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Lui & Lei

RICORDI e DESIDERI ... Tra sogno e realtà. " La signora delle pulizie "


di Nathan69
28.03.2021    |    1.491    |    0 6.0
"Giorni che anche a lei, risultavano liberi da altri impegni assunti precedentemente..."



Tornato a vivere ormai da sette anni con mio padre, che nonostante i suoi avanzati anni, ancora li porta bene, causa un cambio di casa un pò inaspettato, decidemmo che nel nuovo appartamento, avremmo dovuto trovare una signora per le pulizie domestiche almeno un paio di volte a settimana. Così facendo, misi un annuncio nei vari social da me più visitati, oltre a spargere la voce in qua ed in là, tramite qualche conoscenza. Mi chiamarono un paio di persone, ma per motivi di giorni liberi e non, tra disponibilità loro ed indisponibilità preferenziale nostra, non trovammo subito la persona a noi più idonea. Un giorno ricevetti una telefonata. Una signora sulla cinquantina, si propose come interessata al mio annuncio, e ci mettemmo d'accordo per un incontro in un bar del centro. Raggiunto il posto sempre per mia abitudine anticipatamente, all'ora stabilita, vidi arrivare una signora di fisico molto presentabile. Portava una maglia con una bella scollatura sul davanti, una gonna abbastanza corta, sotto ad un giubbotto imbottito bianco. Capelli lunghi biondi con colpi di sole, abbastanza lisciati, occhiali neri, e stivali con tacco quasi al ginocchio. Sinceramente sembrava tutto al di fuori di una in cerca e bisognosa di lavorare. Ci presentammo, ordinai un caffè per entrambi, e alla fine decisi di farla venire a casa, perché quello che stabilimmo sembrava accontentare entrambi le nostre esigenze. Decisi che sarebbe venuta il martedì, ed il venerdì. Giorni che anche a lei, risultavano liberi da altri impegni assunti precedentemente. Tornato a casa, dissi tutto a mio padre, che fu d'accordo sul compenso fissato, così le telefonai, per confermare l'inizio del rapporto di collaborazione domestica, già dall'inizio della settimana entrante. Sinceramente, mi piaceva pure come donna. Ed essendo io tornato single da anni, e sinceramente con tanta voglia pure di fare del sesso, fui convinto che sarebbe stata la persona ideale. Magari qualcosa prima o poi, ci scappava. Anche lei divorziata e con un figlio da mantenere, visto che anche per lui i lavori in questo periodo erano saltuari. Al martedì si presentò, alle otto in perfetto orario, visto che l'accordo prevedeva 4 ore per ognuno dei due giorni fissati. Mi feci trovare alzato logicamente, le mostrai l'appartamento, lasciando a sua libera scelta l'organizzazione del da farsi. Mio padre era ancora a letto, visto che normalmente i nostri orari abituali della sveglia, erano sempre intorno alle 9, a volte anche un pò dopo. Ma in quei due giorni, almeno avremmo dovuto alzarci per dare spazio alle pulizie. Virginia, ( nome di fantasia ) era sempre puntuale, e tra un lavoro ed un altro, trovandomi a casa, ma cercando di non essere d'intralcio nel suo lavoro, qualche parola ci si scambiava. Più passava il tempo, più ci si conosceva e sempre con descrizione e correttezza, qualche confidenza si iniziava a dirsela. Lei mi raccontò un pò della sua vita, ed io della mia. Ma non più di tanto, visto che in casa c'era anche sempre mio padre. Qualche volta si rideva su qualche battuta un pò maliziosa, e così trascorreva il tempo. Una mattina arrivò, si mise a fare i lavori, ma le chiesi gentilmente di lasciarmi il bagno, in quanto dovevo farmi la doccia, per poi andare ad una visita medica. Quindi di iniziare pure ma di tenere per ultimi, il bagno e la mia stanza. Per abitudine non chiudo mai le porte a chiave, per ogni evenienza, anche se la porta del mio bagno, è scorrevole a scomparsa nel muro. Andai in bagno, mi spogliai e iniziai a farmi la doccia. Alla notte avevo dormito poco, la voglia di fare sesso, qualche foto guardata nei social, e anche la sua presenza in casa, mi eccitava al solo pensiero di certe mie fantasie. Non avendo purtroppo una vera e propria doccia, usavo la vasca da bagno, e non ancora avevo messo una tenda apposita da bagno. La cara Virginia questo lo sapeva bene, come sapeva dov'ero e cosa stessi facendo in quel momento. Sinceramente con la voglia che avevo, e l'acqua che come sempre mi stimola, iniziai a masturbarmi velocemente anche perché il tempo mi era nemico. Non essendo poi abituato ad avere persone estranee per casa, nessuno mai sarebbe venuto ad aprire quella porta, che poi appunto essendo scorrevole basta poco, e nemmeno si sente. Non so perché, ma preso dalla foga e dall'eccitazione della sega che mi stavo praticando, non vidi, che la porta si era aperta leggermente, e Virginia mi stava spiando. Nel momento del mio culmine, stavo per schizzare insieme all'acqua che scorreva dalla cornetta della doccia puntata sul mio cazzo, e sborrai godendo, visto che ero ormai pieno e da tempo non mi masturbavo. " Oddio, scusami, non volevo, mi ero quasi scordata." Fu la sua reazione in risposta a ciò. Intanto, tra il rossore della mia faccia, mi aveva visto sborrare. Chiuse subito la porta, ed io continuai a prepararmi. Uscito dal bagno, lei stava pulendo il bagno di mio padre, visto che ne avevamo ognuno il proprio. Andai in camera, e dopo avermi vestito pronto per andare, uscito dalla stanza, lo sguardo incrociò quello di Virginia. Non sapevo che dire, che fare, se dovevo sorridere al fatto accaduto, oppure fingere che nulla fosse successo. Con un sorriso, mi salutò, augurandomi che la visita fosse andata bene, ma nel momento in cui, le passai vicino, mi mise una mano sulla spalla, e rivolta a me, mi disse." Non ti preoccupare per prima. Alle persone sole come noi, questo e altro. se solo tu vedessi me, certi notti nel letto..... " e lasciò la frase lì sospesa. La volta seguente, tutto andò normale come sempre, pagai l'importo della settimana, visto che così avevamo stabilito, e mentre stava per andarsene, con lei scesi anch'io per controllare se fosse arrivata posta. Una volta nell'ascensore, fissandomi dritto negli occhi, mi disse: " Ho sentito senza volere, che tuo padre le prossime due settimana, deve recarsi all'ospedale tutte le mattine, per delle terapie." Si, risposi io. era in attesa di una chiamata, non sapevo che era arrivata, o forse si è dimenticato di dirmelo. " Beh, quindi sarai solo in casa, nelle ore che vengo io " Probabilmente sì,le risposi. " Non so perfettamente a che ora deve andare, ma altre volte, ricordo prendeva l'autobus alle otto e trenta davanti casa, e tornava con quello delle dodici. Ora però che non siamo più così vicini alla stazione, dovrà uscire un po prima, quindi penso che alle otto starà già per uscire, ma non ci sono problemi, ci sono sempre io." Con un sorriso malizioso, che lasciò spazio a non so quale delle mie fantasie più sfrenate, mi salutò. Mentre passavano quei giorni di fine settimana, compreso il lunedì, non riuscivo a non pensare alla sua prossima presenza in casa, che sarebbe avvenuta il martedì mattina, e senza mio padre. Magari erano solo mie fantasie, però qualcosa mi fece supporre che tutto o niente sarebbe potuto accadere, nel segno di una mattina di sesso. Forse ero troppo preso dalla voglia. Chissà. Come si dice, mai dire mai. Arrivò il martedì, mio padre si preparò per uscire, quel primo giorno di terapie, io mi alzai per attendere l'arrivo di Virginia, che non passò più di 5 minuti e arrivò. Quella mattina indossava dei pantaloni strettissimi e molto aderenti, da mettere in risalto tutte le sue forme. Con quei capelli che a me piacevano da morire, visto che per le bionde ho sempre avuto un debole, e poi quel suo trucco molto sensuale, mi fecero già caldo dentro. Ormai la voglia era tanta che mi bastava un niente per portare al " bollore " il mio corpo. Visto che ancora non avevo fatto colazione, le chiesi se desiderasse un caffè, così, anche per berlo in compagnia. Non lo rifiutò, anzi ben contenta, si venne a sedere vicino a me. Con il caffè pronto, presi lo zucchero, lo misi sul tavolo, e mentre lo stavo per appoggiare, la sua mano afferrò il mio braccio, mentre restai stupito di quel suo gesto. Rivolta a me, mi disse:" Bene, uomo voglioso. Da dove iniziamo questa mattina?" Uomo voglioso? Da dove iniziamo? Pensavo, che non mi aveva mai fatto queste domande, ma soprattutto quell'uomo voglioso. Con un sorriso, quasi in tono scherzoso, le risposi:" Che dici se iniziamo dalla camera da letto?" Va bene, mi disse lei," lo stavo pensando anch'io. Però dammi solo un attimo per favore, che vado in bagno due minuti." Certo gli risposi io. " Ti aspetto in camera, allora " Aggiunse. Sentendola uscire dal bagno, attesi un attimo, per non sembrare precipitoso, per poi raggiungerla in camera. E come la troverò? Pensavo. Con l'aspirapolvere in mano? O forse sui gradini per pulire i vetri? Mi chiedevo e sorridevo da solo. Invece, già dal corridoio la vidi sul letto. Due gambe da fare invidia alle venticinquenni, coperte da un paio di autoreggenti, color carne, con il bordo più scuro. Un perizoma talmente piccolo, che nemmeno si notava, ed un reggiseno nero, molto molto sexy, forse messo per l'occasione. Rimasi fermo bloccato all'ingresso della mia stanza. " Beh, che aspetti mezzogiorno?" Mi disse sorridendo. Mi spogliai velocemente dalla mia tuta, rimasi con gli slip, e mi misi sul letto. Ero davvero imbarazzato da quel ben di dio che mi trovavo lì con me in quel momento. " Avvicinati " mi disse. " Che dici, gli togliamo questi? " E pronunciando queste parole, mi levò gli slip. " Uaooooo .... che bel cazzo che hai questa mattina " Perché, avrei voluto rispondere, le altre mattine lo avevi visto... Non feci a tempo a risponderle, che sentii il mio cazzo scivolare dentro a quella calda bocca. Lo leccava, come non avesse mai leccato un gelato in vita sua. Lo smanettò per bene, scappellandolo tutto, facendo tocchi sublimi, con le dita, e colpetti di lingua, per poi nuovamente infilarselo tutto in bocca. sentivo la mia cappella toccarle la gola. Mi stava facendo un pompino davvero con i fiocchi. Mentre già stavo godendo di tutto quel piacere che mi procurava. Intanto che lei mi succhiava, mi diedi da fare con quei tanto odiosi gancetti che hanno i reggiseni, liberando le tette per poterle toccare e succhiare quei fantastici capezzoli che aveva. Lei sollevò la testa per vedere la mia reazione, che con il cazzo tutto bello duro, la presi, facendola salire su di me, per iniziare un 69 fantastico. " Ah si, così ... mi piace, leccami si leccami tutta che sono bagnata e piena di voglia. Da molto nessuno mi lecca la figa, ma sento già che la tua lingua ne ha proprio tanta voglia." Cero che avevo voglia, come avevo voglia di bere il suo nettare prezioso. Che non tardò ad arrivare, bagnandomi tutto il viso. " Ahhhh, basta, basta, mi fai impazzire, scopami dai, non resisto più voglio il tuo cazzo dentro di me." Così la girai, mi misi sopra di lei, spalancando le sue gambe, e le spinsi dentro tutto il cazzo, fino a sentire le mie palle sbattere le chiappe sode, appoggiate sul letto. Continuai in quella posizione per un po, per poi prenderla e posizionarla alla pecorina. " Si si prendimi da dietro. Impazzisco in questo modo. la pecorina è la mia preferita." Mi disse sospirando, e pregandomi di aumentare le spinte. " Dai sei fantastico. Spingi spingi dai, lo voglio tutto. Voglio sentire le tue palle sul mio culo." Me la stavo scopando alla grande. " OH siiiiii, dai che godo. Così bravo, sfondami tutta, dai che mi piace da morire. Ti prego, mettimi due dita nel culo. Tranquillo, sono pulita. Mi sono fatta un bel clistere prima di venire da te." Mi volle rassicurare che non avrei avuto sorprese inaspettate. " Perché ti fai il clistere da sola?" Le chiesi io subito curioso, visto che me li sogno anche di notte dei bei clisteri . " Non ti piacerebbe che fossi io una volta a fartelo un bel clistere?" Le chiesi, continuando a spingere il cazzo sempre più forte dall'eccitazione di quei discorsi. " Si si . Certo che mi piacerebbe. lo farai, e molto presto, ma ora pensa a farmi un bel clistere con il tuo cazzo." Ok le risposi, ma ad una condizione, continuai a dirle.... " Anche tu lo devi fare a me " Intanto gemeva e godeva, mentre continuavo a penetrare la figa. " Dai ancora più forte ti prego. sto venendo ancora. La senti com'è tutta bagnata la mia figa? Voglio che mi fai squirtare, è da tanto che non lo faccio. Ti prego fallo tu. Ora dammelo tutto nel culo per favore." A quelle parole, non ci pensai due volte. Tolsi il cazzo dalla sua figa fradicia della sua sborra, lo puntai al culo, e lo spinsi tutto dentro..." Siiiiiii, così così " gridò lei. " Dai sfondami questo culo che da tanto non sente cazzo. Fottimi, spaccami il culo, oggi è tuo, fammi anche male se vuoi, ma spaccami il culo ti prego." Quelle sue parole ovviamente mi mandarono fuori di testa. Le stavo sfondando il culo, sprofondando tutto il mio cazzo dentro. Le mie palle le sbattevano sulle chiappe. Quel classico rumore, mi manda in estasi. " Dai tesoro continua. Sei fantastico. Ahhhhh, siiiiii, ancora ancora dai. Di più di più. Ti prego spingi, fammi sentire come me lo rompi." Poi la presi mettendola su di un fianco, sollevandole una gamba, e rimettendole il cazzo nella figa. In quella posizione vedevo il suo viso. Gli sguardi s'incrociano libidinosi più che mai. A me piace molto vedere il viso della donna, le sue espressioni mentre la scopo. " Aspetta un po, Voglio prendere una cosa dalla borsa." Fece un salto giù dal letto, e dalla sua borsa, prese un vibratore, di normali dimensioni, ma di nuova generazione, con la stimolazione anche del clitoride. Saltò ancora sul letto, e me lo diede in mano.... " Ecco dai, fammi vedere come lo sai usare su di una donna " Mi disse. Rimase stesa ed io sopra per un nuovo 69, ma questa volta oltre alla mia lingua, avevo anche il suo vibratore da farle sentire. Mi prese il cazzo in bocca, mentre io iniziai a colpi di lingua prima, poi infilai il vibratore nella sua figa, facendolo entrare fino a quando la parte superiore le si appoggiò al suo clitoride. Cambiavo spesso velocità e modo di farlo funzionare. A quel punto lasciò il mio cazzo dalla bocca, prese le lenzuola e mordendole per non gridare, sobbalzava con il culo sul letto. Stava godendo. Non feci in tempo a pensare di metterla sul fianco, per farle un lavoretto che avevo in mente, che lei mi anticipò. " dai ti prego, Continua così che mi fai impazzire, E dammi anche il tuo cazzo nel culo ancora. Voglio sentirmi piena e sfondata da tutte le parti." Esauditi i suoi desideri, la fottevo nella figa con il suo vibratore, mentre ancora le stavo sfondando il culo con tutto il mio cazzo. Urlò, si dimenò tutta, venne fino a spruzzarmi tutto addosso. Stava squirtando come desiderava. " Oddio svengo, godo, mi fai impazzire, dai..... senti la senti la mia sborra?" eccome non l'avevo sentita. " Dai adesso dimmi dove vuoi darmi la tua sborra oggi " fu la sua domanda, Avevo libera scelta di decidere dove avrei voluto sborrare, e scaricare le mie palle. Non sapevo, le avrei sborrato da tutte le parti. Lo tolsi dal culo, e li misi il cazzo in mano. Aveva capito. Volevo sborrarle in bocca, e soddisfatta pure lei della scelta, me lo prese in bocca tutto. Un paio di scivolate su e giù con le labbra, un pò di tocchi con la lingua, e già sentivo la sborra salire. Dopo un attimo, le stavo venendo in bocca in una sborrata megagalattica. Soddisfatta, mi guardò, dicendomi: " Dai ora fa il bravo. Dobbiamo cambiare le lenzuola e devo fare qualcosa, altrimenti tuo padre se ne accorge che oggi ben poco ho fatto in casa." Andò in bagno, si lavò, e si mise a fare un pò di lavori veloci. Quando se ne stava andando, mi guardò con viso sereno e appagato, dicendomi: " Mi raccomando, non masturbarti più ora. Venerdì voglio la seconda dose. La voglio tutta nel culo. Ok?" Con un bacio la salutai, facendo un cenno di consenso. Poco dopo arrivò mio padre, preparai io il pranzo, pensando a quella mattinata, e che da lì a due giorni, mi aspettava l'altra dose di una splendida mattina di sesso.
Nathan 😇
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