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Serva Musulmana


di doriana
10.09.2023    |    309    |    0 8.7
"“mio imam, devo dirvi pure che sono fortemente innamorata di Abdul, il mio fidanzato e vorrei tanto sposarlo e diventare sua moglie secondo il rito islamico..."
Serva Musulmana
DOMINAZIONE DI FANTASIA DA PADRONE MUSULMANO

Capitolo 3
Il capitolo 2 termina coll'essermi addormentata felice accanto al mio amato padrone Abdul.
Mi sveglio alle 06:30, mi alzo, mi lavo i denti, preparo il caffè e lo porto al padrone dicendo “svegliati pigrone, il caffè è pronto” Abdul apre gli occhi, sente il profumo di caffè ed esclama “brava cagna, sei una serva davvero brava e servizievole” “grazie mio signore” rispondo. Il padrone beve di gusto il suo caffè, appoggia la tazzina sul comodino e, con un raptus, mi afferra, mi sbatte sul letto a pecora e mi rifila la prima montata del mattino. Godo un casino sentire la rigida nerchia del padrone che si impossessa della mia figa. Mi fa sentire appagata come donna che si concede gioiosa al suo amante. Con un urlo leonino, esplode in una sborrata orgastica che mi riempie la vagina. La estrae e mi ordina di lavargli la cappella con la lingua, eseguo così mi gusto di mattino presto il sapore delizioso dello sperma del mio amore. Ad operazione terminata, con voce suadente sussurro al padrone “venite in bagno, mio signore, che vi lavo pisello e denti” Lo prendo per mano e l'omaccio rozzo si trasforma in un bimbo di mamma e mi segue. Sono felicissima di accudire in toto il mio amore. Lo faccio sedere sul bidé e col sapone intimo gli lavo il pistolone, poi, mentre se lo asciuga, mi lavo a mia volta la passera dalla sborra che mi è colata sull'interno cosce. Quindi al lavabo, prendo lo spazzolino, vi metto il dentifricio e lo passo sui suoi denti piccoli e marroni. Dovrò consigliargli di andare da un dentista per farne l'accurata pulizia. Comunque glieli lavo per bene, li risciacqua poi gli dico “baciami padrone” Fantastico, mi ha accontentata. Mi ha messa la lingua in bocca e, con passione, mi ha dato una entusiasmante limonata. Mi sentivo completamente una donna felicemente innamorata. Ho percepito che la sua proboscide era di nuovo dura. “no padrone” affermai decisa “ ora no, ci siamo appena lavati, rimandiamo a più tardi” annuì con un grugnito. Dimenticavo di precisare che eravamo entrambi completamente nudi. D'altra parte il padrone mi vuole sempre nuda in casa, mentre lui preferisce stare in mutande e pantaloncini. “mio signore, come volete la colazione, dolce o salata?” chiedo. “salata, fammi un buon toast prosciutto e formaggio ed un uovo strapazzato” risponde. Vado ai fornelli, preparo il toast, metto in padella due uova intere a cuocere dopo aver messo abbondante burro e, con una forchetta di legno, li strapazzo per bene. Li salo e li porto in tavola insieme al croccante toast scaldato nel tosta pane. “la colazione è servita, padrone” sentenzio. Con lentezza stucchevole, il mio uomo si siede a tavola e divora, letteralmente, tutto quanto e da porco quale è, emette un rumoroso rutto. Poi dice” ma tu non mangi puttana?” “no signore, ora non ho fame, mangerò qualcosa più tardi se mi accompagnate al bar” “ va bene troia, ora sparecchia e poi preparati che dobbiamo andare dall'Imam” replica “obbedisco, mio signore” concludo. Sono le 07:45
Indosso la raffinata abaya a tinta unita di colore rossiccio chiaro quasi smunto con un prezioso ed ampio disegno arabescato di color azzurro acceso, lungo fino a coprire le caviglie, che il padrone mi aveva acquistato. Mi trucco il viso con fondotinta e fard, dai colori tenui, le sopracciglia con matita nera, le ciglia con mascara nero. Infine, sopra, Il velo hijab nero ed ai piedi le scarpe nero lucido. Metto uno smalto rosa alle dita delle mani, mi addobbo con graziosi orecchini, braccialetti finemente lavorati e collane lucenti e risaltanti la tinta dell'ijab Sono le 08:30
Usciamo e ci incamminiamo verso la moschea, camminando io sempre alle spalle del padrone. La moschea è un locale di piccole dimensioni che l'imam Omar ha addobbato con tappeti arabescati, variopinti e finemente lavorati, stesi sul pavimento e sulle pareti. Sulla soglia ci togliamo le scarpe come d'uso islamico ed entriamo. L'imam ci accoglie benevolmente. Lui ed il padrone si salutano e mi lascia sola al cospetto dell'imam. “mi ha riferito Abdul che intendi convertirti all'islam, è vero?” “ si, mio imam, è ciò che desidero” rispondo. “bene, allora dimmi le motivazioni della tua scelta?” riprende. “vedi imam, io apprezzo molto, da donna, la condizione in cui vivono la fidanzata e la moglie musulmane. Quello è il modo di vivere perfetto per la donna, l'essere sottomessa in toto all'uomo. Inoltre detesto il modo di vivere delle donne occidentali, ribelli e disposte a mostrare il loro corpo seminudo se non addirittura nudo. La donna è passiva per natura per cui è giusto che sia sottomessa e che mostri il proprio corpo nudo solo al fidanzato o al marito.” replico. “molto chiara e dettagliata la tua spiegazione, mi hai convinto che sei la donna perfetta dell'islam.” aggiunge. “grazie imam. Però devo confessarvi una cosa. Sono si donna, femmina musulmana ma, purtroppo, ho gli attributi maschili che detesto” confesso. L'imam rimane un attimo stupito e perplesso però continua “dunque sei un omosessuale?” “no imam, non sono un finocchio. Sono veramente una donna. La mia femminilità è intrinseca, profonda, intima e naturale. Gli attributi maschili, per me, non esistono.” affermo. “ho capito, però sappi che per la legge islamica l'omosessualità è un peccato contro natura, è però tollerato e non condannato anche se è malvisto e viene isolato” sentenzia. “mio imam, devo dirvi pure che sono fortemente innamorata di Abdul, il mio fidanzato e vorrei tanto sposarlo e diventare sua moglie secondo il rito islamico.” confesso pure. “questa è una cosa buona, ti accetto in comunità come donna islamica, però devi giurare davanti al nostro sommo dio Allah che gli attributi maschili non li userai mai.” richiede. “ lo giuro mio imam, non li ho mai usati e non li userò mai.” confermo. “ottimo, hai già un nome islamico?” chiede inoltre. “si, mi chiamo Kaarima” rispondo. “bel nome, brava” replica. A tal punto, l'imam mi sottopone ad un trattamento del tutto singolare. Mi fa sollevare l'abaya fino a scoprire gli amenicoli maschili ed apprezza che non porto le mutande come d'uso per la donna islamica. Prende una sorta di sottile pellicola color carne, rettangolare, lunga circa 15 cm e larga 5 cm, imbevuta di un collante naturale. Me l'applica sul molle pisello e contro ai testicoli, la preme forte incollandola per bene. Fantastico, era veramente come se gli insulsi attributi fossero spariti, mi sentivo interamente e completamente donna, femmina. Mi dice di tenerla sempre applicata quando faccio sesso col fidanzato, Tenerlo il giorno e la notte e toglierlo solo al mattino quando mi faccio il bidé. Poi di applicarne subito dopo un'altra striscia e per questo me ne consegna una scatola. Infine, mi dice di rivelare ad Abdul l'intento di diventare sua moglie musulmana e che l'imam è felice di poterci unire in matrimonio secondo il rito islamico. Dopodiché inizia ad insegnarmi il Corano e la Shari'a e di come si procede per eseguire l'orazione di devozione verso Dio a partire dal rukù (l'inchino) preceduto dall'Allah Akbar. Sono le 10:40
Abdul era fuori ad aspettarmi parlottando con suoi conoscenti. Lo chiamo e gli dico “mio signore, mi accompagneresti al bar per un panino ed un succo di frutta? Mi è venuta fame, così ti racconto come è andata con l'imam Omar.” Acconsente e si incammina tenendomi per mano. Quanto è tenero e dolce il mio fidanzato e quanto lo amo. Entriamo e ci sediamo sugli sgabelli. Il padrone fa l'ordine al barista ed io noto uno strano disinteresse da parte degli altri avventori, tutti uomini. “hei ragazzi, venite, vi presento la mia fidanzata, si chiama Kaarima” irrompe Abdul. I ragazzotti neri e marocchini, uno a uno in fila, si inchinano davanti a me e mi baciano la mano e si ritirano in fondo al bancone. “tranquilli ragazzi, di giorno dovrete mostrargli rispetto ogni volta che la incontrate, ma di notte torna ad essere la mia schiava e cagna al guinzaglio. Quindi preparatevi poiché già da stanotte ve la do in pasto a tutti quanti, se mi pagate 5 birre.” Saranno stati una dozzina. “si boss, ci sta bene” rispondono. “ok, allora a questa notte.! Replica il mio amore” Mentre mangio il mio modesto pasto, racconto come è andata coll'imam Omar. Gli riferisco tutto e nei minimi dettagli. Senza attendere un suo commento gli rivelo subito il mio desiderio “Abdul, mio signore, mio fidanzato, amore mio, vuoi sposarmi secondo il rito islamico?”
Il mio fidanzato esplode maestoso “si, siiiii che ti voglio sposare, voglio che diventi mia moglie islamica.” Domani andremo dall'imam Omar e ci faremo spiegare il percorso da seguire per diventare marito e moglie. Ero felicissima e non sono riuscita a trattenermi dal dargli un bacio di lingua in bocca.
Sono le 11:40
Torniamo a casa e immantinente mi spoglio completamente nuda così come mi vuole il mio padrone, mentre lui si accascia sul divano. Abdul nota l'applicazione che ho nelle parti basse ed esclama “wuohhh...., vedo che l'imam Omar ti ha resa totalmente donna. “Sei splendida Kaarima.” Si lascia andare Abdul e prosegue “Kaarima ho fame, prepara qualcosa di gustoso come sai fare tu. Prima però, vieni qui da me che c'è un'altra cosa che sai fare bene, i pompini.” Si cala calzoni e mutande ed estrae la mia adorata icona. Glielo succhio con avidità e passione, ne gusto l'incomparabile sapore fino a concludere con la bocca piena di caldo, saporito e gustosissimo sperma.
Fine Capitolo 3
Continua.........
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