Racconti Erotici > Prime Esperienze > Bramosia di essere un cagnolino da compagnia.
Prime Esperienze

Bramosia di essere un cagnolino da compagnia.


di doriana
08.08.2022    |    333    |    2 8.0
"Mi chiedono di sbattere il sedere e la coda in un vero e proprio scodinzolio..."
Questa è la mia nuova passione che però resterà solo un sogno, per cui vado di fantasia e descrivo in che modo desidero diventare propriamente un cagnolino da compagnia.
Siamo in piena estate quando vengo invitato da una coppia di padroni a passare un lungo weekend, dal venerdì alla domenica, nella loro villetta a schiera con giardino. Mi avevano già informato che intendevano temporaneamente adottarmi quale loro cagnolino da compagnia che tanto desiderano. Accetto e mi reco al loro indirizzo nel pomeriggio di venerdì. Come varco la porta d'ingresso, per prima cosa mi fanno spogliare di tutti gli indumenti facendomi restare nudo, poi mi danno le istruzioni da seguire per divenire il loro cagnolino. Da quel momento in poi non devo più parlare, solo abbaiare. Annuisco con un bauhh..., bauhhh..... Mi infilano su per il culo un cilindretto, un cm di diametro, di gomma rigida con attaccato quella che sembra una vera e propria coda di cane. Mi dicono di non toglierla mai nemmeno per fare la cacca. Mi mettono il collare, mi trascinano al guinzaglio, ovviamente a quattro zampe, per mostrarmi il mio alloggio. Si trova sul retro sotto una tettoia adiacente alla porta del retro del garage. Un autentico canile, in legno, alto ed abbastanza grande con l'accesso ampio ad U rovesciato tipico dei canili. Mi mostrano la ciotola per l'acqua nella quale bere con la lingua senza usare le mani e la più ampia ciotola in cui consumare il mio cibo, solo afferrandolo con i denti e le labbra senza assolutamente usare le mani. Mi chiedono di sbattere il sedere e la coda in un vero e proprio scodinzolio. Eseguo, quindi mi ordinano di tenere sempre la bocca aperta e la lingua fuori, ansimando come è naturale per i cani nella loro iperventilazione dovuta al raffreddamento ad aria. Per assicurarsi di ciò, mi infilano in bocca un piccolo dilatatore che non mi consente di chiudere mai la bocca, neanche volendo. Mi consente però di abbaiare con una tonalità prettamente canina. Me lo tolgono solo per mangiare poi me lo rimettono subito. Mi chiudono le narici con una piccolissima molletta a forma di farfallina che mi rende ancor più un puffi puffi, in modo tale da essere costretto a respirare solo con la bocca col tipico ansimare dei cani. Mi riportano in soggiorno, mi mettono alle mani delle specie di guanti, leggeri, a forma di zampe canine con tanto di unghie, veramente ben fatti da sembrare proprio le zampette anteriori di un cagnolino. Lo stesso dicasi per i piedi a cui infilano dei calzari identici alla forma delle zampe posteriori. In tal modo mi è impossibile afferrare alcunché con le mani, devo, giocoforza, usare solo la bocca per prendere qualunque cosa. Mi mostrano un rozzo ma pulito tappeto steso davanti al divano sul quale mi dovrò accovacciare per fargli compagnia. Sono così diventato un perfetto cagnolino, bauhhh........
I miei padroni si chiamano, lui Paolo e lei Francesca. A me danno il nome, appropriato, di Puffi.
Viene sera ed io me ne sto disteso supino sul tappeto, col collare ma senza il guinzaglio. Francesca, seduta sul divano a guardare la TV a piedi nudi. Me ne appoggia uno sul pisello inerme e l'altro sul petto che, di tanto in tanto, mi passa sul muso e sulla lingua. Ha una leggera puzza di piedi veramente gradevole. Paolo è indaffarato ai fornelli per preparare la cena, è lui il cuoco di casa. Servita la cena in tavola, Francesca mi dice “Su Puffi, vai sotto il tavolo che ti diamo qualche ossicino, ti piace ciucciare gli ossi, vero?” “bauhh..., bauhh..” annuisco. Mi accuccio arrotolato sotto il tavolo in attesa delle ossa di braciola cotte in padella ed insaporite coi giusti aromi ed accompagnate, quale contorno, da insalata verde e l'immancabile pane. Sotto il tavolo percepisco la puzza di piedi di Paolo, anch'essi nudi, un po' piu forte di quello di Francesca. Istintivamente, essendo una bestia, comincio a leccarli. Paolo, stizzito, mi rifila un calcio sul muso per allontanarmi dicendo “ Dai Puffi, non mentre mangio.” Al che rispondo con un “caihh..., caihh...” Interviene Francesca e lo apostrofa “Paolo, non fare così con la piccola Pussi, non mi va.” Francesca si china sotto il tavolo e mi accarezza il muso ed il pancino fino a sfiorarmi il pisellino dicendo “Tranquillo amore, non accadrà più, vero Paolo?” “Scusa amore, mi è scappato.” Risponde. Tutto risolto, tranquillamente riprendono a mangiare chiacchierando e confabulando sui loro normali problemi quotidiani. Terminato il pasto, Francesca getta a terra, sotto il tavolo, sul pavimento lustro, un osso di braciola ed un pezzetto di pane. “Tieni Pussi, vedrai quanto sono buoni” Afferma. Mi toglie il dilatatore e coi denti, tenendo stretto l'osso con le zampe anteriori, strappo pezzettini di carne che mangio col pane, veramente gustosi. Terminato di spolparlo, lo afferro coi denti, lo tengo in bocca a mo di preda e lo mostro alla mia padrona scodinzolando. “Bravo Puffi, puoi portartelo in cuccia stanotte così te lo puoi leccare, lo so che ti piace vero?” mi dice. “bauhhh...” Annuisco. “Su, portalo in cuccia poi torna subito qui.” Ribadisce. A gattoni e scodinzolando corro, lo poso in un angolo della cuccia e torno dalla padrona la quale immediatamente mi rimette il dilatatore.
Nel frattempo Paolo si è messo sul divano mentre Francesca a lavare i piatti, quello è il compito a lei spettante. “Vieni Puffi che do da mangiare anche a te.” Dice Paolo. Mi mette il guinzaglio e mi trascina al canile. Versa il contenuto di una lattina nell'apposita ciotola, cibo per cani multi vitaminico come si usa ora. Versa un po' d'acqua nell'altra ciotola, mi toglie il dilatatore e mi dice “Mangia tesorino che è buono.” Immergo il muso nella ciotola e con la lingua, i denti e le labbra ingurgito tutto quanto e lecco per bene il fondo della ciotola. Stranamente è buono e gustoso. Do qualche slinguacciata nella ciotola dell'acqua per dissetarmi quando compare Paolo. “Bravo cagnolino.” Mi rimette il dilatatore ed il guinzaglio e mi riconduce in soggiorno. “Puffi qui, sul tappeto.” Mi apostrofa “bauhh..” annuisco. Mi ci stendo e Paolo, mettendomi i piedi nudi su pancia e petto, continua “Così, bravo, ora puoi leccarmi i piedi quanto vuoi, hai capito? Sono sudati ma alle bestie piace la puzza di sudore, vero?” Scodinzolo in segno di gioia ed affetto per aver compreso. Inizio a passare la lingua tra le dita dei piedi sudaticci, li lecco per bene e di gusto, annusando con piacere il peculiare aroma dell'odor di piedi. Francesca, terminato il suo compito, si siede pure lei sul divano accanto al marito dicendo “Ciao Puffi, ma quanto sei carino. Vieni qui tesoro dalla tua padrona a darmi tanti bacioni.” Mi tira su, mi prende in braccio, avvicina il mio muso al suo viso sicché la riempio di slinguacciate alle guance, al naso ed alle orecchie. “Bravo bel cagnolino però hai l'alito cattivo e puzzi di cagnuzzo. Domattina ti lavo i denti e ti faccio il bagnetto. Ora giù, a cuccia.” Mi rimetto sul tappeto e la mia padrona mi mette un piede in bocca facendomene assaporare il gustoso sapore, l'altro sul pisello accarezzandomelo e strofinandomelo come per farmi una sega, facendomelo rizzare. “Ma che bel pisellone che hai cagnolino mio.” Si lascia andare. Che le piaccia farsi montare dagli animali? Pensai. Mah. Interviene Paolo “dai Francesca, sempre questa tua libidine di farti montare dalle bestie solo perché io non ti scopo essendo gay passivo e mi piace il cazzo ma non la figa, Però a me piacciono i cazzi umani non quelli delle bestie. Dai almeno non stasera, vedremo domani, ora è ora di andare a dormire.” Hai capito quanto sono, diciamo, strani i miei padroni. Ok, va bene così. Paolo si alza, mi mette il guinzaglio e mi trascina verso la porta che da sul giardino. “Andiamo Puffi che ti porto a fare pipì” In effetti ne avevo proprio bisogno. Mi trascina sul prato presso la bassa siepe di separazione dal giardino confinante. “Su Puffi, sbrigati a fare pipì che ho sonno.” Insistette. Alzo la gamba destra, propriamente da cane, e mi lascio andare in una scrosciante pisciata. “Bravo cagnolino. Su, andiamo, ora si va a nanna.” Mi strattona e mi conduce al canile, Mi toglie il dilatatore ed il guinzaglio quindi mi introduco nella mia cuccia fornita di uno spesso e morbido materassino. Mi addormento subito e passo una nottata tranquilla e serena. Il primo giorno si è concluso come meglio non si poteva.
Fine capitolo 1
Continua.........
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Bramosia di essere un cagnolino da compagnia.:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni