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Lui & Lei

LA ROSSA (parte terza)


di petronius
20.11.2013    |    5.116    |    0 9.7
"Le infilo un dito dentro e si schiude senza sforzo..."
PREMESSA: Libero adattamento ad una storia vissuta, ho tralasciato i nomi e parecchi punti che vi sarebbero risultati noiosi, oltre che legati troppo strettamente alla mia sfera personale; in ogni caso i dialoghi sono reali e le battute riportate fedelmente. Spero che a qualcuno possa piacere e spero di ricevere qualche commento, anche in privato. Consiglio inoltre di leggere le parti prima e seconda.

…continua

“…Tu adesso mi devi scopare!”. È così che mi ha invitato a salire le scale verso la camera da letto e mi ha dichiarato ancor più apertamente le sue già delineate intenzioni.

Ero ancor più eccitato di prima, come se l’orgasmo appena avuto mi avesse dato carica piuttosto che calmare il mio desiderio.

Sale le scale di legno innanzi a me ed io ammiro quel culo roseo, piccolo e tondo. Quelle natiche lievemente divaricate che mi permettevano di vedere da quell’angolazione non solo le labbra della sua fighetta, ma anche la rosellina posteriore…la bestia che era in me stava scalciando per uscire. Avevo voglia di prenderla e sbatterla, dopo quella pompa e questa dichiarazione, le voglie non sono altro che queste.

Pochi gradini, ma sembra che possa godere la visione di questo bocciolo per ore.

In camera s’avvicina al letto ancora sfatto dal mattino ed indicandolo: “Scusa per il disordine, non mi aspettavo che…”
Non le lascio terminare la frase e con una lieve ma decisa spinta la faccio cadere stesa sul letto e mi infilo immediatamente tra le sue cosce per leccarle quella bella figa, piccola e calda. Sono goloso, che ci posso fare?
Appoggio la lingua e sento che è un lago, tremendamente eccitata ed eccitante.
Le infilo un dito dentro e si schiude senza sforzo. Lo muovo mentre salgo a baciarla.
Lei mi afferra il cazzo e lo sega velocemente, sembra una ragazzina alle sue prime seghe, ma sono troppo eccitato perché la cosa non mi possa piacere.
Sono sopra di lei, tra le sue gambe, il mio cazzo stretto nella sua mano puntato contro la sua figa.
Un affondo e sono in lei.

È dannatamente stretta. Sento le sue carni attorno alla cappella che si dischiudono lentamente nel mio affondo. La sento inguainarmi e stringere ogni centimetro fino a che non sono completamente piantato dentro di lei.
Emette un rantolo, un sospiro.
Io do un colpo col peso del mio corpo e sento che la tocco in fondo.
Sgrana gli occhi ed apre la bocca.
Do un secondo colpo senza indietreggiare.
Ancora quella reazione.
Sono praticamente immobile e la mia cappella lambisce il fondo del suo sesso, lo tocca, lo pressa, lo stimola ad ogni colpo e dopo poco sento pulsare la sua figa, sento che mi stringe, che mi munge e sento il suo sospiro, il suo respiro rotto il suo tremore lungo tutto il corpo.
La sento venire.
Vibrare.
E crollare stesa sotto di me. (Per fortuna che mi aveva confidato di faticare a raggiungere l’orgasmo…)

Inizio i miei giochi. Indietreggio lentamente ed altrettanto lentamente torno in fondo. Ogni fine corsa un colpo.
Aumento lievemente il ritmo in maniera costante fino ad entrare ed uscire da lei senza mai estrarre la cappella. Le vedo roteare gli occhi come fosse posseduta, fa quasi paura.

Le sposto le gambe che sono spalancate sotto di me, mi porto le caviglie alle spalle e continuo quest’opera di martellamento lento e costante.
Mi piace, ma voglio vedere bene il suo viso mentre la scopo.
Le affetto le caviglie con forza e le tengo le gambe tese e divaricate. Lei tiene i piedi a martello e le vedo contrarsi continuamente le dita dei piedi. Non so se viene, se gode, se le piace o meno, ho solo voglia di sbatterla, di scopare questa figa stretta che mi sta continuamente strizzando il cazzo.

Inizia a sospirare sempre più forte fino ad arrivare ad un gridolino ad ogni affondo, un “Aaaah, aaaaah, aaaah” che segue il mio ritmo.
Stringo più forte le caviglie, sposto lievemente il mio peso indietro ed inizio a tirarla verso di me mentre la penetro ad ogni colpo.
Il primo affondo da già il suo effetto: “AAAAAAHHH”
Gli altri sono una serie di repliche.
“AAAAAAHHH”
“AAAAAAHHH”
“AAAAAAHHH”

Fino ad un urlo più forte, liberatorio ed ad una contrazione della sua figa che mi fa quasi male.

Le do un’altra decina di affondi, ma s’è afflosciata, sembra quasi inerte sotto i miei colpi.

Meglio che mi fermi prima che svenga…


…continua.


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