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Donna Maria, mia suocera, provocante femmina, insaziabile troia!


di geppettino2003
07.01.2018    |    72.156    |    5 9.4
"Dai vieni con me …” Provocante anche al telefono..."

Il rapporto con mia suocera ha mutato, improvvisamente, il suo status. È bastata una sola sera perché un classico rapporto si trasformasse in carnale, coinvolgente e fortemente eccitante.
L’intera mia notte con in testa
il fantastico suo corpo, il suo fascino. Quei provocanti atteggiamenti, lo stuzzicante gioco di trasparenza, posto sapientemente in essere, per lasciarmi apprezzare la preziosa lingerie, volutamente, indossata per esaltare la sua figura di donna matura. La sua innata sensualità, unita alla intrigante strategia e la erotica studiata trasgressione sono il massimo che ad un uomo si possa offrire.
Credetemi è una donna che sa come stimolare i carnali sensi!

Rivedo il suo intrigante corpo godere di solitarie carezze e poi, rapita da un incontenibile lussuria, offrirmi, senza alcun pudore, il gran bel culo. Nel suo concederlo tremare come una foglia sbattuta dal vento. Stringere forte le chiappe per mantenersi dentro, il più possibile, la verga del suo piacere. Intenso è stato il suo gemere al fedifrago amplesso.
Fortemente eccitante la sua capacità di governare il peccato in un crescendo di lussuria e piacere.
Tutti pregi di una donna che fino a ieri sera consideravo solo mia suocera.

Piacevolmente confuso dell’esperienza vissuta, sono certo che potrà riservarmi, ancora, parecchie sorprese!

Tutta la mattina in ufficio con queste mie riflessioni, vano ogni tentativo di dedicarmi, con la dovuta attenzione ai miei impegni, quando, alle 11,00,
“…Perché sei andato via?... dovevi restare...dai vieni da me!… ” la sua calda voce, sensuale“…. sai sono a letto…ho appena fatto la doccia… con il caldo che c’è è l’unica cosa che mi da refrigerio e ….  pensavo a te … a noi … Sai… mi sto toccando per te…” provocante, e sicuramente eccitata, Donna Maria sa, ormai, come carpire il mio interesse.
Incasinato per come sono, con l’ufficio pieno di clienti non posso staccare così repentinamente, per cui cerco di convincere mia suocera a soprassedere sul momento a questa sua intima richiesta “…non ci riesco… sono eccitata…. sto vivendo le bellissime sensazioni del tuo cazzo dentro di me….. mentre lo succhio …..mentre mi lecchi …. mentre mi sporchi ….. ho sete del tuo piacere e fame del tuo ardore ... dai… vieni…”
Prendo tempo e con l’interfono chiedo alla segretaria un paio di minuti di break tra un appuntamento e l’altro dedicando a mia suocera un attimino di maggiore attenzione.

“Fatti vedere!”
Con forte la speranza di convincerla ad utilizzare la video chiamata.

“… per vedere devi venire... o ti devi accontentare di ascoltare, …Ora la mano mi sta sfiorando la fichetta … mhh h…. mhhuuu .... sai è gia bagnata oohh.. uuuuhh…. mi sto leccando il dito …. è dolce il mio piacere …come vorrei succhiare il tuo bel cazzo!”  
caspita ha perso ogni pudore, oppure non lo ha mai avuto!
“ mmmhhhh...adesso …è…. tutto … dentro ….. ho voglia di godere… dai vieni … fammi gridare ancora!…”
Il cazzo subito risponde all’appello, duro spinge la patta dei pantaloni, la mia curiosità mi impone scoprire sino a che punto una donna è capace, per il suo piacere, di mettere in discussione persino la propria rispettabilità. Ora protetta da una complicità domestica materializza con sfrontata libidine la sua esigenza di donna calda, focosa e sola!  
“… hai il cazzo duro .. vero?….. lo so …. lo sento … sento come il tuo respiro è diventato intenso… ti è piaciuto scoparmi …farmi godere ...dai vieni con me …”
Provocante anche al telefono.
La immagino nuda, rapita da una incontenibile lussuria, dimenarsi in preda ai piaceri della carne mentre parla con me ed accarezza il voluttuoso corpo “….sai … bagnata la mano scivola sulla pelle ….una bellissima sensazione…oooohhh… Toccati anche tu... fallo ora!... fammi sentire come mi desideri...vieni e ti farò impazzire con le mie mani... con la mia bocca, con la mia fantasia...”

Mi è difficile resistere al suo lussurioso invito. Una banalissima scusa, un leggero capogiro dovuto allo stress, e saluto la Silvia, la mia segretaria, pregandola di annullare ogni mio impegno.
In macchina corro veloce da lei con il cazzo in tensione che pressa dallo slip come a chiedermi di liberarlo.

Un sms di mia moglie per un attimo mi distrae da perniciose fantasie : - Amore ho sentito mamma, mi ha detto che siete stati bene assieme ieri sera. Sai è una donna sola e ha bisogno di compagnia. Tu non fare l’orco e vedrai come sarà capace di farsi apprezzare -

Subito la mente riprende il suo fantasticare su quali eccitanti momenti mia suocera vuole coinvolgermi.
 
Mi riceve completamente nuda, il corpo fasciato da una lunga vestaglia di raso bianco, il corpo gioca tra le sue trasparenze, le lunghe gambe impreziosite da velatissima seta nera, il viso contrito da una intensa eccitazione, i capelli sciolti e leggermente arruffati coprono un ambiguo sorriso.
Subito le nostre bocche si uniscono con trasporto, le lingue intrecciate in una voluttuosa danza. Potente è il suo risucchio. Spingo il bacino verso il suo corpo per lasciarle apprezzare quanto la sua sfrontatezza è stata capace di materializzare, la mano sfiora la disponibile fica, tra le dita raccolgo i caldi effetti della sua intima emozione che ne pervadono il piccolo cespuglietto rasato. Sobbalza al mio dito che la possiede. Scuote forte la testa, trema “Ssssiiiiiiiii....”

Ho voglia di scoparla subito, li in piedi, far sbattere il suo corpo contro il muro ad ogni mio colpo di cazzo ed, invece, senza rendermene conto sono già nella sua camera.
Sul grande letto di alpacca, sul quale è steso un raffinato lenzuolo di seta rossa, si sdraia, conturbante scivola sul delicato tessuto. È fortemente trasgressivo il candore della sua pelle fasciato di nero disteso sul rosso colore del peccato “…ti piace guardami mentre gioco con il mio corpo …” è il preludio a chissà quale erotica performance “…siediti … e …divertiti …”

Eccitato come non mai mi accomodo sulla poltroncina di fianco al letto, sulla parete di fronte un grande specchio leggermente inclinato duplica la sensazione di spazio e raddoppia l’immagine della femmina eccitata. Un vaso sul comodino contiene le mie lunghe rosse rose e accanto un elegante cofanetto in madre perla richiama il mio sguardo. Sicuramente nulla è messo a caso!
Ma è lei che mi interessa!
Lenta avvia il suo erotico gioco. Delicate carezze, languidi sospiri e, subito, un dito in bocca per mimare un travolgente pompino, mentre con l’altra mano è contemporaneo lo stuzzicare ad arte il seno. Le dita prima pizzicano grossi capezzoli poi, lentamente, scivolano sull’eccitato corpo per lasciarsi avvolgere da umide labbra.
Seguo, confuso, il conturbante erotico gioco con il corpo che, voluttuoso, si riflette nel grande specchio
“... sai anche a me piace guardarmi...”
Sussurrato è il suo pensiero. Un attimo dopo lo stelo di una rosa, al volo raccolta, accarezza la pelle nuda. Movimenti, lenti, studiati, le verdi foglie sfiorano il seno, sostano sulle aureole. I duri capezzoli si oppongono allo scivolare dei vellutati petali poi, con una calma controllata, percorre il corpo, sosta tra le cosce leggermente raccolte e divaricate, sovrappone lo sgargiante colore del peccato sul cespuglietto nero per erotiche carezze.
Carezze delicate e molto sensuali accompagnate da respiri profondi e gemiti intensi “… ooohh… uuuhhh… mmmmmm…” socchiude gli occhi, si morde le labbra, non senza prima aver roteato la carnosa lingua sulle stesse “…come credi superi i miei momenti di solitudine …” guardandomi quasi a voler giustificare il suo crescente appetito sessuale, E’ MERAVIGLIOSA! ….
Allungata la mano si impossessa del cofanetto il cui contenuto mi incuriosisce, avrei dovuto immaginare cosa potesse contenere. Una coppia di vibratori, rigorosamente elettrici, uno nero grosso e nerboruto, e uno esile e più lungo con la punta leggermente ricurva. Donna Maria con forte cupidigia mi mostra i suoi giochini “…così …soddisfo le mie esigenze di donna ancora calda, vogliosa…e porca...” le ci vuole solo un attimo per impugnare il nero fallo ed iniziare il suo intimo spettacolo ”sai amo guardarmi mentre godo...” Accarezza tutto il corpo, il viso, la bocca, la lingua sfiora la punta del grosso cazzo lasciando impressa lascivamente la propria saliva, lo ingoia inumidendolo per bene, di nuovo sul seno, e subito dopo, la nera punta si confonde con i riccioli del pube. Lunghissimi secondi di morbose carezze e, lentamente, il grosso cazzo sparisce tutto nella caldissima fica “...SSSIIIII....AAAHHHG…” sconvolta si possiede gridando a me il suo intenso piacere!
Ma è un attimo, in mano stringe quello piccolo, gioca con la lingua sulla punta, ne percorrere lenta le schiuse labbra, lo spinge piano in bocca, lo risucchia sino in gola “oooohhh… mmmmmhhh……” geme. Poi le leggere vibrazioni tornano sul provocante seno, stimolano i grossi capezzoli. Lenta nei movimenti, non ha alcuna fretta, conosce bene il suo corpo e sa come fargli apprezzare intime emozioni.
Gode con cadenzato respiro nel suo alternare giochi fortemente sensuali“… ti piace …. quanto piace a me… siiiiiiiii… uuuummmhhh….”
bellissima nel suo toccarsi, geme, gioendo del piacere che sta vivendo.

Non so quando, né come ma mi ritrovo il cazzo stretto in un pugno in carezze che accompagnano il suo fare.
La fica posseduta dal grosso cazzo protetto dalle grandi labbra, ed il piccolo in bocca impegnata in un onirico pompino, seguo fremere lo splendido corpo sconvolto da intensi fremiti “….SSIIIII...…”

Ma non intende godere!
Le mani spaziano sul grande letto come fossero alla ricerca di un qualcosa che non trovano, gli occhi rivolti in alto stravolti dalla eccitazione e, repentinamente due cuscini sistemati, l’uno contro l’altro, reggono in equilibrio il nerboruto nero fallo. Un magico gioco di sapienti movimenti, la morbida vestaglia svolazza leggera con il suo impercettibile fruscio, e subito prona, al culmine di una irrefrenabile lussuria con un colpo secco “AAAAAGGHH….” si possiede “….UUUMMMM…”
È affascinante il provocante suo fare, il grande specchio raddoppia la sua figura. Come se davanti a me fossero due le stupende eccitate femmine.
Il seno tra le sue mani danza prorompente davanti ai miei occhi, lo stringe e, alternativamente, dona refrigerio ad infuocati capezzoli con l’avida lingua. Ascolto piacevoli lamenti, gemiti intensi, eccitato vorrei sostituirmi a quel cazzo ma l’accattivante gioco mi impone di gustarmi le provocazioni di Donna Maria, non senza però smanettarmi con più forza un gran cazzo, nella ferma convinzione  che fra poco toccherà a me.
Cavalca come una valchiria sul suo strumento di piacere ed al culmine della eccitazione “…aiutami a godere…. ti prego gioca con me ……” invito che non mi faccio ripetere due volte.
Lentamente distende il corpo sulla delicata seta, le mani protese in avanti, lenta divarica le bellissime gambe, solleva leggermente il bacino, con raffinata sapienza mi offre il bellissimo suo culo con ancora il grande fallo che le vibra la fica.
Lesto mi avvicino al suo elettrico corpo e con il piccolo vibratore in mano esploro ogni millimetro di una vellutata pelle. Con la sua stessa lentezza scruto ogni centimetro di un corpo mozzafiato.

Sono fortemente attratto dalle rotondità di un gran bel culo. La piccola punta scivola tra il solco di toniche chiappe, spingo oltre sino allo stretto orifizio, roteo la piccola punta a stimolarne la reazione. Immediato è il suo stringere il culo così come immediato è il mugolio di piacere “…… wuohhh…. ti piace …. il mio …. culo? …” quasi balbetta!.  
Percepisco la sua chiara voglia a farsi inculare.

Eccitata mi lascia fare. Lentamente appoggio la piccola punta sullo sfintere inumidito dagli umori raccolti e, piano piano, ne aumento la pressione sino a spingere il piccolo vibratore dentro il piccolissimo buco. È violenta la reazione del suo corpo “…..ssss ….. …ssiiiii … dai.... dentro....sfondami….”
Non ha più vergogna.
D’impeto con un colpo secco, mi impossesso del suo gran culo, un tutt’uno inarca il busto come se una forza oscura la sollevasse mentre, spudorata, con le mani spinge il grosso cazzo, elettricamente animato ancora più dentro la fica “…SSSSSSIIIIIII….MMMMMMMHHHH… ANCORA ….OOOHHH ….…” non mi fermo se non prima la vedo sbrodolare tutto il suo piacere dalle gambe, a denti stretti gode dimenandosi come un’ossessa “...SSSSIIIIIIIII...MI STAI FACENDO MORIRE.... VENGO ....SSSSIIIIIIIIIII....”
 
Al massimo della eccitazione, e con il cazzo impegnato in una stratosferica pugnetta mi godo il corpo di mia suocera sconvolto dalla sua lussuria. Pronto a riempirle il culo di sborra accelero la mia sega, sbattendole il cazzo con forza su toniche chiappe
“... Aspetta!!!...”
pur ancora sconvolta mi blocca e, assoluta padrona dei suoi sensi, mi invita a sdraiarmi sul letto.

Completamente nudo mi abbandono alla sua arte. Carezze languide sul petto, le lunghe unghie scorrono la pelle sino al bacino. Inebetito subisco le sue maliziose mani.
La stessa rosa, che prima le aveva donato provocanti sensazioni, si rianima nelle sue esperte mani, ed ora scorre lenta sul mio corpo, sapientemente, gestita. Carezze a fil di pelle, elettrizzanti contatti. Preso da una crescente eccitazione i muscoli reagiscono ad ogni stimolo, il cazzo imperioso svetta ad ogni flebile contatto. Cresce in me la voglia di possederla ma una oscura forza mi blocca, non riesco a reagire, inerme subisco il supplizio erotico che l’esperta femmina mi sta donando. Il cazzo ad ogni contrazione sembra voglia esplodere, gemo di delicati contatti della sua lingua sul glande, sento scorrere la sola punta sulla dura mazza. Una sensazione indescrivibili, poi la sola cappella in bocca a trasmettermi il solo calore del suo respiro.
I testicoli gonfi di sperma, quasi mi fanno male, la prego di smettere tentando inutilmente di riappropriarmi del mio ruolo di maschio.
Mi zittisce, bloccando ogni mio tentativo di sottrarmi alle stimolanti carezze. Ancora erotici sospiri sul cazzo, ancora senza alcun contatto fisico, alterna i vellutati petali a ravvicinati e profondi respiri sull’uccello in tensione, sibili leggeri che dai testicoli risalgono lentamente al glande, come se una eterea carezza sfiorasse il mio grosso uccello.
È morbosamente eccitata ma riesce a controllare i suoi istinti di femmina vogliosa, e continua nel suo piccante fare.

Davanti a me una splendida donna! Una artista del sesso, una femmina che non vuole, ne intende, privarsi delle gioie che il suo corpo riesce a tramettere. Travolgente il suo essere porca!
I suoi atteggiamenti, uniti al suo erotico appetito, ne fanno una femmina come poche.
La mia esperienza, e credetemi ne ho fatta parecchio sul campo, è poca cosa rispetto alla creatività sessuale, alle spinte trasgressive ed alla erotica fantasia che consentono a Donna Maria di essere veramente unica. Intrigante femmina e insaziabile troia!

Prona accanto a me la testa sfiora le mie gambe, i lunghi capelli sciolti accentuano gli effetti delle sue erotiche carezze, il suo respiro leggero e prolungato sull’uccello ormai pronto a scoppiare dall’eccitazione. Non ha alcuna fretta sa bene cosa mi aspetta e, come se volesse prolungare il mio tormento, rifiuta ostinatamente il contatto fisico, eppure è talmente eccitata che il solo sfiorarle la fica con il cazzo la manderebbe in visibilio. Le mie mani propendono verso le prosperose mammelle, stringo forte i suoi duri capezzoli per aumentare lo stato della sua eccitazione.
Sono talmente eccitato che ho perso il controllo dei miei centri nervosi, vorrei scoparla con veemenza, scaricare dentro di lei tutto il piacere che è riuscita a farmi crescere. Incrocio i suoi occhi che, ambigui, scrutano ogni mia azione.

Ancora la rossa rosa tra le sue mani, il lungo stelo segue il mio corpo. Studiata pressione lasciano alle appuntite spine, in un crescendo di intensità, di seguire il mio corpo.
Il bocciolo tra le mia gambe accarezza i testicoli poi con un sorriso ambiguo picchietta sul duro cazzo. Come se lo frustasse e che reagendo violento ai colpi si oppone al suo intrigante fare.

Il bocciolo sparisce in una sua mano e con le spine carezza il cazzo, prima in maniera superficiale poi lentamente aumentando la pressione. Distintamente sento le aculee spine graffiarmi la carne. Una sensazione mista di dolore e piacere.

Contemporaneo un suo dito segue il contorno delle mie rinsecchite labbra, spinge per entrare in bocca, cerca la mia lingua, incrocio il suo sguardo alta è la lussuria
“Succhialo !”
Un invito perentorio al quale non mi sottraggo. Spompino quel dito che sembra voglia scoparmi la bocca.

I pieni testicoli stretto tra una delicata mano e l’altra che abbandonata la mia bocca si perde tra le mie gambe. Lentamente si avvicina al mio di culo. Cerca il buco. Ci sosta un attimo, spinge e di colpo entra.
“Ooohhhh....” Grido il mio piacere succube della sua arte. Quel dito mi scopa con insano ardore, quelle spine graffiano con veemenza i pieni testicoli e il suo profondo caldo respiro carezza il duro cazzo.
“... Ti piace il dito in culo...

Con accanto una gran femmina che sa leggere nei miei occhi i miei desideri, anticipare ogni mia iniziativa, donarmi piaceri intimi di cui non avevo mai goduto, sconfitto da un assurdo piacere, con il mio corpo sconvolto riflesso nel grande specchio, godo.
“Ssssiiiiii....vengo....”
Schizzo in preda ad un piacere che non avevo mai provato. Gemo ad ogni contrazione pelvica, una, due, tre gocce di sborra violente fuoriescono dal mio uccello e lei, senza alcun contatto, si fa sporcare il viso avvicinando la bocca al cazzo al solo scopo di raccogliere con la lingua più nettare possibile. Beve avida per soddisfare la sua insaziabile sete sessuale.
Ancora possenti schizzi dal viso al seno, con le mani lo sparge, con le dita lo raccoglie, con la lingua ne assaggia l’essenza e, con un languido lungo bacio, la trasferisce alla mia bocca.

I nostri sguardi si incrociano, nel mio la confessione che sono morbosamente attratto del suo essere. So che sto rischiando ma è più forte di me, sono completamente rapito dalla sua naturale propensione al godimento.
Lentamente i nostri respiri riprendono il normale scandire. Lei si accuccia a me, raccogliendosi come alla ricerca di una naturale protezione. Il mio abbraccio è forte, il calore della sua pelle mi inebria, ho il cazzo che ancora duro svetta imperioso tra le parti più intime del suo corpo, e lei pronta, voltandosi verso di me, con un sorriso sornione confessa “è così che amo godere…e ancora mi devi scopare!” accingendosi ad offrirmi il meglio di se stessa …
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