il fatturato di almeno un 25-30%.” Ho resistito il più possibile ma l’attuale crisi, e internet che impera, hanno inciso sulla vendita dei giornali tale che, a malincuore, ho dovuto prendere la decisione di aprire la mia rivendita anche al commercio del materiale erotico.
Mi sono imposta, però, solo un erotico soft!

Approfittando del periodo di Natale ho cominciato a trattare quei calendari diciamo un po’ particolari. Per farlo ho dedicato un angolo dell’edicola alla esposizione di quanto la clientela mi richiede.
Confesso che non mi è stato facile quella mattina, alle cinque e un quarto ricevere, quando mi è stato consegnato, come nulla fosse, il nuovo materiale dal fornitore. Attrici più o meno note, cantanti, veline dell’ultima generazione tutte in pose sensuali al limite della decenza. Raffinata, e succinta, lingerie a coprire a mala pena parti femminili che meritano più discrezione.
Ma se è quello che la gente vuole allora diamoglielo facendo buon viso a cattivo gioco.
Subito la mia clientela ha apprezzato!
Curiosa, ma senza particolare interesse, ho voluto capire il perché di un così forte attenzione. Devo ammettere che mi hanno colpito in un modo, diciamo particolare, due calendari. “Provocanti casalinghe” e “Sexy e belle mamme”. Aldilà che non condivido le scelte edonistiche di chi si propone sfacciatamente, ho sempre pensato che una donna comune fasciata da preziosa lingerie, un trucco un po’ più accentuato ed una particolare espressione, con la giusta propensione alla lussuria, diventa desiderabile. Forse per questo richiamo subliminale prendo atto che sono stati quelli che ho venduto di più. Per oltre 15 giorni la richiesta è stata continua e costante. Per ben due volte ho dovuto rifornirmi, con il rivenditore che al telefono dava seguito alle mie richieste di rifornimento non senza spronarmi al grande salto verso il porno! “Se in quindici giorni ha venduto ben 75 copie di calendari, con un utile di quasi 390 euro, immagini cosa farebbe con qualcosa di un po’ più di piccante! E sicuramente più costoso!!!”
Come posso dargli torto. Ma è più forte di me non riesco a convincermi a fare una cosa che la mia esteriore indole puritana rifiuta.
Ma la dura legge del commercio, ed il bisogno di aumentare gli incassi, alla fine hanno avuto il sopravvento!
Ormai decisa riorganizzo la logistica dello spazio a mia disposizione. Papà aveva ricavato l’edicola in una porzione del vecchio garage di casa. Allora c’era l’esigenza di vendere i soli quotidiani, ma ora la mia nuova scelta mi impone di realizzare alcuni lavori di ammodernamento che, oltre ad accorpare una maggiore superficie, consente di ricavare un piccolo spazio appartato per la vendita dell’eros oltre, finalmente, ad accedere al mio luogo di lavoro direttamente da casa, attraverso una piccola scala interna che comunica con il retrobottega dove ho anche ricavato un piccolo office completo di rete wireless e un angolo riposo completo di servizio igienico con doccia. È stato duro, in questi due anni dover uscire di casa e percorrere sia pure pochi metri specialmente al freddo ed al gelo delle mattine d’inverno. Ora mi è più comodo, tra l’altro riesco a gestire meglio i problemi di una casa comunque da accudire. Nell’office il pomeriggio faccio scendere i ragazzi così posso tenerli sotto controllo e verificare i loro compiti.
Ho anche preso un portatile con il quale gestisco la mia piccola contabilità. È con l’utilizzo di internet ho ridotto di molto i miei spostamenti verso la banca, la posta, comunicare con i fornitori per gli ordini, insomma faccio un po’ di tutto restando dietro il banco per servire la mia ormai affezionata clientela.

Ed è arrivato il momento. Ecco che in poco mi ritrovo tra le mani riviste dai titoli più disparati, e dai contenuti fortemente espliciti, promossi da fotografie piuttosto chiare. Immagini prevalentemente al femminile per un pubblico in maggior parte maschile. Donne giovani, mature, bionde, brune, con enormi seni e lunghe cosce a rivalutare fondoschiena da fare spavento, tutte in pose provocanti e lascive ed espressioni che definire libidinose non restituisce appieno i miei reali pensieri. Titubante ho cominciato a sistemare il tutto negli espositori. Da una parte la sezione gay, quella delle lesbiche e poi gli etero, dall’altra i cd con le copertine sempre più esplicite. L’ambiente è piccolo, ma gli espositori sono capienti ed il rosso intenso, che ho inteso utilizzare per le pareti, è proprio il colore azzeccato. Una rossa tendina è poi la giusta chicca per il richiamo ai miei clienti della mia nuova stanza dedicata al peccato.
Devo essere sincera l’ho presa bene specialmente se da questa attività ne ricavo un utile tornaconto.
Non è stato però facile. I primi giorni il rossore del mio viso materializzava una intima vergogna mentre tra le mani rigiravo quelle riviste che mi venivano date per leggerne il prezzo e spuntarne la presenza sulla lista del consegnato. Disagio che in poco ho trasformato in un forzato sorriso con il quale, per la dura legge del commercio, ammicco soddisfatta a scelte peccaminose per me produttive!
Per la stessa ragione ho trasformato il mio approccio alla clientela. Un po’ di innocente provocazione non guasta! Nulla di particolare. Mi è stato suggerito che non sarebbe sbagliato invogliare l’acquisto. L’immaginario collettivo, specialmente quello maschile, ha bisogno di essere stimolato. Ho portato giù da casa le mie corte gonnelline, quegli ormai stretti jeans, alcuni dolcevita attillati e dei maglioncini leggermente scollati che, con moderata e casta ostentazione, propongo con un fisico che, se voglio, ancora a quasi quarantacinque anni, sa come farsi apprezzare. “Signora Giulia”, il mio nome, “oggi sta veramente bene. Bel colore la gonna, il rosso le dona”, Il commento di maschietti attratti da plastiche forme valorizzate in stretti indumenti. Oppure “Giulia questo maglioncino aderente ti slancia, e questa acconciatura ti toglie almeno cinque anni di età” quelli delle attempate signore forse invidiose dal disegno accattivante di un bel seno che lascio ammirare nel suo accattivante disegno esaltato da anonimi reggiseni di una taglia diventata più piccola del dovuto.
Noi donne quando vogliamo, con niente, sappiamo sfruttare quello che il buon Dio ci regala. Ed io, civettuola per come sono, so come valorizzarmi!
Su tutti prevale, quindi, il gradimento delle mie scelte sia personali che commerciali! Si perché, con nonchalance, dopo i complimenti li vedo sgaiattolare, tutti dietro la rossa tendina e soffermarsi per lunghi minuti in scelte particolari.
Con preoccupazione mi chiedo : - Ma che ci vuole a prendere una rivista o un cd? - Ho già subito qualche furtarello. È inevitabile, dietro la tendina è piuttosto facile nascondere i miei prodotti sotto il cappotto o magari in una borsa. Non potendo mica guardare tutto, o mettermi a frugare nelle borse o sotto i cappotti dei miei clienti, cerco di stare più attenta facendo di tanto in tanto capolino dietro la tendina rossa “è tutto ok?” dando l’ambigua sensazione di partecipare a scelte piccanti e trasgressive!

Comunque sia, devo confessare che gli utili sono veramente positivi. Il primo mese sono riuscita a tirare quasi milleseicento euro pulite. E i positivi effetti si vedono già in una gestione familiare più tranquilla e serena. Con un po’ di soldini in più mi permetto qualche piccolo lusso. Lascio i ragazzi all’edicola alle tre del sabato pomeriggio e vado dal parrucchiere. In quell’ora e mezzo difficilmente ricevo clienti. Credo proprio di meritarmi un pò di completa rilassatezza per perseguire anche quella nuova impostazione del mio lavoro che mi vuole ammiccante ed intrigante per i miei clienti. Approfitto, pure per soddisfare anche qualche capriccio dei miei ragazzi ed il tutto compensa la forzatura che mi sono imposta. E devo dire grazie a quelle spudorate femmine!

È solo uno il bizzarro desiderio che non mi va di soddisfare. È la pressante richiesta di Gianni, mio marito. “Perché non porti a casa qualche rivista, o meglio qualche cd di quelli hard da vedere assieme così risvegliamo il nostro rapporto e ci divertiamo a scoprire assieme l’oscuro mondo del sesso sfrenato.” La mia reazione piuttosto ferma “Devi essere scemo con i ragazzi in casa. Ti rendi conto dovessero per caso trovarli che razza di figura ci facciamo!”
“perché che pensi che a quindici anni non abbiano cominciato a trastullarsi il pisellino con qualche rivista di quelle che hai giù!”
“NO! Sono ancora piccoli, e poi giù ci sono sempre io!”
“Piccoli non direi, vedi che in due anni si cresce, ti sei mai chiesta cosa fanno quando sei dal parrucchiere?”
“non dire fesserie sono riviste rigorosamente chiuse poi non mi voglio rendere complice di cose sporche!”
“ma guarda che è legge di natura!”
“sarà come dici tu ma sono sicura che i ragazzi ancora non pensano a quelle cose”
La mia è una forte resistenza ad una incessante proposta fatta per stimolare il nostro menage, dopo qualche anno di cadenzato desiderio. Ma è una cosa che non mi piace ed alla quale non intendo cedere. Credo di essere abbastanza trasgressiva nel mio rapporto intimo e non ho bisogno di emulare nessuno per soddisfare il mio uomo e me stessa. Scoprire che, però, anche il mio uomo è incline al porno tale da poter fantasticare chissà in cosa possa vedermi coinvolta mi fa, nel contempo, arrabbiare e sorridere al pensiero che chissà cosa potrebbe immaginare guardando le erotiche performance di cui sono capaci arrapanti attori!

Confesso, in ogni caso, che adesso mi è più facile all’alba, imbacuccata da una anonima tuta, ricevermi i miei prodotti. Sorrido al sorgere del sole allo sguardo ammiccante del bel ragazzo che mi consegna, oltre ai quotidiani, libri e riviste, anche l’accattivante eros e l’intrigante porno.
Scandito dai tempi organizzativi che mi sono data, in poco procedo al reso, verifico il consegnato, lo sistemo e, a negozio ancora chiuso, dopo una caldissima doccia, un ultima occhiata al grande specchio, e alle 6.45 sono già dietro il banco, con un corpo valorizzato dalle mie semplici, ma intriganti, mise pronta per i miei interessati inviti a far spendere per notti intriganti finalizzate all’altrui godere ed al mio guadagno.

Pronta ad aprire, un rapido controllo alla stanza rossa per trovarmi, tra le mani, una rivista il cui cellophane di protezione lacerato non mi consente di esporre la stessa. Rivista che devo rendere non solo perché nessuno la acquisterebbe ma anche perché dovrei comunque pagarla. Un rapido sfogliare le pagine per trasalire alla vista di intimi maschili e femminili che, senza pudore, si offrono in amplessi che neanche la mia più fervida fantasia sarebbe riuscita ad immaginare e, turbata lascio meccanicamente la rivista sulla scrivania nell’office e mi dedico ad una nuova giornata. Una giornata diversa dal solito. Come ormai per prassi, sono riuscita ed invogliare l’acquisto dei miei prodotti hard ma, stavolta i miei normalissimi atteggiamenti sono diciamo indotti da una irrefrenabile curiosità, con ancora negli occhi quelle intriganti foto: - Chissà se il distinto architetto con la sensuale moglie si dedicano allo scambio di coppie - E il giovane avvocato con chi guarda quei filmini gay - Mi è difficile credere che la intrigante professoressa si dedica sola alla lettura di esperienze saffiche - E che farebbe quel muscoloso ragazzotto se frugasse nella borsa della sua bella mammina, sempre in tiro, scoprendo una copia di quella rivista che proprio stamattina ho tolto dagli espositori.
Una particolare curiosità di sapere rimasta, ovviamente, senza risposte.

E, a sera, sto per definire il reso e, tra le mani mi ritrovo quella rivista. Se fino a qualche giorno fa il mio trascrivere sui modelli il titolo della rivista ed il costo era una operazione naturale, senza badare, più del normale a ciò che stavo trattando, stavolta mi sono soffermata per capire ciò che spinge il porno ad attecchire così tanto sull’immaginario collettivo. Un titolo in grande richiama la mia attenzione - Splendide milf per giovani stalloni -
Curiosa guardo con più interesse foto oscene di focosi rapporti sessuali, leggo sorpresa racconti porno, mi soffermo sulle pubblicità di chat erotiche ed inviti per avventure hard, scambi di coppia, addirittura orge con tanto di numero di cellulare. Scossa tremo alla vista di bigoli duri e tesi di sproporzionata lunghezza. È assurdo cosa il porno propone. Ed io che sono ancora convinta che fare l’amore è il momento più alto di un sentimento che lega due corpi e due anime in unico intendimento. Darsi piacere, senza pudore, materializzando quanto più la fantasia ti suggerisce, per tenere alto un intimo rapporto.
Esterrefatta sobbalzo alle particolari immagini di una donna, sicuramente mia coetanea, impegnata in una frenetico amplesso con due giovani ragazzi. Una sequenza di foto tratte sicuramente da un video amatoriale di un ardente rapporto dove pudore e decenza sono sopraffatti da lussuria e libidine. La donna si offre in pose oscene lavorandosi prima di bocca e di mano due muscoli in splendida tensione, per poi farli sfogare contemporaneamente su un corpo diventato, sicuramente, elettrico. Visi stravolti da un intenso desiderio che, fotogramma dopo fotogramma, mi hanno accompagnato a seguire una esplosione di sesso e piacere.
Stupita, e pur nauseata, ho voluto saperne di più. Quella parola MILF sempre ripetuta, che non riesco ad interpretare. Qualsiasi significato abbia comunque deve essere zozzo ed irripetibile.
Curiosa internet mi offre uno scenario a me sconosciuto. Milf è un acronimo che sta per Mom I'd Like to Fuck. (MADRE CON CUI VORREI FARE SESSO). Un termine che individua donne mie coetanee, sposate con figli, sessualmente vive e ancora attraenti. Quel tipo di mamme che tutti i giorni girano in casa, in naturali atteggiamenti domestici, alle quali figli, con ormoni in fermento, dedicano i primi particolari pensieri … nella speranza che la bella mammina insegni loro i meravigliosi misteri, e gli intensi piaceri, del sesso. Prendo atto che fantasticare eroticamente sulla propria madre non è solo, nell’immaginario adolescenziale fanciullesca, il primo desiderio sessuale per eccellenza ma è anche il recondito pensiero di più di una mamma che vede nel proprio figlio l’eccitato stalloncino pronto a placare, tra le mura domestiche, un morboso desiderio di trasgressione, giustificando il tutto con il proprio pedagogico ruolo di educatrice.
NON CI POSSO CREDERE!!!!
È contro natura!!!

Una rapida cena, i ragazzi già a letto e sul divano un po’ di tv, con una particolare voglia di starmene un po’ sola con il mio uomo. Mi è stata trasmessa una indole puritana ma non per questo sono una santa. Nel mio intimo so come soddisfare le voglie del mio uomo e, stasera, ho propria una intensa voglia di sesso in corpo.
Accucciata al mio uomo lo sorprendo attizzandolo con studiate carezze. La mia mano tra le sua gambe nella ricerca di quel suo qualcosa. Ho zittito la sua reazione con la punta della lingua mentre le dita già percepivano il pulsare del suo uccello. Eccitata come è parecchio che non mi succedeva, ho accarezzato un cazzo diventato subito duro lasciandolo palpitare frenetico tra le mie dita. Spudorata l’ho preso in bocca picchiettando con la lingua la grossa cappella. Ho ripetutamente leccato la lunga asta, gioiendo dei suoi gemiti. Ho superato me stessa in un turbinio di sesso che mi ha visto unica protagonista lasciandomi poi possedere, prona sul divano e senza alcun pudore, dalla foga di una corposa virilità. È stato bello. Ho goduto, dovendo strozzare in gola il mio piacere, per come era tempo che non mi accadeva. Naturalmente, come se una forza a me oscura, me lo imponesse, ho sparso voluttuosa sul mio seno il suo piacere per poi assaporarne dalle dita la calda essenza.
“oggi con la fame di cazzo che avevi saresti stata capace di soddisfare due bei cazzi” È il commento di Gianni che, pur sorprendendomi per la sfacciataggine, devo ammettere mi fa ….…... sorridere!

A letto stento a chiudere occhio. Lunghe ore ad aspettare l'alba con un solo pensiero che mi turba, tenendomi sveglia. Ho ripetuto senza un preciso comando quelle stesse azioni della troia patinata che, nel pomeriggio, mi ha sconvolta. Un turbamento interiore che mi ha spinto a vivere le stesse emozioni! Tento inutilmente di scacciare dalla mia mente una assurda fantasia. Ma soccombo ad un corpo che trema - Ho goduto ma non perché lui è stato bravo bensì perché non era il suo muscolo che mi trombava ma, a turno, erano quei bellissimi cazzi, lunghi, duri e tosti, che in serata hanno stimolato la mia fantasia. Cazzi superbi e furiosi che pestavano sulla mia calda passerina mandandomi in estasi.
Una riflessione che mi sconvolge. Reagisco, scuotendo corpo e mente ad una perversa idea che, vorrei, ma non riesco a ripudiare.

Alle cinque del mattino sconvolta mi rendo conto che la riscoperta debolezza del mio corpo potrebbe farmi soccombere ad una assurda situazione. Quella rivista è ancora sulla scrivania. Volutamente cancello dal reso il titolo e la ripongo nel cassetto. È forte la mia voglia di riguardarla! Graduale una lenta metamorfosi sta incidendo sui miei pensieri.
Ho tirato fuori quel pantalone in pelle che da anni raccoglieva polvere nell'armadio, per un oscuro gioco del destino, anch’esso di un intenso rosso. Dopo una sofferta doccia indosso il più intrigante dei miei reggiseni, quel provocante balconcino nero che è parecchio che non metto, ci abbino una delicata camicetta nera. Il morbido pantalone, fascia un corpo di una mezza taglia in più che, plastico e sensuale, propongo ai miei fidati clienti, con uno stuzzicante seno, il cui accattivante disegno traspare dal delicato tessuto. Nei loro occhi, indistintamente uomini e donne, leggo un particolare interesse verso il corpo di una caldissima quarantacinquenne che sa essere affascinante e seducente!

Nel pomeriggio la mia visita al parrucchiere è saltata. Rita ha avuto un problema in famiglia e non ha aperto il negozio. Per cui solo un salto al centro commerciale per acquistare sbarazzini capi forse più adatti a piccanti trentenni vogliose di apparire per suscitare, con studiata malizia, erotiche fantasie, che non ad una matura mamma. Che mi trovo, prendo quelle tute che è tanto che i ragazzi mi chiedono. Le ultime rimaste sono di una taglia in più del dovuto. Domani è domenica e, nel pomeriggio le sistemo. Con questa riflessione torno all’edicola. Approfitto così per stare un po’ con loro e, magari, controllare i loro compiti. Ultimamente devo essere sincera li ho un pò trascurati. Apro l'edicola. Il silenzio impera. Non so perché non scandisco i loro nomi. La porta del retrobottega e semichiusa. La luce accesa. Di spalle i ragazzi sono seduti dandomi le spalle. Quasi all’unisono si alzano, si mettono di fianco, uno accanto al’altro.
SONO NUDI!
I pantaloni alle caviglie con quella sporca rivista sul tavolo. Ma cosa stanno facendo, si accarezzano spudorati quello che il loro padre ha definito pisellini!
“Minchia che minne” la riflessione di Mario, “Guarda questa quanto è porca” l’immediata risposta di Pietro. “Cazzo si spompina due cazzi da far paura. Questa MILF è una grande zoccola”Un frasario triviale, scurrile e boccaccesco. Dove hanno imparato sti' termini. Ma come fanno a conoscere quella parola. Mentre tirano entrambi su rispettivi affari nudi e scoppolati con una foga inaudita e, a turno, girano le pagine continuando nei loro commenti
“che fica” prima Pietro “guarda ha proprio quel suo bel culo” a seguire Mario. “Cazzo questa troia assomiglia a mamma” “Che dici fammi vedere” “Hai visto oggi come era bello quel suo culo con il pantalone rosso, chissà se anche lei si è tagliata i peli della fica come questa maialona" “hai ragione è proprio uguale a mamma…. una grandissima zoccola”
Una sequela di riflessioni che mi vedono direttamente coinvolta paragonandomi a quella troia patinata!
“guarda spompina proprio come ieri sera mamma quando ciucciava il cazzo di papà. Hai visto che impegno quando lo ha preso in bocca dopo averlo ben ben leccato tutto. Ma sono sicuro che avrebbe difficoltà a prendere in bocca questo bell'uccello”
Oddio!!!
“A me piace quel suo gran culo, papà la inchiappettata facendola gemere, io le avrei spaccato il culo e fatto arrivare il cazzo in gola mentre con le dita le strizzavo i suoi grossi capezzoli”
“si ed le schiaffavo in bocca il mio bel cazzone"
MA CHE STANNO DICENDO!!!
“Mamma sto per sborrare”
Vorrei rendere tangibile la mia presenza ma non ho il fiato per farlo! Pietro irrigidisce il corpo, lo stende, continuando a picchiare su un cazzo in splendida tensione “stai attento a non sporcare il giornale se se ne accorge mamma…. sono guai l’ultima volta abbiamo rischiato. Meno male che ha pensato che qualcuno l’ha rubata per la vergogna di farsi identificare” “sto venendo e me ne fotto se sporco la rivista. Guarda come sborro. Mi piacerebbe sporcarle la bocca, e come se mamma mi stesse pompando. Fallo anche tu” “no io penso al culo di mamma, mi piace da impazzire. L’altro giorno le ho appoggiato tra le chiappe il mio duro cazzo … stavo per venirmene da solo e meno male che non se ne accorta sarebbero stati guai grossi "
"secondo te mamma sarebbe capace a soddisfare due cazzi?”
“credo che mamma saprebbe come far sborrare assieme anche tre bei cazzi belli duri e tosti!”

Sbigottita ascolto con le labbra strette per non gridare la mia rabbia e le mani in viso nel vano tentativo di coprire la mia vergogna, al contemporaneo sputare, vergognosamente, dai rispettivi attributi una quantità enorme di piacere. Più schizzavano e più tiravano su affari grossi e duri che non accennavano minimamente e voler perdere corposità.
“minchia se me lo prendesse adesso tra le labbra glielo spingerei fino in gola” “si mentre io glielo schiaffo in culo sborrando tra le sue invitanti chiappe”
Con una rabbia immensa in corpo, sto per intervenire, quando l'improvviso arrivo di un cliente che cerca la copia del quotidiano locale. Con la testa in piena confusione, le gambe a stento in grado di sorreggermi ed il fiato corto e profondo, meccanicamente soddisfo la richiesta, non senza rendere palese il mio disagio. Solo il tempo di appoggiare la schiena alla porta per non afflosciarmi su me stessa. “Mammina cosa è successo?”
MAMMINA! mi sfotte pure. Pietro è il primo ad uscire dal retrobottega.
“cosa stavate facendo?”
“....niente eravamo scesi ad aspettare il tuo ritorno. Lo facciamo ogni sabato”
anche Mario lo raggiunge. Entrambi con il viso rosso ed una evidente difficoltà a rispondermi
“ah si!”
Non ho il coraggio di aggredirli. Come affrontare il problema, contestargli il frasario usato dopo avermi spiata mentre godevo. Tutto mi imbarazza! Non so cosa fare. Una cosa è certa, sono arrabbiatissima per quello che hanno fatto. Forse è anche per colpa mia. Avrei dovuto dare ragione a mio marito, a 15 anni può anche essere naturale che il proliferare degli ormoni li spingesse verso le prime intime emozioni, ma mai avrei creduto di suscitare nei miei figli sensazioni carnali al limite della decenza. Mi ritengo un po’ responsabile per quanto è successo non me lo perdono! Sentirmi desiderata dai miei figli mi sconvolge non solo perché offende il mio ruolo di mamma ma anche perché stravolge i miei rapporti con loro. Non mi fa affatto piacere essere paragonata ad una volgare troia.
“andate subito a casa!”

Nel piccolo office è diffuso l'odore acre e pungente del loro piacere. Sento forte il bisogno di sedermi. Meccanicamente con un kleneex pulisco la superficie della scrivania. Intravedo la rivista nel cassetto lasciato, per la troppa fretta, aperto. La prendo, le mani si sporcano di gocce dense e corpose di quel seme che impunemente mi è stato dedicato. Un seme ancora caldo! Tremo al contatto. Guardo le dita intrise di un piacere assurdo, come in tranche, gli occhi trovano quel punto di contatto. Anche il bordo della scrivania è sporco da un veloce pulire, prova di uno scellerato godimento. La mia rabbia cresce, vorrei gridarla forte per farmi ascoltare da quei due bastardi. Ma non ci riesco. Mi manca il respiro e anche la volontà per frenare quelle mie sporche dita a lambire carnose labbra. Non sono neanche capace di trattenere una titubante lingua che intende assaporare l'incestuoso seme. Il mio corpo freme riscaldandosi, contemporaneamente, tra le gambe. Ad occhi chiusi ritiro la lingua ma, una tremante mano, comincia ad accarezzare il seno. Tra le dita percepisco gonfi capezzoli che stringo morbosa. Il corpo si stende sulla sedia e la testa scuote nervosamente i miei lunghi capelli. Impazzita rivivo quelle volgari scene e senza volerlo una mano, accentua il mio respiro perdendosi tra i corti peli di una fica in fiamme! Non mi sono nemmeno accorta di aver allentato lo stretto pantalone! Dita subdole si perdono tra intime labbra bagnate, mentre altre spargono in una smaniosa bocca l’assurdo calore di uno sporco godimento. Sussulto su me stessa. Sto godendo come quella volgare milf con un solo, ma intenso, tremito. Un pensiero mi sconvolge - mi vedessero ora i miei sfacciati figli sarebbero davanti a me con gli splendidi cazzi impegnati a godersi l'accattivante spettacolo di una MAMMA in calore!

E' stato difficile riprendere i miei più sani, e giusti, pensieri. A cena guardo entrambi, tentando di carpire i loro reali pensieri. Dietro quelle espressione di innocente adolescenza si nascondono fantasie peccaminose, perverse ed incestuose. Di soppiatto mi accorgo del loro sguardo risalire un accattivante fondoschiena e, contemporaneamente, lo scambiarsi interessate occhiate piene di compiaciuta lussuria. Con un fare che non appartiene ad una madre, offro a sguardi concupiti il solco di un profondo seno. Devo capire cosa sta succedendo. E mentre il padre sembra assente prendo atto di una assurda verità!

E' superfluo confessare come la mia notte sia stata focosa e passionale. Superando me stessa sono stata veramente porca. Ho offerto alla plastica lingua del mio uomo un intimo caldo e bagnato. Ho preteso di aver leccato, morbosa, lo stretto buchetto del culo per poi farmi inchiappettare sfacciatamente eccitata. L’ho fatto godere governando sapientemente le mie chiappe. Dopo la prima sua copiosa sborrata, ho preso in bocca un cazzo che è stato veramente difficile far tornare duro. Non mi è bastato prenderlo in culo desidero ancora godere. “Ti prego scopami……. oggi mi sento una troia” Giuro mai ho utilizzato questo frasario, ma stasera mi sento veramente porca! “ si….un gran puttanone… affamata di cazzi, due stasera non ti bastano” Solo l'impegno di una accaldata femmina ha ripagato il mio altissimo bisogno di cazzo.
Spossato mi ha abbandonato, con una voglia non ancora pienamente sopita che, solo, impazzite dita hanno soddisfatto. Con quella sua ultima battuta che stimola una perversa fantasia che, infida sta crescendo nella mia mente! È stato bello godere di una bel bigolo in tensione che mi ha dato il paradiso, ma sarebbe stato immenso averne a disposizione due, grossi e tesi, capaci, non alternativamente, ma contemporaneamente, di aprirmi le porte dell’inferno!

L'alba di domenica mi riporta ad una nuova giornata. I miei notturni pensieri hanno materializzato una nuova, e diversa, Giulia. Non so cosa potrà accadermi ma mi è chiaro, purtroppo, che sarà solo una questione di tempo perché fremo ad un unico, e solo, dilemma che mi spaventa, scoprendomi umida tra le gambe.

“Datemi mezz'ora e scendete giù per misurarvi i pantaloni se li volete per domani devo farvi l'orlo”
“mamma ma ora cominciano le partite!”
“non mi interessa!”
“ma abbiamo il fantacalcio”
“ed io ho mille cose da fare”
“si ma non sei mai scesa così presto in edicola?”
“non potete pretendere tutto, qualche rinuncia se desiderate le cose dovete farla pure voi….”
“Scendiamo alla fine dei primi tempi, c’è la fai in un quarto d’ora?
“non lo so! Questo dipende solo da quando…. venite voi!”

45 lunghissimi minuti. Un tempo dove, vittima di un intenso travaglio interiore, ho fantasticato sul mio immediato intimo futuro. Inutilmente ho tentato di distogliere, dalla mente, quel pressante e assurdo dilemma.
Nell’attesa nella rossa stanzetta ho approfittato per togliere, dagli espositori, quanto domani dovrò rendere al mio fornitore così da fare spazio alle nuove intriganti proposte. È stato un continuo andirivieni dal piccolo office per accatastare sulla scrivania il porno materiale.
I ragazzi mi raggiungono. Lunghi secondi prima di dire qualcosa.
“…andate a spogliarvi che fra poco vengo anch’io…”
Particolarmente interessati alle immagini rimaste tra gli espositori esaudiscono controvoglia la mia richiesta.
“ehi…ehi… non sono cose per voi!”
“mamma non siamo più ragazzini!”
Una risposta che chiara manifesta la loro voglia di sbattere le mani sui rispettivi uccelli, magari continuando a fantasticare sul mio corpo.

Qualche minuto e nell’office i miei figli rigirano tra le mani le piccanti riviste presenti sul piccolo tavolo“non vi siete ancora spogliati? Non avevate fretta? Che state facendo? Perché non mi ascoltate! Vi ho detto che siete ancora piccoli per queste cose… Posate tutto, spogliatevi, infilatevi i pantaloni, salite sulla sedia e fatemi fare quello che devo.” Il mio è un invito perentorio mentre, di spalle, preparo ago e filo. Mi bastano solo pochi attimi per accorgermi di intensi sguardi sull'intera mia figura. Di soppiatto leggo, in occhi interessati, un morboso desiderio di sbattermi selvaggiamente. È come se mi sentissi posseduta, vittima delle loro perverse fantasie.
"dai che si fa tardi…" Con un filo di tremula voce.
E' palese la loro grande difficoltà a spogliarsi in mia presenza. Dandomi le spalle si privano delle leggere tute infilando velocemente quelle che ho acquistato. Entrambi in piedi sulle sedie con, chiaro, un diffuso rossore sul viso!

Le mani sui fianchi di Pietro sistemano un pantalone indossato, forse, troppo velocemente. Poi subito sulle gambe di Mario per lisciare il tessuto sino alle caviglie e, contemporaneamente, al centro tra loro, mi accovaccio su me stessa.
Qualche secondo e lascio andare di nuovo le mani tra le gambe di Mario, risalgo le muscolose cosce seguendo il suo lieve sussultare. La stessa cosa sul bacino di Pietro, che reagisce, ad un mio innocente superficiale tocco, arretrando quasi spaventato. “dai tira su sto pantalone mica posso farti l’orlo troppo lungo” per questo le mie mani sui fianchi di Pietro fanno leva per rialzarmi. Le dita si insinuano tra la cintola ed il suo corpo mentre un mio affannoso respiro si spande su qualcosa che vedo chiaramente palpitare frenetico. Segnale inequivocabile di una spudorata eccitazione. Lo guardo e nei suoi occhi è palese il forte disagio.
“Ve l’ho avevo detto. Quelle cose non sono per ragazzini…!” Commento ad alta voce una mia riflessione, mentre con una pacca sul culo di Pietro lo invito, maliziosa, a girarsi, con l’intrepida mia mano che si muove tra tremanti gambe sfiorando un qualcosa di cui è già evidente un corposo disegno. Un leggero contatto e prendo atto di un intimo che sembra pronto ad esplodere!
Essermi cambiata acuisce, sicuramente, il loro particolare interesse al mio corpo. Ho, inteso provare, il mio ultimo acquisto. Il morbido maglioncino scollato chissà perché indossato senza reggiseno, la corta gonna con il suo frivolo spacchetto centrale che, per come chinata, mostra ben oltre quel lecito scorcio di coscia, esaltata da nere calze, che la decenza di mamma, invece, imporrebbe più casto! "dai un po’ di pazienza qui ho quasi finito, siate buoni"
Qualche minuto ancora di un reciproco supplizio! “ok ho finito spogliatevi e datemi i pantaloni!"

Di nuovo in piedi mi avvicino alla scrivania. Ancora quegli interessati occhi spaziano oltre il bordo della corta gonna, rimasta un po’ raccolta sopra le ginocchia, favorendo il risalire tornite gambe sino al punto dove le cosce diventano chiappe, e dove il contorno scuro di accattivanti autoreggenti esaltano il candore di una pelle chiara.
E' immediato il trasformarsi della loro iniziale espressioni di sorpresa in una crescente, spudorata, ed imperiosa eccitazione. Seguo nervose mani nascoste nelle larghe tasche a mascherare, goffamente, due corposi attributi che palpitano frenetici a contatto di nervose dita! Un intenso brivido mi assale. Il mio corpo si scuote percependo sottili gemiti che, in breve, si stanno facendo intensi e cadenzati.
“dai rivestitevi…”
con voce sempre più debole.
“mamma…” più che un nome una implorazione di Mario, seguita da uno sguardo quasi assente di Pietro. Lentamente mi avvicino a loro. Sono veramente eccitati e non mi è facile descrivere le mie emozioni, posso solo confermare che sto per impazzire. Guardo Pietro con la più intensa espressione da troia e, lentamente, mi inginocchio davanti a lui. Con mani tremanti, d’impeto, lo privo dell’unico indumento che mi separa dal suo eccitato sesso.
"no mamma ti prego…"
E' debole la resistenza di Pietro, mentre prendo atto che il piccolo bastardo non solo non ha indossato gli slip ma anche che, spudoratamente e in pochi minuti, ha morbosamente scaricato la sua più insana eccitazione. "Ma che hai fatto!" Pietro mi guarda mentre una sua tremolante mano raccoglie gocce della una caldissima sborra. Guardo contemporaneamente Mario che, con la più assoluta sfacciataggine, mi offre un nudo cazzo sul quale pesta pronto a farlo schizzare. La mi reazione è in un doveroso commento "siete veramente due porcelloni" la loro risposta è, invece, nella unisona riflessione "mamma sei una gran bella fica!...."
Esterrefatta davanti a provocanti, ed eccitati cazzi, ho pochi secondi per reagire. Ed è una veemente goccia dal cazzo di Mario che, spargendosi sulla mia guancia, mi inibisce definitivamente!

In assoluto silenzio lascio risalire lentamente le mia mani dai fianchi al seno offrendomi, complice, al loro spudorato piacere. Stringo le prosperose mammelle acuendo il profondo solco che li unisce. Quella goccia di sborra scivola, incuneandosi, in quel solco mentre ho già le cosce pervase del calore del seme di Pietro.
Accovacciata, la corta gonna raccolta in vita e con le gambe oscenamente divaricate ostento anche la mia spudorata intensa eccitazione davanti cazzi da fare invidia a quelli delle pornografiche foto. Rapita da una insana eccitazione trasmetto ai miei figli la mia assurda voglia di cazzo. Una voglia di godere morbosa che ho materializzato con una sottile strategia nel far andare le mie mani con una unica perversa intenzione. Mi hanno entrambi anticipato ma non intendo rinunciare!
Ammiro cazzi in splendida tensione avvolgendoli tra dita interessate. Stringo tra le dita cazzi sporchi che palpitano ancora di una volgare eccitazione. Tra le dita si sparge il caldo seme, mentre la bocca si schiude lentamente pronta ad assaporarlo. Nei loro sguardi è alta la compiaciuta sorpresa con la quale si offrono al mio fare.
“…. ALLORA LA MAMMINA E’ QUI COSA VOLETE FARLE! TU PIETRO NON VUOI SBORRARMI IN BOCCA MENTRE MARIO ME LO SCHIAFFA NEL CULO!”
"mamma che dici"
"VI HO SENTITO IERI…. VI PIACE DEDICARMI IL VOSTRO PIACERE… VOLETE GODERE DI ME…SOLO VOI!…ANCHE A ME PIACEREBBE FARMI SCOPARE!…”
Stupiti dalle mie riflessioni, sono bloccati, non sanno cosa rispondere ne cosa fare, mentre già offro il mio provocante corpo inginocchiata loro piedi. È goffo il loro offrirmi due bellissimi muscoli nel pieno del loro massimo fulgore.
Davanti a due splendidi cazzi sta per materializzarsi quella mia perversa immaginazione.
Sarò veramente in grado di gestire due bellissimi cazzi!
Con la lingua porto alla mia bocca il cazzo di Pietro, la lingua ne raccoglie il caldo nettare, mentre, estasiata, smanetto sul cazzo sporco di Mario. È la lussuria che comanda ogni atto che sto compiendo. Una sensazione inebriante mi pervade nel sentire il palpitare di una perversa lussuria scorrere potente nelle aste dure e pulsare nella bocca e nella mano e, contemporaneamente, percepire la intensa contrazione della fica.
Succhio due cazzi, mentre spargo sul nudo seno un nettare caldissimo. la cappella grossa e palpitante di Pietro picchietta tra le mie labbra. È sublime, splendido!

Accovacciata davanti ai miei fanciulli ammiro la maestosità di due cazzi gonfi che restano duri e tesi pronti ad esplodere di una nuova, morbosa, eccitazione.
Struscio un invitante seno sul cazzo di Mario che sembra voler scoppiare. Uno splendido membro sparisce in mezzo al naturale solco del mio seno, con le mani, nel massaggiarmi le tette, avvio una spagnola dagli effetti devastanti, “… mmmmmhhh….. mmmmmmm….” gemiti intensi e lunghi fuoriescono dal ragazzo imprigionato dalla mia arte. Il cazzo gli si gonfia ancora di più, è forte la sua resistenza contro il mio seno. Faccio fatica a contenerlo tra le mani.
Incrocio lo sguardo intenso di Pietro che mi implora di non fermarmi. Riesco, contemporaneamente, a prendere ancora una volta in bocca l’intero suo muscolo stendendo la lingua su tutta l'asta. Risalgo lentamente dai coglioni sino al glande, lascio scorrere la bocca sull'imperioso bastone, ne assaporo con le labbra la splendida grossezza, contemporaneamente non smetto di picchiare con forza il bel pistolone di Mario.
E' forte l’esigenza di toccarmi. Le dita frenetiche spariscono tra intime labbra agevolate dagli umori di cui è ormai è intrisa la mia caldissima fica. Non smetto di spompinare appassionatamente entrambi, alternando baci e voluttuosi affondi. Ingoio prima uno e poi l’altro cazzo, non so quale dei due è più grosso ma so che mi stanno facendo impazzire.
Il mio gran da fare comincia a dare i suoi frutti, Pietro, geme mischiando i profondi respiri a quelli del fratello, mentre Mario cadenza i miei movimenti con le mani sul mio capo mentre sono impegnata a succhiarlo con avidità.
Privatemi della corta gonna, come quella volgare troia, anch’io mi offro nuda a loro non avendo indossato alcun intimo. Rimasta vestita di niente, solo con calze e giarrettiera mi offro al mio primo giovane cazzo. Sospingo sul divanetto il corpo di Mario. Voluttuose cosce si stringono alle sue mentre offro, ad una avida bocca, infuocati capezzoli "OOOOOHHHHHHH!…..” Mi siedo prepotentemente su di uno svettante cazzo che, provocandomi sensazioni sconvolgenti, mi scivola liberamente nella fica madida di umori. E' immediata la mia lingua unirsi a quella del mio giovane amante alla ricerca del massimo piacere.
Immolata dal suo bastone, infilato saldamente dentro, con la lingua impegnata in arditi giochi con la mano tasto il cazzo di Pietro, che accanto pronto per scoparmi si gusta rapito la scena.
“amore mio, non desideri incularmi ?….” provocando Pietro, con Mario che irrequieto pesta nervoso sul mio corpo. Il seno reagisce ad ogni colpo, le mammelle seguono ritmicamente le stangate che la mia forsennata cavalcata gli restituisce.
Incitato dai movimenti della mia mano anche Pietro è pronto per la sua bella, e porca mammina. Sconvolta dalla lussuria continuo a montare il grosso cazzo che mi sevizia selvaggiamente la fica, senza abbandonare la presa dell'uccello di Pietro.

Io alla presa con i cazzi dei miei figli, miei giovani amanti, con una voglia di scopare assurda. Desidero farmi sbattere come una puttana. Solo qualche giotno fa non avrei mai immaginato che sarei stata capace di tanto lussuria ed il solo pensarci mi sconvolge appassionatamente.
La mia lingua continua a giocare vogliosa con quella di Mario, ma la mia vera intenzione è un’altra, lentamente, invito Pietro a spostarsi alle mie spalle "Lecca il culo di mamma… dai fallo…."
Alle mie spalle inizia torturandomi i grossi capezzoli poi, piegatosi saggia la prorompenza della mia figura. Sento scorrere la lingua dalla caviglia al culo, soffermandosi sull’incavo delle cosce qualche leccata, per poi risollevarsi immediatamente e tornare in posizione eretta, strusciando il suo bellissimo cazzo eretto alternativamente sulle chiappe. Lo sento distintamente tra la fenditura delle natiche. Sta impazzendo dal perverso piacere e ciò mi priva di ogni freno inibitore “DAI ….. SBATTIMELO NEL CULO!…” con volgare impeto è l’invito che formulo, mentre stesa sul corpo di Mario gli offro l’imponenza del mio bel culo. Poggiate le mani sul culo infila una nervosa lingua tra le chiappe, lecca il segreto nero pertugio“… oooohhhh ……. uuuuhhh…” Tremo scuotendo il nervoso corpo. Solo qualche secondo di meraviglioso supplizio e Pietro appoggia la punta del cazzo nel buco del culo. La mano tiene stretto il proprio bastone eretto, indirizzandolo verso la sognata fessura . Lo sento è pronto, allargo le gambe, le mie braccia strette attorno al collo di Mario mi ricevo, lentamente, l’intero cazzo “AAAAHHHGGGG…..!!”
Devastante è il piacere che mi coinvolge. Con il seno schiacciato sul petto di Mario, che non smette un attimo di trombarmi, cerco di tenere più alto il bacino, per agevolare Pietro che, finalmente, mi sta possedendo,“SIIIIIII…. FORZA ……. FOTTETEMI…….” praticamente chiusa dai due corpi. siamo tutti e tre impegnati in un’azione di sesso sfrenato. Due cazzi affondano, contemporaneamente, il mio corpo. La fica ormai fradicia di umori, e il culo ormai allargato a dovere.
Mi guardo allo specchio davanti a me e mi ammiro in tutta la mia volgare libidine “….SSSSSIIIIIIIIII cRAGAZZI …. SONO LA VOS…..STRA …. TROIA…..”
Averli completamente dentro è splendido, sono sincroni nei movimenti, alternano colpi fermi e secchi in ogni distruggente affondo. Senza mai uscire dalle rispettive tane mi regalano sensazioni stupende, il mio respiro si è fatto greve, pesante il corpo pare squassato da enormi masse di carne, le braccia completamente distese sul corpo di Mario, mordo le labbra per non gridare il mio piacere. I miei figli mi stanno scopando con una forza inaudita. Sto godendo come una grande maiala.
Irrigiditi al massimo i rispettivi corpi sento sfondarmi l’intimo di secchi colpi, all’unisono gemono intensamente“…AHHH… AHHH… MMHHH….…” accentuando con veemenza la forza devastatrice dei rispettivi pali. E' solo intenso piacere la sensazione che vivo “SIIIIII …….ANCORA ……….. COSIIIIIII’…..” STO GODENDO! Scuoto il corpo, come se ogni colpo fosse una tremenda frustata, percepisco distintamente la forza dei due cazzi lacerarmi la carne vorrei che questo piacere durasse in eterno, mentre copiosa sporco il cazzo di Mario della mia libidine.

STUPEFACENTE!

Solo pochi secondi ed, in piedi i miei ragazzi, con i rispettivi cazzi saldamente impugnati, mantenendoli ben puntati sul il mio viso, con violente smanettate scaricano, contemporaneamente, la rispettiva sognata lussuria “…..MAMMA….AAHHHHGGGG……SEI UNA GRANDISSIMA TROIA……" Pietro quasi balbetta "…SIIIIII…MAMMA……UN PUTTANONE……..” mentre Mario è sfacciato. Schizzi abbondanti e violenti mi riempiono il viso. Lo sperma caldo sui capelli, sul seno. Il mio corpo riceve copiose gocce di piacere. Libero la frenetica lingua alla smodata ricerca di nettare per assaporarne il gusto. Non riesco ad ingoiarlo tutto. Rivoli bianchi disegnano sul mio corpo il lento e tortuoso cammino verso la fica.
Sono colpita da scariche voluttuose, schizzi impetuosi che spargo con le mani sul libero seno, i capezzoli si infiammano ancora di più. Le mani raccolgono la calda sborra e la mischio con gli umori che abbondanti la fica rilascia “…SIIIIIIIII…… COSIIIIII’….. BRAVIIII….”, il cervello mi scoppia mentre la fica violentata dalle mie dita rilascia scariche di umori assurdi “OOOOHHHH….. GOD….OOOOOO…… DAIIIII…..” vengo di nuovo, posseduta da una libidine che non ha confini, tutto il corpo vibra posseduto da dita intrise di calda sborra che, con sempre inaudita violenza, mi strapazzano la fica.

FANTASTICO !

E' bastato poco perche subissi una interiore metamorfosi. Ho trasformato il mio essere donna normale, una assuefatta moglie e una disponibile e servizievole mamma, in intrigante femmina, in passionale e calda amante, in mamma trasgressiva e porca.
Praticamente una volgare troia!
Come è stato possibile?
Una trasformazione dove l'intrigo incentiva la passione! Una passione che non ha limiti che mi spinge a desiderare di più. A non fermarmi nella ricerca del piacere!
Mario mi è accanto, le sue secche labbra cercano conforto tra le mie umide labbra, Pietro gioca con la nervosa lingua alternativamente su capezzoli vogliosi e turgidi. Nei loro occhi leggo una passione non ancora sopita.
Ma io voglio di più!

Quel di più che adesso mi è davanti. Un bellissimo cazzo teso, stretto tra dita impazzite, che ha vissuto il mio piacere e che è pronto a godere del mio corpo.
Eccitata imploro il mio uomo di condividermi con i bellissimi cazzi tesi e duri dei suoi, e miei, figli…..
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