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Lui & Lei

26 - Il monco


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
13.12.2021    |    8.508    |    25 9.9
"_ “Ti voglio scopare e poi farti sentire il mio moncherino”..."
CAPITOLO 26

Tanti anni fa il parco del Valentino a Torino era un ritrovo per le famiglie che alla sera facevano una passeggiata in tutta tranquillità, c’erano diversi locali e una fontana luminosa, poi passata una certa ora era un luogo dove le coppie potevano appartarsi, e i guardoni avevano di che divertirsi stando nascosti e cercando di non disturbare, poi col passare degli anni le cose sono cambiate… in peggio, adesso è pieno di immigrati che spacciano e non è molto salutare andare lì di sera.

Era un venerdì sera, tornavo dalla collina, dove ero andata a trovare la solita coppia di amici anziani, ero tornata con Carmen ma quella sera avevo voglia di cazzo e di un po’ di adrenalina, così mi sono fermata al Valentino nel parcheggio di corso Moncalieri dove ci sono i vigili, era passata da un po’ la mezzanotte e iniziava a fare caldo, dopo un quarto d’ora che ero lì ferma e non vedevo nessuno ho tirato un po’ giù i finestrini per far entrare aria fresca in macchina. Ero vestita con una camicetta e un gonnellino e nient’altro. La camicetta era sbottonata in modo che si vedessero abbastanza i seni, mi sono tirata su il gonnellino e mi sono toccata la figa, era rasata di fresco, la pelle era liscia, ho infilato un dito tra le grandi labbra e sono arrivata al clitoride, era turgido e voglioso, me lo sono massaggiato un po’ mentre guardavo in giro, e pensavo a chi avrei incontrato quella sera, la mia mente correva e il mio cuore aveva aumentato le pulsazioni, mi sono presa un capezzolo tra le dita e l’ho pizzicato forte, mentre il dito che avevo tra le grandi labbra scorreva dal clitoride al buco della vagina, me lo sono infilato tutto dentro facendolo andare su e giù, poi sono tornata al clitoride e l’ho massaggiato con forza, ho chiuso gli occhi e mi sono masturbata per bene raggiungendo l’orgasmo e quando sono stata al culmine mi sono infilata due dita in figa mi sono pompata un po’ e sono partita.

Sono rimasta con gli occhi chiusi a godermi gli ultimi istanti di piacere, poi li ho riaperti e con mia grande sorpresa mi sono accorta che vicino alla mia macchina c’era un uomo che si menava il cazzo, lentamente mi sono ricomposta, lui si è avvicinato sempre con il cazzo in mano, era un uomo sulla cinquantina coi baffetti, magrolino, si menava il cazzo con la sinistra e teneva in tasca la mano destra.
_ “Se ti serve un cazzo io ce l’ho pronto”.
_ “Grazie ma ho appena fatto da sola”.

A questa mia risposta ci siamo messi a ridere e lui a malincuore ha rinfoderato il suo arnese e poi si è appoggiato alla macchina con la mano sinistra e ha tirato fuori dalla tasca l’altro braccio che era senza la mano, il braccio finiva un po’ prima del polso con un sottile moncherino. Lui ha visto la mia sorpresa e mi ha subito detto:
_ “Se non ti basta il mio cazzo, con questo ti faccio impazzire”.
_ “E’ troppo grosso per la mia patata”.
_ “In tante mi hanno risposto così ma poi hanno voluto provarlo”.

Beh devo dire che il mio pensiero è andato subito a quel moncherino nella mia figa e mi sono sentita un brivido in mezzo alle gambe, le battute sono continuate, il monco era un calabrese molto simpatico. Poi si sono avvicinati altri tre guardoni, allora lui mi ha chiesto se andavamo a scopare da qualche altra parte, io ci ho pensato un po’ su, il mio pensiero è andato al moncherino, poi ho aperto la porta e l’ho fatto salire,
_ “Dove andiamo”.
_ “Che ne dici del cimitero di Moncalieri a quest’ora oltre ai morti non c’è nessuno”.

Avevo già scopato lì al Valentino con un vecchio amico, ma mai mi ero appartata con uno sconosciuto, il cuore mi batteva forte ed ero molto eccitata, l’adrenalina aumentava. Ci siamo avviati e dopo alcuni chilometri mi sono accorta che una macchina ci seguiva, non mi sono preoccupata anche perché a quell’ora le strade erano deserte e la macchina era solo una. Arrivati sull’ampio piazzale ci simo messi molto in disparte sotto alcuni alberi, eravamo praticamente invisibili dalla strada. Il monco mi ha infilato subito la mano tra le tette, io mi sono tolta la camicetta e sono rimasta a torso nudo, allora lui mi è venuto addosso e si è messo a leccarmi il seno e a mordicchiarmi i capezzoli. Poi ho sentito che infilava il moncherino tra le mie gambe, io le ho allargate e lui si è messo a strusciarlo sulle labbra della mia vagina già abbondantemente bagnata dal precedente ditalino e dall’eccitazione.

Sentirmi quel “coso” che mi rovistava ha aumentato la mia eccitazione a dismisura, avrei voluto veramente che me lo infilasse in figa, volevo vedergli il cazzo e prenderlo in bocca ma eravamo scomodi, sono scesa dalla macchina e sono andata dal lato passeggero, il monco si è tolto i pantaloni ed è rimasto seduto con i piedi fuori dalla macchina con il cazzo bello duro. Io mi sono inginocchiata a terra e ho preso il cazzo in bocca, aveva un buon gusto di pulito ed era ben profumato, ho iniziato un bel pompino leccando la cappella e scendendo con la lingua sui testicoli, ma dopo un po’ lui mi ha spinta via.
_ “Ti voglio scopare e poi farti sentire il mio moncherino”.

Avevo un plaid sul sedile posteriore, l’ho preso e l’abbiamo steso nell’erba, mi sono tolta la gonna e sono rimasta completamente nuda, il monco mi ha fatto stendere a terra e poi si è coricato tra le mie gambe ed ha appoggiato le labbra sulla mia figa, con la lingua si è fatto strada fino al buco e mi ha leccato per bene raccogliendo i miei umori, poi è risalito al clitoride, l’ha risucchiato nella sua bocca leccandolo e mordicchiandolo, io non ho resistito molto, mi sono pizzicata i capezzoli, ho raggiunto l’orgasmo e sono partita.

Quando ho finito di godere e di sussultare, mi sono seduta ed ho visto poco distante uno dei guardoni che c’era al Valentino, doveva essere quello che avevo notato che ci seguiva con la sua macchina, era lì con il cazzo in mano che se lo menava, era bello vecchio avrà avuto una settantina d’anni e il cazzo non era del tutto duro. Anche il monco l’ha visto ma non ha detto niente, mi ha fatta inginocchiare alla pecorina e mi è venuto dietro con la mano mi ha allargato le natiche e mi ha leccato lo sfintere mentre con il moncherino mi massaggiava la figa, me lo passava dal clitoride al buco della vagina premendolo come per farlo entrare, io godevo tantissimo immaginando che mi entrasse tutto dentro e mi arrivasse fino all’utero, ma dopo un po’ di questo giochetto avevo voglia di sentire qualcosa dentro di me, mi sono alzata e mi sono seduta sul sedile della macchina con le gambe larghe e i piedi a terra.

Il monco è venuto tra le mie gambe, con la mano mi ha allargato le labbra e ha fatto colare dalla bocca abbondante saliva sulla figa, poi col moncherino ha cercato di penetrarmi, la mia eccitazione è andata alle stelle avevo voglia di un cazzo dentro, ho girato la testa di lato e ho visto che il guardone era sempre lì a due passi da noi con il cazzo in mano, il monco ha smesso di giocare col moncherino e mi ha finalmente infilato il suo cazzo in figa, era tanta la voglia che io dopo 30 secondi ho raggiunto l’orgasmo e sono partita, mentre lui continuava a pomparmi.

Il guardone si è avvicinato ulteriormente, io ho allungato il braccio e gli ho preso il cazzo in mano. Il monco mi scopava come un forsennato e io continuavo a godere mentre menavo il cazzo ormai duro del vecchio.
Godevo ed ero eccitatissima mentre fissavo negli occhi il guardone, poi il monco si è tolto mentre io raggiungevo l’ennesimo orgasmo ed è partito con un lungo schizzo di sperma che mi ha imbrattata dalla pancia fino al collo. Finito di eiaculare si è chinato e mi ha nuovamente puntato il moncherino sul buco della vagina dilatata dalla scopata ed ha cercato di infilarmelo dentro, entrava la punta ma il resto era troppo grosso e ossuto, lui ha insistito visto che io continuavo a godere. Anche il guardone sussultava di piacere, si è avvicinato più che poteva, io continuavo a segarlo, poi mi sono alzata seduta e gli ho preso il cazzo in bocca, e lui quasi subito è partito riempiendomela di sperma, io presa alla sprovvista non ho potuto fare altro che ingoiare tutto.

Mi sono alzata in piedi e mi sono ripulita dello sperma del monco che mi colava verso il pube, i due erano vicini a me e le loro mani mi accarezzavano, il monco davanti con la mano mi toccava le tette e col moncherino mi massaggiava il pube, il vecchio guardone era dietro di me, mi allargava le natiche e cercava di mettermi un dito in culo, io li lasciavo fare perché il gioco mi piaceva.

Poi è arrivata una macchina con una coppietta che si è fermata non lontano da noi, io mi sono rivestita e sono salita in macchina con il monco mentre il guardone si si è messo a girare attorno alla macchina appena arrivata, io ho riportato il monco al Valentino e l’ho salutato. Anche se non è stata una grande esperienza, a parte il moncherino, quando sono rientrata a casa mi sono nuovamente masturbata, avevo ancora voglia.
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