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Lui & Lei

TENTAZIONE ANIMALE (parte prima)


di petronius
17.05.2012    |    5.375    |    0 9.4
"- le dico con gli ultimi sprazzi di autocontrollo che mi rimangono..."
Stavo sfogliando una rivista, chissà poi quale, nemmeno lo ricordo, quando a tutta pagina mi appare davanti “La ragazza con l'orecchino di perla”...un flash che mi rimanda indietro, a quando vidi il film ispirato a quel quadro ed a come mi fece crollare e ritornare sui miei passi.

Avevo chiuso da tempo quella storia, avevo vissuto altri sentimenti, altri momenti, altre gioie, ma vedere quella pellicola al cinema mi riportò alla mente lei e quanto credevo d'amarla.
Tornai alla carica, maledetto me.

Tra noi era finita perché odiavo dover foraggiare quando erano altri a godersi il latte...non ho modo più elegante per dirlo.
Dopo anni, tornai in quella casa, ospite e con intenzioni palesi e dichiarate. Avevo pochi giorni per sedurla e farla nuovamente cadere tra le mie braccia, del resto c'erano riusciti in tanti, per me non sarebbe stata un gran difficoltà.
In ogni caso capii facilmente che una minestra riscaldata non vale la pena d'essere nemmeno assaggiata, soprattutto se si tratta di una zuppa di serpe.

Nemmeno quand'ero lì, ospite in casa sua ebbe la decenza di non concedersi altrove. Quantomeno avrebbe potuto essere chiara sin da subito e dirmi che avrei inutilmente speso tempo e denaro...ma anche se l'avesse detto e ripetuto non l'avrei ascoltata, ero troppo istupidito dalla voglia di provare di nuovo quelle sensazioni, quelle palpitazioni che tanto mi mancavano.

In ogni caso il tempo in cui lei non era presente ed era a sollazzarsi per i fatti suoi io ebbi la possibilità di godere della compagnia di sua sorella.
Già per il passato ci eravamo visti per il puro piacere della reciproca compagnia, per trascorrere qualche giornata, qualche pomeriggio o qualche serata assieme. Era un piacere per la mente, una spiccata intelligenza ed una bellezza incredibile.
Era, e lo è ancor oggi, alta, slanciata, sinuosa, senza nemmeno un etto fuori posto; ha forme minute, ma perfettamente proporzionate, gambe lunghe e ventre piatto su un vitino stretto che sottolinea ed evidenzia la curva dei suoi fianchi.
Guardarla camminare era un vero spettacolo per gli occhi, quel culetto slanciato alla fine di quelle lunghe cosce riscaldava anche lo spirito più intorpidito.
E, dulcis in fundo, il suo viso. I suoi occhi erano una meraviglia...quel blu profondo, cristallino era un mare in cui si sarebbe voluti annegare. Le sue labbra erano piene e naturalmente rosate, come se quando passavamo del tempo assieme lei fosse sempre pronta per essere baciata. La pelle era liscia, giovane, quasi brillante ed il tutto era incorniciato da lunghi, folti, ondeggianti boccoli biondi.
Sì, decisamente era un piacere per gli occhi.

Quando stavamo in casa a chiacchierare, lei si sedeva sempre sulle mie ginocchia, si faceva abbracciare, stringere e coccolare. Passava ogni momento libero con me a farmi compagnia mentre mi struggevo per la serpe, senza preoccuparsi che io potessi approfittare di lei, del resto ero stato il fidanzato di sua sorella maggiore, perché mai avrebbe dovuto temere qualche avances da parte mia...
...eh, piuttosto chi mai avrebbe detto che quelle avances sarebbero arrivare da parte sua?!?

Sarei partito l'indomani pomeriggio, quindi ultima serata, ultima notte ed ultimi momenti per stare con tutti loro.
Elisa mi sembra triste ed al mio chiederle con lo sguardo il perché di quegli occhi lucidi mi stampa un bacio sulle labbra e mi dice: - Sono un po' triste perché domani vai via. Mi dispiace tanto perché non ci vedremo per parecchio tempo.
- Povera piccola – le dico abbracciandola forte e sollevandola da terra. - Appena possibile tornerò a trovarvi, non temere.

Dopo essere andati tutti a nanna, sento la porta della camera aprirsi lentamente ed alla luce della pallida luna vedo la sinuosa figura di Ely entrare, avvicinarsi al letto e, mentre s'infila sotto le coperte, chiedermi: - Ti va se sto un po' qui a chiacchierare con te?
Nemmeno rispondo, mi scanso e le faccio posto.

Il suo profumo è magnifico, vaniglia, mirra, pelle ed una vena di spezie...inebriante, tanto che sento una scossa al bassoventre.
Mi si stringe addosso e si accoccola...il suo viso a pochi centimetri dal mio. Sento il suo respiro sulle mie labbra.
- Devo controllarmi – penso.
Impresa titanica e perduta in partenza nonappena inizia ad accarezzarmi la schiena, una spalla, il viso...
- Ely, se continui così, non so cosa può succedere.- le dico
Se ne infischia ed anzi, si fa più audace e mi appoggia le sue morbide labbra sulle mie, le dischiude e sento la punta della sua lingua accarezzare le mie labbra. Mi sembra di essere rimasto immobile per un eternità...cedere a questa tentazione mi sembrerebbe quasi un incesto. Diavolo, l'ho vista crescere...e quanto bene è cresciuta.
- Ely, ti prego, stai ferma con quella lingua. - parole al vento.
Insiste con lo stuzzicarmi con quel bacio lieve.

E cedo.

Schiudo le labbra e tocco la sua lingua con la mia, mentre l'abbraccio e la stringo a me. La sento tendersi per un istante per poi lasciarsi andare mentre mi abbraccia.
Le nostre lingue s'intrecciano ed il respiro diventa uno. Sento la sua eccitazione, il suo calore, il suo desiderio e lei sente il mio turgore premerle contro. Allunga una mano e l'afferra sopra I pantaloni del pigiama di seta. Non porto altro che possa costringere il mio sesso, non si aspettava di poterlo afferrare così facilmente, in tutta la sua baldanza.
Apre il bottone e lo fa uscire per toccarlo meglio. Io nel frattempo passo dall'accarezzarle la schiena alle rotondità del suo culetto strepitoso. Noto che non indossa altro che un perizomino sotto quella leggera camicetta.
Ci troviamo ad ansimare, lei sopra di me, mentre si sorregge con una mano e l'altra continua imperterrita a masturbarmi; io che le ho sollevato la camicia da notte e le palpo vigorosamente una natica, mentre con l'altra mano le stuzzico un capezzolo.
Si stacca dal bacio che si sta togliendo il fiato da chissà quanto tempo e sento la mancanza di quelle calde labbra gonfie di voglia, sento il desiderio di succhiare ancora la sua lingua ed il calore del suo respiro affannato che sottolinea il suo percorrere il mio viso.
Il mio mento.
Il mio collo.
Il mio petto nudo.
Il mio ventre.
Finché sento quel respiro soffermarsi sopra il mio sesso ed avverto quella lingua impertinente sfiorarne appena la punta per poi spostarsi ed iniziare una lenta tortura percorrendo l'incavo tra la coscia ed il pube, passando sullo scroto e proseguendo lungo l'altro incavo, fino ad arrivare di nuovo a lambire la base del mio sesso...
Ho movimenti inconsulti quando sento la sua lingua percorrere quei tratti di pelle nuda accanto alla peluria del mio pube.
Mi guarda per un istante che mi sembra durare ore ed appoggia le labbra sul mio glande, le schiude facendolo scivolare in bocca e vi appoggia la lingua...di piatto, con un movimento che fa arrivare la punta sotto al di sotto, a stuzzicare il frenulo.
Succhia.
Con timore, piano e delicatamente.
Una mano stretta sulla base del cazzo e le labbra a circondare la cappella. L'altra mano accarezza ora le palle, ora una coscia, ora il solco tra pube e gamba...ed è proprio mentre passa un dito in questo punto stranamente delicato che ho uno scatto e m'inarco, un movimento pelvico, deciso e preciso che la coglie di sorpresa e la fa ritrovare con oltre mezzo cazzo in bocca. Ricado subito, è stato un movimento involontario. Non volevo forzarla ed interrompere il suo giocare.
Sto quasi per chiederle scusa...più decisa, con un dito preciso, in punta d'unghia percorre lo stesso sentiero di pelle dall'attaccatura del cazzo alla base dei testicoli, affianco alla coscia...quasi mi graffia talmente è deciso questo tocco.
M'inarco di nuovo, se l'aspettava e non si scosta di un centimetro, anzi ha spostato l'altra mano per lasciare la base del mio sesso libera...di nuovo ha la bocca piena della mia carne, più di prima.
Mugolo e ricado.
- Ely, stai attenta, se fai così rischi che ti faccia male.
Lei per tutta risposta mi da un'altra succhiata al glande ed un'altra carezza in quel solco.
Io scatto di nuovo e sento il il suo sospiro quando si trova la bocca piena.
Torno a rilassarmi e lei inizia lentamente a masturbarmi e con un filo di voce roca ed eccitata: - Non ti preoccupare, voglio farti quello che ti da più piacere. Non sono esperta e non so quello che ti piace...

Non mi sarei mai aspettato una frase del genere...fanculo anche al controllarmi.
Torna a succhiarmelo, più determinata, quasi come se dichiarare le sue intenzioni le avesse dato più decisione.
Mi godo questo suo andirivieni sul mio sesso. Lo scorrere delle sue labbra è piacevolissimo anche se si sente l'inesperienza e qualche graffietto dei denti, ma s'impegna e si lascia trasportare dall'ispirazione...e che ispirazione.
Pompa la cappella con delicatezza e vigore, sottolinea ogni oscillazione pressando con le labbra lo scalino del glande. Usa la lingua per acuire la sensazione di risucchio appoggiandola sotto il prepuzio. Cerca di imboccarne di più e di accelerare il ritmo accompagnando il movimento della sua testa con la mano.
Io posso solo sospirare, mugolare quanto più silenziosamente possibile e lasciarla fare, godendomi questa pompa e rilassandomi nelle piacevoli sensazioni.

Struscia di nuovo quel punto delicato e m'inarco piantandoglielo più in fondo. Si stacca e tossisce...devo essere arrivato fino in gola.
- Scusa.- le dico
Riprende come non fosse successo nulla, anche con più determinazione.
E di nuovo tocca quel punto...e di nuovo m'inarco e scendo. Lo struscia ancora ed io scatto...non faccio in tempo a tronare rilassato che lei di nuovo stuzzica ed io mi tendo di nuovo...e perdo il controllo.
Le appoggio una mano sulla nuca ed inizio a forzarla ad ingoiare il mio cazzo. La spingo giù e le do il ritmo della pompata. Lei toglie le mani e mi lascia fare.
Mi sto scopando la sua bocca. La sento scorrere sulla mia carne dura al ritmo che io voglio, ogni tanto sento i denti, ma chi se ne importa, la forzo ancora di più. Sento la cappella toccare il fondo, la sento stretta ad ogni affondo e sendo i suoi versi, il rumore che fa il mio cazzo scorrendole in bocca, arrivandole in gola, sento gli sforzi per trattenere i conati ed i respiri sempre più forzati, più forti e rapidi.
Sto accelerando il ritmo ed aumentando la profondità, sento il suo naso toccarmi il pelo del pube, sento calda saliva che scende lungo le mie palle e m'inzuppa. Sento il gorgoglio uscire dalla sua gola mentre tiene le labbra aperte più possibile attorno all'asta che le scorre lungo la lingua fino in gola e torna indietro.
Lascio la presa sui suoi capelli e lei tira su la testa per fare un profondo respiro a pieni polmoni...ho perso il controllo ed ho rischiato di farle male.
Riesco a vedere il suo volto stravolto, gli occhi gonfi di lacrime, un rivolo di bava che le scende all'angolo della bocca, I capelli madidi di sudore che le imperla la fronte, il suo respirare affannato...

- Perché ti sei fermato?- mi chiede appena ha abbastanza fiato.
- Ho paura di farti male. - le dico con gli ultimi sprazzi di autocontrollo che mi rimangono.
- Ti avverto se mi fai male. Non ti preoccupare.

...continua.


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