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Un Car sex con il suv rosso.


di Membro VIP di Annunci69.it anita69
16.03.2022    |    15.451    |    49 9.8
"Nulla di invadente, tutto molto soft, non vogliamo pregiudicare il possibile incontro che possiamo fare..."
Avevo messo un last sulla nostra pagina su Annunci69: oggi dalle 14,30 un car sex da Livorno a Tirrenia e Migliarino. Suv rosso.
E’ stato un delirio, mi hanno scritto in 83 singol che mi proponevano se stessi e mi chiedevano l’ora e il luogo preciso dove vederci.
Luogo e ora che non potevo anche volendo dare loro perché non avevo idea di quanto durasse il pranzo di lavoro di Gius, che stava alla base di quel pomeriggio di svago.
Quel sabato avrei accompagnato Gius ad un pranzo di lavoro a Livorno ed ho pensato di utilizzare il pomeriggio dopo pranzo, per giocare con lui e chi trovavamo.
Per quello avevo indicato dalle 14,30 in avanti e il percorso che avremmo fatto per tornare a casa, utilizzandolo per vedere se beccavamo qualcuno di simpatico in car sex, unendo l’utile al dilettevole.
Il pranzo di lavoro fu noioso come tutti quelli, ma era stato preceduto da un eccellente aperitivo assai innovativo alla baracchina bianca.
Anche il mangiare non male: acciughe alla povera, un pagello all’acqua pazza, due ponce alle livornese assai goduriosi.
Salutati i commensali di lavoro a cui non avevo certo sprecato molte attenzioni, seguendo i principi stabiliti con Gius: mai sul lavoro, mai con amici stretti e vicini di casa.
Ci siamo avviati con Gius al suv rosso che la ditta gli ha dato per tornare a casa, cazzeggiando sul percorso indicato, per vedere se trovavamo un bel gioco da fare.
La giornata era soleggiata e mite, ma vi erano venti freddi che rendevano impossibile andare sul mare o in pineta a cazzeggiare a piedi.
Entrati in auto, mi sono liberata dal piumino e incoraggiata da quel porco di Gius, ho tolto gli slip e in reggiseno.
Sono pronta per il car sex, ho un vestito stretto in vita con una gonna corta svasata che lascia poco alla immaginazione, ora che sono seduta rilassata su un sedile assai inclinato.
Le mie gambe, le mie cosce che non sono male, lunghe e affusolate, sono quasi tutte scoperte e il loro movimento fa intravedere sotto meraviglie da scoprire.
Giriamo un po’ per la zona portuale poi imbocchiamo la via per Tirrenia.
Procediamo lentamente, guardandoci intorno, su quel dirizzone largo fra mare e pineta, ville e resort.
Gius mi ha messo una mano sotto il vestito e sta accarezzando la mia patata con tatto e gentilezza, una mia mano gli rende il servizio sul pacco che si sta invero gonfiando.
Nulla di invadente, tutto molto soft, non vogliamo pregiudicare il possibile incontro che possiamo fare.
Incontri veramente nessuno, il suv rosso procede a 40 all’ora, ci guardiamo intorno, nessuno pare interessato a noi.
Passiamo Tirrenia, poi Marina di Pisa, infine torniamo sull’Aurelia direzione Migliarino.
Nel percorso che facciamo per giungere al mare, a marina di Vecchiano, vediamo un poco più di animazione.
Qualche auto ci sorpassa e poi rallenta, fa segnali con gli stop, la sorpassiamo per dare una occhiata, ma il vedere non ci piace, sono singol assai datati, capelli bianchi, facce da allupati, spesso interessati al maschietto della coppia.
Facciamo il giro delle due rotonde sul mare e il codazzo delle auto che si seguono si allunga sempre più.
Ci fermiamo per far capire che così non può andar bene, che vogliamo scegliere noi chi ci deve seguire, che non possiamo imboscarci in dieci auto.
Siamo ingolfati, volevano scendere a prendere un caffè e vedere così di individuare chi privilegiare nel car sex, ma entrambi i locali alla rotonda sono chiusi per lavori.
Metterci su una panchina non è il caso perché c’è tanto sole ma anche tanto vento freddo.
Gius intanto ha sollevato del tutto la mia gonna, scoprendo la mia fica senza la protezione dello slip che avevo tolto, ma nessuno si fa avanti.
Decidiamo allora di ripartire per andare in campagna e vedere se sarà possibile fare un car sex interessante o se dobbiamo tornare a casa a bocca asciutta.
Procediamo lentamente costringendo molte auto al seguito a sorpassarci e andare via, ma altre insistono a rimanere attaccate dietro.
Con Gius decidiamo allora di seguire una tattica che a volte ha dato buoni risultati: prendere velocità e lasciare la zona di Vecchiano come avessimo deciso di tornare a casa.
Vediamo chi ci ha voglia di seguirci e premiare i resistenti.
Conosciamo una zona valida anche di giorno ma assai lontana verso Filettole sul Serchio.
Man mano che lasciamo Migliarino verso l’interno sulla strada per Ripafratta, le auto al seguito si diradano, fino a rimanere due sole, come volevamo.
Arrivati a Filettole prendiamo la strada bianca che conduce verso il Serchio, passando sopra la Firenze Mare.
Da sopra il secondo argine del fiume si apre una magnifica golena e andiamo a fermarci in una zona laterale, boscata, non frequentata da pescatori, che rompono sempre.
Ci fermiamo abbassiamo i nostri sedili e iniziamo finalmente a baciarsi e giocare con le mani sui nostri corpi. Slaccio i pantaloni di Gius li faccio calare sulle caviglie, non porta slip, il maiale si era preparato.
Inizio a giocare con il suo uccello, prima con le mani poi con la bocca, mentre lui mi ha aiuta a sfilarmi il vestito per rimanere nuda.
Sarà una bella sorpresa per i passeggeri delle due auto che ci hanno seguiti fin li.
Gius controlla i loro movimenti, fin che non vede scendere gli occupanti.
Sono tre: in una auto dovevano essere in due, chiedo a Gius come sono.
Due giovani e ben messi il terzo basso largo e pelato, non il massimo.
Mettiamo la sicura alle portiere, non si sa mai e ci dedichiamo amorevolmente a dare reciproco piacere ai nostri nudi corpi e spettacolo ai nostri affezionati guardoni.
Gius mi ha sollevato le cosce, girandole verso di lui per affondare la faccia sulla mia fica, iniziando a pasteggiare con lei.
La sua lingua conosciuta ma valida, passa dal clitoride alle labbra della fica, penetra dentro per poi andare a suggere il buchino del culo, dandomi piacere immenso e facendomi cominciare a bagnare.
Godo già e alzo la testa all’indietro e vedo che i nostri amici si sono già sistemati, due davanti al mio finestrino, il bassotto su quello dietro, tutti con il cazzo fuori ritto, che si stanno segando.
Gli uccelli dei due ragazzi non sono male ma quello del pelato è enorme, una cappella rossa, infiammata, grande come una pannocchia di mais.
Poche volte ho visto una testa di cazzo così.
La vista dei cazzi, l’immaginario aspettato, la lingua di Gius mi provocano un primo orgasmo, breve ma sentito.
Libero le cosce dalla presa di Gius, torno a sdraiarmi sul mio sedile che ho abbassato al massimo e la mia faccia all’altezza del finestrino posteriore è a pochi centimetri dalla cappella mostruosa del piccoletto, che già tutto rosso in faccia e sulla pelata, pompa il suo cazzo con energia guardando lubricamente il mio copro nudo.
Stringo le mie poppe con le mani e le appoggio sul vetro del finestrino, per farloo arrapare di più.
Un dilemma si sta insinuando nella mia mente perversa: i due giovani sono bellocci, ma hanno cazzi normali, il piccoletto pelato, brutto ha un uccello stratosferico, quale sarà la mia scelta?
Certo di giorno in un veloce car sex non posso scoparli tutti, poi c’è Gius da accontentare.
Gius intanto fa scendere i vetri dell’auto e due ragazzi infilano le loro mani sul mio corpo nudo.
Sento quattro mani che strusciano in ogni luogo soffermandosi maggiormente sulla mia fica, ma tengo le cosce strette e limito le loro avance.
Poi la libidine si fa strada in me, a pensarmi nuda sotto gli occhi di quattro uomini che hanno licenza di toccarmi e lentamente allargo le cosce.
Subito delle dita entrano nella mia fica, non so di chi sono, ma mi fanno godere, chiudi gli occhi e mi abbandono.
Sento la fica assaltata da mani diverse, allargo sempre più le cosce per agevolare il lavoro di chi mi dà un così grande godimento.
Sento lo scatto della apertura delle porte che Gius deve avere attivato, il porco vede che mi piace, che godo e vuole approfittarne.
Sento un ragazzo scivolare dentro l’auto e dento le mie cosce oscenamente aperte e sento una lingua ruvida e calda che inizia a suggermi la fica, il grilletto.
Ora sto godendo di brutto e sono partita per un altro orgasmo che viene dal basso fino alla mia gola che urla felice.
Sento che anche la porta di dietro si apre, entrare in auto qualcuno, poi sento una lingua che lappa i miei seni, i capezzoli duri come il sasso, per poi entrare minacciosa nella mia bocca dove la accolgo suggendo anch’io.
Spero che non sia in pelato, ma mai speranza fu più vana perché dopo qualche maneggio sul sedile posteriore sento un grossa cazzo che mi preme sul viso, apro gli occhi, è quella sua nerchia maestosa, chiudo gli occhi e apro la bocca per farlo entrare.
Mi riempie tutta, è enorme, duro come il ferro, inizio a leccarlo e spompinarlo felice.
Intanto davanti sento che mi stanno alzando le cosce a 180 gradi, i piedi toccano il tettuccio dell’auto e un cazzo si sta intrufolando nella mia fica…fino in fondo.
Mi sta scopando con forza, con fretta direi, deve essere uno dei due giovani con un lungo digiuno.
Non faccio neppure in tempo a godere che sento il flusso caldo del suo seme riempire il condom e riscaldare il mio utero.
Il ragazzo si toglie, ma è subito rimpiazzato dall’amico.
Lui mi scopa con più calma, più intensità, godo e sbrodo di nuovo, mentre il cazzone mi sfonda la bocca e la gola….quanto piace un cazzo in fica e uno in bocca.
Anche il secondo ragazzo viene nel preservativo dentro la mia fica e trovo un po’ di pace, perché anche il cazzone in bocca sparisce misteriosamente.
Sono esausta, a cosce larghe, la fica arrossata, la bocca squassata, resto ad occhi chiusi, a godere i ultimi sussulti del mio ultimo orgasmo.
Gius si china sulla mia faccia, mi bacia e mi dice hai goduto bene, sei stata brava, sei venuta tre o quattro volte.
Mentre mi mette la lingua in bocca sento che qualcuno mi sta alzando nuovamente le cosce…..non faccio in tempo a protestare che sento un maglio enorme, dirompente che sta entrando nella fica.
Lentamente, ma con forza, la riempie tutta, struscia sulle pareti facendo attrito, se la topa non fosse stata piena della mia broda non sarebbe mai potuto entrare.
Arriva fino in fondo, toccando il mio utero, poi si ferma, immobile, ma duro, inflessibile.
Dico a Gius …lui no…ma intanto continuo ad allargare le cosce per favorire il suo alloggiamento.
Ora inizia a muoversi, quel cazzone nella mia fica, ogni colpo è una stilettata, uno sfondamento, non ce la farò mai ad essere scopata da quella cappella.
Poi tutto cambia, il suo andare avanti e indietro mi sta facendo trovare il paradiso in terra.
Godo come non ho mai goduto, gli urlo sfondami bestia, spaccami tutta.
Ho male dappertutto nella topa ma godo, godo, sbrodo in un orgasmo continuo, con le braccia lo stringo fra le mie cosce avviluppate al suo corto corpo.
Spaccami, sfondami, ancora, ancora, sono tutto un grido maialesco di incitazione, il cervello mi va in pappa, i miei occhi sono spalancati, sbarrati, la bocca un ghigno urlante, ho un orgasmo multiplo continuo, mi bagno come facessi pipì, sento i miei umori scendere sulle cosce spalancate.
Poi il sussulto finale, il pelato mi da tre colpi tremendi a spaccarmi in due e poi sento una calda broda che mi riempie la fica, tanta e calda, che mi provoca un orgasmo finale: quel pervertito non si è messo il preservativo e mi ha riempito la fica della sua broda che non finiva mai, una broda di mesi di astinenza di sicuro.
Tanta, calda, melmosa, ma mentre penso alle conseguenze sento altra broda calda che mi arriva sulla faccia, sulle poppe, è Gius che è venuto con le mani a vedermi godere in quella maniera oscena.
Resto come morta sul sedile, nuda con la broda che mi esce dalla fica e dalla faccia, mentre con la lingua cerco di berne un po’ per dissetarmi.
I ragazzi sono spariti tutti, restiamo così, Gius ed io, abbattuti sui sedili ad occhi chiusi, pensando al car sex con il suv rosso.

Anita


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