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32 - Il ragazzino


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
11.02.2022    |    18.630    |    36 9.9
"Con le mani mi sono allargata le natiche, ho cercato di rilassarmi più che potevo, il cazzo aveva una grossa circonferenza, poi ho sentito la cappella sul..."
CAPITOLO 32

Il giorno dopo la favolosa serata passata al Borgo medievale con i sei guardoni ero sessualmente appagata e soddisfatta avevo goduto tantissimo, nel pomeriggio è venuta da me Carmen, era una settimana che non ci vedevamo, si vedeva che aveva voglia di fare sesso e dopo un po’ che era da me mi ha chiesto se andavamo a letto a fare l’amore, io non avevo voglia dopo la scopata della sera precedente, ed ero infastidita da questo suo comportamento, ormai veniva da me solo per fare sesso. Anche io a dire la verità, stanca del rapporto che avevo con lei, la adoperavo solo per fare sesso, se c’era stato amore tra noi due era finito da tanto tempo per colpa sua.
_ “Non hai trovato nessuno che ti scopasse allora sei venuta a farti leccare la figa da me?”.

Ne è seguita una furibonda litigata e ce ne siamo dette di tutti i colori, poi lei si è messa a piangere e mi ha abbracciata chiedendomi scusa e dicendomi che con me non era solo sesso e tante altre cazzate. L’ho fatta fermare da me a cena e dopo siamo andate a letto. Mi ero lavata al mattino e prima di andare a letto non mi sono rinfrescata, appena coricate mi ha abbracciata e baciata, io ho risposto al suo umido bacio mentre nella mia mente ripassavano le scene della sera prima al Valentino e mi sono eccitata.

Una sua mano è andata a frugarmi tra le labbra della figa e trovandomi tutta bagnata è venuta sopra di me e ci siamo fatte un 69, ci ha messo tutto il suo impegno per farmi godere portandomi diverse volte vicino all’orgasmo in modo da prolungare il godimento il più possibile e io ho fatto altrettanto con lei, ero eccitata e godevo ma mi sentivo la figa vuota ho infilato due dita nella sua e ho preso tra i denti il suo clitoride e con la punta della lingua l’ho stuzzicato, lei ha fatto altrettanto con me, ci siamo scopate con le dita e torturato il clitoride fino all’orgasmo. Abbiamo dormito assieme e poi al mattino gli ho detto che dovevo andare dagli amici in collina e lei con dispiacere se n’è andata.

Nei giorni che sono seguiti ho avuto nuovamente la tentazione di tornare al Valentino ma mi sono trattenuta, una sera avevo veramente voglia allora ho preso il lungo cazzo a due teste e dopo essermi masturbata un po’ me ne sono infilata una in culo e piegandolo in due l’altra in figa è stato un piacere unico ma non riuscivo a farlo andare su e giù dentro di me, ho spinto le due cappelle più che potevo dentro, poi mi sono masturbata, e mentre mi accarezzavo il clitoride pensavo di essere in mezzo a 5 o 6 uomini che mi scopavano e inculavano e ho raggiunto un fantastico orgasmo, mi sono tolta a malincuore il cazzo da dentro e mi sono addormentata.

Il venerdì successivo non ho più resistito sono tornata nel piccolo parcheggio di fianco al Borgo medievale, erano le 23 e c’erano ancora 4 macchine parcheggiate, su una di queste una giovane coppia, lui cercava di abbracciarla e forse di mettergli le mani tra le gambe e lei si rifiutava. Sono andati via anche i camerieri del ristorante e sono rimasta solo io seduta sul muricciolo che fumavo e la coppia che litigava, poi il ragazzo è sceso e la ragazza è andata via con l’auto lasciandolo a piedi e lui si è avvicinato a me.

_ “Mi offri una sigaretta per favore, la stronza se n’è andata portandosi via il mio borsello” gli ho passato il pacchetto e lui si è preso una sigaretta e mentre glie la accendevo l’ho guardato bene non aveva più di 20 anni:
_ “Perché litigavate”.
_ “Mi fa venire il cazzo duro e non me la dà, ma non mi fa nemmeno una pompa, niente, e tu cosa fai qui da sola”.
_ “Avevo un appuntamento con un amico ma evidentemente mi ha dato buca” raccontavo sempre la stessa balla.

E da lì ci siamo messi a parlare, mi ha confidato che era stufo di farsi seghe, che aveva voglia di scopare e che non si osava ad andare a puttane per metterlo la prima volta in una figa. Si è seduto vicino a me sul muricciolo ed io ho continuato ad ascoltare le sue lamentele, mi sono spostata facendo in modo di scoprire una bella porzione di coscia, quando se ne è accorto lo sguardo del ragazzo che si chiamava Alberto non si è più staccato dalle mie gambe.
_ “Non le hai mai viste le cosce di una donna”.
_ “Si al mare quando si è in costume, ma qui è un’altra cosa”.
L’avevo turbato e vedendolo così eccitato la voglia di scopare mi è aumentata, era giovane e carino, come al solito ero senza biancheria intima, lentamente ho aperto di più le gambe lasciando intravvedere di più l’interno delle mie cosce, se ne è accorto ed ha strabuzzato gli occhi, era cotto.

_ “Vieni che la pompa te la faccio io”.
L’ho preso per mano e salita la scalinata ci siamo trovati su un piccolo spiazzo con alcune panchine e circondato da siepi, mi sono seduta su di una panchina rivolta verso il muro del borgo perché lì generalmente con la siepe più alta si appostavano i guardoni. Alberto si è seduto di fianco a me ed è rimasto immobile ed impacciato gli ho fatto passare una mano sulle spalle e me lo sono tirato vicino e ci siamo baciati sulla bocca, poi ho preso una sua mano e l’ho guidata in mezzo alle mie cosce, mi sono alzata del tutto la gonna ed ho allargato bene le gambe, la sua mano ha iniziato ad accarezzarmi io mi sono sporta un po’ in avanti e le sue dita si sono infilate tra le lebbra della mia vagina che come al solito era bagnatissima.

L’ho lasciato che mi toccasse un po’ poi l’ho fatto inginocchiare tra le mie gambe, ho sporto il bacino ancora un po’ in avanti l’ho preso per i capelli e l’ho tirato tra le mie cosce, lui si è messo a leccarmi in modo disordinato ma piacevole e mentre mi gustavo quei momenti ho guardato in giro e ho visto uno dietro la siepe che si menava il cazzo, la mia eccitazione è aumentata. Ho preso la testa di Alberto tra le mani ed ho guidato la sua lingua sul clitoride, anche lì è stato un po’ confusionario ma io ero talmente eccitata che ho raggiunto l’orgasmo.

Si è nuovamente seduto sulla panchina vicino a me, mi ha abbracciata e baciata a lungo toccandomi tra le gambe e i seni, sentire quel ragazzino così affamato mi eccitava tantissimo e allora l’ho fatto alzare in piedi davanti a me gli ho slacciato i pantaloni e ho tirato fuori un bel cazzo abbastanza grosso in circonferenza e con una bella cappella. Dalla punta uscivano alcune goccioline di piacere che ho subito raccolto con la punta della lingua, erano dolcissime, poi la mia lingua ha avvolto la cappella e l’ho leccata a lungo scendendo lungo l’asta fino ai testicoli che erano piccoli e duri, poi ho preso in bocca il cazzo infilandomelo in gola più che potevo.

Con la coda dell’occhio mi sono accorta che erano diventati due i guardoni che si segavano, mi sono messa a fargli un pompino mentre con una mano gli strizzavo i testicoli e con l’altra gli pizzicavo un capezzolo, lo sentivo fremere di piacere, ha appoggiato le mani sulla mia testa e mi ha attirata verso di lui e ha iniziato ad eiacularmi in gola, lo sperma è uscito dal cazzo in più riprese riempiendomi la bocca e poi lentamente me lo sono bevuto, mi ha tenuta bloccata per un paio di minuti contro di lui, non voleva più uscire dalla mia bocca, mentre io guardavo i due che si segavano.

E’ poi tornato a sedersi vicino a me, mi ha abbracciata e mi ha baciata, io avevo ancora un po’ di sperma in bocca e glie l’ho passato, lui mi ha abbracciato forte ed ha continuato a baciarmi, io con la mano sono andata sul cazzo e dopo un minutino che lo toccavo è tornato duro come il marmo. Mi sono alzata e gli sono andata a cavalcioni infilando le gambe tra il sedile e lo schienale della panchina, mi sono sbottonata del tutto la camicetta e gli ho sbattuto le tette in faccia, lui le ha prese con le mani e si è messo a succhiarmi i capezzoli. Non mi sono infilata il cazzo dentro anche se la voglia era tanta me lo sono fatto scorrere tra le labbra della vagina e sul clitoride che è diventato sensibile e duro, poi mi sono schiacciata bene sul cazzo e sempre fregandomi sopra, mentre Alberto mi succhiava e mordicchiava i capezzoli, ho raggiunto l’orgasmo.

Mentre ancora rabbrividivo dal piacere mi sono alzata leggermente e mi sono infilata il grosso cazzo in figa, è stato fantastico sentirlo entrare fino in fondo. Sono stata un po’ ferma per godermi la penetrazione, poi lentamente mi sono strusciata sull’inguine di Alberto e il cazzo compresso nella mia figa sbatteva sull’utero e mi procurava un intenso piacere, mi sono scopata così per un po’, poi non ce l’ho più fatta ed ho raggiunto nuovamente l’orgasmo, mentre lui continuava a torturarmi i capezzoli.

Appena mi sono ripresa con le mani mi sono aggrappata alla spalliere della panchina tenendomi un po’ sollevata e mi sono rivolta ad Alberto.
_ “Scopami, fammi sentire il cazzo”.
Lui ha inarcato il bacino e mi ha scopata mi dava dei colpi tremendi, io lo guardavo in volto e leggevo il piacere che provava, anche io pensavo a quel cazzo ancora vergine che era dentro di me, poi ho nuovamente raggiunto un lungo e interminabile orgasmo anche se dopo un po’ i colpi che ricevevo in figa mi procuravano un po’ di indolenzimento al ventre, ma non mi importava godevo, infine ho sentito il calore dello sperma nella figa, mi sono subito seduta su di lui in modo che lo sperma rimanesse dentro di me, nonostante tutto lo sentivo colare fuori, ci siamo baciati sulla bocca a lungo mentre il cazzo si era leggermente ammosciato ma rimaneva bel piantato nella mia figa.

_ “Ti è piaciuto” gli ho mormorato all’orecchio.
_ “Tantissimo e me lo ricorderò per tutta la vita, sei la prima donna con cui ho scopato”.
_ “Hai visto che ci sono due guardoni con il cazzo in mano che ci osservano”.
_ “Non mi importa voglio continuare a stare dentro di te”.
_ “Vuoi che li faccia avvicinare e che gli faccia una pompa mentre tu sei dentro di me?” c’è stato un attimo di silenzio.
_ “Va bene ma poi mi fai ancora scopare”.
_ “Muoviti un po’ dentro di me mentre io succhio i cazzi”.

Ho fatto cenno ai guardoni di avvicinarsi e loro si sono precipitati tutti e due, si sono avvicinati e mi hanno preso le tette in mano io mi sono girata verso il primo e gli ho preso il cazzo in bocca, Alberto guardava mentre io mi sono infilata il cazzo in bocca e mi sono messo a succhiarlo, lui di sotto si muoveva e io sentivo la grossa cappella sbattere contro l’utero, le mani dell’altro guardone mi toccavano lo sfintere, il piacere era sublime, ho segato il cazzo mentre tenevo la cappella in bocca, l’eccitazione e l’adrenalina erano alle stelle, poi il guardone è partito sborrandomi in bocca, io buona parte dello sperma l’ho ingoiata, e un filino l’ho fatto uscire dall’angolo della bocca, mi sono girata verso Alberto e ho avvicinate le labbra alle sue, ci siamo guardati negli occhi e dopo un lungo momento lui mi ha baciata sulla bocca, è stato un piacere intenso e un lungo bacio molto umido con scambi di saliva mista a sperma, sentivo il cazzo che pulsava dentro di me, ero vicina ad un nuovo orgasmo.

Mi sono girata verso l’altro guardone, ho avvicinato il cazzo alla mia bocca, ho sentito un odore di pipì abbastanza forte, la mia eccitazione è aumentata e l’ho preso in bocca, Alberto si muoveva sempre più forte dentro di me e io ho raggiunto un altro interminabile orgasmo, leccavo con foga il cazzo del guardone poi l’ho ingoiato più che potevo, il mio naso è andato contro la pancia, lì l’odore di sudore era forte ho tenuto la cappella in bocca e l’ho segato, e anche lui mi è partito in bocca, ho ingoiato buona parte dello sperma ma ne ho tenuta ancora un po’ in bocca, ho spinto via il guardone e ho nuovamente avvicinato le labbra a quelle di Alberto, il mio orgasmo continuava, il grosso cazzo che avevo dentro continuava a sbattere contro l’utero dandomi un piacere intenso.

Sentivo che la mia bocca puzzava di pipì e di cazzo, non sapevo se Alberto mi avrebbe ancora baciata, ci siamo guardati nuovamente negli occhi, le nostre bocche erano vicine e lui sentiva l’odore, poi Alberto mi ha fatto passare una mano dietro alla nuca e mi ha tirata verso di se, ha allargato la bocca e gli ho passato lo sperma che avevo ancora in bocca, il bacio è stato interminabile mentre io finivo di sussultare per l’ennesimo orgasmo.

C’erano altri tre che si segavano mi sono sfilata dal cazzo e preso Alberto per mano ci siamo avviati verso la macchina, sentivo lo sperma che mi colava lungo le cosce siamo saliti e senza ragionarci su l’ho portato a casa mia, lungo il tragitto mi ha messo una mano in mezzo alle gambe toccando la figa e lo sperma che mi imbrattava tutta, quando siamo arrivati ci siamo subito spogliati nudi e siamo andati a letto, lui mi ha leccata tutta soffermandosi a lungo sulla figa e sullo sfintere è stato sublime.

Ho poi aperto le gambe e lui si è inginocchiato e mi ha penetrata, ho subito fatto passare le gambe attorno ai fianchi e l’ho tirato dentro di me, lui si è messo a scoparmi e io ero talmente eccitata che quasi subito ho raggiunto l’orgasmo, lui era già partito due volte e stentava a partire ma aveva sempre il cazzo durissimo, allora sono scesa dal letto e mi sono coricata sulla sponda del letto con le gambe ben larghe, lui mi è venuto dietro e mi ha presa alla pecorina ma dopo un po’ che mi scopava, mi faceva male alla pancia, mi sono girata e gli ho detto:
_ “Mettimelo in culo”.

Con le mani mi sono allargata le natiche, ho cercato di rilassarmi più che potevo, il cazzo aveva una grossa circonferenza, poi ho sentito la cappella sul mio sfintere.
_ “Spingi”.
Lui ha spinto e mi è entrato dentro senza fermarsi fino a che non ho sentito i suoi testicoli sbattere sulla mia figa, mi ha fatto un po’ male, io l’ho trattenuto con le mani dentro di me, mi sono rilassata e poi l’ho lasciato libero, ho fatto passare una mano sotto la mia pancia e mi sono masturbata mentre lui mi inculava come un forsennato ho raggiunto un altro favoloso orgasmo poi ho sentito lo sperma inondarmi l’intestino. L’ho fatto rimanere dentro di me fino a che il suo cazzo non è diventato molle, poi stringendo i muscoli dell’ano l’ho spinto fuori, siamo andati a lavarci e poi a dormire.

Il mattino dopo lui era nuovamente pronto con il cazzo duro ma io era tutta indolenzita al basso ventre e il culo mi bruciava un po’ gli ho preparato la colazione e dopo l’ho mandato via.
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