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64 - In camper ad Alberese


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
25.01.2023    |    9.285    |    19 9.7
"Noi dopo aver fatto un lungo giro nel parco siamo tornati ad Alberese, siamo andati in macelleria ed abbiamo comprato del fegato, tornati in camper abbiamo..."
Capitolo 64

Faccio una premessa, ringrazio tutte le persone che mi scrivono e mi fanno i complimenti, ribadisco che quelli che pubblico sono i miei diari, non li pubblico tutti, alcuni sono solo cronaca di una scopata, pubblico solo quelli che oltre al sesso c’è anche una piccola storia, non tutti possono essere il top dell’erotismo e non voglio inventarmi niente per renderli tali, ma quello che pubblico è veramente successo.

E’ un periodo della mia vita che ho tanta voglia di fare sesso e di trasgredire, mi è capitato diverse volte di fare sogni erotici, sono sempre io con tre o quattro uomini che mi scopano e mi inculano, e più di una volta finito il sogno mi sveglio e mi accorgo di stringere in mano il cazzo di Bruno e di essere tutta bagnata. Ne abbiamo parlato tra di noi e lui mi ha incitata a non rinunciare a niente offrendosi di organizzare qualche orgia, ma io gli ho detto di no, le cose organizzate non mi piacciono un gran che, preferisco la casualità.

Avevamo deciso di andare in giro una settimana con il camper, quando è stato ora di partire ci siamo accorti che avevamo un problema con la pompa dell’acqua e doveva essere cambiata e invece di partire al mattino come facciamo di solito siamo riusciti a partire alle 18. Bruno era un po’ scocciato perché non gli piace viaggiare con il buio ma siamo partiti lo stesso. Visto che era ormai buio ho deciso di rallegrargli il viaggio mi sono spogliata nuda tenendo addosso solo una camicetta completamente sbottonata sul davanti.

Infilata l’autostrada c’era tanto traffico specialmente di camionisti, e quando sorpassava qualche TIR Bruno lo faceva abbastanza lentamente e qualche camionista guardava le mie tette che erano in bella mostra e io mi giravo verso di lui par facilitargli la visione, mi salutavano e qualcuno suonava le trombe. Abbiamo acceso il CB per sentire se facevano dei commenti e così ci siamo divertiti un po’ a sentire che mi davano della puttana in cerca di cazzi. Alle le 21 ci siamo fermati in un piazzale dell’autostrada che andava a Genova, lì c’erano due camper di tedeschi e diversi TIR, io mi sono ricomposta abbottonando la camicetta e mettendomi un gonnellino ma non ho messo ne mutande ne reggiseno, ho preparato da mangiare ed abbiamo cenato sul camper.

Dopo cena siamo scesi e ci siamo messi a passeggiare sul piazzale poco illuminato e nel frattempo è arrivato un TIR che ha parcheggiato tra noi e i tedeschi, abbiamo continuato il giro sul piazzale e poi siamo tornati verso il nostro camper, e mentre ci avvicinavamo abbiamo notato che l’autista del TIR che si era parcheggiato vicino a noi ci guardava con insistenza.
_ “Sarà uno di quelli che ti ha guardato le tette e ha riconosciuto il camper”.
_ “Forse, ma non avrà mai visto un paio di tette” gli ho risposto ridendo.

Arrivati vicino, l’autista un ragazzone sulla trentina si è avvicinato.
_ “Non volete mica comprare del vino bianco, sono stato in Ungheria e ho alcune casse di Traminer”.
Io e Bruno ci siamo guardati e gli abbiamo detto di sì, allora lui ha tirato fuori due scatoloni da 6 bottiglie e Bruno le ha messe nel gavone del camper mentre io sono rimasta a contrattare il prezzo, lui mi chiedeva 4 euro la bottiglia e io glie ne ho offerti 2.
_ “Siamo stati anche noi in Ungheria e al lago Balaton, il Traminer lo vendono a 1 euro la bottiglia”.
_ “Va bene ma io l’ho portato fin qui, ci devo pur guadagnare qualcosa, eccetto che tu…”.
_ “Io cosa”
_ “Hai un bel paio di tette, le ho viste quando mi avete sorpassato, me le fai toccare e io ti faccio 3 euro”.
Io stavo per incazzarmi, ma poi gli ho risposto:
_ “Tu tiri giù altre due casse, ti do 2 euro la bottiglia e ti faccio una sega”.
_ “Affare fatto, di a tuo marito che venga a prendere le altre due casse”.

Io ho chiamato Bruno e gli ho spiegato l’accordo, e lui si è fatto una bella risata dicendomi:
_ “Iniziamo bene la settimana, vado a prendere i soldi”.
_ “Si ma non tirarli fuori fino alla fine”.
Il camionista è sceso con le altre due casse e le ha date a Bruno.
_ “Non sono mai salita su di un TIR, mi fai vedere la cabina” gli ho chiesto.

Lui mi ha aperto la portiera e io sono salita sporgendo il culo così ha potuto vedere che ero senza mutande, mi sono seduta sul sedile del passeggero mentre lui è andato al posto di guida e appena seduto ha tirato le tendine ed è passato sul lettino che aveva dietro e in un amen si è tolto i pantaloni, io ho tergiversato un po’ e poi è arrivato Bruno. Il camionista che si chiamava Vincenzo, è rimasto un po’ impacciato dalla presenza di Bruno ma si è subito ripreso.
_ “Io se non c’è mio marito non faccio seghe a nessuno e a lui piace guardare e a volte partecipare”.

Mentre parlavo mi sono tolta la camicetta e il gonnellino e Vincenzo si è tolto la maglietta rimanendo anche lui nudo, io l’ho guardato in mezzo alle gambe e ho visto che il cazzo quasi duro non era un gran che, ma questo non mi ha turbata minimamente. Mi sono accomodata bene sul sedile del passeggero e l’ho fatto ruotare verso il lettino appoggiandovi sopra i piedi, mettendo in mostra la figa completamente rasata, lui è sceso dal lettino e si è inginocchiato tra le mie gambe, io sono scivolata con il bacino in avanti verso di lui e mi sono accarezzata la figa coprendola con la mano, ero indecisa sul da farsi, Vincenzo si è subito chinato tra le mie gambe pronto a leccarmela.
_ “Avevamo parlato di una sega” ho puntualizzato tenendo sempre la mano sulla figa.
_ “Dai fattela leccare, sono molto bravo con la lingua”.
_ “Va bene però gli accordi saltano”.
Lui non mi ha risposto e io ho tolto la mano, ha subito incollato la bocca sulle mie grandi labbra, prima ha leccato tutto l’inguine facendomi un bel bidet, poi con le dita ha aperto le grandi labbra mettendomi la lingua dentro cercando di penetrarmi nella vagina, dopo una lunga leccata l’ho preso per i capelli e l’ho guidato sul mio clitoride, mentre Bruno si era posizionato dietro di me e mentre guardava Vincenzo che mi leccava lui mi pizzicava i capezzoli. Il piacere a la voglia stavano aumentando ed ho iniziato a godere e dopo un po’ ho raggiunto l’orgasmo, le labbra della mia figa hanno rilasciato i miei umori e Vincenzo ha leccato tutto con una ingordigia incredibile.

Mi sono rilassata un po’ e poi ho detto a Vincenzo di coricarsi sul lettino.
_ “Dai che ti faccio la sega”.
_ “Non è che mi fai scopare, io il vino te lo regalo”.
_ “E’ già mio, ti ho fatto leccare la figa cosa vuoi di più”.
Non gli è piaciuta molto la mia risposta ma si è coricato sul lettino, il cazzo svettava in altro durissimo l’ho preso in mano ed ho iniziato ad accarezzarlo, poi mi sono chinata e mentre lo masturbavo gli ho leccato e mordicchiato i testicoli, in suo inguine odorava di sudore, Vincenzo stava godendo e io presa dalla compassione l’ho preso in bocca facendogli un pompino, il cazzo era corto e piccolo di circonferenza e io non ho avuto difficolta a infilarmelo in gola più che potevo mandando in visibilio Vincenzo che dopo pochissimo si è inarcato e mi ha eiaculato in bocca, sono stata con il cazzo tra le mie labbra finché non ha finito di eruttare sperma e poi l’ho deglutita.

Ci siamo rivestiti e siamo rimasti un po’ lì a chiacchierare, poi io ero eccitata e avevo voglia di cazzo, siamo tornati in camper ovviamente senza pagare il vino, appena chiusa la porta ho abbracciato Bruno e l’ho baciato sulla bocca e strusciandomi contro di lui ho sentito il suo cazzo duro, mi sono subito spogliata, avevo una gran voglia di cazzo, si è spogliato anche lui e ci siamo coricati a letto, ci siamo baciati con abbondanti scambi di saliva mentre Bruno mi ha infilato una mano tra le mie gambe toccandomi la figa che ovviamente era completamente bagnata dei miei umori, mi ha infilato due dita dentro e si è messo a scoparmi mentre mi succhiava e mordeva i capezzoli. Io sono andata su di giri, avevo una gran voglia e quelle dita mi hanno fatto raggiungere l’orgasmo.
_ “Dai adesso infilami il cazzo, scopami” ho detto a Bruno.
_ “Si ma nel culo” mi ha risposto lui.

Mi ha tirata giù dal letto e mi ha fatta coricare a pancia molle sulla sponda, ho divaricato le gambe, Bruno mi è venuto dietro e io con le mani mi sono aperta le natiche, mi ha puntato la cappella sullo sfintere senza inumidirla ed ha iniziato a spingere, tante volte mi inculava senza bagnarmi perché mi dice che il mio culo si inumidisce senza essere bagnato, il cazzo con un po’ di difficoltà è entrato ed è andato fino in fondo mentre io continuavo a tenermi le natiche aperte in modo che entrasse proprio tutto. Infilato il cazzo dentro più che poteva Bruno è rimasto lì fermo piantato dentro di me, io ho lasciato le natiche per farmi un ditalino ma lui mi ha bloccato le mani dietro la schiena, eravamo lì fermi il cazzo era tutto nel mio culo ed io non potevo muovermi, avevo una voglia tremenda di masturbarmi e di sentire il cazzo che si muoveva dentro di me ma Bruno stava fermo, il mio sfintere si contraeva voglioso e sentivo che anche il cazzo pulsava, era una tortura e Bruno lo faceva di proposito, la mia voglia aumentava, poi finalmente ha iniziato a incularmi ma con una lentezza esasperante, sentivo il cazzo che lentamente usciva dal mio intestino e poi nuovamente e lentamente arrivava fino in fondo.

Bruno quando mi incula ha una resistenza incredibile ed è andato avanti così per un’eternità, io ero esasperata sentivo un piacere intenso ma non riuscivo a raggiungere l’orgasmo, avevo bisogno di essere sodomizzata o almeno di potermi fare un ditalino, poi mi ha preso le mani e le ha appoggiate sul letto tenendomele ferme con le sue, stando piantato tutto nel mio culo si è messo a roteare il bacino e con questo movimento mi sentivo smuovere dentro, poi si è mosso più velocemente ed il mio piacere è aumentato, sentendo i miei sospiri di piacere mi ha pompata con più forza, è andato su e giù dentro di me con un ritmo più sostenuto mentre io lo imploravo di fare più forte, di sfondarmi, infine mi sono liberata in un orgasmo intenso e lungo che mi ha fatto persino venire un senso di svenimento.

Bruno non ha fatto una piega ha continuato a incularmi senza pietà dicendomi di stringere il culo che era largo e sfondato, io ho stretto lo sfintere e lui ha aumentato ancora il ritmo non so per quanto tempo mi ha inculata, ma il culo incominciava a bruciarmi, poi all’improvviso e rimasto tutto in fondo dentro di me ed ho sentito il suo sperma caldo inondarmi l’intestino poi ansimante si è coricato sulla mia schiena per rilassarsi ma sempre con il suo cazzo ben piantato nel mio culo.

E’ sua abitudine dopo che ha eiaculato rimanermi dentro e rilassarsi, anche a me piace molto sentirmelo dentro fermo ma pulsante, poi un po’ si è ammosciato ma non del tutto, io rilassavo e stringevo il mio sfintere e così lui si è indurito muovendosi nuovamente dentro di me. Saremo stati fermi così per alcuni minuti e poi ho sentito il suo primo gettito caldo di pipì nel mio intestino, io ho fatto dei lunghi respiri perché la pipì risalisse, poi una lunga pisciata e si è scaricato tutto dentro di me, sentirmi inondata del suo piscio mi ha nuovamente eccitata, ho fatto passare una mano, finalmente libera, tra le mie cosce la mia vagina era bagnatissima, mi sono masturbata e pensando di essere il suo cesso ho raggiunto un altro fantastico orgasmo. Ci siamo lavati e siamo andati a letto.

Il mattino di buonora siamo ripartiti con meta Alberese, abbiamo viaggiato tutto il mattino e verso mezzogiorno siamo arrivati a destinazione, fermato il camper sul piazzale sterrato vicino agli uffici del parco abbiamo pranzato e fatto un riposino, poi siamo andati a fare una lunga passeggiata nel parco, Bruno con la macchina fotografica e io con gonnellino e camicetta senza intimo, abbiamo infilato la strada che porta al cimitero e poi siamo entrati nel parco e camminando abbiamo fatto delle foto, in alcuni posti ci siamo fermati e io ho scoperto la figa e il culo per la gioia di Bruno che mi fotografava, poi arrivati in un posto un po’ elevato e distante dal sentiero mi sono aperta la camicetta e tolta il gonnellino mettendomi in posa, con la coda dell’occhio ho visto un uomo anziano che si nascondeva dietro un albero.

La zona era piena di guardoni che passeggiano sulla spiaggia ma non credevo di trovarli anche nel bosco, l’ho detto a Bruno ed abbiamo fatto finta di niente continuando a fare foto. Poco distante c’era una panchina con un tavolino in cemento, mi sono seduta sul tavolo con le gambe aperte, il guardone ha preso coraggio e si è fatto vedere da me con il cazzo in mano, avrà avuto 70 anni, aveva un cazzo che non doveva essere niente male ma era moscio, si è avvicinato un po’ mentre noi continuavamo a fare foto, io ero lì con la camicetta aperta e senza gonna con le gambe spalancate, mi toccavo la figa bagnata, lui si è avvicinato di più e mi ha messo una mano sulla gamba io ho allungato la mia e gli ho preso il cazzo in mano l’ho masturbato per 30 secondi e lui è partito e se ne è andato. Noi dopo aver fatto un lungo giro nel parco siamo tornati ad Alberese, siamo andati in macelleria ed abbiamo comprato del fegato, tornati in camper abbiamo cenato e siamo andati a letto, eravamo stanchi.

Al mattino dopo aver riempito lo zaino con telo, asciugamano, creme, acqua e viveri abbiamo preso il pullman per andare alla marina, arrivati ci siamo incamminati lungo la spiaggia per trovare posti appartati, fatto un centinaio di metri mi sono tolta le mutandine del costume rimanendo con il reggiseno e una salopette di jeans cortissima che appena accennavo un piegamento si vedeva il culo, e mentre camminavamo sulla spiaggia deserta Bruno mi ha fatto una marea di foto, dopo aver camminato una ventina di minuti ci siamo spostati in mezzo ai cespugli al limite della spiaggia. Lì ci sono le dune con belle ampie radure di sabbia e i cespugli di pino sono bassi.

Ci siamo spogliati nudi, steso il telo e ci siamo coricati a prendere il sole, e a fare le parole crociate, poi è iniziata la processione di guardoni, io ero coricata a pancia molle e tenevo le gambe larghe in modo che si potesse abbronzare e vedere la figa, alcuni si fermavano e si menavano il cazzo altri guardavano e proseguivano. Bruno mi ha chiesto di girarmi e prendere un po’ di sole davanti, io mi sono girata e quando passava qualcuno nudo io aprivo un po’ di più le gambe e facevo vedere la figa completamente rasata, le soste dei guardoni erano più lunghe ma visto che io facevo finta di niente dopo un po’ si stufavano e se ne andavano, poi è arrivato un giovane carino con un cazzo bello grosso e si è fermato a un paio di metri da noi a menarselo, allora io ho aperto le gambe e con la mano mi sono toccata la figa e massaggiato il clitoride, il guardone allora è venuto a inginocchiarsi davanti a me.

Il guardone si masturbava il cazzo sfiorando i miei capezzoli con la cappella, con l’altra mano mi accarezzava la figa, io gli ho accarezzato i testicoli e poi ho preso il cazzo in mano e l’ho masturbato per un po’ mentre lui mi spingeva un dito più che poteva nella figa, poi si è ripreso il cazzo in mano e mentre io continuavo a massaggiargli i testicoli lui si è fatto una sega ed è partito sui miei capezzoli, infine con la cappella mi ha spalmato lo sperma su tutta la tetta, mi ha ringraziata e se ne è andato, io e Bruno siamo andati a fare il bagno, quando siamo tornati abbiamo mangiato un panino e della frutta e poi ci siamo rimessi a fare le solite parole crociate, dopo un po’ ne è arrivato un altro e anche questo si è avvicinato e si è inginocchiato vicino a me e con sfacciataggine mi ha appoggiato la mano sulle natiche e si è messo a massaggiarmi lo sfintere. Io mi sono girata ho preso il cazzo in mano e gli ho fatto una sega e lui dopo 30 secondi mi ha eiaculato sulla pancia e se ne è andato, mi sono pulita ed ho ripreso a fare le mie parole crociate.

Sarà passata mezz’ora che ho intravisto dietro un cespuglio un ragazzo molto giovane che si masturbava, l’ho accennato a Bruno e lui:
_ “Hai visto che cappella enorme che ha proprio come piacciono a me”.
_ “Si è veramente notevole, penso che ti farebbe piacere prenderla in figa”.
_ “Non mi dispiacerebbe ma solo se ha il preservativo”.

Bruno ha fatto cenno al guardone di avvicinarsi, lui è venuto vicino a noi ed ha steso il suo asciugamano e si è coricato su di un fianco, io gli ho preso il cazzo in mano, era durissimo e la cappella violacea era una favola, l’ho masturbato un po’ mentre lui mi toccava le tette e la figa che era bagnata dei miei umori.
_ “Chissà quante fighe ha sollazzato questo cazzo su questa spiaggia”.
_ “No, qui più che seghe non ricuperi”.
_ “C’è l’hai un preservativo?”.
_ “Si certo”, dicendo così ha preso dal borsello il preservativo e me lo ha fatto vedere.

Io mi sono spostata sul suo asciugamano, lui si è inginocchiato e io trovandomi quella sontuosa cappella davanti alla bocca ho iniziato a leccarla, era un bel cazzo, oltre la cappella grossa era abbastanza lungo, l’ho leccato ancora un po’ poi l’ho fatto coricare, gli sono andata a cavalcioni e preso il cazzo in mano l’ho puntato contro la mia vagina, mi sono calata sopra di lui gustandomi ogni millimetro della penetrazione, una volta che l’ho sentita contro il mio utero mi sono strusciata su di lui, era fantastico. Ho appoggiato le mani sul suo stomaco e mi sono scopata e sono partita subito.

Quando mi sono ripresa mi sono inginocchiata alla pecorina, ho guardato in giro ed ho visto due dietro un cespuglio che si masturbavano, lui è venuto dietro di me, mi ha allargato le cosce mi ha puntato quella sontuosa cappella contro le mie grandi labbra ed ha spinto, io ero tutta bagnata e quando è stata dentro sentivo la mia vagina che si contraeva nuovamente dal piacere, poi mi ha arpionato i fianchi e si è messo a scoparmi, il piacere era indescrivibile ed io ho raggiunto subito un altro orgasmo dopo pochi affondi, ma lui ha continuato a scoparmi andando sempre più velocemente, io ho continuato a godere mentre lui ha aumentato ancora il ritmo e io ho nuovamente raggiunto l’orgasmo urlando il mio piacere e subito dopo è venuto anche lui. Siamo rimasti lì per un po’, la mia vagina si contraeva dagli spasmi mentre sentivo che lentamente il cazzo si rimpiccioliva dentro di me, mi sono accasciata sull’asciugamano esausta, ho guardato dov’era Bruno e ho visto che lì attorno c’erano sei persone che si menavano il cazzo. Io ero ancora eccitatissima e avevo ancora voglia, mi sono coricata di schiena e ho invitato i segaioli a venire a eiaculare sulle mie tette.

Questi uno da una parte e l’altro dall’altra si sono inginocchiati, io ho preso i loro testicoli in mano e dopo un po’ mi hanno eiaculato tutti e due sulle tette e sullo stomaco. La scena si è ripetuta altre due volte e alla fine io ero tutta coperta di sperma, me la sono spalmata sulle tette e sulla pancia massaggiandomi a lungo poi li ho salutati e sono andata a fare il bagno. Sono stata un po’ in acqua e visto che Bruno non veniva sono tornata e mentre risalivo ho visto che salutava e dava la mano all’anziano guardone anziano del giorno prima.

_ “Hai mica organizzato altro, io ne ho abbastanza”.
_ “No era il guardone di ieri che si menava dietro un cespuglio, io gli ho chiesto se era del posto e se sapeva dove potevamo comprare delle olive da mettere in salamoia”.
_ “Va bene ma io non le pago con la figa, come abbiamo fatto con il vino, ieri il cazzo era piccolo, questo invece è bello vecchio”.
Bruno si è messo a ridere, poi abbiamo raccolto le nostre cose e ci siamo trasferiti in spiaggia ed abbiamo fatto un lungo bagno.

Di ammiratori ne ho avuti ancora diversi ai quali ho dispensato abbondanti visualizzazioni di figa aperta ma non ho più fatto avvicinare nessuno, siamo tornati, avevo indossato solo salopette e la camicetta, abbiamo preso il pullman, Bruno si è seduto davanti mentre io sono andata a sedermi due sedili dietro, sono saliti diversi uomini, alcuni li avevo visti segarsi allora sbadatamente ho allargato un po’ le gambe per la loro gioia, arrivati sul piazzale siamo nuovamente andati in macelleria ed abbiamo preso due bistecche, in camper le abbiamo cucinate e mangiate, mi sono messa un vestitino ma sotto ero sempre nuda e siamo andati a fare due passi sul piazzale guardando gli altri camper, e alle 20,30 siamo tornati ed abbiamo trovato il vecchietto che ci aspettava seduto in macchina, quando siamo arrivati lui è sceso ed ha aperto il baule, aveva una cassa di olive appena raccolte, erano bellissime, Bruno ha contrattato un prezzo molto conveniente, ha pagato e messo la cassa di olive nel gavone del camper e siamo rimasti lì fuori a chiacchierare presentandoci, lui si chiamava Paolo.
_ “Complimenti per il cazzo che ti sei presa oggi” mi ha detto Paolo.
_ “Quando si trova una cappella così è un peccato non assaggiarla, ma tu con la tua età vai ancora a fare il guardone in giro?”.
_ “E’ una vita che vado alla marina a fare il guardone e quando ero più giovane scopavo tante belle donne specialmente a luglio e agosto, ma adesso più nessuna mi guarda, ho 71 anni, qualche volta mi tira ancora quando vedo una bella donna come te”.

Poi sono arrivate le zanzare e io sono salita sul camper, Bruno ha offerto un grappino a Paolo e sono saliti a berlo, Paolo si è seduto di fianco a me, Bruno ha versato la grappa ed abbiamo brindato. Il mio vestito era corto e lasciava scoperta una buona razione di cosce e Paolo mentre beveva e chiacchierava mi ha posato una mano sulla gamba e si è intrufolato sotto il vestito arrivando a toccarmi la patata, io per tutta risposta mi sono girata un po’ verso di lui e ho allargato di più le gambe in modo che potesse toccarmela meglio mentre continuavamo a parlare dei guardoni della spiaggia. La situazione mi ha eccitato allora anche io sono andata a toccargli il cazzo e l’ho sentito abbastanza duro, mentre Bruno si era accorto di tutto.

Mi sono sentita un po’ una vacca insaziabile ma la voglia di cazzo mi è tornata, mi sono alzata e gli ho fatto togliere i pantaloni e le mutande mi sono inginocchiata davanti a lui gli ho preso il cazzo in bocca, era un po’ molliccio io me lo sono infilato tutto in bocca e gli ho fatto una pompa e dopo un po’ gli è venuto bello duro e devo dire che non era niente male. Mi sono tolta il vestito e sono andata a letto, anche Paolo si è spogliato ed è venuto vicino a me, mentre Bruno è rimasto a guardare. Paolo ha subito infilato la testa tra le mie gambe e si è messo a leccarmi la figa che era già abbondantemente bagnata, dopo averla leccata bene io gli ho preso la testa e l’ho diretto sul mio clitoride lui l’ha preso in bocca l’ha succhiato e poi leccato a lungo fino a farmi raggiungere l’orgasmo.

Ne frattempo Bruno si era spogliato ed ara venuto sul letto accanto a me, aveva il cazzo bello duro e io avevo voglia, gli sono andata a cavalcioni, mi sono infilata il cazzo in figa e poi mi sono coricata tutta su di lui. Il vecchietto era lì in piedi anche lui con il cazzo duro mi sono girata e gli ho detto:
_ “Dai Paolo mettimelo nel culo” e con le mani mi sono allargata le natiche.

Lui mi è venuto dietro si è inginocchiato e mi ha leccato a lungo sia la figa piena del cazzo di Bruno sia lo sfintere cercando di infilarmi la lingua un po’ dentro, poi si è alzato e mi ha puntato la cappella sullo sfintere ed è entrato, il cazzo mi è scivolato bene dentro ed è entrato tutto, arrivato al fondo si è fermato, mi ha presa per i fianchi e poi si è messo a incularmi mentre Bruno sotto di me rimaneva fermo, sentivo il cazzo di Bruno premere sul mio utero tutte le volte che Paolo affondava il suo cazzo dentro di me, la galoppata è stata interminabile, io ho raggiunto l’orgasmo ma lui no, il cazzo andava fino in fondo e poi quasi usciva dal mio culo per poi di nuovo affondare dentro di me fino ai testicoli, io continuavo a sentire piacere e godere, infine si è fermato ed ha eiaculato, e sentendo quel liquido caldo nel mio intestino e la cappella di Bruno che premeva sull’utero, ho raggiunto anche io l’orgasmo, è stato un po’ dentro di me e poi si è tolto.

Anche la mia figa reclamava la sua parte e Bruno era sempre sotto di me con il cazzo duro, ho appoggiato le mani sul suo torace e mi sono sbattuta sul suo cazzo, lui mi ha preso i capezzoli tra le dita ed ha guidato la mia cavalcata, me li ha strizzati talmente forte che mi sono venute le lacrime agli occhi, infine ho raggiunto un favoloso e travolgente orgasmo, poi mi sono accasciata esausta su di lui. Siamo rotolati sul letto e Bruno è venuto sopra di me, ha alzato le mie gambe sulle sue spalle e mi ha scopata, io ho raggiunto un interminabile multi orgasmo e poi finalmente ho sentito lo sperma caldo nella mia vagina.

Ci siamo lavati e rivestiti e ci siamo ancora fatti un bicchierino, e quando Paolo se ne è andato ho detto a Bruno:
_ “Domani in spiaggia tengo il costume”.
_ “Va bene ma le olive non dovevamo pagarle”.
La settimana è proseguita cambiando diversi posti ma ci siamo comportati bene.
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