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Violenza sulle donne


di doriana
13.04.2024    |    37    |    0 6.0
"Impaurita e tremante, eseguo e li prendo in bocca; uno più sozzo, lurido e puzzoso dell'altro..."
Femminicidio
Le donne, da sempre nel corso dei secoli della storia umana, sono soggette a subire la violenza del maschio. Il maschio della specie Homo Sapiens, fisicamente è più massiccio, più robusto della femmina che è debole ed esile. Per cui è facile per il maschio sottometterla con la forza e violentarla. Gli uomini maschi istintivamente sono portati a dominare la femmina come loro bottino di guerra, il loro istinto bestiale di maschi li porta a sopraffare la femmina, chiunque essa sia, pur di trovarla in un angolo buio e se la fotte, incurante delle sue urla e delle sue lacrime. Non tutti i maschi sono così, ma una cospicua percentuale si. Perlomeno è presente nelle loro fantasie notturne, a loro interessa solamente scaricare il loro sperma in una figa. Non tollerano che la loro fidanzata, compagna o moglie, abbia la propria indipendenza, la propria libertà di pensare ed agire autonomamente. Le femmine devono assoggettarsi in tutto e per tutto al potere ed alla volontà del maschio padrone. Tutte le civiltà, tutte le società, tutte le religioni, da Adamo in poi, sono fondamentalmente maschiliste. Quindi la femmina deve adeguarsi alle condizioni oggettive, Il maschio possiede l'organo del potere, è attivo e dominante, lui dà; la femmina è, per sua natura fisica, passiva. Lei non può dare, può solo ricevere. Lei ha il buco e lui ha il tappo che la occlude. La vera donna deve essere consapevole di ciò, pertanto deve mettere in conto che, formalmente, ogni volta che il pene le penetra la vagina, è una violenza. Questo stato di cose porta persino all'eccesso di molti uomini che giungono persino al punto di uccidere ex fidanzate, ex mogli o ex compagne che si sono permesse di lasciarli. Sono talmente dominati da un maschilismo così radicato da arrivare a compiere tali orrendi crimini: il femminicidio. Le religioni tutte, in particolare le tre religioni monoteiste occidentali e medio orientali, cristianesimo, islam ed ebraismo, sono fortemente maschiliste ed i loro fedeli considerano le proprie donne come loro proprietà privata. Le terribili conseguenze sono all'ordine del giorno, soprattutto nelle società occidentali dove liberalismo e democrazia hanno portato le donne a far emergere la loro personalità ed a rendersi indipendenti dal potere del maschio. Questo moltissimi maschi non lo sopportano perché per loro è un affronto, un disonore.

Femminilità trasgressiva
Buona parte delle donne però desiderano, oniricamente, di essere violentate da maschiacci possenti e spesso sognano di essere possedute con la forza da omaccioni brutali; ciò provoca in loro un particolare e trasgressivo piacere erotico-sessuale. Detto ciò, veniamo al dunque e mi presento: mi chiamo Dory, sono trav passiva molto femminile. Nonostante abbia purtroppo gli insulsi attributi maschili, sono sicuramente e senza alcun dubbio, solo e solamente donna, femmina, figa. Sono nata donna, sono femmina fin dall'infanzia quando ad amichetti gli accarezzavo e gli palpavo il pistolino. Anche se ho il pisello, una volta adolescente, non mi facevo le seghe, mi facevo i ditalini. Si, perché l'orifizio anale è la mia figa, godendo così di deliziosi orgasmi autenticamente vaginali. A 16 anni ho fatto la prima sega ad un uomo, a 18 anni ho fatto il primo pompino con ingoio, a 19 anni sono stata sverginata. Negli anni successivi fino all'età matura di adesso, ho preso in bocca ed in figa circa 200 cazzi diversi. Sono mentalmente ed intimamente donna, la sono in tutte le mie funzioni ed in tutte le mie manifestazioni. Tutti i miei comportamenti sono specificamente femminili. Mi muovo e cammino a cosce strette sculettando leggermente. Sono una casalinga, la sono come massaia dedita a sbrigare le faccende domestiche, compito che svolgono normalmente le donne. La sono da come ci tengo a tenere in perfetto ordine la casa in un modo maniacale, tipicamente femminile. Mi sento molto figa nel sistemare i vari oggetti e soprammobili, la sono da come lavo e tengo pulito il bagno ed il water in particolare, da come spolvero e da come lavo il pavimento, da come ho arredato il mio piccolo attico, proprio da autentica donna e non da checca che si circonda di oggetti arzigogolati e di vari piumaggi. Non sono pederasta, sono solo ed unicamente donna e ne vado orgogliosa e fiera. Sono femmina da come mi vesto indossando in casa mutandine sfiziose e reggiseno, canotte ricamate, pigiama rosa e ciabatte tacco 4. La sono quando esco per commissioni, per fare la spesa, per bere un caffè o per andare in pizzeria, vestita in modo sobrio ed elegante, truccata e profumata da signora matura. Gli attributi maschili li nascondo più che posso e gli cambio nome, il pisello è il clitoride, i testicoli le ovaie e l'orifizio anale la vagina.

Racconto di fantasia
Fatta tale esaustiva premessa, pure io sono attratta dalla voglia, tutta femminile, di essere violentata da un maschione per cui racconto il mio sogno ad occhi aperti, la mia fantasia ricorrente.
Esercito la professione di puttana professionista e batto nei viali a lato strada. Un bel giorno, stufa di far roteare la borsetta in attesa di clienti, decido di andare a battere nel quartiere più malfamato della città, per vendermi a clienti veri maschi, non come le mezze seghe che mi caricano sui viali. Tale quartiere si trova in periferia ed in una zona piuttosto isolata. Vi si accede da un viale lungo 300/400 metri. Sul lato sinistro vi è aperta campagna e sul lato destro un marciapiede dove la sera battono puttane e trans. Aldilà del marciapiede si estende un parco pubblico pieno di erbacce alte 50 o 60 cm., qualche cespuglio in ordine sparso e qualche alberello caduco, segni evidenti dell'incuria in cui si trova da anni. Il viale termina in un ampio parcheggio oltre il quale si ergono 4 palazzoni di 8 piani. Due si trovano davanti al parcheggio e due dietro, distanziati tra loro di circa 25 metri. Trattasi di edifici di edilizia popolare, scalcinati e deturpati. Vi abitano quasi totalmente extracomunitari di ogni razza e colore; bianchi marocchini e sudamericani, neri africani e via dicendo. Su ogni lato dei palazzi corre il marciapiede in autobloccanti sconnessi ai cui lati si trovano, a piano terra, i garage. Dai marciapiedi dipartono vialetti, anch'essi in autobloccanti, che collegano tra loro gli edifici. Siamo in piena estate e sono le 3 del pomeriggio quando percorro il viale sotto il sole cocente e, nonostante il caldo, sul marciapiede, un viados ed una puttana, fanno roteare la borsetta e mostrano le chiappe nude in attesa di clienti. Giunta in fondo al viale, parcheggio l'auto, scendo seminuda con indosso infatti solo un cortissimo baby doll semitrasparente color ciclamino tenue, sotto perizoma e reggiseno dello stesso colore, ai piedi sandali argentati tacco 10 e in una mano l'immancabile borsetta rossa. Non si vede anima viva ma decido ugualmente di inoltrarmi nel quartiere, cammino sculettando sul marciapiede adiacente al primo palazzo, nessuno in vista. Percorro il marciapiede del secondo palazzo quando sento sollevarsi, poco più avanti, una basculante. Ottimo, pensai tra di me, forse ho trovato un cliente. Contenta, procedo facendo roteare la borsetta, arrivo al garage aperto e, all'improvviso, spunta un braccio la cui manaccia nera mi afferra e mi trascina all'interno chiudendo la basculante dietro di sé. Mi trovo in un ambiente semibuio, il negrone mi strappa di dosso baby doll, reggiseno, perizoma e sandali e, completamente nuda, con un calcio nel culo mi sbatte verso 4 negroni in piedi, nudi, massicci, muscolosi e col cazzo duro. Da femmina ninfomane quale sono, devo ammettere che sono quattro gran bei fustacci. Uno mi afferra per i capelli e mi spinge la faccia verso l'enorme proboscide e me la ficca tutta in bocca fino in gola. Il pistolone è sporco, puzzolente, sudato e sa di piscio stantio da giorni, il tutto fa pendant con la puzza dell'ambiente torrido e col lerciume del pavimento lordato da ogni genere di porcheria, resti di cibo, piatti e bicchieri di plastica unti e bisunti, mix di liquidi vari rinsecchiti, birra, vino, bibite e pure piscia. Ha inizio così la prima delirante ed umiliante violenza sulla donna, su me stessa, che abbia mai subito. Ovviamente mi costringono ad eseguire la stessa operazione anche agli altri tre. Impaurita e tremante, eseguo e li prendo in bocca; uno più sozzo, lurido e puzzoso dell'altro. Intanto il nero che mi ha prelevata, si avvicina con in mano un sottile bastoncino flessibile a mo di frustino per cavalle. Dopo il quarto pompino al piscio, costui con una pedata in faccia mi sbatte a terra stesa prona sul maleodorante pavimento. Il nero col frustino sfoga il suo sadismo sulla pelle della mia schiena e delle mie chiappe rendendola segnata ed arrossata. Con sorpresa il dolore poco a poco si tramuta in piacere. Mi sento schiava di un padrone sadico e terrificante; mi piace la cosa. Le umiliazioni proseguono fino a farmi boccheggiare la figa anale dall'intenso piacere. Due dei 4 neri mi prendono per le caviglie, mi ordinano di aprire la bocca ed estrarre la lingua, poi mi trascinano avanti e indietro, con faccia e lingua strusciante sul pavimento immondo, usandomi come strofinaccio lava pavimento. Dopo avermi ben imbrattata genitali, pancia, petto e faccia di ogni porcheria, a pedate, mi rivoltano mettendomi supina onde insozzarmi anche culo e schiena segnata. Le umiliazioni proseguono fino a raggiungere il clou. Uno mi ficca un piede in bocca. Il gusto schifoso mi inebria e mi fa comprendere che sono, forse, la figa più sporcacciona che esista. Il secondo ed il terzo mi afferrano i piedi, mi allargano le gambe e mi sollevano a mezza altezza, il quarto mi penetra la figa col suo enorme trapano e me la sfonda senza tanti complimenti; è scivolato dentro con estrema facilità poiché è ben aperta e bagnata per i continui orgasmi vaginali provocati dall'incredibile godimento di essere violentata. La mia femminilità masochista è eccelsa e si esalta. A turno si scambiano i ruoli e mi montano da bestie selvagge anche gli altri tre fino a lasciarmi la passera bruciante e dolorante. Meraviglioso essere violentata da cotanta potenza orgastica maschia. Per concludere la strabiliante umiliazione, uno mi infila il cazzo in bocca, e ci piscia dentro, gli altri tre scrosciano abbondante urina su viso petto, pancia e clitoride. Gustosissima la piscia, saporita ed aromatica. Il cazzo in bocca, dopo il piscio, mi inonda la bocca anche di sborra calda e viscosa, decisamente deliziosa. Gli altri tre spalmano di sperma il resto del mio corpo. Contenti e soddisfatti mi trascinano alla basculante dove il nero del frustino la apre ed a calci mi scaccia fuori come fossi una sorca e mi butta addosso i miei indumenti ridotti a cenci strappati. Mi trovo così sul marciapiede pubblico completamente nuda coperta solamente da ridotti straccetti. Devo tornare all'auto in queste condizioni. In quel momento l'umiliazione ha raggiunto il culmine. Sono impaurita, timorosa ed avvilita. Mi rannicchio per coprire le pudenda e medito sul che fare ora. Ecco che mi passano accanto due donne musulmane coi capelli coperti dal velo, mi guardano e schifate mi sgridano “ma vai a lavarti sozzona”. Mi sento umiliata come fossi una merda sul badile, allora mi assale un tremendo dilemma. Se non mi schiodo subito da qui, rischio che passi un qualche altro negrone che mi preleva e mi trascina nel suo garage ricominciando la violenza su una donna. Lascio a terra gli indumenti ormai inservibili, mi alzo e di corsa, a piedi nudi e completamente nuda raggiungo la macchina. Salva e sollevata faccio ritorno a casa. Durante il tragitto, ripensando all'accaduto, mi sono detta tra me e me: “però, niente male come prima esperienza di violenza sulla donna, sicuramente da ripetere”. Ecco soddisfatto il bisogno femminile di essere violentata da una gang di maschi violenti e prepotenti. Apprezzo molto la violenza sulle donne ma no di certo il femminicidio.
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