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RICORDI e DESIDERI ... Parte settima " La mia Lei è bisex? L'ultima convivenza "


di Nathan69
21.03.2021    |    486    |    0 8.7
"Sessualmente, mi aveva sempre confessato, che si i rapporti con il marito c'erano, non sempre, ma ormai erano diventati i soliti rapporti comandati da un..."



Da sette anni ormai sono tornato single. Ma la storia della mia ultima convivenza, non la potrò dimenticare, nonostante tutto. Ero tornato solo ormai da anni, ma con la scoperta dei social, mi feci anch'io il mio profilo Facebook. Pochi mesi prima della fine del 2009, il tempo d'imparare, ed eccomi più attivo che mai. Ricerche di profili di vecchie amicizie, conoscenze, e suggerimenti di persone da conoscere, mi portarono sulla strada di una affascinante donna. Manager dell'attività propria con il marito, donna attiva nello sport, e nonostante tutto il suo benessere, bisognosa d'affetto, alla ricerca di qualcuno che si rendesse conto della sua esistenza. Dopo aver chiesto l'amicizia, il nostro rapporto virtuale, cominciò a crescere. Qualche scambio di opinioni, qualche parola dolce di conforto su certe confidenze, ed ecco nata un'amicizia importante. Un messaggio al mattino, una conversazione al pomeriggio, anche se dalla sua scrivania, non c'era ormai solo il lavoro. Confidenze sempre più importanti, per raggiungere lo scambio dei numeri dei nostri telefoni. Essendo sposata, con una famiglia che poco spazio le lasciava, un marito uomo padrone, il suo spazio era poco. Ma arrivò la giusta serata, in cui da casa di un'amica, mi fece la prima telefonata. Ci siamo. Un giorno, due, tre, e finalmente la voglia di conoscerci personalmente. In un periodo per me disastroso, con la perdita del lavoro, la vita che non girava nel verso giusto, mi preparai a quel nostro primo incontro. Venne lei da me, al mio paese. Con mille attenzioni che qualcuno la potesse vedere in quanto conosciuta, c'incontrammo. Dopo essere salito in auto, le presentazioni di rito, ma l'essere un pò impacciati, lo eravamo entrambi. Tante volte ci eravamo chiesti e detti come sarà al nostro primo incontro. Baci, abbracci, e chissà quante altre voglie già solo nel sentirci erano nate. sessualmente, mi aveva sempre confessato, che si i rapporti con il marito c'erano, non sempre, ma ormai erano diventati i soliti rapporti comandati da un uomo padrone. sentimenti ormai andati in fumo, ma un'attività da portare avanti insieme, e una famiglia con due figli sempre più esigenti, non le davano tregua né soddisfazione, e la trascuratezza di ciò la spingeva a cercare braccia e non solo altrove. Le mie. Ora esistevo, e al momento seppur con le mille attenzioni, io c'ero. Riuscimmo finalmente ad iniziare a vederci, qualche giro in qua e in là, ma soprattutto, la voglia di fare sesso. Quel pensiero era ormai diventato quotidiano anche mentre lavorava nel suo ufficio. Mi chiamava al telefono e mi diceva: " Nathan, sai cosa sto facendo? ...Mi sto guardando dei bei porno. " A me il sangue ribolliva, anche perchè non si limitava a questo, ma bensì aggiungeva che tra lo sguardo al monitor, la visione di una scopata, il sentire la mia voce, la sua mano libera era già permanentemente scesa in mezzo alle sue cosce, allargate sotto la scrivania, e si stava masturbando alla grande. A sentire ciò, trovandomi spesso nella mia stanza, e solo in casa, davanti al computer anch'io, nemmeno io riuscivo a non toccarmi, a dirle ciò che mi stava procurando, e alla masturbata che anch'io mi stavo per fare. Spesso finimmo con il venire e godere al telefono .Arrivò finalmente la serata giusta, e venne da me, anche se in quella prima volta, restammo in auto nascosti dentro il mio grande cortile. Parlammo un pò, ma quasi subito, mi ritrovai le sue tette tra le mani. Lei, una bella donna matura, con un solo anno di meno, finalmente un pò di ciò che desideravo. L'esperienza. Capelli biondi ben curati, un corpo un pò in carne, quella giusta, e soprattutto un bel culo, che a me faceva impazzire. quella sera, la scomodità dell'auto, l'imbarazzo della prima volta, la mia paura di non essere dopo tanto più all'altezza, riuscimmo a fare ben poco. Impacciati dai vestiti, mi venne sopra, cercavo di spingere il mio cazzo dentro, ma l'emozione mi tradì. Al successivo incontro, decidemmo però di salire in camera mia, anche se in casa c'era mio padre in salotto, tanto la casa grande e la mia stanza ben lontana, ci consentiva di essere più aperti. E lei lo era, eccome se lo era. Ci chiudemmo in camera, e dopo poco eravamo belli nudi sdraiati sul mio letto. Un pò di meritati baci, carezze e sguardi piccanti, mi trovai subito ai suoi piedi, con le mani a tenerle aperte le cosce e la mia lingua che frugava tutta la sua bella figa, depilata nel modo giusto, con quel pò di pelo che la rendeva per me più eccitante. Continuavo a perdermi dentro a leccare profondamente, per passare alle labbra di quella meravigliosa figa, per poi arrivare a prendere il suo bel clitoride, a stuzzicarlo, e giocarci fino a che riuscii a farmi venire in bocca. I suoi gemiti, soffocati per non farsi sentire, mi facevano impazzire. La presi con le mani sotto il culo, la tirai verso di me, e affondai il cazzo in quella figa bagnata dai suoi umori dolci, che poco prima mi avevo pregustato ed assaporato con la lingua. Scopammo in tutte le posizioni. Ma quando la presi a pecorina, era veramente una goduria, avere tra le mani quei bei fianchi e soprattutto quel suo bel culo, un pò in carne che a me piaceva molto. Spinsi il cazzo profondamente, fino a voler quasi farle entrare le palle. Ansimava, godeva, si bagnava, finchè scoppiai dentro di lei scaricandole una bella dose di sperma. Dopo quella scopata, per un anno ne seguirono molte altre, sempre più eccitanti, come una volta in un boschetto alle due del pomeriggio, vicino ad un laghetto dove pescatori andavano avanti e indietro. Noi li dentro, con l'auto che si muoveva in base a tutti i nostri movimenti sfrenati. Ma con i vetri oscurati, e qualcuno al di fuori che cercava di guardare senza farsi notare, ci faceva eccitare da morire. Li fu la prima volta che le sborrai in bocca. Con tante cose successe, tra alti e bassi, dopo quel primo anno, finalmente, la convivenza, dovuta anche alla sua separazione decisa. Le cose finalmente iniziavano andare nel verso giusto. Trovato il lavoro, anche se un part time, al sabato e alla domenica, con turni anche notturni, ma ciò mi consentiva di restare a casa durante la settimana. Le scopate, nella nostra completa libertà diventavano sempre più piccanti. Confessioni sul passato che ci raccontavamo, ma che sempre o quasi ci facevano eccitare, e qualsiasi luogo della casa in cui ci trovavamo, diventava luogo per scopare. Alla pecorina sul divano. Stesa sul tavolo della cucina ed io a leccare la sua figa, in piedi vicino ai fornelli mentre cucinavo e lei che si avvicina, si inginocchia e giù di bocca a farmi un bel pompino e bere la mia sborra come aperitivo. Mattina o pomeriggio. Sera o nel mezzo della notte, ogni momento era buono per scopare. Un giorno mi disse che si sentiva un pò impedita, che non andava in bagno da qualche giorno, e che consigliata da una signora di qualche anno in più, diventata amica, Maria, una donna un pò formosa ma anche attraente, le consigliò di fare un bel clistere. Ma in casa non avevamo il necessario. Mi recai quindi in farmacia, presi una bella pera come consigliata da Maria, e la portai a casa. Sarebbe poi andata Maria a farle il clistere. Quel giorno avevo il turno di notte. Alle cinque del pomeriggio uscito di casa per recarmi al lavoro, incrociai Maria che stava venendo da noi per somministrare il clistere alla mia Angy. Questo era il suo diminutivo del nome come io la chiamavo. Maria incontrandomi mi disse di stare tranquillo che avrebbe pensato lei a liberare bene Angy. Ad una certa ora della sera tarda, le telefonai per sapere come stava, e con voce un pò ansimante, mi disse che tutto era andato bene, e che stava già molto meglio. Le chiesi come mai quella voce, ma mi rassicurò dicendo che aveva lasciato il telefono sul tavolo in cucina e che aveva sceso le scale di corsa per rispondermi. Al mattino presto al mio ritorno, cercai di fare piano per non svegliarla, quindi salito le scale per andare a letto, entrai in camera e la trovai tutta nuda sotto le coperte. cosa strana, perchè mai dormiva proprio nuda, essendo un pò freddolosa di natura. Le chiesi come mai fosse a letto nuda, e mi rispose che l'effetto del clistere le aveva messo caldo, e che si era addormentata così. A quella vista di quel suo corpo nudo, mi venne voglia, ma mi disse di scusarla che però era ancora un pò frastornata dal clistere subito, che Maria le aveva fatto due volte quella bella pera che avevo preso, quindi iniettato abbastanza liquido, e che non essendoci abituata, si sentiva ancora un pò strana. Poi più tardi lei si alzò, mentre io rimasi a letto fino all'ora di pranzo. Al mio risveglio sentivo delle voci provenire dalla cucina sottostante la camera da letto. Non percepivo bene le parole e con chi stesse parlando. Mi alzai, scesi di sotto per pranzare, e c'era Maria. Mi salutò con molta gentilezza, dicendomi che era passata a vedere come Angy si sentiva. Essendo vita sola Maria, non aveva casa qui in Italia, ed era ospite di una nipote, in quanto come lavoro svolgeva il servizio di badante ad una signora anziana poco distante da noi, Angy quindi le aveva proposto di restare a pranzo con noi, cosa che Maria accettò con molto piacere. Anche per me era un piacere. Ogni tanto avere qualche nuova compagnia in casa era sempre piacevole. Certamente era ancora più piacevole per Angy e Maria, scoprendo il giorno dopo al mio rientro il perchè. Maria era tornata per fare ancora un clistere ad Angy, perchè secondo lei ne aveva ancora bisogno. Ma non sentendomi rientrare, quel pomeriggio tardo, entrato in casa, sentivo strani rumori e lamenti che provenivano da sopra, dalla camera da letto. Insospettito, andai piano nel salire le scale per non farmi sentire. Giunto quasi alla fine della scala, sentivo bene le voci, e mi fermai ad ascoltare un pò. " Si si dai continua, così così si .... mmmmmm, mi piace da morire, non fermarti continua ti prego ...dai dai spingi quella lingua.... " Nel sentire questo, mi bloccai un pò quasi tramortito. Non sapevo che fare, entrare, non entrare, e chi ci avrei trovato nel letto con la mia Angy, così donna matura e sessualmente calda ed affamata di cazzo? Chi ci poteva essere li con lei a mettermi un bel paio di corna in testa? Cosa sarebbe successo ora alla mia entrata in stanza? Mi trovavo in una situazione davvero imbarazzante e allo stesso tempo sconvolgente. Con chi avrei dovuto litigare ora? Intanto però sinceramente, nel sentire tutte quelle frasi di goduria, quei sospiri che Angy emetteva, Mi fecero diventare anche il cazzo duro. Pensavo dentro di me:" Dio mio, mica mi starò eccitando nel sentire la mia compagna mentre scopa con un altro " Ma i sospiri continuavano, mentre cercavo di farmi forza, duro, coraggio per entrare nella nostra camera da letto. Fuori ormai era buio, ma in camera la luce era ben accesa. Intanto frasi e sospiri continuavano a riempire le mie orecchie, e a farmi diventare sempre più duro il cazzo che ormai mi sembrava scoppiare fuori dai pantaloni un pò stretti." SI si, dai dai continua che ci sono, dai sto venendo si si ....ora spingi spingi, ooooooohhhhh si vengo vengo godo oddio che lingua che hai , dai leccami tutta ora ... ooohhh siiiii cosiiiii Maria dai ancora.... " Non capivo sbalordito. Ma avevo sentito bene? Aveva detto Maria? Oppure era soltanto il mio inconscio che non avrebbe accettato qualcun'altro? Il cazzo ormai mi scoppiava. Mi sa che da li a poco mi avrei sborrato negli slip senza masturbarmi. Deciso, entrai in camera, e alla mia vista, cercarono di coprirsi, ammutolendosi completamente entrambe, ma rimanendo nude, senza coperte ormai finite nel pavimento. La prima a parlare fu Maria, guardando Angy, guardando il letto, guardando in qualsiasi posto ma non guardando mai me. " Sono venuta a farle l'altro clistere, e ho detto ad Angy che ne avrei avuto bisogno anch'io, e visto che la cosa non è così tanto complicata da fare, le ho chiesto se lo faceva lei a me, dopo che l'avevo fatto a lei." Poi si mise a parlare Angy, mentre io continuavo ad ascoltare e senza pensarci mi stavo toccando il cazzo con la mano sopra i pantaloni." Si amore, è colpa mia. Maria mi ha fatto il clistere, e devo essere sincera, ho preso gusto. Poi io ho dovuto farlo a lei. e vedendola così con questo bel culo sotto le mie mani che spingevano dentro la pera per spruzzare dentro tutto, mi sono un pò eccitata.Quando Maria è tornata dal bagno, mi ha trovato qui che mi masturbavo dalla voglia. Sono stata io a prenderla e farla stendere nel letto, iniziando a toccare questa sua figa pelosa, e poi farmela leccare. Lecca anche bene sai " A queste parole, non seppi subito cosa rispondere. Angy tutta nuda stesa ancora nel letto, Maria in ginocchio nel letto, con un paio di calze autoreggenti color carne, che a me fanno impazzire da morire, anche lei con due belle tette ed un culo che sembrava dire, sfondami. Intanto però le due si accorsero della mia mano sul cazzo. Angy sorrise un pò e mi disse:" amore, hai il cazzo duro vedo? " Come potevo mentire. si le risposi. Ho sentito tutto, pensavo ci fosse un uomo con te, ma il cazzo mi è venuto ugualmente duro, e non sapevo cosa fare, come e quando entrare. Alle mie parole, le due si guardarono. Angy mi disse :" Dai vieni qui. Ci pensiamo noi ora a svuotare quelle tue palle piene di sborra." E mentre lei pronunciava quelle parole, Maria mi prese la mano e mi tirò sopra il letto. Angy cominciò a baciarmi, mentre Maria già stava levandomi pantaloni e slip. Alla vista del mio cazzo duro, in astinenza di carne com'era, lo prese in mano, si chinò verso di me, ed iniziò a succhiarlo come una forsennata. Angy alla vista la lasciò fare, pregandomi di leccarle ancora la figa. Cosa che feci subito, senza aspettare un attimo di più. Mentre leccavo la figa saporita di umori ed il gusto della lingua di Maria, Maria si dedicava a me con un pompino da brividi. Avevo il cazzo ormai che mi stava scoppiando già da un bel po. Mi tirai su, e mentre Angy si mise in posizione per un bel 69 con Maria, lei sotto e Maria sopra, mi disse senza problemi: " Dai amore, voglio vedere il tuo cazzo scivolare dentro questa figona di Maria. Dai sfondala tutta che che sta morendo dalla voglia." E non me lo feci ripetere due volte, presi il cazzo in mano e lo spinsi dentro la figa di Maria, mentre Angy mi leccava le palle per sotto, alternando la sua lingua tra palle e la figa di Maria con il mio cazzo che la penetrava. Maria, non riuscì a concentrarsi sulla figa di Angy, presa dalla tanta voglia e dal sentire il mio cazzo dentro. Mugolava, si contorceva, gridava incitandomi, pregandomi di sfondarla più velocemente. Era da molto che non sentiva più un cazzo frugare e scopare nella sua figa, che mi sembrava stretta come quella di una ragazza. Vedendo e sentendo questo, Angy continuava nel suo lavoro di lingua verso di noi, mentre con le sue mani si stava masturbando. Le sue dita entravano ed uscivano dalla figa ormai ben aperta dalle leccate di Maria, Con le dita dell'altra mano, si prendeva, accarezzava, tirava il clitoride, che sembrava ormai diventato grosso come un fagiolo. " Dai Nathan, sfondami il culo adesso ti prego " esclamò Maria. Tanto si erano da poco fatte reciprocamente un bel clistere, e potevo andare sicuro che non avrei trovato sorprese. Infilai velocemente il cazzo su quel bel buchetto del suo culo. Non avevamo nulla per poterlo lubrificare un pò. Ma a questo con un po di colpi di lingua, ci pensò subito la mia Angy. Puntai per bene la cappella e appositamente per farle sentire la mia inculata con tanta voglia, spinsi dentro il cazzo con tanta decisione. Maria urlò " Basta basta, mi fa male basta. Ti prego fai piano. " Queste parole fecero eccitare ancora di più Angy, che al contrario mi pregava di sfondarle il culo per bene. Ormai sotto i miei colpi di cazzo, Maria stava venendo sulla bocca di Angy, che sentendo la sua sborra uscire, si mise a leccarla più avidamente. Sembrava assetata di sborra. Cosa che dopo poco, ebbe anche la mia. Ancora un pò di colpi, ed il mio cazzo non resse più a quel buco stretto. Le scaricai dentro al culo di Maria tutta la mia sborra, che di lì a poco cominciò a colare per andare a soddisfare la lingua impazzita di Angy. quella sborrata mi fece sentire le gambe molle, così mi stesi a pancia in su. Angy, finito di leccare tutta la mia sborra dal culo di Maria, la invitò a succhiarmi e a ripulire il mio cazzo con lei. In quell'istante avevo due lingue avide, che mi leccavano, scorrevano entrambi sul mio cazzo, fino a ripulirlo per bene, che poi stanco si ammosciò. Restammo ancora un pò nel letto Guardandomi, sorridendo le due, mi chiesero se la cosa mi fosse piaciuta. La mia risposta ovviamente non poteva che essere positiva, ma mi feci promettere, che avrei voluto trovare ancora una situazione così di complicità, eccitazione e soddisfazione ad un prossimo mio rientro. Le loro risposte furono affermative. Tanto avevo capito che lo avrebbero fatto ugualmente, magari restando più attente per non essere trovate nuovamente in quella situazione. Sarebbe stato un vero peccato. I nostri giochi continuarono sempre quando Maria fosse stata in libertà dal suo lavoro. Appena possibile, puntuale arrivava la telefonata che ci annunciava il prossimo imminente incontro di sesso a tre. Fare questo con la mia compagna e la sua amica, era proprio un vero piacere. Anzi, per mettere la ciliegina sulla torta, Maria promise che la volta successiva, sarebbe arrivata con una bella sorpresa che sicuramente avrebbe fatto molto piacere sia a me, che alla mia Angy. Così fu. Un giorno arrivò con un bel pacco tra le mani. Curiosi lo aprimmo subito appena entrati nella nostra camera da letto. Con grande sorpresa ci trovammo un bel vibratore a strap one. Ci guardammo, e senza perdere tempo ci spogliammo tutti tre. Non vedevamo l'ora di iniziare quel pomeriggio di tanto sesso. Lascio a Voi alle vostre fantasie l'immaginario di quel pomeriggio. Per me, fantastico.
Nathan 😇
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