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76 - Scopata da tre poliziotti Portoghesi


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
18.05.2023    |    13.438    |    32 9.7
"_ “Non lamentarti, tu mi avevi già inculata prima”..."
CAPITOLO 76

Siamo stati fermi 4 giorni a Praia do Bordeira, un posto bellissimo e una spiaggia lunghissima con dietro una altissima falesia, Bruno ha comprato del pesce e l’ha cucinato fuori dal camper mandando in giro dei profumini che facevano allungare il collo ai camperisti che ci guardavano, io avevo il culo e la figa a pezzi ero ancora indolenzita al basso ventre, la nottata di Salema mi aveva distrutta ma soddisfatta.

Una mattina mi sono svegliata tardi e Bruno non c’era, sono scesa dal camper e vicino a noi si era parcheggiato un furgone adattato a camper tutto malandato, sono andata in spiaggia a prendere il sole e quando sono tornata Bruno stava preparando un sugo all’amatriciana, le due coppie giovanissime che occupavano il camper trasandato erano attorno a lui che lo osservavano, erano norvegesi e non so cosa capissero delle spiegazioni che Bruno cercava di dare, por fortuna una ragazza parlava abbastanza bene il francese e così ci siamo capiti.

Ho notato che il sugo che Bruno preparava era tantissimo.
_ “Li inviti a pranzo o ne fai anche da surgelare”.
_ “Se riesci a fargli capire che la pasta la cuocio al dente sì li invito”.
Mi sono rivolta alla ragazza che parlava francese e gli ho spiegato che noi gli spaghetti li mangiavamo al dente e se loro gradivano, di pasta ce n’era anche per loro, lei ha tradotto agli amici e questi ci hanno tributato un fragoroso applauso. Contro il mio volere nel gavone Bruno mette sempre una pentolaccia di alluminio molto grande, ha mandato i due norvegesi a riempirla d’acqua e l’ha messa a bollire sul fornellino che adoperiamo all’aperto, diversi camperisti si sono avvicinati per guardare, il sugo sarebbe bastato per più di 10 persone e quando ha buttato la pasta ne ha messi tre chili. Ormai erano in diversi attorno a noi, avevano capito che ce n’era per tutti, Bruno ha tribolato a scolare la pasta ma è stato aiutato dai ragazzi norvegesi, e dopo aver condito si è messo a riempire i piatti di tutti quelli che gli si presentavano davanti, è stata una bellissima mangiata perché in diversi hanno portato le loro specialità.

Nel pomeriggio dopo esserci riposati siamo andati a fare una lunghissima passeggiata in spiaggia e quando siamo stati da soli mi sono tolta il costume ed ho continuato la passeggiata completamente nuda per la gioia di Bruno che non finiva più di fotografarmi, devo dire che fare la modella per i suoi scatti mi eccitava, e dopo una camminata di un’ora ci siamo coricati dietro ad un masso, io l’ho abbracciato e l’ho baciato a lungo.
_ “Grazie per la bellissima nottata che mi hai fatto passare a Salema”.
_ “Hai nuovamente voglia?”.
_ “No ma volevo ringraziarti perché da quando siamo qui in Portogallo mi hai dato la possibilità di godere tantissimo sia con la lesbica che con Mario e Paulo”.
_ “In compenso io quella notte ho fatto solo delle bellissime foto ma non ho scopato”.
_ “Non lamentarti, tu mi avevi già inculata prima”.
Ci siamo ancora baciati e poi lentamente siamo tornati verso il camper.

Il giorno dopo siamo ripartiti ed abbiamo viaggiato fermandoci in diversi posti dove abbiamo sempre fatto moltissime foto, infine siamo arrivati a Sao Pedro de Moel e ci siamo parcheggiati su un promontorio ad alcuni chilometri dal paese, sullo stesso piazzale c’erano altri due camper di tedeschi, abbiamo pensato che se si fermavano loro ci saremmo fermati anche noi a dormire lì, il posto era magnifico da una parte un faro e dall’altra un spiaggia lunga una trentina di chilometri completamente deserta e senza accessi, abbiamo fatto una bella passeggiata sulla spiaggia infinita, io dopo un centinaio di metri mi sono tolta il leggero vestitino e poi ho passeggiato nuda per tutto il pomeriggio, siamo tornati al camper verso le 19 e abbiamo fatto cena, poi purtroppo i tedeschi sono andati via e noi siamo rimasti soli, il posto era magnifico e io ero eccitata da tanta bellezza, abbiamo fotografato un fantastico tramonto, mi ero messa un vestito molto largo e tutto sbottonato sul davanti, sotto ero completamente nuda e ogni tanto lo aprivo per la gioia di Bruno che continuava a scattare foto, ci siamo appoggiati alla staccionata e ci siamo baciati io mi strusciavo su di lui e dopo un po’ ho sentito il suo cazzo indurirsi, poi lui è salito in camper per scaricare le foto fatte nella giornata.

Io sono rimasta fuori a godermi la brezza marina mi sono abbottonata solo alcuni bottoni del vestito che lasciava intravedere le tette e ogni tanto si apriva e metteva a nudo la patata, dopo una mezz’oretta si è fermata sul piazzale un’auto della polizia, quando me ne sono accorta un poliziotto era quasi vicino a me e io con la mano ho cercato di tenere chiuso il vestito, si è avvicinato e mi ha chiesto in un discreto italiano se avevamo intenzione di fermarci lì per la notte.
_ “Avevamo intenzione di fermarci quando c’erano altri due camper ma adesso che siamo soli pensavamo di andare via”.
_ “Potete fermarvi tranquillamente noi passiamo ogni due ore e poi qui non succede mai niente è un posto tranquillo”.
_ “Va bene grazie, allora ci fermiamo, come mai parli così bene l’italiano”.
_ “Ho vissuto in Italia un paio di anni”.

Mentre parlavamo il suo sguardo si è posato sulla mia mano che teneva chiuso il vestito che però lasciava intravvedere l’ombelico e un po’ della mia pancia, mi ha chiesto del nostro viaggio in Portogallo e dove saremo andati, il suo sguardo però era sempre fisso sulle mie tette e sul mio ventre, ero in controluce e si intravvedeva che sotto ero nuda, è diventato galante ed ha fatto alcuni apprezzamenti sul mio fisico e io ho fatto un po’ la civettuola, lui era veramente un bel tipo alto circa un metro e ottanta con un gran bel fisico.
_ “Mi sarei ancora fermato qui a chiacchierare con te ma purtroppo il mio collega è impaziente di finire il nostro giro”.
_ “Anche a me ha fatto molto piacere parlare con te” e gli ho elargito un bel sorriso.
_ “Mi chiamo Adriano e se domani sera si ancora qui mi farebbe piacere rivederti, sei una bella signora”.
_ “Senz’altro saremo ancora qui, io mi chiamo Laura”.
Mi ha stretto la mano e si è allontanato, io ho lasciato il vestito che è rimasto leggermente aperto sul davanti, e lui prima di salire in macchina mi ha guardata, è stato un attimo fermo indeciso poi è salito in macchina e se ne è andato.

Sono salita in camper e Bruno era seduto al suo posto nudo con i piedi appoggiati sulla porta dell’armadio.
_ “Hai trovato un altro con cui scopare?”.
_ “Penso proprio di sì, spero che sotto quella montagna di muscoli ci sia una bella miccia”.
Mi sono tolta il vestito e sono andata tra le gambe di Bruno, lui mi ha infilato una mano tra le cosce e si è trovato la mia figa bagnata.
_ “Hai goduto solo parlandogli assieme”.

Io non ho risposto e mi sono coricata su di lui strisciando le tette sul suo petto e baciandolo sulla bocca, avevo voglia, il suo cazzo si è subito indurito e io sono scesa e l’ho annusato, ma non puzzava, peccato, l’ho preso in bocca e me lo sono infilato in gola più che potevo, Bruno mi ha messo una mano sulla testa e mi ha bloccata, la grossa cappella era nella mia gola e mi sono venuti diversi comati di vomito, quando mi ha lasciata libera ho potuto respirare e sono scesa a leccare i testicoli e l’interno delle cosce. Bruno si è spostato ancora un po’ in avanti facendo in modo che il suo sfintere fosse a portata della mia lingua, l’ho leccato a lungo insalivandolo bene poi ho ripreso il cazzo in bocca e con il dito sono entrata nel suo ano, lui godeva e io ho spinto il dito sempre più in profondità e poi con un dentro fuori molto lento l’ho inculato, il suo ano si è rilassato e le dita sono diventate due, le spingevo più che potevo dentro di lui e lo sentivo godere, poi sono diventata violenta nell’incularlo mentre con la bocca gli facevo un sontuoso pompino, dopo un po’ Bruno ha inarcato il bacino e mi ha riempito la gola di sperma che io prontamente ho deglutito, ho ancora torturato con le dita il suo ano e poi siamo andati a letto.

Avevo voglia anche io di godere e mi sono coricata sul letto a gambe larghe, Bruno però aveva il cazzo molle, ma ha sopperito facendomi una favolosa leccata di figa, mi ha portata alcune volte vicina all’orgasmo facendomelo desiderare tantissimo, e quando ha visto che non ne potevo più mi ha fatto raggiungere un orgasmo favoloso, soddisfatta abbiamo dormito, prima di addormentarmi però ho pensato ad Adriano che l’indomani sarebbe ritornato e che senz’altro avrebbe avuto con se un collega.

Mi sono svegliata con la voglia di scopare ma non ho detto niente a Bruno, abbiamo passato una bellissima giornata in spiaggia e alla sera dopo cena ci siamo goduti il tramonto, ma erano le 22 e Adriano non era ancora arrivato, Bruno è salito in camper e io sul tubino che indossavo mi sono messa una maglietta. Erano quasi le 23 ormai era buio il piazzale era male illuminato da un lampione un po’ distante, ero ormai rassegnata e stavo per raggiungere Bruno sul camper quando ho visto in distanza un lampeggiante che si avvicinava, ho sentito un tuffo al cuore.

La macchina si è fermata di fianco al camper, Adriano è subito sceso e io ho notato che in auto c’erano altri due poliziotti.
_ “Non credevo di trovarti ancora in piedi ad aspettarmi, scusami ma abbiamo dovuto sedare una rissa”.
_ “Stavo per salire in camper, l’aria si è rinfrescata” gli ho risposto, ma non ho accennato ai due poliziotti che erano in macchina.
Mi ha preso le mani tra le sue, il cuore mi batteva forte, stavo per buttarmi tra le braccia di tre sconosciuti ed ero eccitatissima, sentivo già la mia vagina bagnata, Adriano mi ha attirata tra le sue braccia e mi ha baciata, aveva delle labbra carnose e umide, io mi sono stretta a lui e ho sentito che aveva già il cazzo duro, e doveva avere un bel cazzo, poi mi ha spinta contro la macchina e mi ha alzato il vestito scoprendo il mio ventre con la patata bella rasata e le tette, si è appoggiato a me e ha preso in bocca i miei capezzoli durissimi me li ha leccati e mordicchiati mentre con la mano si è infilato tra le mie gambe.
_ “Sei già tutta bagnata”.
_ “Ho voglia”.
_ “Faccio scendere anche i miei due colleghi?”.
_ “Sì”.

Ad un cenno di Adriano i due sono scesi, erano anche loro alti e robusti, uno era un mulatto molto carino, si sono presentati, si chiamavano Renato e il mulatto Danilo. Adriano mi ha sfilato del tutto il vestito, mi sono appoggiata con il culo sul cofano caldo della macchina, e poi tutti e tre si sono slacciati i pantaloni, Adriano e Renato avevano dei bei cazzi abbastanza lunghi e con una buona circonferenza, ma quando ho visto quello di Danilo mi è venuto un tuffo al cuore, aveva una proboscide notevole lunga e con una grossa cappella. Mi sono chinata e loro tre mi sono venuti davanti i cazzi erano duri e io li ho leccati a lungo poi Adriano mi ha fatta alzare e stendare di schiena sul cofano, mi ha allargato le gambe e mi ha penetrata, io dopo due affondi ho raggiunto l’orgasmo e lui non è durato molto ma mi ha riempito la vagina di sperma.

Mi sono alzata e chinata per prendere in bocca il favoloso cazzo di Danilo, mentre Renato mi è venuto dietro e mi ha presa alla pecorina, i colti erano forti e mi spingevano verso Danilo e il suo cazzo che avevo in bocca, lo sperma che avevo dentro la figa mi colava lungo le cosce, ho avuto un multi orgasmo interminabile, il cazzo che avevo dentro mi faceva godere tantissimo e Renato lo sapeva adoprare bene, poi anche lui è partito dentro di me, lo sperma che mi colava dalla vagina mi imbrattava tutte le cosce.

E’ stata poi la volta di Danilo, al solo pensiero di prendere quel cazzo dentro di me mi faceva battere forte il cuore, mi ha fatta coricare di schiena sul cofano della macchina e mi ha penetrata, sentire quella grossa cappella entrare dentro di me è stato sublime e quando ha raggiunto il mio utero ho avuto un orgasmo, mi sono guardata tra le gambe ne rimanevano fuori quattro dita di quel favoloso cazzo, Danilo mi ha scopata con delicatezza senza spingermelo troppo dentro, ho avuto un favoloso multi orgasmo e poi anche lui è partito dentro di me, nel frattempo la radio si è messa a gracchiare e Adriano ha risposto, dovevano fare un intervento, ero delusa e avevo ancora il cazzo di Danilo dentro, l’ho abbracciato forte.
_ “Ti voglio rivedere”.
_ “All’una finisco il turno se vuoi ci vediamo dopo”.
_ “Ti aspetto in camper”.

Quel cazzo ancora duro è uscito dalla mia vagina seguito dallo sperma, i tre si sono ricomposti e se ne sono andati.

Nuda com’ero sono andata davanti al camper a guardare l’oceano, mi sono appoggiata alla staccionata, anche se avevo goduto ero un po’ delusa ma il pensiero di rivedere Danilo da lì a poco mi ha tirato su il morale, mi sono sentita due mani sul culo, era Bruno, ho sporto il culo e lui mi ha allargato le natiche e mi ha infilato il cazzo in figa, anche lui ha un bel cazzo e pensando che lo infilava in un mare di sperma di altri uomini mi ha dato una sferzata di adrenalina, lui si è messo a scoparmi e io pensando al suo cazzo immerso nello sperma di tre sconosciuti ho raggiunto un bellissimo orgasmo e quando ho smesso di sussultare, ha sfilato il cazzo dalla mia figa e me lo ha messo in culo, l’inculata come al solito è stata interminabile io ero eccitatissima e mentre il cazzo stantuffava nel mio intestino mi sono masturbata ed ho goduto tantissimo, poi Bruno è partito riempiendomi di sperma e poi si è tolto. Mi sono chinata davanti a lui, aveva ancora il cazzo duro, i suoi peli erano sporchi di sperma e io con la lingua l’ho ripulito tutto e infine ho ingoiato il suo cazzo e me lo sono infilato in gola più che potevo, avrei voluto che mi scopasse nuovamente avevo ancora tanta voglia, mi sentivo una cagna in calore, forse avrei dovuto vergognarmi.

Adesso faceva freddo e siamo saliti in camper, non mi sono fatta il bidet volevo rimanere piena di sperma, mi sono pulita solo le gambe con delle salviette umide e poi coricata sul letto ho aspettato che tornasse Danilo, Bruno aveva in mano la macchina fotografica e faceva del primi piani alla mia figa sporca di sperma, dopo un po’ non ce lo più fatta le mie dita sono andate sul clitoride e mi sono masturbata, avevo ancora voglia di godere.

Era l’una e trenta quando abbiamo sentito arrivare una macchina, Bruno ha aperto ed ha fatto salire Danilo, lui non ha perso tempo si è spogliato nudo ed è venuto a coricarsi sul letto cicino a me, io l’ho abbracciato e baciato sulle labbra carnose, ho allargato le gambe lui mi è venuto sopra e mi ha penetrata, desideravo tanto quel cazzo che quando me lo sono sentito tutto dentro ho avuto un orgasmo, è stato coricato su di me senza muoversi fino a che non ho finito di sussultare poi lentamente mi ha scopata, tirava fuori il cazzo dalla mia vagina poi rientrava la sua cappella percorreva tutto il canale fino all’utero, una volta che era tutto dentro e la sua cappella schiacciava il mio utero e lui spingeva per far rientrare la parte del cazzo che era rimasta fuori, questa operazione mi faceva sballare, godevo tantissimo, alzavo il bacino per prenderlo più che potevo e sussultavo tutta sotto di lui in un lungo multi orgasmo. Il desiderio che non finisse più di scoparmi era esaudito, non finiva proprio più di scoparmi.

Non capivo più niente ero fuori di me dalla libidine e dal piacere.
_ “Sfondami dammi tutto il cazzo”.
Forse ho sbagliato a dirgli quella frase, Danilo si è messo a pomparmi con foga dandomi dei colpi tremendi, il basso ventre cominciava ad essere indolenzito ma non me ne importava io stavo godendo, poi all’improvviso si è fermato tutto dentro di me ed ha eiaculato, lo sperma è uscito fuori dalla vagina e mi è colato tra le natiche, infine si è accasciato su di me ansimante.
_ “Ti ho fatta godere?”.
_ “Sei stato fantastico, mai nessuno mi aveva scopato ininterrottamente per più di mezzora, adesso rasta dentro di me”.
Mi sono accorta che Bruno aveva filmato tutto, Danilo mi è rimasto dentro con il cazzo ancora abbastanza duro, ci siamo baciati a lungo mentre io con le dita gli pizzicavo i grossi capezzoli, ho poi sentito che il cazzo si induriva nuovamente.
_ “Hai voglia di mettermelo nel culo?” mi sono azzardata a dirgli.
_ “Speravo che me lo chiedessi”.
_ “Fai piano, con delicatezza”.

E’ uscito dalla mia vagina e un fiotto di sperma è ancora colato sul telo che avevo steso sul letto, siamo scesi e io mi sono messa con la pancia sulla sponda del letto ed ho allargato le gambe e con le mani mi sono tenuta le natiche aperte, il mio sfintere era ancora un po’ dilatato e pieno di sperma dall’inculata che mi aveva fatto Bruno, ho sentito la cappella umida sfregare sul mio sfintere, ho cercato di rilassarmi più che potevo, Danilo ha spinto ed è entrato dentro di me e si è fermato, sentivo il cazzo pulsare e il mio sfintere ha iniziato a contrarsi, sentendomi godere è entrato tutto dentro di me, mi sembrava di avere la cappella in pancia all’altezza dell’ombelico. Entrava ed usciva dal mio ano sembrava che mi entrasse e uscisse una lunga anguilla godevo tantissimo ero in estasi, Danilo non finiva più di pomparmi e io di godere, poi lo sfintere ha iniziato a bruciarmi un po’, allora con le dita mi sono stuzzicata il clitoride, sentivo che dalla vagina usciva una quantità indescrivibile di umori e di sperma.
_ “Adesso sfondami fammelo uscire dalla bocca quel cazzo”.

Danilo non ha più avuto nessun ritegno mi ha arpionata per i fianchi e mi ha distrutta, ogni tanto sfilava tutto il cazzo dal culo e me lo metteva in figa, mi dava alcuni colpi tremendi e poi me lo rimetteva in culo e me lo sfondava, quell’inculata è stata interminabile, io continuavo a godere e ad avere un orgasmo dopo l’altro, alla fine Danilo ha spinto il cazzo più che ha potuto nel mio ano ed ha eiaculato, è stato tutto dentro di me per un paio di minuti ansimando, poi gli si è avvicinato Bruno.
_ “Pisciagli nel culo a questa vacca, non aspetta altro”.
Danilo si è concentrato e poi quando il cazzo si è un po’ ammosciato mi ha inondata di piscio, lo sentivo direttamente in pancia, e anche se respiravo profondamente per far risalire il liquido, il piscio mi usciva dal culo dilatato e sfondato, per fortuna ci avevo pensato prima stendendo degli asciugamani a terra. Danilo è rimasto ancora alcuni minuti dentro di me poi Bruno mi ha portato le salviette per tamponarmi, lui si è sfilato e io sono corsa in bagno anche se la maggior parte del liquido mi era già uscito.

Erano le 3 e 30, per due ore ero stata scopata e inculata da un uomo solo, quando sono uscita dal bagno Danilo non c’era più, mi sono coricata sulla sponda del letto ed ho dato a Bruno la crema perché mi massaggiasse lo sfintere.
_ “Non ti ho mai vista così dilatata, il tuo sfintere stenta a chiudersi”.
Ha preso la crema e mi ha massaggiata sia fuori che dentro, avevo male al basso ventre e l’ano mi bruciava.
_ “Non vuoi mica fare sesso anche tu adesso” ho chiesto preoccupata a Bruno e lui si è messo a ridere.
Il mattino dopo abbiamo continuato il nostro viaggio.
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