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28 - Gangbang al Valentino


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
27.12.2021    |    8.770    |    20 9.9
"L’ho fatto avvicinare di più a me e dopo aver annusato il cazzo ho chiuso gli occhi e l’ho preso in bocca, il sapore era peggio dell’odore ma ormai non capivo..."
CAPITOLO 28

Ero sempre con Carmen, la nostra storia andava avanti stancamente, non ci bastavano più le lunghe carezze, le leccate di figa e di culo, le dita e i cazzi finti con due cappelle, io anche se preferivo i rapporti con le donne avevo bisogno di un cazzo caldo dell’odore di un uomo, di un maschio, magari non troppo pulito e che sapesse di sudore, avevo bisogno di sperma.

Il venerdì sera andavo sempre in collina a trovare una coppia di amici anziani, cenavo da loro e poi gli tenevo compagnia fino a tarda sera giocando a carte. A mezzanotte li salutavo e tornavo verso casa, sapendo che sarei stata da sola nel letto, e avendo voglia di adrenalina e di sesso, alcune volte mi fermavo al Valentino vicino alla caserma dei vigili, ma prima di arrivare fermavo la macchina in qualche angolo buio e mi cambiavo, mi spogliavo e indossavo un gonnellino a portafoglio e una camicetta senza niente sotto, ne mutandine e ne reggiseno.

Quella sera arrivata nel solito parcheggio, dove andavo anni prima con il mio ex fidanzato che era un incallito guardone, ho fermato la macchina in un angolo in disparte ed ho aspettato. Quella sera era un po’ presto ed allora sono passata dalla parte del passeggero ed ho inclinato un po’ lo schienale del sedile mettendomi comoda, la mia mente ha iniziato a fantasticare sulle persone che avrei conosciuto quella sera e su cosa sarebbe accaduto, perché quel gioco un po’ pericoloso lo era e non sapevi come sarebbe finito, ma non pericoloso come potrebbe essere adesso, che fare un gioco del genere sarebbe impensabile, nel frattempo la mia eccitazione è aumentata e la mano è scesa tra le cosce ad accarezzare la figa e stuzzicare il clitoride. Ero lì che mi masturbavo con gli occhi chiusi quando ho sentito dei movimenti dietro la macchina, non mi sono voltata perché immaginavo che c’era qualcuno che mi spiava, e con la mano libera ho sbottonato di più la camicetta e mi sono presa un capezzolo tra le dita, l’eccitazione era forte e l’adrenalina aumentava, queste situazioni mi mandavano fuori di testa e la figa in ebollizione, poi il guardone con il cazzo duro in mano si è spostato di fianco in modo che lo potessi vedere.

Era un uomo abbastanza anziano sulla 60ina, barba di un paio di giorni e trasandato, aveva il cazzo duro in mano, e se lo menava. Il mio cuore si è messo a battere più forte e l’eccitazione continuava ad aumentare, ma avrei preferito che fosse venuto a guardarmi uno più giovane, mi sono guardata in giro ma non c’era nessun altro. Allora ho pensato che se lo eccitavo si sarebbe fatto una sega e se ne sarebbe andato, ho sbottonato tutta la camicetta mettendo a nudo i miei seni e poi mi sono tirata su la gonna facendogli vedere la figa, ho chiuso nuovamente gli occhi e ho continuato a torturarmi i capezzoli e a stuzzicarmi il clitoride che era gonfio e duro, mentre lui continuava a farsi una sega.

Il guardone non contento ha bussato contro il finestrino e mi ha detto:
_ “Tira un po’ giù il vetro che te la tocco e sborro”.
Io ho fatto cenno di no ed ho continuato a masturbarmi, ma lui ha continuato ad insistere, allora ho abbassato un po’ il finestrino, lui ha infilato subito il braccio e mi ha messo la mano sulla figa, io ho preso tra le dita anche l’altro capezzolo e me li sono pizzicati stringendoli forte. La mano del guardone mi ha accarezzato un po’ il pelo e poi si è messo a stuzzicarmi il clitoride, la mia eccitazione continuava ad aumentare e mi sentivo la figa bagnata fradicia.

Ho appoggiato un piede sul cruscotto e ho spinto il bacino verso la portiera in modo che il guardone vedesse meglio, questi trovandosi la figa aperta mi ha infilato un dito dentro e sentendola tutta bagnata mi ha dato della vacca e ha infilato anche un secondo dito. Mi ha pompata per un po’ facendomi sussultare di piacere, ormai ero in preda dei miei sensi e non capivo più niente mi interessava solo godere, ma due dita erano un po’ poco.
_ “Non ti piacerebbe sentire il mio cazzo dentro, ti farei godere, guarda che è bello grosso”.
_ “No non ti conosco e non mi fido” gli ho risposto.
_ “Dai non aver paura sono una persona per bene”.
Al mio rifiuto ha tolto le dita dalla figa e velocemente ha tolto la sicura della macchina aprendo la portiera, io ero troppo eccitata per ribellarmi, lui si è slacciato i pantaloni e si è avvicinato, ho guardato in giro e non ho visto nessuno, allora gli ho preso il cazzo in mano e ho iniziato a segarlo. Oltre ad essere trasandato, non doveva essere molto pulito, puzzava di sudore e il cazzo emanava un certo odorino, si sentiva che non era lavato di fresco, sapeva un po’ di pipì. Non mi sono mai dispiaciuti certi odorini sia di sudore che di pipì, ma sempre con persone che conoscevo e con cui ero sicura, ma la mia eccitazione mi faceva ragionare solo più con la figa e la mia figa aveva voglia di cazzo e quel cazzo non era niente male e poi a una certa età gli uomini quando scopano durano molto di più che i giovani.

L’ho fatto avvicinare di più a me e dopo aver annusato il cazzo ho chiuso gli occhi e l’ho preso in bocca, il sapore era peggio dell’odore ma ormai non capivo più niente, sentivo lui che mi incitava mentre io lo spompinavo e leccavo. Poi si è staccato da me e mi ha detto:
_ “Dai fammi scopare così godiamo in due”.
_ “Ce l’hai il preservativo?”.
_ “No”.
_ “Va bene però non mi sborri dentro” gli ho risposto.
_ “Stai tranquilla sto attento”.

Mi sono ancora guardata in giro per vedere la situazione, ma non vedendo nessuno mi sono coricata sporgendo fuori con le gambe aperte in modo che lui mi potesse penetrare. Il guardone si è avvicinato con il suo cazzo duro mi ha aperto la figa e ha spinto il cazzo dentro, come sempre è stato sublime sentirmi penetrare e sentire quel cazzo che continuava la sua corsa fino all’utero, poi mi ha preso per le gambe tirandomi verso di lui e si è messo a sbattermi. Io ero eccitatissima e dopo una decina di colpi ho raggiunto l’orgasmo sentendo i miei umori che mi inondavano la vagina.
Il guardone continuava a scoparmi con calma, su e giù con movimenti lenti ma profondi, e quando era tutto dentro di me si fermava un attimo roteando il bacino facendomi sentire la cappella che poggiava contro il mio utero, poi ha lasciato andare una mia gamba e ha preso tra le dita un capezzolo e si è messo a strizzarmelo forte, io ero fuori di testa sentire quel cazzo sconosciuto che andava su è giù dentro di me e il dolore lancinante al capezzolo, ho nuovamente raggiunto l’orgasmo e sono partita.

Poi all’improvviso si è aperta la portiera dalla parte del guidatore ed è salito un ragazzino con il cazzo in mano, non ho avuto il tempo di ribellarmi, mi ha messo una mano sullo stomaco tenendomi bloccata sul sedile, e mi sono ritrovata il suo cazzo in bocca. Il vecchietto continuava a scoparmi mentre il muovo venuto me lo spingeva in gola tenendomi la testa facendomi quasi soffocare, poi quando ha visto che lo spompinavo e non mi ribellavo ha smesso di spingere con le mani e io ho potuto respirare. Era un bel cazzo anche se piccolino ma con una bella cappella, me la sono rigirata in bocca succhiandola e leccandola. Il ragazzo ha allargato le gambe ed è venuto di più sopra di me, io ho leccato tutto il cazzo e poi mi sono trovata i testicoli in bocca, dopo averli leccati e mordicchiati ho ripreso in bocca il cazzo e gli ho fatto un bel pompino infilandomelo in gola più che potevo.

Ma non era finita lì, all’improvviso altre due mani mi toccavano la pancia e le tette mentre il vecchietto continuava a scoparmi, due mani che sono andate ad accarezzarmi l’interno delle cosce che erano bagnate dai miei umori che mi colavano dalla figa. Poi il vecchietto che mi scopava si è fermato per un attimo tutto dentro di me più che poteva e infine si è tolto e mi ha sborrato sulla pancia. Appena finito di eiaculare ho sentito un altro cazzo premere contro la mia figa e entrare, io ero immobilizzata con un cazzo in bocca in una posizione in cui non potevo muovermi. Ma non volevo ribellarmi stavo godendo come una vacca e mentre il nuovo venuto mi scopava ho nuovamente raggiunto l’orgasmo. Anche il ragazzino ha spinto il cazzo nella mia bocca e mi ha eiaculato in gola tenendomi ferma la testa e impedendo di muovermi, ho ingoiato tutto per non soffocare, poi lui si è tolto ed è sceso dalla macchina.

A questo punto ho potuto muovermi e ho spinto via quello che mi stava scopando e mi sono seduta sul sedile, ho fatto la faccia arrabbiata e ho detto:
_ “Cercate di essere gentili così non va bene”.
Il vecchio e il giovane che erano partiti si sono tirati su i pantaloni e salutandomi se ne sono andati, sono rimasta io e un quarantenne con il cazzo in mano che implorandomi mi chiedeva se continuavo a scopare con lui. Avevo ancora tanta adrenalina in corpo e ancora voglia di cazzo allora mi sono accomodata meglio sul sedile e lui è si è inginocchiato tra le mie gambe e mi ha subito infilato il cazzo dentro.
Era un bell’uomo, elegante e profumato, mentre io sapevo di cazzo stantio e di sborra, le nostre facce erano vicinissime una di fronte all’altra, io ero lì con le gambe larghe e il suo cazzo in figa, ci siamo guardati negli occhi poi lui ha incollato le sue labbra alle mie, io ho aperto la bocca e lui mi ha infilato la lingua dentro e ci siamo dati un lunghissimo bacio mentre il suo cazzo stantuffava dentro di me, e dopo un paio di minuti sono nuovamente partita.

Guardando fuori ho visto che si stavano avvicinando altri quattro guardoni, allora mi sono tolta da sotto di lui ho chiuso le portiere della macchina, sono passata velocemente dalla parte del guidatore, ho acceso la macchina e sono partita, io ero completamente nuda e il quarantenne vicino a me era con i pantaloni in mano. Fatta un po’ di strada mi sono fermata e rivestita. Ci siamo guardati mettendoci a ridere e ci siamo presentati.
_ “Ciao io sono Laura”.
_ “Piacere Marco”.
_ “Scusami se sono scappata ma avrai visto quei quattro che si avvicinavano”.
_ “Si certo hai fatto bene ma io ce l’ho ancora duro e poi mi pare che scopavamo bene noi due, non possiamo continuare a casa mia, io vivo da solo e poi sono una persona per bene anche se ho il vizio di spiare le coppiette”.
_ “Mi piacerebbe ma…”.
_ “Facciamo così, andiamo a bere in un locale che conosco e che è ancora aperto così ci conosciamo meglio e poi se ti fidi…”.

Io ho accettato di andare a bere qualcosa e lui mi ha portato in un locale storico e molto elegante in via Po, entrando ha salutato il barista dandogli del tu come un vecchio cliente, il locale aveva anche tre salottini appartati che in quel momento erano vuoti, non c’erano molti clienti erano le 2 del mattino. Marco ha ordinato del whisky molto invecchiato che era una meraviglia, abbiamo bevuto e poi ci siamo scambiati delle confidenze, lui mi ha raccontato che si era separato da un anno e non trovando nessuna da scopare e non piacendogli andare con le prostitute si era messo a fare il guardone per eccitarsi e farsi delle seghe.

Io a mia volta gli ho raccontato la mia storia e nel frattempo abbiamo bevuto un altro bicchiere di whisky, eravamo seduti su un divanetto e mentre parlavamo le sue mani mi accarezzavano in mezzo alle gambe toccandomi la figa mentre io tenevo la mano appoggiata sulla patta dei suoi pantaloni e lo accarezzavo. Poi mi ha nuovamente chiesto di andare a casa sua, anche io ero ancora eccitata e avevo ancora voglia e Marco era un tipo che mi piaceva ed allora gli ho detto di sì. Siamo usciti dal locale, abbiamo fatto 20 metri e siamo entrati in uno stabile molto elegante, siamo saliti al terzo piano, il suo appartamento era veramente bello e ben arredato, proprio una casa signorile.

Chiusa la porta si è avvicinato a me, mi ha presa tra le braccia e mi ha baciata a lungo sulla bocca tenendo le mani sulle mie chiappe e stringendomi a se facendomi sentire il cazzo duro, poi mi ha invitata in camera da letto, io gli ho chiesto se potevo fare una doccia ma lui mi ha risposto che preferiva prendermi così perché lo eccitava l’odore di cazzo che emanavo, ci siamo spogliati e mi sono coricata sul letto, anche lui si è spogliato nudo ed è venuto accanto a me, ci siamo nuovamente baciati sulla bocca, poi si è inginocchiato al mio fianco mi ha messo una mano in mezzo alle gambe e si è chinato a leccarmi i capezzoli che erano tornati duri e sensibili, con la lingua li stimolava e con le labbra li succhiava e la sua mano mi accarezzava la figa e mi massaggiava il clitoride.

Mi ha fatto poi girare a pancia molle e mi è venuto a cavalcioni, si è coricato su di me e mi ha leccato il collo e poi tutta la schiena facendomi sentire i brividi, poi è arrivato alle mie natiche, le ha allargate delicatamente e la sua lingua è corsa nel mio solco leccando tutto quello che c’era da leccare soffermandosi molto sullo sfintere, l’ha leccato a lungo e poi ha cercato di penetrarlo con la lingua infilandomela più che poteva mentre io cercavo di rilassarmi al massimo per di facilitargli la penetrazione. E’ poi sceso a leccarmi le cosce, l’interno delle ginocchia, i polpacci e i piedi e qui si è soffermato a lungo leccandomi la pianta del piede e poi infilandomi la lingua tra le dita facendomi rabbrividire. Poi mi ha fatto girare mi ha aperto le gambe e le grandi labbra della figa che era fradicia dei miei umori, ha leccato e succhiato tutto, si è soffermato sul mio clitoride mordicchiandolo e leccandolo con foga, poi l’ha risucchiato tra le sue labbra e con delicatezza l’ha titillato con la punta della lingua fino a che non ho inarcato il bacino ed ho raggiunto l’orgasmo.

Non mi ha dato tempo di riprendermi, si è messo le mie caviglie sulle spalle e mi ha infilato il cazzo in figa, io ero piegata in due e lui mi ha penetrata in profondità sbattendo la cappella contro il mio utero facendomi sussultare ad ogni affondo. Ho sentito che stava per sborrare allora gli ho detto di venirmi dentro, lui ha aumentato il ritmo della scopata ed io ho raggiunto nuovamente l’orgasmo, poi ho sentito il suo sperma riempirmi tutta, ne ha fatta talmente tanta che l’ho sentita uscire fuori e colarmi lungo le cosce, poi stremato si è accasciato su di me rimanendo con il cazzo nella mia figa.

Siamo stati così per un po’ poi si è tolto, io volevo alzarmi per andare a lavarmi e non sporcare più di tanto il letto ma lui me l’ha nuovamente impedito, si è coricato di fianco e con la mano mi ha accarezzato la figa infilandomi due dita dentro impiastrandosele bene di sperma, poi me le ha fatte leccare. A mia volta l’ho fatto coricare e gli ho preso il cazzo in bocca, era molle ma dopo un paio di minuti che lo leccavo e succhiavo è tornato nuovamente bello duro.
_ “Hai ancora voglia?”.
_ “Si se non ti dispiace vorrei ancora continuare”.

Anche io nonostante tutto avevo ancora una certa voglia e poi quell’uomo mi eccitava e mi piaceva, allora sono scesa dal letto coricandomi a pancia molle su una sponda del letto, ho allargato le gambe, lui mi è venuto dietro mi ha allargato le natiche e mi ha infilato il cazzo in figa, io mi sono girata e gli ho detto:
_ “Non li”.
Lui ha capito, è andato un po’ su è giù dentro la mia figa, poi ha sfilato il cazzo sporco del suo sperma e l’ha puntato contro il mio sfintere ed ha spinto, era talmente bagnato che la cappella è entrata con facilità e una volta dentro è affondato nel mio intestino più che ha potuto rimanendo poi fermo tutto dentro per almeno un minuto godendosi quella penetrazione inaspettata.

Io mi sono passata una mano in mezzo alle gambe e ho iniziato a masturbarmi il clitoride mentre il suo cazzo stantuffava nel mio ano dandomi poderosi colpi. Mi ha inculata per cinque minuti senza mai smettere squassandomi tutta, poi io sono venuta urlando tutto il mio piacere e lui quasi contemporaneamente è partito, io ho sentito il calore dello sperma nel mio intestino e mi sono afflosciata esausta sul letto.

Ho nuovamente cercato di andarmi a lavare ma lui me l’ha nuovamente impedito.
_ “Ti laverai domani, adesso dormi qui con me”.
Erano le cinque del mattino, mi sono coricata sul letto, Marco è venuto dietro di me mi ha abbracciata e mi ha augurato la buona notte.
Alle tre del pomeriggio mi sono svegliata ma nel letto ero da sola, mi sono messa a sedere ed ho notato che sul comodino c’era un bigliettino l’ho preso e l’ho letto. “Scusa se non ci sono, vai pure a lavarti, poi trovi il pranzo in cucina”. Sul biglietto c’era anche il suo numero di telefono invitandomi a chiamarlo se volevo rivederlo.
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