Racconti Erotici > trio > Prima la figlia, poi la madre, infine entrambe – Parte I
trio

Prima la figlia, poi la madre, infine entrambe – Parte I


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
25.03.2021    |    19.716    |    7 9.9
"” “Oh, non ti preoccupare bambina..."
(Storia di fantasia con tre personaggi, divisa in tre parti)


Claudio era un bell’uomo di 45 anni, altezza e corporatura normale, capelli corti castano scuro.
Dopo un matrimonio non felice, aveva cercato di rifarsi una vita affettiva con relazioni quasi sempre passeggere ed incontri occasionali; in quel momento era single e quantomeno si sentiva realizzato nel lavoro, avendo un buon impiego in una importante azienda dell’hinterland milanese.

Nei mesi precedenti l’inizio della vicenda, l’azienda in piena espansione aveva ampliato l’organico con delle assunzioni in alcuni settori, tra cui quello in cui operava Claudio. Pur non essendo un capoufficio, per la sua esperienza ed anzianità di servizio era il punto di riferimento per le nuove leve alle quali aveva il compito di dare la formazione necessaria per poi seguire insieme i vari lavori da svolgere.

Tra le nuove assunte, c’era Carla, una ragazza di 26 anni, alta, capelli castani corti, sempre sorridente e spigliata, che si era subito dimostrata seria e determinata sul lavoro con buona volontà di imparare e mettersi in evidenza con i superiori.
Iniziando a lavorare fianco a fianco con lei, Claudio, oltre ad assisterla e darle tutte le informazioni necessarie per consentirle di operare in autonomia, cominciava a guardarla con un occhio più attento, non solo come collega ma anche come giovane donna attraente.
In effetti Carla non lasciava indifferenti: un bel fisico con una terza piena di seno, quasi quarta, ed
un viso assai carino, belle gambe messe in mostra da gonne piuttosto corte o da leggins molto aderenti, si muoveva con una certa grazia e con quel “non so che” che attirava gli sguardi sornioni dei maschietti dell’ufficio.
Inoltre, aveva un atteggiamento spontaneo sempre cordiale ed aperto verso gli altri che la rendevano simpatica e benvoluta da tutti i colleghi.
Anche Claudio ben presto cominciò ad interessarsi a lei. Pur se di solito non cercava ragazze così giovani, preferendo donne più vicine alla sua età od anche molto mature, un pezzo di figliola così non lo lasciava certo indifferente, risvegliandogli certi stimoli che credeva oramai sopiti dei suoi precedenti trascorsi di “tombeur de femmes”.
Così, piano piano, portò avanti il suo approccio, partendo dal lavoro da fare insieme per entrare sempre più in confidenza con la ragazza ed apprese che lei non era fidanzata e che viveva con la madre.
Ma anche Carla apprezzava la gentilezza e la disponibilità di Claudio per farla trovare a proprio agio sul lavoro. Inoltre dato che lei preferiva partner maturi e più grandi di lei rispetto ai suoi coetanei, cominciava a considerarlo interessante anche come uomo.
Finché dopo qualche tempo di corte discreta e non invadente, Claudio le propose di andare a cena insieme con la scusa di parlare degli ultimi adempimenti lavorativi.
La ragazza accettò volentieri, anzi si chiedeva quando lui avrebbe fatto il primo passo. Si preparò adeguatamente con un vestito da sera nero, piuttosto scollato e senza reggiseno che lasciava ben vedere il suo bel decolleté, perizoma ridotto in modo che non si vedesse, e la giusta dose di trucco.
Si incontrarono in un rinomato ristorante dove lui aveva prenotato.
Quando la vide, Claudio restò colpito ed anzi non se lo aspettava che si mettesse così attraente.
“Complimenti Carla, sei molto elegante con quel vestito!”
“Grazie Claudio, anche tu stai bene con quella giacca sportiva...”
La cena andò avanti piacevolmente tra ottime portate, buon vino e una conversazione che divenne sempre più personale e quasi intima. Verso la fine, lui le prese la mano e chiese:
“Cosa ne dici se continuiamo la serata da me per il bicchiere della staffa?”
Lei rispose sorridendo, tentando una debole scusa:
“Claudio, mi piacerebbe, ma mia madre mi ha dato una lista delle cose da non fare al primo appuntamento e questa è proprio la prima...”
“Beh, andiamo solo a vedere la mia collezione di... dischi... e poi basta non dirlo a tua madre...”
“Ah beh, allora va bene... ma solo mezz’ora che è già tardi...”

Così poco dopo si ritrovarono a casa di lui; si accomodarono sul divano. Claudio mise sull’impianto hi-fi uno dei dischi della sua collezione per creare l’atmosfera e finalmente la cinse per baciarla, a cui lei non si sottrasse. Cominciarono a limonare come due fidanzatini, con la mano di lui che la stringeva e ne sentiva il corpo caldo e sempre più voglioso, procurandogli anche un inizio di erezione. Lei inevitabilmente se ne accorse e con un sorriso malizioso allungò a sua volta la mano verso quella zona e disse:
“Claudio, che sta succedendo qui sotto?... Mi sembra che si muova qualcosa...”
“Oh sì bambina... mi stai facendo un certo effetto... e mi verrebbe voglia di fare certe cose, ma probabilmente sono nella lista di tua madre...”
“Quale lista?... credo di averla perduta...” così dicendo si abbassò le spalline del vestito mostrando finalmente il suo seno e tastando il pacco di Claudio sempre più duro, e disse:
“Dai Claudio... adesso ho voglia...sono tutta per te!”
Lui non se lo fece ripetere. Continuò a baciarla andando a cercare la sua lingua e contemporaneamente con le mani andava finalmente a toccare e stringere quei seni prorompenti con grosse areole.
“Mmm... che belle tette Carla... così morbide e naturali” disse affondandoci il viso per leccarle e succhiarle i capezzoli.
“Sì... dai caro... continua... poi mi lecchi anche i piedi?”
A quella richiesta Claudio ebbe una scossa, leccare i piedi era una sua passione e quindi rispose con piacere:
“Ma certo... piace molto anche a me...”
Così si diresse verso quei piedini adorabili, misura 36 e mezzo, con le unghie smaltate rosse. Le leccò lungamente prima la pianta e poi le dita, per poi succhiarne una ad una ed infine tutto il piede intero in bocca.
“Oh sì...è stupendo... mi piace da impazzire... sei molto bravo... poi ricambio con un altro giochino con i piedi...” sospirò Carla eccitata da quel trattamento che le aveva fatto inumidire abbondantemente la passerina, bagnando le mutandine che ancora portava. Al che disse:
“Queste si sono bagnate... è ora di toglierle...”
Finalmente si tolse quell’ultimo ostacolo alla vista dei suoi pertugi del desiderio, allargando le gambe e mostrando la sua giovane vagina tutta depilata con labbra sottili, da ragazzina.
“Ecco qua... ti piace la mia pussy?”
“Oh Carla... c’è bisogno di chiederlo?” e si avventò subito a leccare quella fighetta già bagnata. Cominciò un sapiente movimento con la lingua dall’esterno verso l’interno, dalle labbra verso il clitoride che avvertiva diventare sempre più turgido sotto le sue leccate
“Mmm... come lecchi bene!... Chissà quante ne sono passate sotto la tua lingua...”
“Beh... un pochino di esperienza ce l’ho... ma dipende molto dalla partner e tu mi stimoli molto... così giovane... così fresca...”
E più leccava più sentiva lei che cominciava a colare di piacere sempre più abbondantemente.
Dopo oltre 10 minuti di daty profondo, fu lei a dire con un sospiro:
“Claudio, sei così bravo che sono già quasi venuta... Adesso vorrei dedicarmi io a te...”
Quindi gli sbottonò i pantaloni che aveva ancora indosso e finalmente estrasse l’uccello, già ben eretto.
“Mmm.... sei proprio ben dotato... complimenti!” Così dicendo gli prese in bocca il cazzo, iniziando a leccarlo dapprima delicatamente poi succhiandolo ed ingoiandolo tutto.
“Eh, però!... Ci sai proprio fare, bambina!” disse Claudio, un po’ sorpreso dalla capacità orale della ragazza, che tanto inesperta evidentemente non era.
Lei continuò a lungo a ciucciare il suo attrezzo; poi passarono ad un 69 per dedicarsi l’uno al sesso dell’altra. Essendo sotto, da quella posizione Claudio poteva ammirare anche il delicato fiorellino posteriore della ragazza, così morbido e rosa, che raggiunse con qualche affondo di lingua già pregustando quello che vi si poteva fare.
Dopo di un po’ lei disse:
“Adesso stenditi davanti a me... che ti faccio un giochino...”
Lui si posizionò e lei allungò le gambe per cingere l’uccello con i piedi, iniziando un delicato movimento sussultorio che divenne una vera e propria sega.
“Oh... davvero un bel giochino... il mio uccello gradisce assai...” continuando così per diversi minuti.

Dopo tutti questi lunghi preliminare, ad un certo punto lei disse:
“Adesso vogliamo fare sul serio?... Ho voglia di sentirlo dentro...Dai, vieni!”
Era il momento tanto desiderato da Claudio e si stava avvicinando al bersaglio così com’era, ma lei disse:
“Ehm, scusa... ti chiedo di usare il profilattico... sai, non pensavo che lo avremmo fatto e non ho preso la pillola...”
“Va bene Carla, capisco... facciamo come preferisci... stai tranquilla...”
Così prese al volo dalla tasca della giacca il profilattico che teneva sempre con sé (per la serie “non si sa mai, che può sempre servire”), stava per infilarselo quando lei lo prese, lo appoggiò sul glande e lo srotolò con un abile gioco di bocca come una professionista del settore, al che lui pensò ‘Ma come avrà imparato?’.
Ma non c’era tempo per porsi dei quesiti esistenziali, lei le prese l’uccello duro se lo posizionò davanti alla vagina bagnate e disse solo:
“Dai, mettimelo dentro!”
Carlo finalmente entrò nel suo mondo interiore. L’ingresso gli parve strettino, come da fanciulla alle prime esperienze, ma poi cominciando a stantuffare si accorse che la vulva era accogliente ed elastica adattandosi subito alle misure non da poco del suo membro.
Lui prese il ritmo via via crescente, sentendo la ragazza gemere sotto i suoi colpi.
“Sì... dai... scopami così... che mi piace... dai, continua!”
Carlo la scopava con ritmo crescente avvertendo che lei assecondava i suoi colpi; ogni tanto dava degli affondi più forti che la facevano sussultare.
“Oh sì ancora... dai che sto per venire...” sospirò lei mentre si sfregava freneticamente il clitoride.
E così poco dopo Carla giunse all’orgasmo con un principio di squirting, gridando il suo piacere:
“Sììì... sìììì....godo.... godo!”
Poi lei rimase un attimo immobile e silenziosa, come in trance; Claudio si fermò, estrasse l’uccello ancora ben duro e le chiese:
“Tutto bene, bambina?”
“Oh sì Claudio... mi hai fatto godere come da tempo non mi succedeva... sei proprio bravo... anche per questo mi piacciono gli uomini più grandi e non i ragazzini... “
“Allora continuiamo?”
“Sì certo... tu ancora non sei venuto... cosa vorresti fare?”
“Ecco, scusa se lo chiedo... ma il lato-B è disponibile?”
Lei lo guardò con un sorriso compiacente e disse:
“Ma certo!... Il mio culetto è tutto per te!.... Accomodati” così dicendo si girò, mettendosi alla pecorina ed offrendo la magnifica vista del suo bel culo tondo e sodo con quel buchino al centro che attirava le attenzioni.
Claudio vi si diresse senza indugio. Iniziò un lungo ed approfondito rimming gustandone il dolce sapore, ed una volta ben insalivato vi introdusse l’indice per saggiarne la resistenza. Si accorse con sorpresa che quel pertugio non era così stretto come poteva sembrare ed anzi anche un secondo dito entrò piuttosto facilmente.
“Vedo che qui dietro c’è già stato un certo passaggio in entrata e in uscita...” chiese Claudio.
“In effetti sì.... sai, quando da ragazza stavo con il mio primo fidanzato, lui si era fissato che dovevo arrivare vergine al matrimonio, che poi non c’è stato, e così su consiglio di mamma ho sperimentato il sesso anale e da allora ho continuato e devo dire mi piace molto...” confessò Carla.
Lui rimase sorpreso: “Come su consiglio di mamma?.... Vuoi dire che è stata tua madre a indurti a fare sesso anale?”
“Beh... sì... da donna esperta ed estroversa prima mi ha insegnato ad usare il vibratore ed il plug... poi a come provare piacere nel farmi sodomizzare!”
“Bene, buono a sapersi... complimenti alla mamma!... Io naturalmente apprezzo ed anche a me piace molto il sesso anale in varie forme...” rispose contento e un po’ sibillino Claudio, che poi prese da un cassetto un tubetto di lubrificante che applicò alla parte e sul profilattico che ancora indossava e che per rispetto della prima volta con lei aveva mantenuto.
Così con Carla alla pecorina, lui si mise dietro, appoggiò la cappella all’orifizio e spinse delicatamente fino a farla entrare senza difficoltà.
“Ecco, sono entrato... vado avanti?”
“Sì certo Claudio... vai pure...lo sento e lo voglio tutto in culo!”
Così lui spinse ancora fino ad inserire l’intero membro. Si fermò un attimo per consentire all’ano di adattarsi a quell’intruso, ma si accorse che lo aveva ben accolto. Quindi, cominciò a fotterla come si deve, con un movimento dai e vai sempre più intenso.
“Mmm... che bello prenderlo così... dai continua... inculami come si deve!” sussurrò lei mentre si sfregava il clitoride.
Lui continuò a sodomizzarla con forza, trovando quel giovane culetto molto elastico e stimolante che calzava il suo uccello come un guanto della giusta misura.

La penetrazione anale continuò per diversi minuti, finché Carla ebbe un nuovo orgasmo, pur se meno intenso del precedente. Mentre lei godeva, Claudio sentì l’ano stringersi per reazione intorno al suo cazzo. Essendo al limite della resistenza dopo averla fottuta così lungamente, ciò gli diede l’ultimo stimolo per godere anche lui con una intensa eiaculazione.
“Sì... sì... Carla... il tuo culo mi fa godere... sto venendo... sborrooo!”
Sì accasciò su di lei, dopo il prolungato sforzo. Poi estrasse il pene che si stava gradualmente sgonfiando, con Il profilattico che trattenne a stento tutto lo sperma che aveva prodotto.
Stava per togliersi la protezione, quando a sorpresa Carla disse:
“Claudio non lo gettare... c’è una cosa che mi piace tanto che vorrei fare...”
Glielo tolse delicatamente; quindi prima gli prese il cazzo il bocca per ripulirlo ben bene, dicendo:
“Mmm... buona la tua sborra... un’altra volta me la farai assaggiare tutta in bocca... adesso, guarda cosa faccio...”
Carla versò parte dello sperma dal profilattico sui suoi piedini e poi lo strizzò ben bene per far scendere le ultime gocce sulle sue scarpine.
“Una mia piccola perversione... Adoro lo sperma sui piedi e nelle scarpe......”
Claudio rimase sorpreso, non gli era mai capitato una cui piacesse tale fantasia, ma aveva capito che la bambina sotto sotto era proprio una porcellina e gli avrebbe riservato altre sorprese.
Le leccò di nuovo i piedi spalmandole lo sperma che vi aveva versato, con grande piacere di lei. Quindi la baciò ancora lungamente, poi i due si ricomposero perché oramai era oltre mezzanotte e lei, come Cenerentola doveva rientrare a casa prima che l’incantesimo svanisse.
“Buonanotte Claudio, con te sono stata proprio bene... mi dai sicurezza... se vuoi continueremo a vederci io e te, oltre che sul lavoro...”
“Buonanotte bambina... certo che lo voglio, io a te non ti lascio...”

La relazione tra Claudio e Carla si sviluppò gradualmente nelle settimane successive. Sul lavoro mantenevano un atteggiamento professionale, mentre privatamente si lasciavano andare ad amplessi sempre più intensi, dimostrando di avere un’ottima intesa sessuale.
Tra l’altro, i due scoprirono che ad entrambi piaceva usare i vibratori che divennero un componente abituale dei loro giochi, con doppie penetrazioni per Carla che ricambiava sodomizzando a sua volta Claudio.

Dato che usciva quasi tutte le sere, la madre cominciò ad insospettirsi e Carla dovette dirle della storia che aveva in corso. Ma Marisa non le fece storie, anzi, la incoraggiò a trovare una relazione stabile e le chiese di farle conoscere il suo compagno. Lei era un po’ titubante di presentarlo in casa, ma alla fine cedette.
Così, un giorno sul lavoro lo avvisò in merito.
“Claudio, mia madre ti vorrebbe conoscere. Ti invita a cena a casa nostra sabato sera. Ho cercato di dissuaderla ma....”
“Oh, non ti preoccupare bambina. Mi farà piacere conoscere tua madre. Che tipo di persona è?”
“Ecco... si chiama Marisa, ha 64 anni... io sono nata quando lei era già grande e non si aspettava più di rimanere incinta... è una persona molto aperta ed espansiva... alle volte un po’ invadente... ma mi vuole bene e io ne voglio a lei....”
“Va bene, la conoscerò volentieri sabato... Adesso, torniamo seri che dobbiamo lavorare...”


I – CONTINUA


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.

P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti per nuove storie, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.











Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Prima la figlia, poi la madre, infine entrambe – Parte I:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni