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Serva Musulmana


di doriana
18.09.2023    |    448    |    2 9.0
"Col cucchiaio di legno mescolo l'intingolo, alzo la fiamma per gli ultimi 3 minuti poi spengo..."
Serva Musulmana
DOMINAZIONE DI FANTASIA DA PADRONE MUSULMANO

Capitolo 4
Il Capitolo 3 termina col gustoso bocchino che ho fatto al mio amore Abdul dopo che eravamo rientrati a casa dalla visita all'imam Omar.
Sono le 12:00
Mi rivolgo al padrone e chiedo “amore, ti andrebbe se ti preparo lo spezzatino alla messicana?” “certo Kaarima, cucinato da te sarà sicuramente gustoso” risponde. “Grazie tesoro.” ringrazio. Ancora adesso mi sento strana, mi pare incredibile. Io e Abdul viviamo insieme proprio come una coppia di promessi sposi islamici. Mi soddisfa molto tutto ciò. Scelgo con cura gli ingredienti, metto sul fuoco la padella. Aggiungo gli ingredienti con una sequenza ben precisa, infine aggiungo un po' d'acqua e lascio cuocere a fuoco lento. Tempo di cottura: 1 ora
“Amore, lo spezzatino sta cuocendo, ci vuole un'oretta. Ti porto una birra e vado a fare la pipì” irrompo. “Si, si, vai pure piccola.” Per poter fare la pipì, l'imam Omar ha praticato un forellino nella striscia rettangolare prima di applicarmela, poi mi ha preso con le dita il pisello e l'ha posto davanti al forellino in modo tale che il buchetto della cappella corrispondesse al foro della pellicola, quindi ha postato la pellicola come già descritto. In tal modo la pipì esce dal foro e sembra proprio la pisciata di una figa. Dentro di me ne gioisco, finalmente non avrò mai più a che fare con gli odiosi attributi maschili. Bravo l'imam Omar, ha fatto si un buon lavoro ma mi ha pure spalpognato per bene il pisello ed i testicoli. Non sarà mica finocchio il nostro caro imam? Mah...? Esco dal bagno e mi siedo sul divano accanto al mio amore. Si scola tranquillo la sua birra e so già che, come l'ha finita, mi vuole scopare. Anzi, questa volta gli do l'imput io. Gli metto la mano sulla patta e, ne ero sicura, è già duro. Mio Dio, quanto sono già eccitata!!! Tenete sempre conto che io in casa sono costantemente nuda. La reazione di Abdul è stata focosa, proprio come piace a me. Si è spogliato nudo, mi ha ribaltata supina sul divano, mi ha alzato e divaricato le cosce e con la forza di un toro mi ha penetrata la passera. Ogni volta che la mia patata sente dentro l'uccellone duro del mio signore, vado letteralmente in estasi. Questa volta mi da, addirittura, 25 colpi, ben assestati e ben cadenzati. Con Abdul perdo sempre la conta degli innumerevoli orgasmi. Alla fine ci stendiamo sul divano, entrambi esausti.
Sono le 12:55
Mi alzo dal divano ancora un po' intontita, controllo l'ora e, ok, lo spezzatino è quasi pronto. Il mio amore sonnechia, gli tolgo la bottiglia della birra ormai vuota e che teneva ancora in mano, prima che cada e faccia un macello che poi devo pulire solo io. Col cucchiaio di legno mescolo l'intingolo, alzo la fiamma per gli ultimi 3 minuti poi spengo. “Amore, il pranzo è pronto. Vieni a tavola” esclamo. Metto la padella in tavola con sotto un panno per non rovinare il tavolo e, con un grosso cucchiaio, servo nei piatti precedentemente preparati. La maggior parte a lui, il resto a me. Guardare il mio amore mentre si gusta con avidità il cibo, mi rallegra tanto che mangio di gusto pure io. Veramente delizioso lo spezzatino e mi faccio i complimenti da sola. Il mio bel mangione raccoglie col pane tutto il sugo rimasto sul fondo e lo pulisce completamente. “Brava Kaarima, complimenti. Sei una cuoca fantastica.” esordisce il mio amore. “grazie mio signore, mi deliziano molto i tuoi complimenti” rispondo. “Mia dolce fidanzata, ti ricordo che sono dolce, rispettoso e carino con te solo di giorno. Di notte sei sempre la mia schiava cagna al guinzaglio e ti vendo al miglior offerente, come avverrà stanotte.” sentenzia Abdul. “Si mio signore e padrone, so di essere tua schiava e cagna e ti sarò sempre sottomessa, fedele e docile. Però ti ricordo che stasera dobbiamo andare a cena da Nisar ed Abida” replico. “no, mi ha chiamato Nisar e, per un imprevisto, ha rimandato a domani sera, quindi preparati che stanotte ti metto all'asta.
Sono le 14:35
“Mio signore, che dite se andiamo a fare un riposino nel lettone in attesa che venga la sera. Poi, dopo un paio d'ore mi alzo, faccio un po' di mestieri e, quindi, vi preparo la cena. Dopodiché sarò vostra schiava cagna al guinzaglio per essere venduta e violentata.” esordisco. “Buona idea Kaarima, andiamo.” risponde. Stesi sul letto, abbraccio il mio amore e gli do la bocca per una gustosa limonata al sapore di spezzatino, deliziosa. Sono ormai incontentabile come il mio padrone e gli estraggo il cazzo dalle mutande e gli faccio un vorace pompino fino a farlo sborrare in bocca mischiando così il gusto piccante di spezzatino col gusto acidulo dello sperma. Beata e felice, mi addormento immediatamente.
Sono le 16:50
Mi sveglio, mi alzo e inizio a rassettare cucina, soggiorno e bagno intanto che il mio signore continua a ronfare.
Sono le 18:00
Il padrone si sveglia, si alza di scatto e corre in bagno. Si pisciava addosso. Terminata la pisciata, Abdul mi chiama “cara la mia fidanzatina, vieni dal tuo fidanzato e puliscigli il pisello con la lingua” “subito mio signore.” rispondo e già mi pregustavo il piacere di leccare con cupidigia quella magnifica cappella. Saprà un po' di pipi ma tutto ciò che appartiene al mio grande amore è buono e gustoso, anche la pipì. Così è stato, come avevo immaginato. Solo che l'incontentabile padrone ha preteso il pompino. Pretesa ovvia, era quello che aspettavo. Che fantastica sborrata in bocca. Dopo aver ingerito quel saporito nettare, ho lavato con la lingua l'uccello che si stava smollando. Dopo il lauto pasto, mi sono portata ai fornelli ed ho iniziato a preparare la cena al mio signore e padrone che sarà certamente affamato.
Sono le 18:30
“Cosa gradisci per cena, amore.” chiedo e continuo “ti va una frittata con le cipolle?”
“si, buona idea Kaarima” risponde. Prendo gli ingredienti giusti. Metto la padella sul fuoco con poco olio e faccio soffriggere le cipolle. Non sto qui a descrivere tutta la procedura della ricetta. Quello che conta è che nel giro di una mezz'oretta impiatto per il mio amore una perfetta frittata alle cipolle. “amore, la cena è pronta” esclamo.
Senza dire una parola, il padrone si siede a tavola e divora la frittata accompagnandola con con una dissetante birra. Dopo aver emesso un gagliardo rutto, si stende comodo sulla sedia e si accende una sigaretta sbraitando “portami subito il posacenere, donna.” Obbedisco e mi siedo di fronte a lui, accendo pure io una sigaretta. Avviciniamo le bocche, una contro l'altra, e ci scambiamo il fumo reciprocamente. Quanto mi rende felice annusare l'acre odor di fumo che il mio amore espira. Sa di maschio. Quanto sono innamorata del mio signore, fidanzato e padrone!!! Già, mi ero dimenticata di dire che entrambi fumiamo in casa. Fuori fuma solo lui poiché non sta bene che la sua fidanzata musulmana fumi in pubblico. Solo il maschio può fumare e non le donne come fanno le sgualdrine occidentali.
Sono le 20:30
Dopo il gradevole rilassamento, mi accingo a sparecchiare, quando il mio amore mi sbraita “spicciati serva a sparecchiare ed a lavare i piatti che poi ti porto al bar per metterti all'asta ai mie 12 ragazzotti.” sentenzia. Eseguo di fretta ma sempre con cura tali operazioni e, come ho finito, il padrone mi ordina “svelta puttanella, mettiti intimo, vestito e sandali da bagascia, truccati da troia poi mettiti la parrucca rossa con riflessi argento da mignotta ed infine il collare da cagna.” Eseguo immediatamente la vestizione mentre il trucco richiede un po' più di tempo. Una volta pronta, addobbata, ingioiellata e profumata da zoccola, consegno alla mano del padrone la catenella del guinzaglio. “andiamo cagnetta passeggiatrice” mi apostrofa il mio signore.
Sono le 21:45
Mi trascina al guinzaglio sul pianerottolo, poi giù per le scale ed usciamo in strada. Si ferma, come al solito, dal suo scagnozzo nero ed inculatore a pagamento di checche vogliose di grossi cazzi di colore. “a cuccia cagna” mi ordina. Si fa dare la sua percentuale di guadagno e gli propone “se vuoi, più tardi, potrai partecipare all'asta che terrò al bar tra poco. Se fai una buona offerta, avrai in premio questa cagnolina puttanella per farne tutto ciò che vuoi.”va bene boss, ci sarò.” risponde. Abdul mi da uno strattone, mi trascina verso il bar ed entriamo. L'ambiente fatiscente, sporco e puzzolente è sempre lo stesso. Il boss saluta tutti, si siede su di uno sgabello e mi fa accucciare sul pavimento laido. I dodici ragazzotti neri e marocchini sono sparsi un po' per tutto il locale e allora il padrone urla “venite qui ragazzi, radunatevi. Siete in 12 giusto?” Annuiscono e si dispongono a semicerchio. “ok ragazzi, quanto offrite per impossessarvi di questa cagna?” dichiara Abdul. “boss, ti sta bene una birra a testa?” rispondono” “ottimo figlioli, mi sta bene. Pagate le birre al gestore e la cagnetta ai miei piedi sarà tutta vostra.” sentenzia. Ad uno ad uno i ragazzotti pagano una birra al gestore ed il boss consegna ad uno di loro la catenella. “mi raccomando ragazzi, non distruggetela poiché, dopo a letto, voglio farmela anch'io” consiglia il boss. Mi trascinano sul retro a 4 zampe e danno inizio alla danza. Senza neppure farmi spogliare, uno, un nero, mi viene dietro, mi scosta il filo del perizoma e mi introduce di forza il grillone in figa. Un altro, un marocchino, mi ficca il pisello puzzolente in bocca e mi fa fare un bocchino come se fosse una chiavata. Lo affonda fino in gola e lo ritrae, lo reimmette e continua così ritmicamente. Mi sbattono per alcuni minuti poi lasciano il posto ad altri due. Stessa fattura. A turno mi sbatacchiano a loro piacimento. Con gli ultimi due perdo il conto dei continui orgasmi ma pure la figa e la bocca cominciano ad essere sofferenti. Dopo aver preso 12 cazzoni, tutti grossi e rocciosi, la mia figa è diventata una caverna e la mia bocca un antro. Terminata la giostra, mi ordinano di spogliarmi completamente nuda, non capisco ma obbedisco. Mi fanno coricare supina sul lurido pavimento, mi accerchiano e cominciano a menarselo. Dopo tre/quattro minuti, come se fossero sincronizzati, sborrano tutti insieme e mi inondano letteralmente tutto il corpo di sperma. Ho sborra in faccia, sugli occhi, in bocca, su petto, pancia, figa, gambe e piedi. Ho capito ora perché mi han fatta spogliare, non volevano imbrattare di sborra i fini indumenti da troia. Mi fanno lavare, uno ad uno, la cappella con la lingua e mi trascinano al guinzaglio, sempre a 4 zampe, dal padrone, così come sono, nuda e cosparsa di sborra. Mi metto a cuccia mischiando il lerciume del pavimento con la sborra, intanto che i ragazzotti ringraziano il boss. “Bravi figlioli, vedo che non avete insozzato gli indumenti per rispetto al vostro boss che ne è il proprietario e vi ringrazio. Ma se anche li insozzavate, la mia serva li avrebbe poi lavati con cura ed attenzione.” Conclude il padrone.
Sono le 23:00
Il padrone si fa consegnare dal barista una borsina di plastica, mi dice di riporvi gli indumenti, eseguo e gliela consegno. “ domani dovrai lavarli come si deve. Ora mi scolo 2 o 3 birre intanto che la sborra ti si secca sulla pelle poi ti porto a casa così, nuda e sempre al guinzaglio, Tanto se anche ti vedono, tutti sanno che sei la mia cagna di compagnia e le cagne sono nude.” afferma deciso il padrone.
Sono le 23:30
Usciamo dal bar e mi trovo a camminare su pubblica via totalmente nuda. Imbarazzante ma pure entusiasmante. Si, mi eccitava un sacco espormi nuda agli sguardi di chiunque incontrassimo. Ho realizzato che sono anche esibizionista. Il suo scagnozzo nero non c'è, si vede che sta inculando un qualche frocione. All'ingresso del palazzo incontriamo una coppia di marocchini, uomo e donna, che salutano il boss e gli fanno i complimenti per la graziosa cagnetta. Io godo uh casino all'umiliazione di essere vista totalmente nuda. Entriamo in casa e mi dice “prima di fare la doccia, vieni in bagno che devo cagare e tu mi pulisci il buco del culo con la carta e poi me lo lavi sul bidé. Dopo lavati pure tu perché a letto ti voglio pulita e profumata.” Così assisto alla sua cagata, ne annuso l'odore che è un olezzo per me ed, infine, gli pulisco per bene l'orifizio con la carta igienica e glielo lavo col sapone intimo. Mi faccio una tonificante doccia, mi asciugo, mi metto un fragrante profumo pour femme ed entrambi ci laviamo i denti. Siamo pronti per fare l'amore prima di addormentarci l'una accanto all'altro. “buonanotte amore mio, sei un gran stallone.” concludo. “grazie e buonanotte mia carissima vacca”.
Sono le 24:15
Il mattino seguente, come al solito, mi sveglio prima io del padrone. Una casalinga ha sempre qualcosa da fare per tenere in ordine la casa. Vado in bagno, faccio la pipì, mi lavo la passera, poi mi lavo i denti. Pulisco per bene i sanitari poiché ieri sera il mio amore aveva fatta la caccona. Torno in cucina per preparare il caffè e la colazione.
Sono le 07:00
Il padrone dorme ancora allora ne approfitto per farmi una paglia in tranquillità, poi preparerò il caffè, sveglio il mio amore e glielo porto in camera. So già che, dopo averlo bevuto, essendo ovviamente nuda, mi darà la prima montata del mattino. Non aspetto altro, la mia figa è sempre avida del grillone del mio signore ed adoro esserne posseduta per trasmettergli tutto il mio amore.
Sono le 07:30
Tutto avviene come previsto quindi, dopo la strepitosa trombata, preparo la colazione e la servo in tavola a cui il mio uomo si era già seduto. Terminato di mangiare, sparecchio e non faccio in tempo a mettermi a lavare le stoviglie che il mio signore mi chiama “sguattera, mi è tornato il cazzo duro, vai sotto al tavolo e fammi un pompino, ho voglia di sborrarti in bocca” Obbedisco, mi metto in ginocchio sotto la tavola e faccio al mio grande amore una strepitosa pompa. Il getto di sborra che esce dal buchetto della cappella, mi invade la bocca spalancata famelica del suo nettare. Veramente ottima e squisita la sborra del mio amato maschio. Questa è stata la mia gustosissima colazione.
Sono le 08:40
Mi rimetto seduta a tavola di fronte al mio Abdul e ci fumiamo una paglia. Nel frattempo gli anticipo cosa intendo fare oggi. Pulizie complete e generali dell'appartamento perché, ogni tanto, ce n'è bisogno. Il padrone sentenzia “brava Kaarima, sono d'accordo. Anzi, fai pure con comodo perché io devo uscire per miei affari e non torno neppure a pranzo. Ci vediamo nel tardo pomeriggio quando ci prepareremo per andare a cena a casa di Nisar ed Abida” Perfetto, mi sta molto bene anche se so che mi tradirà con qualche puttanella occidentale più giovane. Che ci posso fare? Sono la sua fidanzata ufficiale ed Abdul è un vero maschio. Lo accetto e lo amo anche per questo. Spero solo che quando rientra, non sia già totalmente appagato e non soddisfi anche me col suo preponderante cazzone. Se non succede, pazienza, sono di sua proprietà, e per fortuna mi dico, non posso fare altro che adeguarmi.
Sono le 09:50
Inizio le grandi pulizie. Scopo il pavimento, spolvero i mobili, lavo le piastrelle ed i sanitari del bagno ed infine lavo il pavimento. In attesa che asciughi, faccio la pipì, mi pulisco la vulva con la carta igienica e tiro l'acqua. Poi mi siedo su di una seggiola al tavolo e mi fumo di gusto una sigaretta. Penso al mio amore Abdul e mi accorgo che mi manca. Ormai sono una insaziabile ninfomane così come lui è un insaziabile maschione che ha sempre il cazzo duro voglioso di figa. Mi eccito e vado in calore con tali pensieri, tanto che non resisto e devo masturbarmi, Essendo già nuda, come si sa, mi stendo sul divano e mi faccio un ditalino. Mi accarezzo con due dita le grandi labbra della vagina, le palpo ed infine le introduco all'interno della passera e, con vigoria, li faccio scorrere dentro e fuori, su e giù in un delizioso ditalino. Dopo 5 o 6 voluttuose pompate alla sorca, mi lascio andare in un profuso orgasmo vaginale. Inebriata e rilassata, mi addormento e sogno l'amore della mia vita, il mio amato padrone che mi limona con passione. Quando mi sveglio, ho fame e mi preparo un toast.
Sono le 14:00
Lo mangio di gusto bevendo una coca poi, per far passare il tempo in attesa del ritorno di Abdul, faccio una lavatrice. Come ha finito, li metto in una bacinella ed esco nuda sul balcone per stenderli. Un uomo, un nero, sul balcone del palazzo di fronte, mi vede e mi urla “che gran gnocca, mi dai la figa tesoro che te la monto per bene?” mentre dice ciò, si abbassa i pantaloni ed estrae un maestoso cazzone nero ed aggiunge “guarda che banana ti offro, la prendi?” Per Allah, una nerchia veramente maestosa che mi attraeva un sacco. Inebetita da tale mirabile visione, avrei accettato l'offerta con gran piacere ma, tornata in me, mi sono resa conto che non potevo tradire il mio fidanzato, la legge islamica non lo consente ed avrei pure rischiato di essere uccisa per lapidazione. Gli rispondo “mi piacerebbe molto, ma non posso. Sono la fidanzata del tuo boss, peccato però” “Oh, scusami” si corregge subito “non sapevo, perdonami” Stendo i panni lavati e rientro in casa. Decido di confessare l'accaduto al padrone limitandomi ad esporgli solamente che mi ha provocata sessualmente non sapendo chi ero e, come gliel'ho rivelato, si è immediatamente scusato. Peccato davvero, mi dicevo in segreto, me lo sarei fatto di gusto quello stupendo fustacchione.
Sono le 17:30
Finalmente il mio signore rientra ed immediatamente gli rilascio la confessione. Il padrone non si scompone e mi dice che capisce quel nero, gran figa quale sono in mostra completamente nuda, è ammissibile. Per tutta risposta mi ordina di mettermi prona ed a pecora appoggiata sul tavolo e di divaricare le cosce. Obbedisco ed affamata di cazzo come sono , accolgo tutto dentro la bernarda il suo favoloso bastone del comando. 20 colpi paradisiaci e godo come cagna in calore. Sentire in fregna il suo caldo umore mi porta ad uno strepitoso orgasmo vaginale. Come al solito, lo sfila dalla patacca e me lo ficca in bocca per lavarglielo con la lingua. Ingoio tutta la sborra rimasta e non ne lascio neppure una goccia. Vado in bagno a risciacquarmi la fregola, quindi attendo le disposizioni del mio signore su quale abaya e quale hijab indossare per andare a cena a casa di Nisar ed Abida.
Sono le 18:40
Fine Capitolo 4
Continua.......
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