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lei, lei e i jeans


di pierpatty6151
13.02.2014    |    12.152    |    8 8.8
"Guardo Pier, che con un sospetto rigonfiamento sulla patta, ci osserva, se la gode, aspettando l’evolversi, con calma goduriosa..."
“Scusa……quanto costa questo jeans”.

Urla Patty alla commessa, che sta sistemando gonne sul banco del mercatino. Io più che ai jeans scelti da Patty, sono felicemente interessato ai jeans che avvolgono il bel fondo schiena della commessa, rotondo, malizioso che con vita propria danza a ogni passo. È un pericolo pubblico tutto da “patriccionare”.

“Eccomi Signora! Costano 28,50€” Risponde la morettina “Sono il nuovo modello estivo, elasticizzato e staranno molto bene…li provi! Abbiamo il camerino”.

Gli sguardi delle donne s’incrociano, si sorridono e si sintonizzano. E’ già tutto deciso! Li proverà, li piaceranno ed io pagherò!

Per dire che “esisto” e per godermi ancora un po’ la vista della Morettina: “Dai Patty! Provali! Vediamo come ti stanno”.

Gli occhi della commessa scintillano. Sarà per la vendita? O le piace la cliente? La Morettina carina è carina. E’ da sballo con quell’attillata canottierina bianca che fa risaltare le piccole tettine. Sode? Certo non c’è il reggiseno! Guarda due bei culini che spariscono nel furgone che funge da spogliatoio. Vorrei assistere alla prova, ma il padrone del banco m’intrattiene con cortesi chiacchiere sulla torrida temperatura odierna. Dal furgone nessun segnale. Lì impalato, sono a disagio, attorniato da indaffaratissime ricercatrici dell’affare del secolo. Ma, quando escono quelle due?

Finalmente lo sportellone scivola liberando le due donne da quel forno, Hanno il viso rosso, sudaticcio, sorridente. Si danno del tu. Chiacchierano cordialmente, sembrano vecchie amiche! Cavoletti che trasformazione in quei pochi minuti.

Con il malizioso sorriso, che ben conosco: “OK amore, li compro “.

Pago e salutiamo. Le due donne si salutano cordialmente con tanto di bacino sulle guance! Che è successo la dentro? Solo una prova di pantaloni o che altro!

Ci rinfiliamo nel fiume di gente, mano nella mano. La mia curiosità aumenta, decido di far finta di nulla e di non domandare. Lascio l’iniziativa a Patty, se vorrà.

Ma guarda! Pier fa l’indifferente! Muore dalla curiosità e non parla! Ora mi diverto un po’!

“Amor mio! Gli Jeans ti piaceranno molto! Mi fanno un culino che ti farà ingelosire alla grande!”.

“Vedrò a casa come ti stanno e poi il tuo culino mi fa impazzire anche senza nulla!”

“Purtroppo prima li devo farli accorciare un po’!Ho già preso appuntamento con Laura per Lunedì pomeriggio a casa sua. Arrotonda con le riparazioni.

“E chi sarebbe Laura?”

“La commessa!”

Per tutto il week end, i jeans rimangono abbandonati nella sportina, senza che nessuno riprenda il discorso. Avevamo da far altro. Sabato a cena con amici che ammirano il vestitino leggero, nero, attillato, scollatissimo di Patty. Domenica a giocare a racchettoni, godendomi gli sguardi degli uomini che non perdono un sobbalzo delle tette di Patty. Lei lo sa e si diverte un casino a provocare con quel mini bikini.

Guarda sto poltrone di Pier; è da due ore che dorme sul lettino, sotto l’ombrellone.

“Dai svegli poltrone; vestiti che tra un’ora abbiamo appuntamento con Laura! Ricordi, devo far modificare i miei nuovi jeans!”.

“Non puoi andarci da sola? Io aspetto qui sotto l’ombrellone! Il tramonto è una favola e qui ci sto bene!”.
“Come vuoi, ma penso che forse te ne pentirai”.

Rido divertita e maliziosamente vado a farmi la doccia. Sono sicura che la curiosità lo sveglierà.
Bingo! Eccolo al bar, pronto con i suoi pantaloncini corti, maglietta stropicciata, ciabatte, è tutto pelato, è una favola. Mi piace un casino!

Una mezzoretta di macchina e fermiamo sulla ghiaia del vialetto che porta a una fattoria fuori mano. Un cane lupo ci saluta abbaiando attirando fuori Laura. Un vestitino estivo a fiori semi sbottonato, lascia uscire e ammirare due gambe abbronzatissime. I piccoli seni lasciati liberi nell’abbondante scollatura la fanno sembrare ancora più bella e maliziosa. Da donna la invidio per la sua semplice stravolgente sensualità.

“Ciao Patty, avuto difficoltà a trovarmi”

“Ci ha pensato il navigatore a trovarti!”

Tra un convenevole e l’altro delle due amiche, le seguo su per una scala di legno. Che visone celestiale, quei due bei culini che mi ballano davanti. E loro due continuano a chiacchierare, ignorandomi. Nella stanza del secondo, e ultimo piano, Laura ha ricavato il suo laboratorio sartoriale. Vedendo una comoda poltrona mi ci fiondo. Sono un intruso nel modo femminile, ciò nonostante mi piace la situazione.

“Ecco i jeans Laura!”

“Indossali che prendiamo le misure”

Guada come il Pier è comodo in prima fila. Ora lo faccio impazzire.

Tiro fuori uno smagliante sorriso e inizio a sfilarmi i lentamente i pantaloncini. Lasciando spuntare il tanga di pizzo bianco che risalta sulle mie gambe abbronzate. Un sorriso compiacente spunta sul viso di Laura. Urca! Le piaccio! Mi giro verso il bancone. Con sapiente lentezza sfascio i jeans. So bene che mi stanno guardando il culino. Tutto nudo con il solo filino del tanga. Quanto mi piace essere osservata e desiderata. E in più c’è l’uomo che amo e la donna che mi piace, e desidero, è eccitantissimo. Mi sto bagnando. Il silenzio nella stanza è palpabile. Nessuno vuol rompere l’eccitazione. Mi piego all’inverosimile per indossare innaturalmente il jeans. Solo per migliorare lo spettacolo ai due silenziosi spettatori. Sento la loro eccitazione salire, come la mia. I jeans lentamente salgono, avvolgono, stringono, mi eccita il loro odore di nuovo. La cerniera si chiude e mi giro vedendo due facce “rimbecillite” che non hanno perso un attimo del mio spettacolino. Sono sodisfatta ed eccitata di me!

Laura si avvicina, mentre mi infilo le scarpe, si inginocchi davanti a me e inizia a sistemare l’orlo. La sua mano sale, nella parte interna, della mia gamba, per sistemare la stoffa? No! E’ una lunga, lenta, sensuale carezza; che incerta arriva al cavallo dei pantaloni. Il suo viso sale con la mano, non si ferma là, dove c’è il tesoro. Prosegue fino ai miei occhi, dicendomi silenziosamente: “mi piaci, ti voglio, mi vuoi?”. Non c’è bisogno di dire nulla, l’eccitazione fa già tutto.

Guardo Pier, che con un sospetto rigonfiamento sulla patta, ci osserva, se la gode, aspettando l’evolversi, con calma goduriosa. Ti amo maialino mio. Questo giochino è nostro!

M’inginocchio davanti a Laura. La guardo negli occhi, avvicino le labbra alle sue che si schiudono dando inizio a una sensuale danza delle femminili lingue. Le mie mani scorrono sugli inutili vestiti. Continuo a baciarla in bocca mentre maldestramente le sfilo il vestitino a fiori. I seni si ergono piccoli, duri luccicanti. Rimane solo una mutandina celeste a proteggere la patatina.

A quello spettacolo! Il mio cazzo vuol essere liberato e accarezzato. Lo accontento. Via i pantaloncini e il costume in un solo colpo. Accarezzo il Liberato, com’è contento!

Laura prende l’iniziativa. Mi stende e mi tira via i jeans in un solo colpo. Il tanga si arrotola e mette, quasi, a nudo la mia Bagnatissima. Ora si da fare con i battoni della camicetta. Riesce nell’intento e i miei seni nudi. Li guarda per un attimo. Aspetto. Inginocchiandosi su di me accosta dolcemente le labbra al capezzolo, lo bacia, lo succhia. Mi fa impazzire! Sento il calore della sua patatina su di me! Che sensazione! Prende l’iniziativa. Scende lentamente, lasciando una catenella di bacini sul mio corpo. Arriva al mio tesoro bagnatissimo, che aspetta la sua dose di baci. Il tanga viene strappato. Sono tutta in attesa dei baci. La lingua di Laura si intrufola nelle labbra. Che gioia! Urlo di piacere! Da consumata esperta, mi avvolge con baci, leccatine, carezze. Tutto il mio corpo è in fremito. A un tratto mi ritrovo la profumata patatina di Laura alla portata di lingua. Non la lasco scappare! La bacio e sento il suo dolce sapore riempirmi la bocca. Sento il suoi fremiti che mi avvolgono la bocca. Mentre i miei avvolgono la sua. Non ci capisco più nulla è solo una susseguirsi di mugolii, di gustose leccatine, di carezze e strizzatile ai capezzoli. Ora sopra ora sotto di lei. Cerchiamo di rallentare le carezze, i baci per prolungare all’infinito il godimento. Con unico urlo godiamo l’una nella bocca dell’altra. Riempendoci di dolcissimo nettare.

Rimaniamo abbracciate, per un tempo infinito. Spossate, felici, sessualmente appagate.

Guarda il Pier. Poverino è stravolto e ancora con il Giacomino nudo, duro, violaceo. Lo voglio! Gattonando mi avvicino a lui. Guardo il mio cazzo duro e voglioso. Sto per baciarlo, ma sono spostata. Laura in ginocchia vicina a me lo vuol baciare. E no! È mio! Inizia una gara a chi lo prende in bocca e a chi lo lecca meglio. I lamenti di Pier, aver due lingue che leccano assieme, confermano che il giochino le piace. Noi decidiamo di giocare insieme e dividerci il duro cazzo disponibile. La bacio con il cazzo in bocca e poi lei bacia me. La cappella vibra nelle nostre bocche, sta per sborrare ed entrambi lo vogliamo. Con un urlo Pier gode e ci viene in bocca. Il nettare lo dividiamo baciandoci in bocca.




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