Racconti Erotici > incesto > Angelica e i suoi figli - Capitolo 8: Madre e figlio dalla trans
incesto

Angelica e i suoi figli - Capitolo 8: Madre e figlio dalla trans


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
29.04.2020    |    15.256    |    4 9.8
"Michele guardò la madre come per avere la sua benedizione ricevendo un impercettibile segno di assenso, poi rispose a Lorena: “Lorena, io amo mia madre più..."
CAPITOLO 8 – MADRE E FIGLIO DALLA TRANS

Dopo quella nottata di sesso anale con i figli, seguirono giorni più tranquilli. I ragazzi erano spesso fuori per lavoro e Angelica si ritrovava sola e cercava di sopire le sue continue voglie con i vari toys
di cui si era dotata, aspettando con desiderio il loro ritorno.
Poi, quando rientrava almeno uno dei figli era l’occasione per ricominciare subito a fare sesso come si deve.

In quel fine settimana era rientrato Michele (l’altro figlio Leonardo era in trasferta all’estero), che Angelica abbracciò e baciò con passione come fosse il figliol prodigo assente da chissà quanto tempo, mentre erano solo pochi giorni ma per lei sempre troppi.
Così recuperarono subito il tempo perduto, scopando intensamente per tutto il pomeriggio.
Dopo il lungo amplesso, in cui diedero corso all’ampia serie di giochi e fantasie a cui Angelica aveva iniziato il figlio, si presero un momento di riposo nella vasca idromassaggio, luogo di rilassamento e meditazione.

Tra i vari discorsi disimpegnati, Angelica, la cui mente vulcanica era sempre protesa verso nuove fantasie per soddisfare i suoi insaziabili appetiti sessuali, disse al figlio:
“Michele caro, in quella indimenticabile notte del destino in cui tutto ebbe inizio tra noi, mentre esploravo il tuo corpo e il tuo buchino, tu mi dicesti che avevi già avuto esperienze con le trans.
Questa cosa mi è rimasta impressa, e come ti avevo già detto nella concitazione di quel momento, piacerebbe anche a me provare con una trans. Vorrei fare anche questa esperienza sessuale. Se tu ne conosci qualcuna, mi ci porti? Ti andrebbe di andarci insieme?”

“Oh mamma, hai sempre delle magnifiche nuove idee che già mi eccitano! Certo che ti ci porto, andare insieme a te sarebbe stupendo. Conosco due o tre belle trans femminili, affidabili e porcelline che potrebbero soddisfarti. Dopo provo a chiamarle, vediamo chi è disponibile e se riusciamo a combinare per domani. Anche perché non tutte le trans fanno sesso con le donne.”
“Grazie Michi, sei sempre molto disponibile verso di me. Peccato che tuo fratello sia fuori per qualche giorno; vorrà dire che gli racconteremo l’esperienza e gliela faremo vivere un’altra volta. Intanto andremo noi due e ci divertiremo sicuramente.”
Nel dire questo lo abbracciò stretto e si scambiarono baci profondi, entrambi già eccitati all’idea.

Più tardi Michele contattò le trans che conosceva, accennando che voleva fare un incontro a tre con una donna. Trovò disponibile Lorena, forse proprio la sua preferita con la quale aveva un ottimo rapporto e riuscì a concordare un appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo.
Angelica e Michele si preparano accuratamente: lavati, profumati e adeguatamente ‘depurati’ internamente.
“Michi, ricordati di mettere il tuo plug come io ho già fatto con il mio. Così prepariamo i nostri culetti a quello che sarà e faremo una sorpresa alla tua amica, anzi porto anche qualche altro accessorio che ci sarà utile.”
“Mamma, stavolta ti ho anticipato, l’ho già indosso. Oramai mi piace così tanto che non perdo occasione di mettermelo!”
“Bravo figlio mio, vedo che hai imparato e apprezzato subito quello che ti ho insegnato!”
“Bene, siamo pronti. Vedrai che la mia amica Lorena ti piacerà, è molto bella, più di una donna e davvero brava, sensibile e a modo.”
“Se lo dici tu, non vedo l’ora di conoscerla. Dai andiamo!”

Così si recarono nella località del litorale adriatico, distante pochi chilometri, dove lei risiedeva. Una volta arrivati al suo appartamento, Lorena li accolse calorosamente:
“Ciao Michele, mi fa molto piacere rivederti. Chi è questa bella signora con te?”
“Lei è mia madre Angelica. Da qualche tempo siamo amanti e facciamo spesso sesso insieme, con anche mio fratello, e volevamo provare l’esperienza con una trans. Non ti scandalizzerai mica?”
“Oh no caro, sono solo un po’ sorpresa perché è una cosa che normalmente non capita.
Ma poi qual’ è la normalità?
Vi faccio i complimenti e vi ammiro molto per essere una famiglia così aperta e unita.
Magari fosse successo a me, che per la mia natura ho sempre avuto difficoltà ad essere accettata. Dai entrate pure, mettetevi comodi, che prima parliamo un po’ e beviamo qualcosa. Intanto, posso dare un bacio a tua madre? E’ un piacere conoscerla e già ne sono attratta!”

Angelica le rispose: “Grazie Lorena per l’accoglienza e le belle parole. Anche a me fa piacere incontrarti e parlare con te per conoscerci meglio. Vieni qui che anch’io voglio baciarti!”
Le due si abbracciarono e si scambiarono baci con la lingua calorosi e non solo di benvenuto; era scattata già una bella intesa reciproca. Stando così strette, Angelica sentì che sotto il corto vestitino di Lorena c’era qualcosa di grosso che si stava già indurendo...
“Da quanto sento qui sotto, direi che ti fa piacere che noi siamo qui...”
“Oh sì cari, a me piacciono anche le donne; al contrario di molte altre trans. Io sono sia attiva che passiva e quindi disponibile a tutti i giochi.”
“Eh, anche a noi piacciono certi giochi particolari, vedrai che ci divertiremo insieme...”

Lorena era proprio una gran bella creatura: molto femminile, 28 anni, alta, snella, capelli biondi di lunghezza media, occhi verdi, due belle tette di una 3a misura piena, e un culo pressoché perfetto a forma di otto rovesciato. E chissà quale altra sorpresa nascondeva sotto!
Nel parlare amabilmente per conoscersi mangiando un gelato, Lorena raccontò ad Angelica che era nata in Brasile da madre brasiliana e padre italiano, il quale poi la fece venire in Italia, dove aveva cominciato a lavorare come parrucchiera per mantenersi agli studi universitari fino alla laurea in biologia. Poi, un medico illuminato la assunse nel proprio laboratorio di analisi dove lavorava tuttora. Così, grazie a questi lavori regolari era riuscita a rimanere lontana da quelle attività e antichi mestieri a cui spesso erano costrette le transessuali, ed aveva acquisito la considerazione sociale delle persone con cui aveva rapporti lavorativi e di amicizia, come Michele con il quale si vedeva abbastanza spesso. Raccontò poi che le piaceva divertirsi sia con gli uomini che con le donne, perché lei era aperta a prendere tutto il bello ed il piacere che la vita poteva offrire.
E aggiunse:
“Mi è rimasta impressa una frase che una mia amica trans che si chiama Miriana ripeteva spesso:
- Dirò a tutti gli uomini etero, bisex, gay ed affini che il sesso non ha sesso... Siamo liberi di far sesso con chi piace a noi, esaudire fantasie e curiosità, provare il diverso, il bello é sentirsi bene con la persona che é con te e godere allo stremo, senza paura e soprattutto senza pentirsi! - “
(N.d.A.: citazione tratta dal racconto dello stesso autore “Le mie avventure con due sorelle trans”)

Angelica era quasi commossa a sentire questa storia e le disse: “Lorena, sei proprio una bella persona, ti ammiro molto. E condivido appieno quello che dici sui piaceri della vita, come anch’io ho insegnato ai miei figli”.
“Michele è proprio un bravo ragazzo, molto dolce e sensibile, aperto e comprensivo. Sono contenta di averlo come mio caro amico e forse qualcosa di più. E tu, da come mi ha raccontato, sei davvero una brava madre che gli ha insegnato sempre le cose giuste e lo ha cresciuto con amore.”
Intervenne Michele, baciò dolcemente madre e amica e disse loro: “Okay ragazze, dite delle belle cose ma se continuate a parlare così, tra poco piangeremo di commozione, invece siamo venuti qui per divertirci tutti insieme in allegria!”

“Sì, è vero, adesso è ora di divertirci, poi riprenderemo a parlare più tardi. Dai venite pure in camera, che anch’io non vedo l’ora di cominciare. Ho una voglia...”
Così dicendo Lorena li diresse nella sua stanza, arredata con gusto e con un grande letto rotondo, luci soffuse, musica di sottofondo.
“Questo è il mio nido d’amore, dove porto solo le persone cui voglio bene, come Michele e adesso anche tu, Angelica”.

Cominciò a spogliarsi, togliendo quel poco che aveva addosso, lasciando solo il ridotto perizoma già molto gonfio.
“Angelica, vuoi tirarlo fuori tu il mio joujou?”
Lei non si fece pregare, abbassò lo slip e prese in mano il suo attrezzo: un bel cazzo di ragguardevoli dimensioni che le stava crescendo sempre più in mano.
Angelica la guardò con ammirazione: così tutta nuda Lorena era proprio magni-fica, davvero una bella donna con in più un cazzo notevole che non guastava affatto!
“Oh Lorena, è proprio un bel joujou. E tu sei splendida. Adesso io e Michele ce ne prenderemo cura.”
Così dicendo, lo prese in bocca leccandolo dalla base alla punta e poi cominciò a succhiarlo con dolcezza, dividendoselo con il figlio a cui lo passava tra un risucchio e l’altro, baciandosi spesso tra loro per sentirsi le lingue al sapore di cazzo.
“Sì, che cari, siete proprio bravi, lo fate con gusto e delicatezza. Continuate pure, poi spogliatevi anche voi.”
Dopo aver continuato qualche minuto, Angelica e Michele si spogliarono anche loro. Lorena ovviamente già conosceva il bel corpo di Michele e quindi rivolse prima le sua attenzioni alla madre.
Angelica stava facendo un vero e proprio strip-tease, con studiata lentezza, seguendo il ritmo della suadente della musica. Rimase solo con il perizoma, Lorena l’ammirò e disse:
“Angelica, hai davvero un bel corpo e delle splendide tette. Vedo che avete entrambi dei piercing ai capezzoli, che belli... piacerebbero anche a me...”
“Sono il nostro pegno d’amore, tra me e i miei figli. Sono molto orgogliosa di mostrarli e danno anche maggiore sensibilità. Dai, se vuoi stringermeli un po’, poi finisci tu di togliermi l’ultima cosa che mi rimane addosso...”
Lorena così fece, le leccò con gusto le tette, mordicchiando i capezzoli duri, e stringendo i piercing,
procurando ad Angelica un aumento dell’eccitazione. Poi le tolse le micro-mutandine e girandola per ammirarle il culo, vide la sorpresa che Angelica indossava.
“Ma cos’hai qui?”
“E’ il mio plug anale, lo indosso molto spesso. Ti piace? Mi procura piacere e mi tiene la parte allenata. Anche Michele ne ha uno. Se vuoi, puoi toglierceli tu!”
“Oh, sono stupendi... proprio un giocattolo da porcellini! Il vostro culetto così sarà già pronto. Sì, adesso ve li tolgo con piacere.”
Madre e figlio si misero alla pecorina per favorire l’operazione. Lorena cominciò ad estrarli delicatamente, ma vide che uscirono facilmente. Li guardò un attimo e poi se li leccò con gusto.
“Mmm che buon sapore. Adesso mi dedico ai vostri culetti.”
Cominciò a leccare delicatamente prima il buchino di Michele che già conosceva, poi quello di Angelica infilando la lingua più in profondità che poteva.
“I vostri culi sono deliziosi, e il tuo Angelica è anche molto più aperto. Non vedo l’ora di infilarci qualcosa!”
“Certo cara, tutto quello che vuoi. In effetti, adoro il sesso anale e prendo di tutto in culo, per questo sono così elastica.”
Così invitata da queste parole, Lorena cominciò a infilarle tre dita, che entrarono senza difficoltà facendole un massaggio interno. Ma il suo cazzo era ormai ben duro e fremeva per entrare in azione.
“Adesso voglio proprio scopartelo quel bel culo, Angelica. Poi tocca a Michele.”
Così, si posizionò dietro di lei rimasta a pecorina, appoggiò la cappella sull’ampio orifizio ed entrò senza difficoltà. Lorena si stupì un po’ della facilità, ma dentro le pareti erano accoglienti ed avvolgevano il suo membro. Cominciò a stantuffare con forza, il suo cazzo era fatto proprio per sfondare culi e lei lo usava con abilità, entrando e uscendo al momento giusto, alternando spinte potenti e rilasci più delicati.
Angelica era in preda ai gemiti: “Oh sì che bel joujou che hai Lorena... dai continua a incularmi che mi piace molto così.... Michele, intanto dammi un po’ il tuo uccello in bocca!”
Continuarono così per parecchi minuti, con Angelica alle prese con un cazzo in culo ed uno in bocca, con la figa che faceva colare il suo piacere sulla coperta del letto.
Poi cambiarono posizione. Angelica disse:
“Adesso vi voglio insieme: Lorena in culo e Michele in figa!”
Lorena rimase sorpresa da tanta decisione, non sapendo che Angelica era abituata con i figli alla doppia penetrazione.
Così si impalò sul cazzo di Michele disteso sul letto e rivolta in avanti verso di lui, lasciando spazio a Lorena per posizionarsi sul suo ano e riprendere ad incularla con forza.
“Oh sì, così è magnifico... Sentire due cazzi dentro che mi riempiono... Dai continuate che sto già venendo.....”
E proruppe, come suo solito, in uno squirting che inondò Michele sotto di lei.
“Angelica, non avevo mai visto una donna con la tua carica erotica e che gode così intensamente!” le disse Lorena era stupita dalle sue azioni.
“Grazie cara, ma ancora non hai visto niente. Ho diversi giochi in mente da realizzare noi tre insieme!... Anzi, dato che ho appena goduto, vorrei vedere tu e Michele all’opera insieme. Dai, datevi da fare!”
“Certo mamma, forza Lorena, adesso tocca a noi, facciamole vedere cosa sappiamo fare!”
I due giovani cominciarono a baciarsi intensamente, si mordicchiarono reciprocamente i capezzoli, con Lorena che stringeva ammirata le barrette dei piercing di Michele, procurandogli un ulteriore stimolo di piacere. Poi Michele si dedicò alla figa anale di Lorena: un bel buchino rosa, morbido e invitante, certo non largo come quello della madre, che Michi penetrò prima con due dita e poi con la lingua in profondità. “Sì, dai Michele, leccami bene, poi voglio sentire il tuo cazzo dentro con forza, come fai sempre con me. Facciamo vedere a tua madre fino a che punto ci vogliamo bene...”
Da queste parole, Angelica che ammirava lo spettacolo, cominciò a pensare che tra i due ci fosse qualcosa in più di una amichevole conoscenza, e la cosa non le dispiaceva affatto.

A quel punto, Lorena si stese sul letto, alzò il più possibile le gambe verso le spalle, offrendo a Michele la sua intimità, già inumidita dal trattamento precedente, che si avventò su di lei con l’uccello pronto all’uso. Spinse con la giusta pressione ed subito entrò.
Evidentemente il suo cazzo conosceva bene i segreti di quel culo e di come soddisfarlo.
Michele cominciò a scoparla forte come voleva lei, che si lasciò andare a gemiti e urletti di piacere.
Nel movimento dentro/fuori ogni tanto Michele estraeva il suo uccello e lo porgeva alla madre, che seguiva eccitata le operazioni, e lo leccava avidamente, gustando il sapore di quel bel culo di trans. Per par-condicio, si dedicava anche al cazzo di Lorena, che mentre Michele la inculava era sempre ben duro, prendendolo fino in gola.

Poi ad Angelica le venne in mente di provare una nuova acrobazia ginnico-erotica.
“Lorena, dato che hai il cazzo sempre bello duro, mentre mio figlio ti incula io mi infilo su di te, così assaggi la mia figa sempre bagnata e vogliosa!”
Una volta trovata la posizione rivolta verso il figlio, si lasciò andare con il peso del corpo su quel bel cazzo.
Lorena era al massimo dell’eccitazione: aveva un bel cazzo che le stava trapanando il culo e contemporaneamente una figa bagnatissima e accogliente che avvolgeva il suo uccello femminile.
Angelica, continuando la cavalcata, era vis-à-vis con il figlio, lo baciò appassionatamente, stringendogli i piercing dei capezzoli come una piccola tortura erotica.
Poi, provò a invertire la posizione, facendo perno sull’uccello che aveva in corpo senza farlo uscire. Così si trovò rivolta verso il dolce viso di Lorena, che la guardava con i suoi languidi occhi verdi, affondando la lingua il più possibile nella sua bocca.
Dopo qualche altro minuto, Angelica ebbe un ulteriore orgasmo, che la costrinse a fermarsi un attimo. Porse la figa grondante verso Lorena dicendole dolcemente:
“Cara, vuoi assaggiare il sapore dei miei succhi? Me la lecchi a fondo?”
Lei non se lo fece ripetere. Non le capitava spesso di potersi dedicare a gustare il dolce piacere di una femmina in calore. Passò con la lingua la vagina di Angelica da cima a fondo, asciugandole i suoi effluvi e si dedicò anche a titillare il clitoride con il suo splendido piercing, che fece subito trasalire Angelica, che disse:
“Ragazzi, io ho goduto un’altra volta grazie a voi. Ma voi ancora non venite, vorrei fare ancora vari altri giochi... Vedrete vi piaceranno...”
Michele sorrideva sornione, già immaginando quello che la madre avesse in mente.

Fecero una pausa di qualche minuto, prendendo qualcosa da bere e da mangiare, poi tornarono subito in camera per riprendere i giochi.
Angelica si rivolse alla sua nuova amica: “Cara Lorena, fare sesso con te è bellissimo. Il tuo cazzo da donna mi ha scopata a dovere. Adesso tocca a me dedicarmi al tuo bel culo con questo! L’ho già usato con i miei figli, è piaciuto anche a loro!”
E tirò fuori dalla borsa il suo strap-on. Lorena rimase un attimo a bocca aperta.
“Oh Angelica, sei senza limiti. Non mi sono mai fatta scopare da una donna con quell’aggeggio.
Ma con una maestra di giochi erotici come te lo faccio con piacere. Dai, ho voglia di sentirlo dentro... Inculami pure come vuoi... Sono tua!”

Angelica indossò lo strumento, inserendosi nella vagina il fallo interno e stringendo la cintura.
Lubrificò la parte esterna da circa 20 cm. e si avvicinò a Lorena che si era messa a pecorina sul letto. Le leccò ancora quel bel culo oramai piuttosto dilatato dopo il servizio resole da Michele, appoggiò la punta ed spinse con decisione. Quel cazzo finto ma molto realistico entrò subito nell’accogliente ano di Lorena, che emise solo un sospiro di piacere.
Angelica cominciò subito a scoparla con molta foga, era la prima volta che scopava così una trans ed era molto eccitata.
Dopo il primo momento di adattamento, Lorena dimostrò subito di gradire quel trattamento:
“Ah sì....ti sento a fondo dentro di me... Che bello questo tuo uccello artificiale, meglio di quello di molti uomini... Dai continua, rompimi il culo!”

Michele osservava la scena eccitato con il cazzo in mano. Sapeva quanto alla madre piacesse possedere i loro culi con lo strap-on e ora vedeva che provava lo stesso gusto nel sodomizzare la sua amica trans.
Si avvicinò al viso di Lorena, le porse il cazzo in bocca ed iniziò a scoparla fino in gola.
Lei così era alle prese con due cazzi che la stavano riempiendo contemporaneamente.
Da dietro, Angelica sentiva crescere l’eccitazione, dato anche il continuo sfregamento del clitoride con il culo di Lorena. Aumentò ulteriormente il ritmo, gridando:
“Oh... Lorena hai un culo fantastico... E’ stupendo scoparti così.... sto per godere un’altra volta... Sììì....Vengooo... Godooo!”
E presa dai fremiti di un ennesimo orgasmo, eiaculò ancora un’abbondante squirtata.
Poi, sfinita, si accasciò sulla schiena di Lorena, ancora alle prese con il cazzo di Michele in bocca.

Sfilò il fallo dal culo completamente aperto di Lorena e si stese sul letto, a fianco dei due ragazzi ai quali disse:
“Cari, io mi devo riposare un momento dopo tutti questi orgasmi. Penso che oramai anche voi avrete voglia di sborrare. Allora, ho un altro desiderio: Lorena, vorrei che tu scopassi ancora Michele e gli sborrassi in culo! Poi io lecco tutto!”
Lorena era ancora una volta stupita dai desideri osceni e senza limiti di Angelica, ma anche lei lo desiderava molto, presa com’era dal vortice della passione.

Così, questa volta fu Michele a mettersi a pecorina sul letto, Lorena dietro; gli lubrificò un po’ il buchino e poi lo sodomizzò entrando in un colpo solo. Michele accolse agevolmente il notevole cazzo dell’amica trans, evidentemente erano affiatati in questo gioco dell’amore.
La bionda trans lo stava inculando forte, con tutte le energie che le rimanevano.
Michele intanto, da quella posizione, si chinò per dedicarsi a leccare la figa sbrodolante della madre che si era posizionata davanti a lui ad ammirare lo spettacolo.
Continuarono ancora alcuni minuti, con Angelica che li incitava:
“Lorena sei bravissima... E’ molto eccitante vederti mentre inculi Michele. Si vede che vi piace ad entrambi. Adesso, come mamma vorrei che finalmente sborrassi nel culo del mio bambino!
Dai... riempilo con la tua crema che a me piace tanto!”
A sentire queste parole Lorena, che era oramai al limite, si lasciò andare: un ultimo colpo e fu colta da un intenso orgasmo, sborrando una gran quantità di caldo sperma che inondò il culo di Michele.
“Ecco.... sì.... ho goduto dentro di te, Michele... ti ho riempito di sborra... come ha detto la tua mammima...”
Estrasse il cazzo di cui si impossessò prontamente Angelica, succhiandolo e ripulendolo con cura.
Poi si mise con la lingua sull’ano del figlio leccando avidamente tutta la sborra che stava uscendo.
“Mmm... che buona la tua sborra Lorena.... è molto dolce e liquida, ha un sapore quasi di frutta... Posso passartela in bocca?”
Lei acconsentì in silenzio, aprendo la bocca dove Angelica colò lentamente una parte dello sperma che aveva raccolto. Il resto lo portò, da buona madre, sulla bocca del figlio che la gustò con egual piacere.

Dopo essere stato così ben sodomizzato, Michele aveva ancora l’uccello duro ma sentiva che lo stimolo aumentava e che quindi anche per lui era ora di godere.
Dato che Lorena era completamente distrutta dall’amplesso precedente, si rivolse ad Angelica, chiedendole:
“Mamma, ho il cazzo sul punto di esplodere. Come vuoi farmi godere?”
“Figlio caro, potremmo farlo in tanti modi, ma dato che lei ti ha appena aperto il culo a fondo, perché non facciamo vedere a Lorena come ti penetro con la mia manina?”
“Oh si, è proprio una bella idea. Così vengo subito. Mi metto comodo in posizione.”

Lorena lì per lì non capiva cosa madre e figlio stavano per fare. Glielo spiegò Angelica:
“Vedi Lorena cara, ho abituato i miei figli a fare i giochi più particolari ed estremi, come il fisting. Vedrai come godrà intensamente Michele quando lo penetro con la mano!”
Lorena li guardava ancora una volta stupita.
Come già avevano fatto altre volte, Michele si stese sul letto, alzò le gambe, la madre lubrificò con il gel la manina e gliela infilò senza nessuna difficoltà nel culo slabbrato e già lubrificato dalla sborrata ricevuta poco prima.
Angelica muoveva con decisione la mano avanti e indietro, sentiva che il figlio stava fremendo e stava per godere.
“Lorena, Michele sta per venire... Stai pronta a prendere tutta la sborra in bocca. Poi se vuoi me la passi, come ho fatto io prima con te!”
Dopo pochi secondi Michele esplose in una sborrata molto intensa ed abbondante. Lorena cercò di raccoglierne il più possibile in bocca e la passò con riconoscenza ad Angelica, che la inghiottì tutta, estraendo poi con delicatezza la mano.
“Oh Angelica, quello che ho visto è qualcosa di eccezionale! Sei bravissima in questo gioco!
Adesso non riuscirei dopo aver goduto, ma una prossima volta vorrei provare la tua mano anch’io. Lo faresti anche a me?”
“Certo cara, non mancheranno le occasioni per infilare la manina nel tuo magnifico culetto!”

Quindi, tutti e tre, si distesero sul letto, sfiniti dallo sforzo e dagli intensi godimenti, stretti in un unico abbraccio.
Dopo una decina di minuti, si alzarono per andare in bagno a lavarsi. Prima di fare la doccia insieme, Lorena stava avvicinandosi al wc per fare la pipì, quando Angelica le disse:
“Lorena cara, se vuoi puoi fare la pipì su di me. Mi piace bagnarmi così e gustare il tuo sapore!”
“Angelica, mi stupisci ancora. Hai fantasie infinite. Lo faccio con piacere, però poi voglio assaggiare anch’io il tuo pissing!”
Così le due si accomodarono nella doccia e liberarono la loro vescica l’una sull’altra, leccandosi reciprocamente ancora un po’. Poi si aggiunge anche Michele che urinò ugualmente sulle tette delle due donne.
Infine, tutti e tre uniti sotto il getto dell’acqua per la rinfrescante doccia finale, che servì anche per calmare definitivamente i loro bollenti spiriti.

Mentre si stavano rivestendo, Lorena guardò intensamente madre e figlio e disse con emozione:
“Angelica, Michele, siete stupendi. Non sono mai stata tanto bene nel fare sesso così liberamente e senza limiti al piacere. Michele, io ti voglio bene e vorrei tanto essere la tua ragazza fissa.
Ma vorrei anche che tu Angelica mi potesse accogliere come una figlia, sei una donna eccezionale e una madre amorevole. Io qui non ho nessuno e ti amerei come una seconda mamma.”
Angelica e Michele si guardarono un attimo. Michele guardò la madre come per avere la sua benedizione ricevendo un impercettibile segno di assenso, poi rispose a Lorena:
“Lorena, io amo mia madre più di qualunque altra persona e come non potrei fare con altre.
Ma anch’io sono attratto da te e ti voglio molto bene. Piacerebbe anche a me che facessimo coppia fissa.”
Aggiunse Angelica: “Cara Lorena, anche tu sei una bella persona, sensibile e pura. Dato che anche Michele ti vuole così bene, io sarei felicissima di accoglierti con piacere nella nostra famiglia, così continueremo ad amarci come abbiamo fatto oggi!”
Così Lorena e Angelica si abbracciarono strettamente, baciandosi amorevolmente tra lacrime di gioia, a cui si unì Michele che pensò a voce alta:
“L’avevo detto prima che avremmo finito col piangere, seppur di gioia... Ragazze, vi amo entrambe!”


8 – CONTINUA


P.S. Sono graditi commenti, osservazioni e suggerimenti, anche tramite messaggio privato sul profilo. Grazie per l’attenzione.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Angelica e i suoi figli - Capitolo 8: Madre e figlio dalla trans:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni