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RICORDI e DESIDERI ... " Voglia e fantasia, la mia unica attuale compagnia " Quarta parte.


di Nathan69
23.01.2022    |    108    |    0 6.0
"E come potevo immaginare, la cosa, mi avrebbe fatto molto piacere, essendo io, il centro dell'attenzione..."




Ed eccoci ancora una volta, a raccontare il seguito, dopo che ci eravamo lasciati alla telefonata di Lucia a Marina, mentre quell'ultimo mattino facevamo colazione, dopo una notte di puro e tanto sesso a tre, con la figlia Marta, sempre insaziabile. Lucia e Marina, si diedero appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo, per organizzare insieme, quello che ciò avevano in precedenza preannunciato. Una giornata, o forse due, in compagnia di altre tre amiche di Lucia, o al mare, anche se ormai nei primi giorni autunnali, oppure una giornata a casa di qualcuna di loro. Naturalmente era gradita la mia presenza. Ora però, ci sarebbe stata anche Marta, molto probabilmente. E come potevo immaginare, la cosa, mi avrebbe fatto molto piacere, essendo io, il centro dell'attenzione. Con ciò che precedentemente con Marina e Lucia era successo, non avrei potuto immaginare una giornata, o forse due, senza che nulla, sessualmente parlando, sarebbe successo. E poi, sarebbe bastato soltanto che si fosse accesa, per dire, la miccia tra Marina e me, perchè il fuoco caloroso del sesso tra le altre donne, fosse divampato. Certamente io non andai all'appuntamento con Marina e Lucia. Erano loro a programmare il tutto, ma tutto anche alle mie spalle. Conoscendo i miei gusti sessuali, desideri, mancanze, e fantasie, qualcosa di molto importante sicuramente stavano per organizzare. Certamente, nemmeno io conoscevo le altre tre amiche di Lucia, da lei descritte, molto calorose e vogliose di sesso. Certo, che avermi ritrovato con cinque o forse sei donne, se ci fosse stata con noi anche Marta, ed io unico maschio, beh, la cosa faceva sì piacere, però anche un pò pensare. sarei riuscito ad accontentarle tutte se di sesso si fosse trattato? Questa domanda mi rimbalzava senza tregua nella mia mente. cercai di non pensare, almeno fino a che non ne avrei avuto la certezza. Vero che in commercio, oggi come oggi esistono prodotti tipo il viagra che ti aiutano aprolungare anche il tempo dell'atto stesso, ma è anche vero, che personalmente certe cose non ne posso fare uso, e non sto a spiegare perchè ciò non avrebbe ora importanza. Quella stessa sera, dopo il loro incontro, Marina mi chiamò per invitarmi a mangiare una pizza, insieme con lei e Lucia. mi vennero a prendere sotto casa, con l'auto di Lucia, e andammo in una ottima e tranquilla pizzeria, fuori dal paese. Parlammo un pò di tutto, quella sera durante la serata, ma molto poco su ciò che avevano organizzato. Fu Lucia, dopo che già avevamo preso il dolce, ad iniziare un po vagamente a dirmi su quello che avevano pensato, e se mi fosse piaciuta la loro idea, sarebbero state molto felici. Da quelle parole però, riuscii anche a capire che con me, o senza di me, ciò che avevano programmato sarebbe tra loro accaduto. " Nathan. Le mie amiche, carissime ed intimissime amiche e colleghe di lavoro di un bellissimo passato, avrebbero davvero il gran piacere di poterti conoscere, tutte tre. Perciò, come avremmo organizzato io e la tua carissima Marina, anche Grazia, Sara ed Elena, sarebbero felici di trascorrere un week end, Sabato e Domenica prossima, nella mia piccola casa che ho al mare, anche se ormai non siamo in piena estate, ma bensì ai primi giorni autunnali, ma l'aria, e soprattutto la tranquillità, favorirà questi nostri due giorni di allegra compagnia. Cosa ne pensi ?" E cosa avrei potuto rispondere a Lucia, davanti ad una proposta del genere? Certo, le risposi. " Sono felicissimo del tuo invito e poter essere in vostra compagnia." E sinceramente mentre le rispondevo con queste parole, pensavo a quei tre nomi che Lucia mi aveva pronunciato. Pensavo che non mi erano del tutto nuovi, ma allo stesso tempo, a fatica ricordavo, oppure potevo immaginare chi in realtà fossero veramente. Non avrei mai collegato ciò che mi veniva da pensare. Il mondo è pieno di gente con lo stesso nome. Coincidenza o no, quando ci saremmo incontrati tutti, le avrei conosciute. E poi Lucia aggiunse:" La casetta, come la chiamo io, non è molto grande. Sai, era un sogno che avevo da sempre, e con il licenziamento ed un pò di risparmi di una vita di lavoro, mi sono fatta questo regalo. Ma sono sicura che ci adatteremo bene per due giorni. Poi tu, sei di spirito che facilmente si sa adattare alle cose, quindi, se ti va, non vedo nessun problema." Ma Lucia, le risposi," tutto questo è fantastico. certo, l'adattamento non mi manca, e poi, la buona compagnia, mi si adatta molto." E dicendo questo le feci una strizzatina d'occhio. " Birichino che non sei altro. Ma non pensi che siamo cinque o sei donne contro un maschio, e potremmo farti di tutto, senza che tu ne abbia scampo?" E pure lei, con queste parole, mi strizzò l'occhio. Marina, che già probabilmente sapeva pure il programma delle giornate, di come e dove avremmo dormito la notte, e tutto ciò che avevano pensato, si fece una bella risatina, esclamando:" Allora è certo. Ci sarà anche Marta. Così se dovremmo legarlo, ci darà man forte." E le due, mentre le guardavo entrambi, si fecero una gran risata. Chissà a cosa stavano pensando, pensai io in quel breve tempo. " Bene.Allora non ci resta che sperare anche in un bel tempo, tiepido, così potremmo starsene anche nudi fuori nel pezzo di spiaggia che ho nel retro della casa." Mi venne spontaneo un cenno di approvazione a ciò, e pure a chiederle dov'era che aveva quella casetta, come lei la chiamava. Mi rispose che aveva trovata due anni prima, una vera e propria occasione, lasciatale da un amico, e che subito le era piaciuta, e presa. Si trovava, non molto distante. A Rosolina mare. Un luogo non affollatissimo come avrebbe potuto essere, Sottomarina oppure Jesolo Lido, o altri luoghi simili. Ma un posto davvero poi tranquillo, trovandosi la sua casa, quasi al termine della spiaggia, dove anche in piena estate non era mai proprio del tutto affollata. " Sai. Sono più le coppie che ci vengono a scopare di notte, nelle vicinanze, che la gente che di giorno ci prende il sole o ci viene per fare il bagno. Coppie di tutte le età, poi, senza distinzione. anche scambisti, o lesbiche e gay." spontaneamente le chiesi:" Ma d'estate, se ci sei sola, immagino qualche volta ci sarai rimasta sola, non ti senti infastidita da questo oppure no?" Perchè, mi disse. " No, anzi. Spesso sono seduta li fuori nella mia poltrona sdraio, dove posso starmene tranquillamente anche tutta nuda, come il mio solito quando sono li, che nessuno mi vede. Io vedo loro, spesso, ma loro non vedono me. E ti dirò di più. Se sono sola, mi faccio di quelle masturbate, anche tre in una serata o nottata. Poi quando sono esausta dal venire, me ne vado a letto." Rimasi incantato da quelle sue parole. Ma sapevo che stava dicendo semplicemente la verità. " Vedrete il prossimo anno, se avrete l'occasione di passare un pò di giorni li con me. certo allora sarò sicura che non mi masturberò, almeno da sola." E si fece una risata. Poi aggiunse:" Ti dirò di più. Qualche volta mi è capitato di essere vista, allora la coppia se ne stava andando. Ma ero sempre io a fermarli. Gli dicevo tranquillamente che potevano restare, e più di qualche volta mi univo a loro.qualsiasi fossero genere ed età. anche con una coppia di gay. Che mentre uno gli riempiva il culo al compagno, inculandolo per bene, io mi misi a fare un pompino all'altro, che tra poco sveniva dal piacere. sapessi caro, quante ne ho viste, e a volte fatte. " Sentire quelle parole, mi fece eccitare da morire. Le bastò guardare semplicemente la mia faccia per capirlo, e dire a Marina:" Questo tra un pò si sborra sui pantaloni." E sorrisero insieme. Quindi ci alzammo dal tavolo, e Lucia volle pagare lei il conto. " No fermi. Questa sera siete stati voi miei ospiti." Allorchè non ci rimase di ringraziarla. Uscimmo, e una volta in auto, Lucia disse:" Tesori miei " prendendo la mano di Marina seduta davanti al suo fianco," Questa sera non è sera ormai per far tardi, visto che lo è già, però in cambio, una bevuta di sborra calda, Nathan, me la potresti dare?" Marina le sorrise, mentre io rimasi senza parole. Lucia fermò l'auto in un parcheggio fuori da occhi indiscreti, uscì dall'auto insieme a Marina, e venne a sedersi nel sedile posteriore dove mi trovavo. Marina rimase abbassata con la porta dal mio lato aperta, mentre già Lucia mi stava abbassando i pantaloni e gli slip. Le loro lingue iniziarono a percorrere il mio cazzo, quasi duro. Ma ci volle un attimo perchè lo diventasse totalmente. Lucia se lo prese in bocca tutto, mentre Marina mi leccava le palle. Le due si alternarono in un entra ed esci da quelle bocche calde e vogliose. Riuscii a mettere una mano sotto la gonna di Lucia, per sentire le sue mutandine tutte inzuppate del suo nettare. Aveva già sborrato da sola. E mentre Marina si stava masturbando da sola, appoggiata al fianco della portiera dell'auto dal mio fianco, Lucia mi fece sborrare con quel pompino da urlo. " Vengo vengo " Feci in tempo a dire, che già la mia sborra le aveva riempito la bocca. Le due si ricomposero, salirono in auto, e Marina volle da Lucia un bacio lingua a lingua per assaporare il gusto della mia sborra che questa volta nemmeno una goccia le era toccata. Mi portarono a casa, e li ci salutammo. Ci saremmo risentiti per gli ultimi preparativi il giorno dopo con Marina. Arrivato a casa, me ne andai a letto, bello vuoto e contento come sempre, ma pensando a quel prossimo week end che ci attendeva. Ma anche alle tre amiche di Lucia, che avrei conosciuto, ma che già da quei nomi, mi sembravano molto familiari. A quel punto non vedo soltanto che l'ora. Ma cosa mi avrebbero fatto in sei donne, se tutte fossero affamate di sesso come Marina, Lucia, e Marta? Con quel pensiero, mi addormentai. Arrivò quindi il fine settimana. La mattina del sabato sul prestino, Marina con Lucia e Marta, passarono a prendermi sotto casa dove le stavo aspettando. Aprii il baule dell'auto per depositare lo zaino, e vidi un grosso borsone, con uno stemma di pronto intervento. Non ci feci tanto caso, salii in auto, e andammo verso la superstrada dove lì avremmo incontrato le altre tre amiche di Lucia, con un altra auto. Lucia, le vide, fece cenno di seguirla, e in un'oretta di auto, arrivammo sul posto. Ci fermammo prima in centro, per far colazione al bar preferito e conosciuto di Lucia, e fu lì che mi trovai davanti la sorpresa. Quel piccolo dubbio che avevo diventò realtà. Dall'altra auto, anche Sara, Grazia ed Elena, scesero. E mentre Lucia, fece per fare le nostre presentazioni, io scoppiai a ridere, come pure loro. Chissà, forse già sapevano qualcosa, e le uniche ad ignorare il tutto avrebbero potuto essere soltanto Marina e la figlia Marta. Dico forse. A presentazioni, per modo di dire fatte, entrammo al bar, ordinammo la colazione per tutti, e poi mentre Lucia con l'aiuto di Marina, andarono nel vicino supermercato per prendere qualcosa che avremmo consumato a casa, probabilmente per non uscire ancora, rimasi con le altre. Grazia, che delle tre era la prima che avevo conosciuto all'ospedale, mi chiese se sapevo già della loro presenza. Risposi subito con tutta sincerità:" A dire il vero, pensavo di non conoscervi quando Lucia ne parlò, ma poi rimasi nel dubbio, che i vostri nomi non mi erano del tutto indifferenti. Così ho potuto un pò fantasticare e pensare." Intervenne Sara a quella mia risposta:" Quindi saprai o avrai pensato, a che week end ci stiamo preparando." Con un pò di rossore in faccia, ed imbarazzo, risposi:" Qualcosa lo immagino." Continuammo a parlare fino all'arrivo delle altre due, che dopo aver messo la spesa in auto, e pagato il conto del bar, cosa che Lucia non volle che fossi io ad offrire, come mi ero proposto, salimmo in auto, e andammo verso la fine della spiaggia, del lungomare ormai quasi deserto, arrivando alla casetta di Lucia. Una volta aperta la casa, prendemmo tutte le nostre cose dalle auto, e per ultime Lucia e Grazia, presero quel borsone da pronto soccorso, e ciò che anche Grazia aveva. Tra le cose, dando loro una mano, portai dentro un cavalletto per apparecchi fotografici, un'asta prolungabile con rotelle e un gancio sopra, lo stesso che usano in ospedale, e una valigetta medica. La cosa già mi faceva illuminare la mia mente, su quello che in quei due giorni di permanenza sarebbe accaduto. A me soprattutto. Ma se ciò era quello che pensavo, e che esprimendomi forse troppo con Marina e Lucia, era ciò che desideravo provare, chissà, era giunto quel momento. Lucia subito ci fece vedere la casa, e così facendo, ci ricordò che per la notte avremmo dovuto adattarci tutti. Eravamo in sette, con una stanza da letto matrimoniale, una piccola stanzetta giusta per un lettino, ma un salotto con angolo cottura un po più spazioso. Il divano non era molto grande, quindi, Lucia scelse con il nostro consenso, di mettere tutti i materassi nella stanza matrimoniale, dove avremmo potuto dormire tutti. Rimaneva libera la stanza più piccola, dove avrei potuto stare io da solo, ma non fu così. Prendemmo anche quel materasso, e con la rete lo portammo in stanza più grande, per far equilibrare i letti. Ci rimase poco spazio, ma abbastanza sufficiente per girarci attorno. La testiera del lettone era di ottone, e dava così la possibilità di poterci agganciare qualsiasi altro oggetto. Tutto sembrava predisposto per quella che avrebbe dovuto diventare una stanza del sesso, come si vede spesso in certi film hard. Lucia, si rivolse a Marina pregandola, forse come già d'accordo, di occuparsi nel preparare il pranzo, una cosa leggera, e se fosse anche già qualcosa per la sera, o il giorno dopo. La invitò così a farsi aiutare da Marta e dal sottoscritto, mentre Lei e le sue altre tre carissime amiche, si dedicarono a preparare la stanza da letto come dai loro piani già programmati. Infatti si chiusero in camera, e non potei vedere nulla di ciò che stavano facendo. Marina, furba poi com'era, cercò di tenermi sempre più impegnato. Marta invece, ogni tanto faceva un salto in camera a dare una sbirciatina, e se ne tornava ogni volta con il sorrisino malizioso sulle labbra. Era quasi mezzogiorno, quando le quattro donne uscirono dalla stanza. " Tutto pronto " disse Lucia a Marina, che con un sorriso fece un cenno affermativo. Marta invece, sembrava quasi la più eccitata di tutte, al solo pensiero e sicuramente a ciò che aveva visto preparare in camera. Anche il pranzo, disse Marina è pronto. Intervenne Lucia, invitandoci tutti a fare una piccola passeggiata in spiaggia, prima di pranzare. Fu allora che si rivolse a me, guardandomi sempre più con un volto elettrizzante e malizioso, dicendomi:"allora tesorino delle tue donne, sei pronto a sottoporti ai nostri giochi viziosi per queste due giornate che ci attendono? Ci dovrai anche soddisfare tutte ,lo sai vero. altrimenti, saranno sempre più punizioni sempre più forti." Non potei guardarla con stranezza, ma allo stesso tempo con assenso e piacere. " Certo che si carissime amiche " risposi. Fu allora che un coro di voci si alzò contemporaneamente, gridando sorridendo, " Vedremoooooo." Dopo poco entrammo tutti in casa per pranzare. Un primo leggero a base di penne all'arrabbiata, molto afrodisiache, e qualche capasanta gratinata al forno. Un pò di dolcetto, e poi un caffè non potevano mancare..Restammo almeno un oretta a parlare ridere e scherzare, nel piccolo salottino, dove nel frattempo Lucia aveva acceso una piccola stufa, che emanava calore in tutta la casa. Non essendo più estate, ma anche se le prime giornate autunnali, con la brezza del mare, il fresco tra le mura si faceva sentire. e per ciò che avevamo in mente di fare, un bel calduccio ci voleva proprio. Nella stanzetta piccola, e semivuota, avevamo depositato le nostre borse con i nostri indumenti. Fu lì, che ad un certo punto andarono tutte le amiche insieme. " Aspetta qui tu " mi disse Marina. Noi andiamo a cambiarci. Poi quando saremo pronte, iniziamo la sfilata e ci dirai il tuo voto. Sembrava quasi si stessero preparando per una sfilata di moda. Così, in quel tempo che anche mezz'ora sembrava infinito, mi feci un pisolino sul divano al calduccio della stufa. Quando all'improvviso il rumore dei tacchi delle loro scarpe, mi svegliarono. ero incredulo alla vista che mi si presentò davanti. Tutte, quasi completamente nude, soltanto con calze autoreggenti o reggicalze. Chi di un colore, chi di un altro, ma tutte con le loro fantastiche tette al vento, senza ne slip o perizoma. Chi con la fichetta depilata e chi con quel peletto che a me faceva impazzire. Sfilarono tutte sei davanti a me, per poi iniziare a toccarmi ed a spogliarmi completamente. Pensavo già a quale bocca sarebbe stata a prendermi il cazzo tra le labbra. Ma non fu così. Lucia, si rivolse a me, e mi disse: " Ora caro Nathan, una alla volta, dovrai essere tu a farci una bella peretta di pulizia. per questa volta userai quelle prese in farmacia già pronte, poi la prossima..." E li interrompe il suo discorso. Aggiunse poi: " ora decidi tu, quale sarà l'ordine. La peretta ce la farai qui sul divano." E così mentre stava per dire queste sue parole, Marina entrò con le sei perette pronte. Iniziai così da Lucia, essendo la padrona di casa. Si stese sul divano a pancia in giù, e mentre Marina mi passò la peretta, Grazia ed elena, le presero le chiappe, Marta le passò un dito nel forellino del culo con un pò di gel, per favorire la penetrazione, così le infilai la cannula seppur di piccole dimensioni, ed iniziai a premere per farle quel clistere. Così, dando il tempo ad ognuna di ricevere il mio clisterino, il tempo ad ognuna di andare nell'unico bagno di casa per scaricare, a turno le feci tutte. Quando lo feci a Marta, per ultima, vidi che anche le perette erano terminate, e pensai che al sottoscritto questa volta di clistere non se ne parlava. Ma era solo una mia illusione di scapolarla,cosa che non fu così. Lucia e Marina, non erano più con noi nel salottino, ed io non me ne resi conto da quanto tempo, essendo impegnato con i culi delle altre. Capii al ritorno di Marta dal bagno, che se ne stavano in cucina, e che una pentola di camomilla era pronta, mentre la portarono in camera. Non passò molto tempo, che ci sentimmo chiamare tutti da Lucia, che con tono pacato e molto eccitato, ci invitò a raggiungerla in camera. Così facemmo. Io entrai per ultimo, con il cazzo che quasi si stava preparando ad una timida erezione. La sorpresa della visione mi sbalordì. Cinghie, polsini, cavigliere, tutte già legate e pronte alle testiere del letto. Al fianco un palo di quelli portati dall'ospedale, con una sacca di almeno 3 litri che Marina aveva riempito di camomilla. Di fianco un vecchio comodino, con sopra cannule, vibratori, siringhe, di tutto un pò per quel che sarebbero state le giornate di sesso quasi estremo. Pere più o meno grosse, con cannule di varie misure. Confezioni di preservativi in caso fossero serviti. E poi dilatatori anali vaginali ma anche di altre specie. " Forza Nathan, il letto è tuo ora. E senza chiedere nulla, stenditi per bene a pancia all'insù. Ora iniziamo la tua terapia." Con queste parole, Lucia, diede inizio alle operazioni. Mi presero, e una volta steso sul letto, mi legarono mani, braccia, e a gambe sollevate le cavigliere. Mi presero e mi tenevano le gambe alte e tutte all'indietro. Mi legarono per bene anche le gambe all'altro lato del letto, così da rendermi proprio quasi del tutto immobilizzato. Stavo offrendo un'ottima vista del mio buco del culo, in posizione perfetta perché potessero sottopormi a qualsiasi trattamento. Lucia e Marina salirono sul letto una per lato al mio fianco. Sara che nel frattempo aveva preparato la siringa, la passò a Lucia, e mentre Marina mi smanettava un pò il cazzo, invitando le altre a guardare e se il caso lo avesse richiesto, a dare man forte a trattenermi seppur ero legato, Lucia fece uscire dall'ago una goccia per buttar fuori tutta l'aria. " Ora stai buono e non urlare. Non ti farò molto male " Mi disse Lucia, prendendo con una mano il mio cazzo quasi duro che Marina aveva preparato. Insieme lo tennero in posizione eretta, e Lucia avvicino alla base la punta dell'ago, che dopo poco senti pungere e iniettarmi un certo liquido. Non riuscii a non emettere un piccolo grido di dolore. " Quante storie per una puntura sul cazzo " mi disse Lucia. Vedrai, questa ti farà restare il cazzo duro fino a sera, anche se ne farai uscire la sborra ogni volta che non la saprai trattenere,aggiunse. Rivolgendosi poi a Grazia ed Elena chiese loro se erano pronte con il maxi clistere. La risposta fu affermativa. Marta, mi spalmo del gel sul buco del culo, mentre Elena faceva la stessa operazione su quella cannula lunga con due palloncini alla base, che poi scoprii chiamarsi per il suo vero nome, sonda Bardex. "Vedrai, ora si che sentirai un vero clistere" annui Grazia. In due mi presero il culo, e allargandomi le chiappe, favorirono Grazia all'introduzione nel mio buco di quella cannula lunga. Spinse dentro poi quel palloncino di altri sette centimetri, che a fatica e con mio dolore entrava sfondando il mio culo. Una volta dentro, Elena aprì il rubinetto e la camomilla iniziava ad inondarmi il culo,ed a riempire la mia pancia. Pensavo che erano tre litri che avrei dovuto trattenere in corpo. Sara e Marta si dedicarono a massaggiarmi la pancia, quando iniziai a lamentarmi per i primi crampi. Lucia invece, iniziava a godere di quella visione, e pregò Marina di prendere un vibratore ed infilarlo nella sua figa. Lucia si stese al mio fianco, e Marina iniziò a farle entrare quel cazzo finto nella figa, tra i gemiti di piacere e la richiesta di averne anche uno nel culo. Tutte e sei erano ormai eccitate, ed io stavo soffrendo da quei crampi dovuti a tutta quella camomilla che mi riempiva le budella. Mentre un pò soffrivo, ma allo stesso tempo godevo di ciò, loro non potevano fare a meno di toccarsi la loro figa ormai fradicia di umori, nel godere di quella scena che appariva davanti ai loro occhi. Quando la sacca fu completamente vuota, Lucia mi impose di trattenere tutto almeno per quei interminabili prossimi 15 minuti. Mi lasciarono la sonda inserita nel culo per non fare fuoriuscire nulla. Passato il tempo, Marina e Lucia, dopo avermi slegato, mi portarono al bagno. Con la pancia talmente gonfia, mi fecero avvicinare alla tazza pronto per scaricare. Mi tolsero la sonda, e subito dopo iniziai il mio svuotamento. " Noi restiamo qui a guardarti, mio caro." Disse Lucia con tono forte e deciso. " Sappi che finchè non libererai per bene con acqua pulita il tuo intestino, saranno clisteri che dovremmo farti a nostro piacimento." Guardandomi e guardando ciò che avevo scaricato dal mio culo, aggiunse Lucia. " No, no. Non ci siamo." Disse a Marina, che subito ne capì il voler dire e uscì dal bagno per andare verso la camera. Quando ebbi terminato, Lucia mi fece lavare per bene, e prendendomi per il cazzo che ormai con l'effetto di quella puntura era duro e teso, e mi portò nuovamente in camera. Lì, tutte le altre mi stavano aspettando nuovamente. Marina mi guardò e mi disse di stendermi nel letto a pancia in giù questa volta. " Non ti legheremo ora. Ma se farai capricci oltre a riempire ancora il tuo culo ti sculacceremo." Esclamò Lucia. Feci quanto mi era stato detto, come un bambino obbediente. Le avevo tutte attorno, ma questa volta fu Lucia per prima ad avvicinarsi a me. In mano una grossa pera arancione, con una lunga cannula bianca e anche un pò grossa del normale. " Marina, spalma per bene il gel sul buco del culo del tuo Nathan, mentre tu Marta ungi bene la cannula. Grazia, prepara l'altra pera sempre da 20 che sicuramente questa non basta." Lucia imparti questi ordini, che furono eseguiti. Sara fu lei ad aprire le mie chiappe questa volta, ed offrire il mio buco a Lucia, che subito appoggiata la punta, mi spinse decisa tutta la cannula dentro. Subito iniziò a spremere quella grossa pera da più di un litro di liquido. Sentivo ancora una volta il brontolio di ciò che mi stava riempiendo. Terminò di spremerla tutta, ordinandomi ancora una volta di trattenermi e poi andare a svuotarmi al bagno. Così feci, e tornai. Ma un'altra grossa pera dello stesso calibro mi stava aspettando. " Forza, rimettiti nel letto, ma con la pancia verso l'alto questa volta. Ho visto ciò che hai scaricato, e penso che questa ti ci voglia ancora tutta, mio caro." Mi dissed ancora Lucia. Questa volta fu Sara che volle avere il gusto di spremermi la pera nel culo. E mentre si stava avvicinando al bordo del letto, mentre le altre mi sollevarono le gambe, per favorire la penetrazione, Lucia fermò Sara, e con tono deciso disse:" No Sara, questa volta devi cambiare cannula. Sostituiscila con quella a forma di cazzo. Voglio vederlo con il culo più aperto. Gli servirà per ciò che gli faremo dopo tutte a turno. " A quelle parole, quasi mi sarei messo a piangere, ma l'eccitazione era tanta ormai, che fui anche desideroso di provare. Tutto era stato sistemato, Sara si avvicinò al mio culo, e con quella cannula a mo di cazzo, spinse decisa, tra i miei piccoli urli di dolore. Le altre mi tennero ben fermo, fino alla fine del completo svuotamento di quell'altro litro e più di camomilla nelle mie budella. Terminato, Sara tirò fuori di colpo quel cazzo cannula che mi aveva piantato nel culo. mentre Marina mi tappò subito il buco con un plug anale per non farmi avere perdite. Andai nuovamente al bagno, e dopo aver scaricato e fatto un bel bidet, tornai in camera. " Bene bene bene." esclamò Lucia." Ora continuiamo il vero divertimento."A quelle parole mi salì una carica di eccitazione. Pensavo che subito avrei scopato, ma soprattutto non vedevo l'ora di sfondare quelle fighe e quei bei culi di sara, Grazia ed Elena,che mai ancora avevo scopato. Visto che le altre tre, ormai erano state ben ispezionate dal mio cazzo più volte. " Ora mio caro, siediti su quella piccola poltrona, e goditi il nostro spettacolo." Disse Lucia sorridendo. Non capivo. avevo il cazzo duro che mi scoppiava, volevo scopare, ed invece dovevo sedermi nella poltrona di fronte al letto per guardare chissà che cosa. " Puoi liberamente masturbarti come credi, se vuoi tesoro." Aggiunse Marina. Le sei donne si stesero sul letto ed iniziarono accoppiandosi, a baciare, limonare, toccarsi e leccarsi i loro seni, le loro fighe tutte bagnate. Si misero tutte a sessantanove. Le loro lingue impazzite leccavano come forsennate. Lucia con Sara. Marta con Grazia, e marina con Elena. Stavo scoppiando dalla voglia, e tante domande mi passarono per la mente. Ma allora, le perette, i clisteri a me fatti, la puntura sul cazzo per tenerlo ben duro. Era solo una sofferenza oppure.....
Beh, le risposte al prossimo episodio.
Nathan.
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