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Lui & Lei

16 - Il mio fidanzato guardone


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
17.10.2021    |    16.449    |    21 9.8
"Io la leccavo facendola sussultare di piacere ma volutamente non andavo sul clitoride per prolungargli il piacere, quando ho sentito che non resisteva più gli..."
Capitolo 16

Il mio fidanzato

C’è un vecchio proverbio che dice “Dio li fa e poi li accoppia” ed è quello che è successo a me, lavoravo in un albergo in collina, facevo un po’ di tutto, le pulizie nelle camere, al bancone del bar e anche come aiuto cuoca, il posto era molto bello e c’erano anche pensionati che vivevano lì tutto l’anno, vecchietti e vecchiette simpatici e arzilli. L’albergo era vicino ad un grande parco e io quando avevo qualche ora di riposo nel pomeriggio andavo a fare delle belle passeggiate.

Incontravo sovente un ragazzo di qualche anno più vecchio di me, un bel tipo con la barba, un giorno mi ha avvicinata ed ha cercato di abbordarmi, io che in quel periodo non avevo nessuno ho ceduto facilmente, e ogni tanto ci incontravamo nel parco ci raccontavamo di noi, anche lui era libero e una sera si è offerto di portarmi a casa, salita in macchina siamo scesi verso Torino e fatte alcune curve si è fermato in un parcheggio del parco, e una cosa tira l’altra dopo un po’ ci siamo baciati e io ne sono stata felice ed ho risposto con entusiasmo ai suoi baci. Siamo passati da dei baci normali e dei baci con la lingua molto umidi che mi eccitavano, le sue mani non stavano ferme, mi accarezzavano anche se non andavano sotto i vestiti come avrei desiderato io, era un paio di mesi che non avevo rapporti sessuali e sentivo la mancanza di cazzo.

Poi mi sono accorta che si faceva tardi gli ho chiesto di accompagnarmi a casa, arrivati e visto che era ora di cena gli ho proposto di andare a mangiare una pizza, mi ha chiesto scusa per non avermi fatto lui la proposta e siamo andati nella pizzeria dove lavorava Aldo il ragazzino che mi sono scopata per quasi un anno.

Ci siamo seduti ed è stato proprio Aldo a venire a prendere le ordinazioni, mi guardava con occhi vogliosi ma si è comportato bene, noi abbiamo mangiato la nostra pizza e siamo usciti, lui mi ha accompagnato fin sotto casa e non mi mollava allora gli ho chiesto se volava salire da me a bere qualcosa, e lui ha accettato subito, era quello che aspettava. Anche io avevo dei pruriti al basso ventre, e avendo visto Aldo mi era venuta un’impellente voglia di scopare.

Saliti su Ermanno si è accomodato sul sofà, io ho aperto lo sportellino dove tenevo i miei pochi liquori, lui si è servito ed ha versato due bicchierini di cognac, io mi sono seduta vicino a lui, abbiamo bevuto, chiacchierato e poi mi ha abbracciata e mi ha baciata infilandomi subito la lingua in bocca, poi mi ha tirata su di lui e io ho sentito il cazzo duro, a questo punto non ho più resistito gli ho slacciato i pantaloni e mentre lo baciavo sulla bocca gli accarezzavo il cazzo, mentre le sue mani mi toccavano dappertutto, eravamo tutti e due eccitatissimi, mi sono svincolata dal suo abbraccio e mi sono inginocchiata tra le gambe. Aveva un bel cazzo duro, ho allargato la bocca e l’ho ingoiato, Ermanno sussultava di piacere e anche a me piaceva moltissimo succhiarlo, lui per non venirmi in bocca mi ha spinta via, ci siamo spogliati e siamo andati a letto.

Aveva un bel cazzo, bello duro, appena mi sono coricata sul letto si è subito inginocchiato tra le mie gambe, io ero bagnatissima e lui mi ha penetrata, ho stretto le mie gambe attorno ai suoi fianchi volevo sentirlo tutto, la scopata non è durata molto ma io avevo degli arretrati e sono partita in pochi minuti e lui subito dopo, ha cercato di sborrarmi sulla pancia ma io l’ho trattenuto dentro di me facendomi riempire la figa di sperma, l’ho trattenuto dentro di me per un bel po’ poi siamo andati a lavarci.

Abbiamo chiacchierato e poi siamo ritornati a letto, Ermanno mi ha leccata tutta, tette, culo e figa facendomi sussultare sotto i suoi sapienti colpi di lingua. E’ venuto nuovamente tra le mie gambe e mi ha penetrata, questa volta è durato a lungo e io ho raggiunto diversi orgasmi, poi mi è nuovamente partito in figa, ci siamo riposati poi lui a malincuore è tornato a casa e io sono andata a dormire molto soddisfatta.

Ci siamo rivisti nel parco e mi ha ancora portata a casa un paio di volte è salito da me e abbiamo scopato alla grande specialmente la seconda volta ho goduto tantissimo il suo cazzo era sempre duro, aveva una resistenza incredibile.

Poi una sera ho finito tardi ed ho perso il pullman che mi portava a Torino, non volevo restare in albergo a dormire visto che il giorno dopo ero di riposo, allora ho telefonato ad Ermanno e gli ho chiesto se mi portava a casa, lui gentilmente è venuto a prendermi e scendendo ci siamo fermati nel solito parcheggio vicino a dei cespugli, c’era una bella luna ed era abbastanza chiaro.
_ “Ho voglia di scopare”, mi ha detto.
_ “Perché non andiamo a casa, siamo più comodi”.
_ “Mi eccito di più farlo in macchina, c’è più adrenalina”, allora mi sono tolta le mutande ma lui mi ha chiesto di spogliarmi nuda tanto non c’era nessuno, io l’ho accontentato e mi sono tolta la maglietta e la gonna rimanendo completamente nuda.

Ha fatto scendere lo schienale del sedile e io mi sono coricata, lui ha incominciato a baciarmi sulla bocca, poi sui capezzoli leccandomeli e mordicchiandoli e infine si è dedicato alla figa leccandola tutta e stuzzicandomi il clitoride mentre con una mano mi pizzicava un capezzolo.

Io ero sempre coricata con gli occhi chiusi e stavo godendo alla grande, poi li ho aperti e ho visto dietro i cespugli seminascosti 3 uomini che ci guardavano, non ho detto niente per non interrompere quel momento di piacere ed ho raggiunto l’orgasmo mentre continuavo a guardare quei tre che si segavano. Ermanno si è poi calato i pantaloni e si è inginocchiato tra le mie gambe mi ha infilato il cazzo in figa e mi ha scopata, io ero abbracciata a lui ma avevo gli occhi fissi su quei 3 che si segavano e mentre io ho raggiunto un paio di orgasmi loro hanno eiaculato e si sono eclissati.

Ci siamo ricomposti e poi mi ha portata a casa, ho ripensato molto ai tre guardoni e mi meravigliavo che Ermanno non se ne fosse accorto, non ho detto niente ma la cosa mi puzzava un po’. Nei giorni che seguirono sono stata molto impegnata a Torino c’era un salone e l’albergo era pieno, poi quando siamo tornati alla normalità una sera tornando in pullman e passando vicino al parcheggio dove avevamo scopato vedo la sua macchina parcheggiata con nessuno dentro, subito ho pensato che era nel parco a passeggiare ma poi ripensandoci a quell’ora era quasi buio mi sembrava strano.

La sera dopo gli ho chiesto se veniva a prendermi, lui mi ha detto di sì e quando scendevamo si è fermato nel solito piazzale vicino ai cespugli.
_ “Hai voglia di scopare?”
_ “Preferirei farlo a casa”.
_ “Qui è più bello all’aria aperta”.
_ “L’ultima volta che l’abbiamo fatto qui c’erano 3 che si menavano il cazzo dietro a quei cespugli”.
_ “Non ti hanno eccitata?” mi ha risposto lui.
_ “E tu ieri sera cosa ci facevi qui, tornando a casa ho visto la tua macchina parcheggiata qui sul piazzale”.
_ “Ero dietro a quei cespugli con degli amici che guardavamo una coppia che scopava” mi ha risposto serafico, io non ho saputo cosa rispondere, ma c’è voluto un po’ per riprendermi.
_ “Vuoi dire che sei un guardone?”
_ “Sì mi piace e mi eccito guardare gli altri che scopano”.
_ “Quei tre che ci hanno guardato erano i tuoi amici”.
_ “Si li avevo avvertiti, però a quanto pare li hai visti e hai goduto, magari ti sei eccitata di più”.

La discussione è andata avanti per un’oretta sulle sue manie sessuali, ho scoperto che oltre ad essere un guardone gli piaceva lo scambio di coppia che aveva già praticato con due fidanzate precedenti, da parte mia gli ho detto che mi piacciono le donne e niente altro dei miei precedenti.

Siamo scesi dalla macchina e siamo andati dietro al cespuglio a continuare la nostra conversazione, nel frattempo era diventato buio e si erano già fermate sul piazzale due macchine ma purtroppo distanti da noi, poi finalmente ne è arrivata una che si è avvicinata piazzandosi proprio sotto ai nostri cespugli, era una coppia con la lei sulla sessantina e lui con non più di trent’anni, si vedeva che era una coppia clandestina, sono andati subito al dunque lui ha tirato fuori un magnifico cazzo e lei si è messa a succhiarlo poi sono scesi dall’auto e lei si è coricata sul cofano con il culo per aria e lui si è messo dietro l’ha scopata, si sentivano i gridolini di piacere di lei, la scopata è stata lunghissima e la donna ha goduto diverse volte, poi una volta che è stata soddisfatta si è girata, si è chinata ed ha preso in bocca il grosso cazzo, lui la scopava in bocca schiacciandola contro l’auto, il cazzo doveva entrargli quasi tutto in gola fino a soffocarla. Si è poi fermato ed è venuto, lei ha bevuto tutto lo sperma e ripulito il cazzo con la lingua, sono tornati in macchina e se ne sono andati.

Anche noi siamo tornati alla macchina, e quando siamo saliti Ermanno mi ha messo una mano in mezzo alle gambe, io avevo la figa piena di umori, lo spettacolo mi aveva eccitato. Ha aperto la porta posteriore della macchina e mi ha fatta inginocchiare sul sedile con il culo fuori dall’auto, ha tirato fuori il cazzo duro e mi ha penetrata, non è durato molto ma io sono partita subito e lui poco dopo riempiendomi di sperma.

La sera dopo quando è passato a prendermi mi ha detto che saremmo andati a mangiare da una coppia di suoi amici ma di fare attenzione perché a lei piacevano le donne, tra di me ho pensato che voleva fare il guardone ed ero curiosa anche io di capire come sarebbe finita la serata gli ho detto che andava bene.

Siamo passati in una pasticceria a prendere dei pasticcini e ci siamo presentati da questi amici, una coppia sulla cinquantina con una bella casa e tutti e due vestiti in modo elegante, io invece avevo una maglietta e i jeans e mi sono sentita a disagio, la cena è stata ottima lei è stata gentilissima, poi gli uomini si sono messi a parlare tra di loro e la padrona di casa mi ha chiesto di seguirla portandomi nella camera da letto, poi ha aperto un enorme guardaroba a muro dove c’erano una montagna di abiti.
_ “Non offenderti se ti faccio questa proposta, non sei la prima a cui la faccio, sto cambiando tutto il guardaroba e ho ancora dei vestiti di un po’ di anni fa quando avevo una taglia come la tua, se ne vuoi scegliere qualcuno accomodati pure, perché quelli che rimangono li porto in parrocchia”.

In quell’armadio c’era ogni ben di Dio, ho guardato alcuni vestitini che sembravano della mia taglia, erano tutti abiti di boutique.
_ “Spogliati così li provi” ho subito capito dove voleva arrivare, ma era una bella donna e mi sono spogliata.

Sono rimasta in mutandine perché il reggiseno non lo portavo mai, lei ha preso gli abiti che avevo ammirato e li ha posati sul letto io me li sono misurati ed erano proprio della mia taglia, ne ho messo da parte tre che mi piacevano molto, poi lei mi ha detto di sceglierne altri, io sono entrata nell’armadio a muro e le mi è venuta dietro, abbiamo guardato assieme altri vestiti e ne ho scelti altri due, poi lei con la mano mi ha toccato le tette e sfiorato i capezzoli.
_ “Non metti mai il reggiseno?”
_ “No non lo sopporto”.
_ “Come sono duri i tuoi capezzoli”.

Nel frattempo me li accarezzava e pizzicava io ero eccitatissima, lei si è appoggiata a me, mi ha messo una mano dietro la nuca e mi ha attirata a se incollando le sue labbra alle mie, io ho risposto al bacio infilando la mia lingua nella sua bocca, con l’altra mano mi ha abbassato le mutandine e infilato un dito tra le labbra della figa, io ho allargato le gambe e lei me lo ha infilato in figa, anche le mie mani cercavano le sue parti intime, gli ho alzato la gonna e ho scoperto che era senza mutande e che la figa era bagnatissima. Siamo uscite dal guardaroba, ha spento la luce ma ne rimaneva una fievole che non dava fastidio, si è tolta la gonna e la camicetta mentre io mi sfilavo del tutto le mutande poi mi ha spinta sul letto.

Ha subito infilato la testa tra le mie gambe, ho sentito la sua lingua scorrere nel solco delle mie labbra arrivando con la punta al buco della vagina, poi dopo il primo assalto la sua lingua mi ha leccato lo sfintere a lungo per poi risalire alla vagina, ho sentito un dito infilarsi nel mio ano e poi la sua lingua è terminata sul mio clitoride, stavo godendo come una vacca, il dito in culo mi eccitava moltissimo e in breve ho raggiunto l’orgasmo. Si è alzata e ci siamo messe a fare un 69, si è coricata su di me e mi ha messo la figa sulla mia bocca, io le ho allargato le lebbra e mi sono messa a leccare i suoi umori, mentre lei continuava a leccarmi le labbra della vagina mi aveva inserito nuovamente un dito nel culo.

Io la leccavo facendola sussultare di piacere ma volutamente non andavo sul clitoride per prolungargli il piacere, quando ho sentito che non resisteva più gli ho infilato l’indice in figa e il medio nel culo ed ho iniziato una doppia penetrazione, poi la mia lingua è andata sul clitoride, godeva veramente tanto sentivo i suoi abbondanti umori colarmi in bocca, ha raggiunto diversi orgasmi e alla fine il suo clitoride era troppo sensibile e si è staccata dalla mia lingua, io ho continuato a pomparla con le due dita ed ho constatato che aveva l’ano molto dilatato allora nel suo culo oltre al medio ho inserito anche l’anulare, la mia lingua era sulle labbra della vagina, la leccavo e la pompavo e lei si contorceva su di me fino a che non è crollata esausta raggiungendo l’ennesimo l’orgasmo.

Ci siamo staccate e lei è venuta a coricarsi vicino a me, mi ha accarezzata e baciata dolcemente sulle labbra, io ho guardato verso la porta ed ho visto i due uomini che ci guardavano con il cazzo in mano, lei si è alzata ed Ermanno mi si è avvicinato.
_ “Facciamo lo scambio di coppia?” mi ha chiesto in un orecchio.
_ “Te lo sogni” è stata la mia risposta, anche perché lui non mi piaceva.
_ “Allora noi lo facciamo in tre, tu stai a guardare”.

Mi sono alzata dal letto, mi sono seduta su una poltroncina e mi sono goduta la scena, lei si è coricata sul letto a gambe aperte, Ermanno si è inginocchiato e l’ha penetrata e si è messo a scoparla mentre il marito era lì di fianco a loro che si segava, lei ha raggiunto l’orgasmo e Ermanno si è tolto e si è coricato sul letto, lei è andata a cavalcioni del marito e si è infilata il cazzo duro in figa mentre il mio fidanzato si è messo dietro di lei e l’ha inculata, si sono messi a pomparla sentivo lei che continuava a godere mentre i due uomini la distruggevano. Ho provato una punta di invidia infilandomi un dito in figa, poi prima il marito e poi Ermanno l’hanno riempita di sperma, sono stati un po’ fermi poi Ermanno si è sfilato dal culo, io ero ben posizionata dietro e quando il cazzo è stato del tutto fuori lo sfintere è rimasto largo ed è uscito un bel fiotto di sperma, poi deve aver contratto i muscoli dell’ano e lentamente si è richiuso, si vedeva che il culo lo adoperava spesso per godere.

La serata è continuata in salotto lei mi ha messo in una borsa i cinque vestiti e un bigliettino, dopo un’oretta ce ne siamo andati, Ermanno mi ha fatto il broncio, allora io gli ho detto:
_ “La prossima volta che ti vengono in mente queste belle idee mi fai partecipe e mi chiedi se sono d’accordo”.
_ “Però lei te la sei fatta”.
_ “E’ successo naturalmente, ma di scopare con lui non mi andava proprio”.

Mi ha portata a casa ma non è salito da me, quando sono stata nel mio appartamento ho aperto la borsa con i vestiti ho preso il biglietto c’era scritto il suo nome e un numero di telefono, l’ho buttato sul comodino e sono andata a dormire.

Sono passate un po’ di settimane e ogni tanto guardavo il bigliettino e non mi decidevo a buttarlo via e un mattino me lo sono messo in borsetta, il pomeriggio nelle ore di riposo cercando un fazzoletto mi è capitato in mano, l’ho rigirato diverse volte e poi alla fine gli ho telefonato con la scusa di ringraziarla dei vestiti.
_ “Ciao Michela sono Laura”.
_ “Ciao mi fa piacere che mi hai telefonato”.
_ “Volevo ancora ringraziarti per i vestiti sono bellissimi e mi stanno a pennello”.
_ “Sono contenta se vuoi passare da me oggi sono sola e puoi sceglierne altri”.
_ “Mi dispiace ma oggi lavoro, sono di riposo domani ma non ho la macchina”.
_ “Non importa se vuoi ci vediamo domani mattina” e mi dà il nome di un bar storico di Torino.

Il giorno dopo quando mi sono svegliata mi sono rasata la patata, la pelle era morbida come la pelle di un neonato, ho fatto la doccia e poi ho indossato uno dei vestiti di Michela, ovviamente senza biancheria intima e sono andata all’appuntamento. Erano le 11 quando ci siamo incontrate, mi ha abbracciata e baciata e mi ha fatto i complimenti nel modo in cui indossavo il suo vestito, poi siamo entrate nell’elegantissimo locale, l’ho seguita e siamo andate a sederci ad un tavolino situato dietro ad un separé, non si è seduta davanti a me ma di fianco, ha ordinato due aperitivi e poi ci siamo messe a chiacchierare, ha continuato a farmi i complimenti e si è avvicinata di più a me, mi ha accarezzato un ginocchio e poi è risalita con la mano in mezzo alle mie gambe che io ho subito allargato e ha scoperto che ero senza mutandine mi ha sorriso e poi ovviamente è arrivata a parlare di sesso.

_ “E’ da tanto che pratichi lo scambio di coppia?”
_ “Non l’ho mai praticato, sono venuta a casa tua e sapevo solo che a te piacevano le donne ma non che dovevamo farlo in quattro”.
_ “L’avevo capito che non eri preparata, noi Ermanno l’abbiamo frequentato diverso tempo fa quando aveva un’altra ragazza, e quando ci ha chiamati ci ha fatto piacere rivederlo”.
_ “E’ da pochi mesi che esco con lui ed è tutto una sorpresa”.

Finiti gli aperitivi mi ha invitata a casa sua a mangiare assicurandomi che era sola fino alle 19, siamo uscite e in breve siamo arrivate al suo appartamento, abbiamo mangiato un’insalata di riso un po’ di formaggio e della frutta, ma vedevo che lei era impaziente, mi sono alzata ed ho preparato due caffè e poi siamo finite a letto, ci siamo spogliate e ho scoperto che anche lei era senza mutande. Ci siamo coricate e poi baciate e toccate a lungo e alla fine mi è venuta sopra e ci siamo fatte un bel 69 che è durato un’eternità, ci portavamo quasi al culmine dell’eccitazione e poi le nostre lingue lasciavano il clitoride per raccogliere gli umori e ricominciare da capo, e quando abbiamo raggiunto l’orgasmo è stato fantastico.

Pensavo che si fosse calmata ma mi sbagliavo continuava ad accarezzarmi e a baciarmi i capezzoli, poi si è staccata e mi ha detto:
_ “Ti voglio scopare”.
Senza aspettare una mia risposta si è alzata e da un cassetto ha tirato fuori uno strapon con due cazzi attaccati a delle cinghie, se ne è infilato uno in figa e si è legata le cinghie in vita, non avevo mai visto un attrezzo del genere, scopandomi si sarebbe scopata anche lei. Mi ha fatta scendere dal letto e appoggiare alla sponda, ho sentito che apriva un cassetto e prendeva ancora qualcosa, poi è venuta dietro di me si è chinata e mi ha leccato lo sfintere cercando di mettermi la lingua dentro più che poteva, infine si è alzata e mi ha messo il cazzo in figa e lentamente ha iniziato a scoparmi e tutte le volte che affondava dentro di me la sentivo gemere di piacere, poi si è fermata tutta dentro di me e mi ha fatto colare un po’ di saliva sullo sfintere, ho sentito un dito che entrava nel mio ano, io fremevo dal desiderio e dal piacere, poi ha tolto il dito e mi ha infilato un butt plug molto morbido, con la mano l’ha tenuto premuto nel mio ano e mi ha scopata, io sono partita quasi subito urlando il mio godimento mentre sentivo anche lei che godeva alla grande ho ancora raggiunto un paio di orgasmi e poi anche Michela stravolta dagli orgasmi si è fermata e si è accasciata su di me.

Dopo esserci riprese io mi sono coricata sul letto mentre lei è andata a lavare i falli, quando è tornata si è sdraiata vicino a me accarezzandomi e sbaciucchiandomi, sembrava una piovra.
_ “Sei proprio una magnifica amante, mi piacerebbe continuare a vederti” io gli ho sorriso ma non gli ho risposto.

Dopo esserci riposate ancora un po’ è tornata all’attacco, si è messa a baciarmi infilandomi due dita in figa e vedendo che ero tutta bagnata mi ha detto:
_ “Ho voglia di essere inculata”.

Come prima non ha aspettato una mia risposta ha ripreso lo strapon mi ha infilato un cazzo più piccolo in figa e mi ha allacciato le cinghie, poi ha preso da un cassetto un cazzo finto e si è appoggiata al letto con il culo rivolto verso di me. Io non avevo mai ne visto né adoperato lo strapon, gli sono andata dietro e con delicatezza l’ho appoggiato al suo sfintere, poi ho spinto, era talmente cedevole che sono entrata dentro come se nulla fosse, Michela ha sussultato e io sono entrata dentro di lei più che potevo e quando sono arrivata al fondo ho sentito il cazzo che era dentro di me sbattere contro il mio utero. Ho dato altri affondi e il piacere aumentava anche per me, poi dietro i suoi incitamenti l’ho inculata per bene, dopo un po’ lei ha raggiunto l’orgasmo e subito dopo ho goduto anche io.
Mi sono fermata ansimante, anche lei ansimava, poi ha divaricato di più le gambe e ho sentito che si infilava in figa il cazzo finto che aveva preso prima sistemandoselo bene.

_ “Adesso fammi godere veramente” mi ha detto Michela.
Io ho ricominciato a stantuffare nel suo culo che adesso era più stretto visto il cazzo che aveva in figa, a ogni affondo sentivo anche io il piacere di essere scopata, lei continuava ad incitarmi e io la inculavo con brutalità, lei aveva un orgasmo continuo e anche io ho goduto diverse volte, alla fine l’ho sentita rantolare e afflosciarsi sul letto allora ho ridotto l’intensità dell’inculata fino a fermarmi, ansimavamo tutte e due, io non avevo mai fatto uno sforzo così.

Continuavo ad essere tutta nel suo culo quando ho sentito che sfilava il cazzo dalla figa, sono ancora stata un attimo ferma e poi lentamente sono uscita dal suo culo, Michela era immobile io ho guardato il suo ano, era completamente aperto, si vedeva l’intestino, non ho resistito ho unito tutte le dita della mano e le ho inserite dentro più che potevo.
_ “Siiiiiiiiiiiiii” è stata la risposta di Michela.
Ho spinto ma anche se l’ano era umido la mia mano non era lubrificata e più di tanto non entrava, allora gli ho massaggiato l'intestino facendogli piacere ma non è più partita.

Ci siamo rialzate, Michela mi ha abbracciata e baciata a lungo, poi ci siamo fatte una doccia, erano già le 17 e non volevo rischiare di incontrare suo marito, lei mi ha fatto scegliere ancora tre vestiti e mi ha accompagnata alla porta.
_ “Quello che abbiamo fatto oggi è un nostro segreto, chiamami quando vuoi” mi ha ancora detto.
Mi ha baciata sulla bocca e me ne sono andata, ho preso un taxi e sono tornata a casa, il basso ventre mi ha fatto male per un paio di giorni, i cazzi erano morbidi ma erano sempre cazzi finti.
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