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Mi hanno fatto un sandwich.....prima volta


di Membro VIP di Annunci69.it anita69
10.04.2021    |    15.747    |    25 9.8
"Il ragazzo infoiato mi giro verso il muro e mi infilò quel palo risorto nella fica cominciando a scoparmi alla pecorina..."
Poche volte ha avuto il piacere di avere una “doppia” di grande godimento.
Il mio culetto è stretto e bisogna saperci fare per violarlo, poi la posizione per la doppia non è certo semplice e i movimenti, per godere veramente, molto complicati.
Una delle poche doppie riuscite meglio è stata inaspettata e quindi maggiormente gradita.
Una primavera di qualche anno fa cercavamo una casa al mare, alta Versilia, per passare una estate diversa, avendo un punto fisso sia per fare il mare con la famiglia che avere l’occasione di qualche serata hot.
Gius parlò con una agenzia del posto che ci avrebbe fatto vedere alcune case.
Approfittammo di dover andare al mare per prenderci mezza giornata di ferie e fissammo un bel ristorantino fronte spiaggia per un pranzetto a base di pesce.
Avevamo dato appuntamento all’agenzia verso le 15 direttamente al ristorante, dove
ci godemmo un bel branzino al sale, annaffiato da una boccia di Traminer aromatico di 14 gradi, con un paio di Rum finali, come digestivo.
Eravamo già belli caldi e avevamo programmato che, dopo la visita agli appartamenti, ci saremmo fermati in pineta, per un fuori programma erotico in camporella, che ci mancava, da un po’.
La nostra casa è un porto di mare, fra figli e avi che vanno e vengono, ad ogni ora del giorno e della notte e non abbiamo quasi mai momenti di vera intimità.
Quando arrivarono quelli dall’agenzia rimanemmo basiti: erano due "adoni", due giovani belli e dall’aria “furba”, un piacere a vederli e la mia micia ebbe subito uno strizzo di apprezzamento.
Jeans stretti, spalle larghe, camicia aperta sul petto, sorriso sbarazzino, sembravano la fotocopia uno dell’altro ed infatti, dopo, ci dissero di essere fratelli, sotto i trent’anni entrambi, che mandavano avanti l’agenzia assieme.
La prima casa che ci portarono a vedere non ci piacque, la seconda, un appartamento piccolino, ma arredato con gusto e soprattutto con vista mare, ci andava bene.
Era composto da un piccolo tinello-cucina, un bagno e una grande camera che aveva un piccolo balcone aperto verso il mare.
Per discutere dell’affitto ci mettemmo seduti sul letto in tre, Gius, io e uno dei fratelli, l’altro sedeva sulla poltroncina di camera, davanti a noi.
Avevo una minigonna molto audace, da mare e una camicetta aperta che lasciva poco all’immaginazione sul mio seno.
Mentre la discussione prendeva piede con una trattativa da suk arabo, vedevo che il ragazzo sulla poltroncina guardava fisso, senza timore, fra le mie cosce che piano piano, visto il curiosone, aprivo e chiudevo, con noncuranza, ma tanta libidine.
Mi piace essere guardata, ammirata, mi piace attirare lo sguardo perso sulle mie cose segrete e Gius, che mi conosce bene, si era accorto delle manovre che facevo con le gambe e rideva sotto i baffi.
Si chinò sul mio orecchio e disse: troia x troia, vedi almeno se ci abbassano il prezzo.
Con non curanza spalancai completamente le gambe e rimasi con le cosce oscenamente aperte, che lasciavano in bella mostra un tanga nero, veramente mini, da cui facevano capolino le labbra della mia fica, rosse e già ingrossate dal desiderio.
Il ragazzo preso alla sprovvista nel vedere davanti ai suoi occhi, la mia fica velata solo da un mini tanga, arrossì fino alle punte degli orecchi.
Fu un attimo, perché poi si chinò in ginocchio davanti a me e mise le mani fra le mie cosce.
Il fratello si rese conto di cosa stava succedendo e non perse tempo, mise le sue mani dentro la mia camicetta, mantrugiandomi le poppe, liberate dal reggiseno, cosa che forse meditava da tempo di fare.
Fu come se tutti aspettassero solo un segnale, uno starter, pronti…via.
Mi liberai delle loro mani, mi alzai e con tutta la mia porcaggine, iniziai a spogliarmi guardano fisso negli occhi ora uno l’altro, mente Gius sorrideva compiaciuto, per l’inatteso fuori programma, anche se ho sempre avuto il dubbio che lui qualcosa avesse intopato, prima.
Quando rimasi solo con il minuscolo tanga, invero già molto bagnato, i ragazzi si spogliarono nudi, anche Gius, che prese posto sulla poltroncina, dove era prima il ragazzo.
Nuda io, nudi loro, in tre sul letto, cominciarono a baciarmi dappertutto, le loro lingue, le loro mani, suggevano e toccavano tutte le mie gioie nascoste e il loro cazzi svettavano dritti e duri verso il cielo, calamitando i miei sguardi vogliosi.
Un ragazzo mi tolse il tanga e iniziò a leccarmi la fica con maestria provocandomi brividi intensi ed anche un primo orgasmo, mentre l’altro sembrava un neonato al pasto sulle mie poppe. I miei capezzoli sembravano birilli da biliardo.
Poi iniziarono a scoparmi uno la fica e l’altro la bocca.
Mi sentivo piena, appagata, felice di questa improvvisa manna di cazzi.
I due ragazzi si scambiarono più volte di posto ed io continuai a godere ebbra di cazzo, un orgasmo dietro l’altro, guardando Gius che si stava masturbando, godendosi lo spettacolo.
I due ragazzi erano giovani ma scafati e non vennero subito, anzi sembravano riprendere forza man mano che continuavano a pasteggiare con il mio nudo corpo, alternando i loro maestosi cazzi, ora nella fica, ora nella gola...…..beata gioventù.
Uno dei ragazzi di sdraiò supino e mi fece salire su di lui impalandomi sul suo cazzo. Cominciai a muovermi lentamente, gustando con calma quel cazzo che mi riempiva tutta la fica e che strusciava goduriosamente, sulle pareti interne, ben lubrificate invero.
Mentre ero così impegnata senti l’altro avvicinarsi al mio culetto, sentii le sue mani aprirmi le chiappe e un dito entrare nel buchetto.
Non feci in tempo a dire che facesse piano con le mani, che ero stretta e delicata in quel buco, che lui con una mossa decisa tolse il dito e infilò il suo cazzo nel culo.
Che lo prese tutto, fino a sentire le sue palle battermi sulle chiappe.
Mi irrigidii di colpo e urlai di dolore, ma quello davanti mi strinse, facendomi male, i capezzoli, spingendo con forza il suo cazzo nella mia fica.
Il dolore ai capezzoli si sovrappose al dolore al buchetto e il ragazzo iniziò a muoversi nel mio culo con prudenza ma con costanza, e man mano che entrava e usciva il dolore iniziale scemava, fino a divenire godimento.
I ragazzi trovarono in breve una sincronia nei movimenti, quando uno spingeva nella fica, l’altro rimaneva fermo nel culo a gestire la spinta e viceversa quando un cazzo affondava nel mio culo, l'altro restava duro e murato, nella topa.
In breve, cominciai a provare un godimento esaltante, poche volte aveva avuto un doppia, così spettacolare.
Godevo, godevo ad ogni colpo dell’uno e dell’altro, sentivo i due cazzi dentro di me, divisi da una sottile membrana, che si toccavano, si strusciavano assieme con le pareti di fica e culo.
Iniziai a mostrare il mio maialesco godimento urlando a bocca aperta ed allora Gius venne verso di noi e mi pianto il suo cazzo in gola.
Soffocavo, godevo, impazzivo, poi Gius versò un litro di broda nella mia bocca mentre i due ragazzi mi riempirono, a breve distanza, la fica e il culo.
Non si erano messi i preservativi e nell’improvvisazione nessuno, neppure io che sono molto attenta, me ne ero accorta.
Ero in un mare di broda, mi gocciolava la bocca, il culo e la fica e allora chiesi dove era il bagno per lavarmi.
Mi accompagnò uno dei due ragazzi e nel bagno è successo un episodio che Gius mi rimprovera da anni.
Mentre ero nella vasca e con la doccetta manuale mi lavavo la fica e il culo, il ragazzo entro anche lui nella vasca e mi chiese gentilmente di lavare il suo cazzo.
Lo feci volentieri, solo che con il getto di acqua calda, la gioventù e lo spettacolo avuto, il suo cazzo di rizzò nuovamente, nel suo massimo splendore.
Non resistetti e cominciai a leccarlo e suggerlo golosamente, con mia bocca.
Il ragazzo infoiato mi giro verso il muro e mi infilò quel palo risorto nella fica cominciando a scoparmi alla pecorina.
In quel mentre Gius aprì la porta del bagno e rimase di sasso…c’è un accordo non scritto fra noi….la troia la posso fare solo davanti e con lui.
Gius richiuse la porta, io mi sfilai dal cazzo del ragazzo ed uscii dal bagno, mi vestii e uscimmo dall’appartamento, con un Gius silenzioso e urtato.
Chiesi scusa, dicendo che non avevo resistito alla tentazione ma che infine ero lo stesso cazzo chi mi aveva sfondato il culo davanti a lui. Cosa cambiava?
Faceva parte dello stesso gioco.
Gius disse va bene, che non succeda più, ma la cosa non gli è mai andata giù e a volte, quando litighiamo, mi ricorda l’episodio e la mia troiaggine acuta.
Quella casa non l’abbiamo presa in affitto e da quella agenzia non siamo più andati.
Come è buffa e varia la vita…..

Anita



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