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RICORDI e DESIDERI ... " L' ultima donna tra realtà, sogni e fantasia


di Nathan69
17.01.2022    |    240    |    0 6.0
"Feci una sborrata mai fatta in vita mia..."
RICORDI e DESIDERI ... " L' ultima donna tra realtà, sogni e fantasia

Ormai stanco della mia solitudine, assalito da anni dalla voglia di sesso più che d'amore, perché ormai preso dall'idea che l'amore difficilmente sia puro, vero ed esista, decisi di lasciarmi andare all'idea proposta da un amico, rivelatosi poi tanto amico non essere, di conoscere una donna matura di cinque anni più grande di me. Cosa di cui a me è sempre entrata nella mente ormai, avendo il forte desiderio di stare con donne più grandi d'età. Iniziò il tutto in una fredda giornata di Dicembre 2019. Mi diede il suo numero di telefono, dicendomi che già le aveva parlato di me, e che potevamo essere giusti l'uno per l'altra. Si, ero entusiasta della cosa, anche perché a suo avviso, Rossella, sarebbe stata una donna molto calorosa e vogliosa di sesso, essendo pure vedova da anni, e nonostante ciò, anche di una certa serietà. Subito non mi feci sentire, ma un giorno arrivò una chiamata ed era proprio lei che prese l'iniziativa. Non sapendo che dire, mi scusai se non lo avevo ancora fatto io, ed iniziammo a parlare un pò. Le solite classiche parole a completamento delle solite frasi quando due persone non si conoscono ancora e magari lo stanno per fare, sopratutto se a distanza e tramite un telefono. Parlammo un pò, le solite cose. Lei non era della mia stessa provincia, ma nemmeno troppo distante da me. Continuammo a sentirci qualche giorno, e decidemmo di conoscerci personalmente il 31 Dicembre, tanto per non passare soli l'ultima notte dell'anno. Io solo con mio padre, lei in casa con uno dei due suoi figli, con la compagna dello stesso ed il piccolo nipote. decidemmo che sarei passato a prenderla a casa sua, e saremmo andati per una semplice pizza a Ferrara, dove poi allo scoccare della mezzanotte, ci saremmo guardati il magnifico spettacolo pirotecnico al castello, saremmo rimasti un pò in compagnia per poi tornarsene a casa, dopo una serata diversa dalle solite, a cui a me mancava da molto molto tempo. E così facemmo. Subito mi trovai bene, come lei lo disse anche a me, che l'impressione che gli avevo dimostrato le era piaciuta e che avrebbe voluto rivedermi ancora. Per molti svariati motivi, non potevo essere presente in ogni momento che magari fosse di nostro gradito desiderio, essendo allora non motorizzato e senza possibilità di mezzi pubblici per arrivare da lei. Per lei era più semplice, con l'aiuto del figlio arrivare da me. Durante le nostre conversazioni telefoniche che intraprendemmo nei successivi giorni, soprattutto di sera ognuno dai nostri letti, a mano a mano si fecero anche un pò più piccanti. si parlava delle giornate, dei soliti discorsi, dei problemi familiari, ma si terminava sempre con l'andare a concludere i nostri discorsi nell'ambito sessuale. Ormai avevamo capito che la voglia di sesso era da ambo le parti, specialmente la mia che da ben 6 anni e più, non sfioravo una donna, tantomeno venivo toccato. Arrivammo anche al punto di intraprendere qualche videochiamata, con conseguente masturbazione reciproca, guardandoci al telefono. notai subito che era una donna calda e vogliosa. Lo vedevo pure quando facevamo sesso telefonico, da me esperienza prima e rara in quanto mai fatto prima, come la sua patatina, così la chiamava lei, era ben bene bagnata e a dire il vero, cosa a me raramente successa, squirtava davvero alla grande. Vedevo veramente la sua sborra bagnare le lenzuola del suo letto, mentre la vedevo godere. Mi confessò che la masturbazione per lei era ormai un fatto quotidiano, anche perché a qualsiasi ora della notte, nella camera vicino alla sua, erano presenti il figlio con la compagna, che nonostante le scopate alla grande, senza il timore di farsi sentire, ma tutt'altro, la detta nuora urlava di piacere ed era una donna giovane ed insaziabile. Senza scrupoli chiedeva il cazzo sempre, lo voleva in bocca, ma soprattutto nel culo, che le piaceva da morire. Arrivò così col passare dei giorni, la prima volta in cui venne ospite a casa mia, per trascorrere due giorni, sempre nel fine settimana, dove finalmente potemmo dopo aver cenato e rimasti un pò in salotto con mio padre, chiuderci in camera e dar sfogo al tanto atteso momento di far nuovo il mio letto. Adorava l'abbigliamento intimo molto sexy, come anch'io ne sono sempre stato un patito. Le calze autoreggenti, che a me fanno salire la febbre da cavallo, i colori rosso e nero, e certi pensieri di certi giochini di cui già mi sentivo appagato solo al pensiero di poterli finalmente realizzare con una donna che sempre ho desiderato, e non tanto insoddisfacente come ultimamente avevo avuto. Ci tuffammo nel letto, e subito iniziai a toccarla insistentemente, essendo pure io ricambiato. Rossella, dal fisico un pò più basso del sottoscritto, magro, ma con due belle tette che ti mettevano dentro quella incantevole voglia di succhiarle, strapazzare i suoi capezzoli duri e vogliosi, iniziò per prima a mettermi subito la mano sul mio cazzo, ancora floscio, mentre con una certa impazienza le sfilavo quel piccolo perizoma che indossava per l'occasione. Non resistevo più dalla voglia di affondare la mia lingua tra le sue labbra di quella figa che sembrava di ventenne più che di donna ultra sessantenne. Iniziai a leccarla dolcemente, mentre si lasciava andare distesa, abbandonando un attimo il mio cazzo dalle sue mani. ci mise poco ad iniziare a bagnarsi tutta, e fu lì che mi fermò. " Aspetta, mettiamo un asciugamano sotto, altrimenti faccio un lago sulle lenzuola." Cosa che facemmo subito, in quanto le sue parole e promesse non tardavano ad arrivare. Mi implorava di leccarle il clitoride, dove feci andare subito la mia lingua. le infilai due dita in quella sua stupenda figa, depilata al punto giusto, e sentivo tutto il suo sapore scendere sulle mie labbra. " Succhia, succhia e tira " continuava a dirmi. Impazziva quando con la bocca le tiravo il clitoride, e sborrava che era una meraviglia. Una volta venuta per bene, la prima, mi fece stendere rilassato, venne verso il mio cazzo, ed iniziò a giocarci con le dita, seguendo poi a colpi di lingua sulla cappella, cosa che mi fece davvero impazzire. a fare pompini era davvero brava. Lo prese tutto in bocca, andando su e giù per tutta la sua lunghezza. Ogni tanto stringeva con i denti, quasi al punto che dovetti farla fermare un attimo da quanto velocemente andava e un pò sentivo male, una cosa davvero mai provata. La feci mettere a sessantanove, e continuammo a leccarci, succhiare i nostri sessi. La sua bocca era desiderosa della mia sborra, che a quel punto in quel modo, sentivo quasi salire subito dalle mie palle. continuavo a leccarla, masturbandola, inserendo un dito ad ispezionare pure il suo bel culo. A quel punto sobbalzò, ma poi dopo un attimo, riprese quel magnifico pompino che mi stava facendo. A cazzo duro, scesi dal letto, la girai e la feci mettere a pecorina, cosa che mi confessò essere la sua posizione migliore. Avevamo a quel punto gli stessi gusti. La presi nei fianchi, la tirai a bordo letto, e in un attimo la penetrai spingendole il cazzo tutto dentro. La sua mano nel frattempo si stava masturbando il clitoride, e la sentii ancora una volta venire e sgocciolare. Non volendo perdermi quel meraviglioso succo, tirai fuori il cazzo dalla sua figa, mi inginocchiai a terra, e misi subito la lingua tra le sue gambe. Godeva e gemeva, piano, per la paura che mio padre potesse sentirla. La voltai, la misi a pancia all'insù, e prendendole le gambe mi ci misi sopra iniziando a stantuffarla nuovamente. " Adesso fermati un pò " mi disse. " Voglio ancora il tuo cazzo in bocca. Lo sai che mi piace da morire succhiarlo." e così mi misi in posizione perfetta perchè potesse ricominciare il suo bel lavoro. Andava come una forsennata. Lo succhiava a meraviglia, tant'è che fui costretto a fermarla un paio di volte per non farmi arrivare subito. Era troppo bello per finire di già. " Perché mi fermi? Lasciami succhiare il tuo bel cazzo. Lo sai che ne vado pazza a prenderlo in bocca." Ma io miravo a piantarlo ancora nella sua bella figa, ma soprattutto ciò a cui pensavo e miravo, era il suo culo. Mi attraeva ed eccitava da morire l'idea di sfondarle il culo a colpi di cazzo. Continuò a succhiarmi per un bel pezzo ancora. Avevo voglia di sborrare ormai. sentivo i suoi denti, darmi dei piccoli morsi sulla cappella, cosa che mi faceva sì, un pò male, ma mi dava anche molto piacere. Ero quasi al punto si venire. " Fermati, fermati " le imploravo. " Rossella fermati mi fai venire, sto per sborrare non resisto più " Mi aspettai da lei che smettesse un attimo, invece più la imploravo di fermarsi, e più velocemente mi stava per spompinare. Non sapevo cosa fare. Non resistevo davvero più ormai. Pensavo che cosa sarebbe successo se mi fossi lasciato andare? " Fermati Ross, sto venendo, sto sborrando. Sborrooooooo." Pensavo che a quelle mie parole e ai miei primi schizzi in bocca, si togliesse il cazzo, invece, continuò e le sborrai tutto in bocca. La sborra le arrivò in gola, deglutiva e continuava a succhiare sempre di più. Feci una sborrata mai fatta in vita mia. E solo dopo aver prosciugato ed asciugato il mio cazzo con la lingua fino all'ultima goccia, si staccò, e guardandomi sorridente, mi disse: " Allora Nathan mio, ti è piaciuto sborrarmi in bocca? Sai, adoro la sborra, è un peccato sprecarla, e poi berla tutta fa bene alla mia pelle." Mi lasciò stupito. Ero però rimasto con la voglia di farle il culo. " Lo so cosa volevi, ma non ti preoccupare, la notte è lunga e domani pure." mi disse sorridendo. Ci mettemmo a dormire, ma non per molto. Nel mezzo della notte, mi svegliai con il cazzo moscio, ma tra le sue labbra. Me lo stava nuovamente succhiando, mentre si stava masturbando da sola. Le spostai la mano per metterci la mia. Mi venne sopra e ci mettemmo allacciati in un sessantanove ancora. Era già tutta bagnata. Era una vera sborrona, come dico io. Ci facemmo ancora una gran bella scopata, e questa volta riuscii a metterle il cazzo dentro al suo bel buco del culo. La scopai dietro andando sempre più forte, nell'entrare e nell'uscire. Sentiva la mia cappella bollente e rossa sfondarle il culo, ma non si lamentava, anzi, tutt'altro. Solo dopo quella bella inculata, e al momento di venire, presi il cazzo e glielo avvicinai alla bocca. Cosa che lei non tardò ad aprire, infilarsi il cazzo, per ricevere l'ennesima mia sborrata. Arrivò presto mattina, e una telefonata rovinò la nostra giornata. di lì a poco, con una scusa, il figlio sarebbe venuto a prenderla per riportarla a casa. Ci sentimmo al telefono alla sera, e tra tante delusioni, si aprì nel dirmi veramente come stessero le cose in casa sua. Passò una settimana, ed arrivò presto il sabato. La chiamai al telefono, per sapere se al pomeriggio sarebbe nuovamente venuta a trascorrere il week end domenicale da me. Mi disse che ancora non lo sapeva, perché le cose con il figlio erano sempre imprevedibili. Ma fu mentre stavamo al telefono, che tra un discorso ed un altro sentii una voce maschile che le si avvicinò. Le chiesi cosa stesse facendo in quel momento, e mi rispose che stava curando un pò il giardino. " Devo riattaccare Nathan, ti chiamo dopo." E interrompe così la nostra conversazione. Nel pomeriggio, mi chiamò, ma senza dirmi nulla della mattina. allora fui io ad affrontare il discorso e porle la domanda di che cosa fosse successo al mattino. Mi raccontò che quella voce che avevo sentito chiamarla per nome, era il venditore di bevande a domicilio. " sai, mi ha visto in giardino passando davanti casa, mi ha salutato, e poco dopo è tornato indietro. Io nemmeno mi ero accorta che si fosse fermato con il camioncino, ed essendo un pò in posizione abbassata " e dicendo così si fece una risata, che potei immaginare la sua posizione, visto che la fantasia non mi manca, " sai con i jeans stretti che indossavo, mettevo in evidenza le mie forme. Me lo sono ritrovato dietro, sentendomi mettere una mano sul culo, e chiamarmi per nome. Mi sono girata di scatto, e quasi gli stavo per dare un bel ceffone. Ma in tutta risposta mi mise davanti agli occhi 50 euro. Capisci cosa intendo dire, vero? e le ho detto che io non ero una puttana, e che doveva andarsene subito." Certo, gli risposi io, hai proprio bella gente che ti gira per casa. Ma con la scusa di dire che forse, chissà, se magari la compagna Denise, di suo figlio .... Capii subito cosa intendeva dire, e le fermai il discorso. Quella settimana così non ci eravamo visti. Continuavamo le nostre telefonate, soprattutto serali, le nostre videochiamate dove spesso mi rendeva partecipe delle sue masturbazioni. Ero molto indeciso in quel periodo, dopotutto..... Un sabato però decisi che in qualsiasi modo, avrei cercato di raggiungere io casa sua. E così fu. Arrivato a metà mattina, lei mi aspettava, avendola avvertita giorni prima, fui deciso a fermarmi fino al lunedì o martedì successivo. Quello stesso sabato mattina, eravamo fuori nel cortile di casa, e come tutti i sabato passava quel suo definito amico, venditore a domicilio di bevande. Molto probabilmente non si era accorto della mia presenza, visto che mi ero spostato un pò verso il lato della casa. lo vidi entrare, e notai bene che in mano teneva 50 euro. eccoci, ci siamo, pensai in un attimo. Ora voglio vedere veramente la sua reazione. Vidi Rossella guardare dritta verso quell'uomo, di età apparentemente più anziano anche di lei. La vidi fare un cenno come dovesse dirle di andarsene, quindi a quel punto, mi feci vedere andando verso di lei. La vidi molto imbarazzata, mentre anche il tizio, rimase quasi immobile e senza parole con i 50 euro in mano. guardai Rossella, e con tutta calma, le dissi: " Dai Ross, accetta, vengo anch'io che dici? " Mi guardò stupita da quelle mie parole, senza sapermi rispondere. Stranamente, perché la parola sua era sempre veloce. " Forza prendi quei 50 euro, tuo figlio e la compagna non ci sono, ci sono io, ti tengo compagnia, oppure se vuoi ... " E non terminai la frase. Immagino che avesse capito tutto già, visto pure ciò che io avevo visto. In quel momento la presi per mano, le accarezzai il viso, tutto rosso color fuoco, per non parlare del tipo li fermo impassibile con quelle 50 euro che non sapeva se metterle in tasca oppure che farne. " Dai tesoro, entriamo, andiamo in camera, vero? " Si mi rispose. Non lo faccio nel divano quaggiù. Potrebbero sempre arrivare da un momento all'altro, aggiunse." Ma Nathan, io, io non volevo che" E a quel punto la bloccai io non facendole concludere la frase. " Pensavi che già dalla volta scorsa non mi fossi posto questa domanda e fatto una strana idea? Dai andiamo su in camera, ma al signore gli fai mettere il preservativo, vero? " Si certo mi rispose. Prese i 50 euro dal tizio e salimmo tutti e tre in camera. Ci fece entrare mentre lei andò un attimo nel bagno. Dopo pochi minuti tornò, indossando solo un paio di calze autoreggenti, tenendo in mano un tubetto di gel e una confezione di preservativi. Con me, nello zaino avevo portato la mia macchina fotografica, e senza che il tizio se ne accorse, finché Rossella ancora era al bagno, la sistemai per bene in modo che registrasse tutta la scena del letto. L'uomo intanto si stava spogliando, e rimase tutto completamente nudo. Io ancora non mi ero tolto nulla. " Nathan, non ti spogli?" Mi disse Rossella. " Si certo, ora con calma lo faccio. Intanto iniziate pure. " Rossella fece stendere l'uomo, si mise un pò di gel nella mano, ed iniziò a masturbarlo. Intanto lui con le mani le cercava le tette, la fica, le accarezzava il culo, fino a quando Rossella si spostò e glielo prese in bocca. Iniziò a fargli un pompino. L'uomo gemeva di piacere, mentre io iniziavo a spogliarmi totalmente. Mi avvicinai al letto e da dietro iniziai a leccare la figa a Rossella, che messa in posizione pecorina, stava succhiando quel cazzo. Appena senti la mia lingua cercare il suo clitoride, aprirle le grandi labbra e leccandola profondamente, emise un grosso sospiro, lasciando un attimo il cazzo dalla bocca. Si riprese, lo succhiò ancora un pò, e poi aperta la confezione di preservativi, ne estrasse uno, lo apri , spalmo un pò di gel sul cazzo al tipo e lo fece scivolare dentro al preservativo. L'uomo rimase steso, si avvicinò a lui con la sua fica bagnata dalla mia saliva che fino ad allora l'aveva preparata per bene, e si introdusse il cazzo dentro. Era lei a condurre la scopata in quel momento. L'uomo godeva, gemeva, le diceva di andare piano altrimenti sarebbe arrivato subito. " Rossella, ascolta il signore. Vai piano, questo sborra subito." E dicendo così, salii sopra il letto, spinsi piano Rossella in avanti ad abbassarsi verso il tipo, che continuava a penetrare la fica a piccoli colpi, presi il gel e dopo averne versato un pò sulla mia mano, mi diedi qualche colpetto come a masturbarmi. Ma a quella visione, il cazzo mi era già diventato duro. Mi accostai alle chiappe di Ross, le accarezzai un pò, con le mani le aprii e puntai la mia cappella dritta al buco del suo culo. Appena la appoggiai, con un colpo deciso gliela piantai dentro, spingendo per bene fino in fondo. Rossella emise un grido di dolore " Nathan che fai ai mi fa male tesoro, fai piano, mi hai sfondato il culo. Mi fa male male male" Quasi stava per piangere, ma a quelle sue parole mi eccitai ancora di più e continuai il mio lavoretto al culo di Ross. L'uomo super eccitato, non riuscì più a muoversi e scopare la figa di Rossella a suo piacimento. Capii e tolsi il cazzo dal culo di Rossella. Lasciai che lei si mettesse sotto e che il tizio la scopasse in posizione di missionario. Poi volle fare una pecorina, la sistemò e li mise dentro il cazzo, che dopo alcuni brevi colpi le sborro dentro, al preservativo, ovviamente. Nel frattempo avevo messo il cazzo in bocca a Rossella che incitata, ed eccitata, me lo succhiò come al suo solito. Senza una parola, le sborrai in gola, scaricandole tutta la sborra che avevo nelle palle. L'uomo si pulì il cazzo con una salviettina, ci mise dentro il preservativo che si era tolto, e dopo essersi rivestito, lo accompagnai giù e salutando se ne andò. Intanto Rossella era andata nel bagno a lavarsi, ed io la raggiunsi lì. Mi guardò. Non sapeva cosa dirmi. La guardai anch'io, le sorrisi promettendole che alla sera le avrei fatto vedere una cosa. Mi lavai il cazzo, anzi, fu lei che me lo prese tra le mani e me lo lavò, prendendolo ancora in bocca. stava per iniziare a farmi un bel pompino, ma sentimmo la macchina del figlio arrivare ed il nipotino chiamare nonna. Quindi smettemmo e scendemmo per preparare il pranzo. Quella giornata di sabato, passò tranquilla per il suo tempo restante. Alla sera dopo cena, mentre gli altri uscirono, noi rimanemmo in casa a guardare qualche film, ma essendo un pò noiso ciò che davano i programmi televisivi, Rossella prese da una vasta scelta di dvd, un film, dicendomi che sicuramente mi sarebbe piaciuto e rallegrato un po la serata. E così, quando apparve il titolo, si voltò verso di me, e con un gran sorriso, mi disse: " sono certa che questo ti piacerà, e se vuoi sarò pronta a fare ciò che nel film vedremo." Rimasi a bocca aperta ma compiaciuto. Quel film era di una grande porno star, Jessica Rizzo in L' INFERMIERA DEL CLISTERE. Non potei non farmi una risatina anch'io, ma allo stesso tempo sentire un brivido dentro che mi faceva salire la pressione. A quel punto mi rivolsi a lei, chiedendole:" Ma tu mia cara, sei attrezzata per far tutto ciò che vedremo?" A questa domanda, la sua semplice risposta fu : " Vedrai mio caro. Non sottovalutarmi. Nel mio cassetto segreto, ho quanto tu nemmeno immagini io abbia." Quella risposta mi era sufficiente per incuriosirmi già abbastanza, mettendomi già quella voglia eccitante di scoprire quel magico cassetto segreto. " Non dimenticare Rossella che anch'io ho qualcosa da farti vedere, che forse ti stupirà un pò e magari chissà, ti ecciterà ancora di più. Forse." Aggiunsi io. E mentre il film andava avanti, facendoci eccitare entrambi, iniziammo a toccarci. Le infilai la mano dentro ai jeans che portava quella sera, mentre anche lei, cercava di slacciare i miei. Non potevamo spogliarci perché se fossero rientrati a casa gli altri, dovevamo essere lesti e veloci a coprirci. quindi rimanemmo con appena i jeans abbassati il giusto che ci consentiva di masturbarci un pò a vicenda. E più le immagini scorrevano, più iniziammo a darci dentro. Vedere tutti quei clisteri, quei pompini, e quelle scopate, mi mandavano al settimo cielo. " Dai Ross, prendimelo in bocca, e succhialo come sai fare tu." le chiesi. In tutta sua risposta, feci solo in tempo a terminare la frase, che il mio cazzo era già sparito tra le sue labbra, che iniziarono quella danza del su e giù che mi faceva impazzire. " Mi raccomando però, non venire ora, perchè me lo voglio gustare poi per bene, quando saremo in camera." Queste sue parole, mi caricavano ancor di più. " Ed il clistere? Ed il cassetto segreto? " Le chiesi io pieno di curiosità. " Quando tutto questo?" Vedrai vedrai, mi rispose. " Non ti preoccupare. Sarà pur tardi per il clistere ora, non lo è per farti scoprire il mio cassetto però. Ma ti prometto che domani, ce ne staremo tranquilli in camera e avrai ciò che ti meriti." Così avevo capito che per quanto riguardava il clistere, mi avrebbe colto di sorpresa la mattina seguente, ma per il resto, avrei scoperto i suoi gusti appena saliti in camera. " Fermati Ross, mi stai facendo sborrare se continui " Dicendo così, le presi la testa facendo in modo che la sua bocca liberasse il mio cazzo e lasciasse la presa. " Tu continua però " mi chiese. " Senti che sono tutta un lago di già. Vorrei avere la tua lingua sul clitoride ora, e darti in faccia tutto il mio succo, che così lo vedo sprecato." A quelle sue parole, non potei che fare un cenno con la testa, facendole capire, che era arrivato il momento di lasciar perdere il film, ed andarcene sopra in camera. Lei capì subito al volo la mia richiesta, e così facemmo. Spegnemmo tutto, salimmo la scala, e ce ne andammo in camera, assicurandoci di chiudere la porta a chiave, per dare inizio ai nostri sfoghi tanto voluti. Ci spogliammo subito, restando completamente nudi. Mi chiese se avessi gradito vederle indossare un paio di autoreggenti, cosa che lei sapeva piacermi molto, ma ormai eravamo già eccitati così, che andava più che bene. " Voglio vedere il cassetto segreto, Ross." Le dissi. Quello era ciò che in quel momento mi incuriosiva di più. A quel punto, aprì l'armadio, e dopo aver tolto diversa biancheria ammucchiata una sopra l'altra, vidi una cassettiera che non apparteneva a quell'armadio, ma nascosta appunto dentro lo stesso. La sollevò leggermente, e da sotto prese una chiave, che apriva quel cassetto, che in realtà era formato da tre cassetti messi insieme. Girò la chiave, e una volta aperti, rimasi sbalordito ed incantato senza neppur saper dire una parola, alla visione del contenuto. Vibratori di ogni genere, palline, giochi vaginali ed anali di tutti i tipi. Polsini, cavigliere e persino manette per giochi di sesso estremo. La guardai e non seppi trattenermi nel chiederle: " Scusa Rossella. ma non mi avevi detto che tu non facevi uso nemmeno di un vibratore? ed ora mi fai vedere tutto questo malloppo di cose, che non è che ne sia contrariato, anzi, mi eccitano molto, ma non sei stata sincera con me." E subito ebbi la sua risposta. " Nathan, di una cosa non sono stata sincera. Sull'uso che faccio di un vibratore quando ne ho voglia e mi masturbo. Ma quello non è tra questi." così dicendo, andò verso il comodino, apri il cassetto dell'intimo, e da sotto perizomi, slip e reggiseni, comparve quel vibratore appena descritto. " Vedi. Tutto questo che ho, non lo uso dai tempi buoni con il mio defunto marito. Ma ora, visto che te l'ho detto, e tu a livello di sesso aperto ci assomigli molto, questo se vuoi, non resterà più un segreto, ma diventera ciò con cui potremmo giocarci ogni volta che lo vorrai." Certo, rimasi stupito, ma ci credetti. E non potevo non dirle che ciò mi sarebbe piaciuto ed eccitato all'idea di fare certe cose. Così aggiunsi una frase che da tempo le ripetevo, quasi come una battuta, ma che in realtà era un mio desiderio. " Bene Rossella. Per tutto questo manca solo che tu inviti anche una tua cara amica vogliosa di sesso come lo siamo noi. " E così dicendo con una risata, mi aspettavo la solita risposta. Invece, ne fui sorpreso dalle sue parole: " Certo, tranquillo. se la nostra storia andrà avanti, vedrai che un giorno, tutto ciò succederà. Tu ieri hai scoperto ciò che mai avrei avuto coraggio di dirti. Non sono una puttana, e quell'uomo non è nulla per me. un vecchio conoscente che ogni tanto si va vedere e propone con quei 50 euro, che gli faccia sfogare le sue voglie. Ma come avrai visto, viene subito e tutto dura un attimo, tranne questa mattina, perchè c'eri tu. del resto..." E terminò la frase. Beh, la cosa già mi lusingava. E ammetto, mi eccitava naturalmente. Intanto chiuse il tutto, sistemò la biancheria sopra, e chiuse l'armadio. " Beh, e ora non usiamo nulla di tutto quel ben di dio che mi hai fatto vedere?" aggiunsi sorridendo. " No, ora non è il momento, ma vedrai, chissà domani è un altro giorno." E terminò così la sua frase. Ma la mia curiosità andava ancora ben oltre. " Scusami. Ma per il clistere, dove tieni il necessario?" A quel punto si spostò verso una delle due porta scarpe che teneva in un angolo della stanza. E una volta aperta una di esse, dentro era pieno di tutto ciò che serviva per dei clisteri. " Vedi, qui c'è tutto l'occorrente. dalla piccola peretta alla più grande. dalla sacca per i due tre litri a tutti i tipi di cateteri anali, vaginali e anche uretrali. altri più comuni, sono in bagno, per l'utilizzo del resto della famiglia. ma questi sono speciali, i miei preferiti che ti farò sentire nel tuo bel culetto mio caro. e aspettati di tutto. Ogni mia promessa è un debito ed una sorpresa. vedrai." E così dicendo si fece una risata, aggiungendo; " Tu, prepara il culetto. al resto ci penso io, o meglio chissà, potrebbe succedere qualcosa che ti lascerà a bocca aperta, e a chiuderla ci pensiamo noi." Noi chi? Mi chiedevo. E con queste parole, mi spinse sul letto, ci si mise anche lei, e mi prese il cazzo in bocca per continuare quel pompino che avevamo smesso guardando il film. Scopammo per un bel pò di tempo, sentendo pure rientrare il figlio con la compagna, che sentendoci sicuramente, di li a poco, noi sentimmo loro e soprattutto io, sentii ciò che Rossella mi diceva sempre, Denise, che implorava il cazzo, in bocca, nella figa e soprattutto nel culo. Alla fine feci una sborrata coi fiocchi, e ci mettemmo a dormire. Lei tranquilla e soddisfatta, all'apparenza, ed io con il pensiero di ciò che mi sarei potuto aspettare la domenica mattina. Soprattutto al mio culetto, pensando al clistere promesso.
SEGUE.
Nathan 😇
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