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RICORDI e DESIDERI ... " La visita medica, e poi l'inaspettato."


di Nathan69
17.01.2022    |    3.711    |    0 6.0
"Emisi quasi un grido, una smorfia, e le dissi che mi stava stimolando la voglia di far pipì..."




Tralasciando i pochi veri ricordi, ascolto la mia mente, i miei desideri, le realtà, e ciò che da tempo sogno. In realtà, ultimamente, per interventi e visite di controllo pre e post interventi, sono ricorso varie volte presso ambulatori medici ospedalieri e non. Normalmente tutte le volte in cui sono dovuto recarmi nell'ambulatorio medico per visite proctologiche, ho sempre trovato il medico di cui mi sono sempre fidato. Anche l'infermiera, sua assistente e pure segretaria, era sempre la stessa. Una signora gentile, di mezza età, che con molta accuratezza, si dedicava a farmi preparare alla visita, fino al termine della stessa. Mi faceva spogliare, stendere sul lettino, posizionare nella giusta maniera per affrontare la visita. Se il caso, che quasi sempre lo richiedeva, mi passava del gel sul mio ano da visitare, sempre con una certa riservatezza, facendomi sentire a proprio agio, coprendomi le parti intime, e con qualche parola gentile faceva passare il tempo dell'attesa. Non so come possa essere successo un giorno, che tra un discorso ed un altro, le confessai certe mie situazioni di vita. " Si sono nuovamente single, e certe mancanze, si sa si fanno sentire." Trovai il coraggio di dirle queste mie riservatezze, che non sempre dico, a chi non conosco. Ma avevo capito, che anche al telefono quando mi chiamava per ricordarmi l'appuntamento, l'eventuale tipo di preparazione alla visita, che quasi sempre richiede una peretta la sera prima, il suo modo di essere, di fare, di parlare, mi dava fiducia. Forse per scherzo, anche se per me, corrisponde ad un sogno reale, forse per semplice battuta per sdrammatizzare il tempo d'attesa lì, pronto su quel lettino, un giorno le confessai da quanto tempo ormai non facevo sesso, e di certe mie fantasie sessuali, della mia insoddisfazione delle esperienze avute fino ad allora, andando anche a toccare certi particolari abbastanza intimi. Mi disse che anche lei era divorziata, attualmente libera da sentimenti, e che per quanto riguardava il sesso, con una risata, " si fa ciò che si può " tenne a precisare. Si insomma, la masturbazione, era l'unico modo per poter soddisfare certe esigenze. " Pensi, sig. Nathan, che mi masturbo quasi tutte le sere...." mi disse, rivolgendosi a me sempre dandomi del lei. Feci a tempo a rispondere con una mia frase, che forse detta così in quel momento poteva sembrare una battuta, ma che in fondo dentro di me, era semplicemente la verità di ciò che desidero da tempo. " Il mio desiderio invece, signora Silvana, è quello di essere posseduto sessualmente da due donne mature, anche più anziane di lei, a cui poter offrire il mio sederino per un bel clistere per poi essere sodomizzato da loro, con una certa possessività ..." La chiamai per nome, avendo visto il tesserino che portava sul camice, visto che lei il mio nome era logico lo sapesse avendo le mie carte davanti. Subito dopo, entrò il medico, ed iniziò la visita. Si sedette dietro di me, diede ordine all'infermiera di aiutarla ad aprire il mio culetto, per agevolare l'introduzione dell'endoscopio. In quel momento sentii però anche l'altra sua mano, appoggiarsi sulla mia gamba, quella più esposta, verso il gluteo, e con delicatezza, accarezzarmi. Normale amministrazione, ho pensato. Segno di porre il paziente ad un rilassamento e sicurezza per l'esame in corso. Terminato tutto, il medico andò alla sua scrivania per scrivere il referto, mentre lei, mi passava delle salviette nel mio ano per pulirmi da quel gel lubrificante, per poi potermi rivestire. Ascoltai il medico, ritirai il referto, e salutando feci per uscire, mentre feci a tempo a sentire anche il saluto di Silvana," a presto, signor Nathan." Mi fermai al bar dell'ospedale per un cappuccino, prima di attendere l'autobus per tornare a casa, ma pensavo in continuazione a quelle parole " a presto " dette da Silvana. Sinceramente, visite in un prossimo futuro non ne avevo da fare. Vabbè, pensai, un modo come un altro di salutare. Passarono tre, quattro giorni, e arrivò l'ennesimo fine settimana, con le solite restrizioni di questo bruttissimo momento di Covid in cui stiamo vivendo. Quel venerdì sera, avendo scritto un pò al mio pc, me ne andai a letto abbastanza presto, non essendoci nemmeno programmi di un certo interesse in tv. Come sempre sistemai il mio telefono sul comodino, lo misi a ricaricare, ovviamente sempre acceso, e mi misi a dormire. Ad un certo punto, il telefono iniziò a squillare, e stranamente risposi senza guardare la provenienza della chiamata. Ma mi ero svegliato, oppure dormivo e sognavo?. Risposi, e una voce fine e dolce, mi disse: " Ciao, Nathan, ti disturbo?" cercai di capire chi potesse essere. Quella voce mi ricorda qualcuna, ma non mi veniva in mente chi fosse. " No, no. Nessun disturbo " Risposi io. " Hai capito chi sono? " Continuò a dirmi questa voce dolce e pure sensuale. " In realtà, la voce non mi è del tutto indifferente o sconosciuta, però in questo momento, non mi viene in mente chi tu possa essere. Spero non me ne voglia a male." Ribattei io. " Sono Silvana, l'infermiera del dottor X , ricordi? " Rimasi un attimo in silenzio e poi risposi: " Già, Silvana, vero.... " Non mi fece finire la frase, che aggiunse: " Scusa per l'ora, e soprattutto ti chiederai il motivo di questa mia chiamata, e su come posso avere il tuo numero." Beh, sul fatto di come poteva avere il mio numero, non era un mistero, visto le volte che dall'ospedale mi aveva chiamato, quindi .... Sul perchè della telefonata, invece, era un altra cosa. " Silvana, nessun problema per il numero, la risposta mi viene da sé. Sul motivo, a prescindere che non è un disturbo ma un piacere, dimmelo tu." Certo, mi rispose. " Sono qui sola anch'io nel letto, e sinceramente non so perchè, mi sei venuto in mente tu, alle battute e a ciò che ci siamo, anche scherzosamente detti l'altro giorno alla tua visita." La cosa mi incuriosiva sempre di più in quel momento. " Vedi, sono sincera, mi stavo per masturbare, pensando ai tuoi desideri, un pò strani forse, ma non del tutto. Ognuno di noi abbiamo fantasie, desideri, soddisfazioni e insoddisfazioni che vorremmo recuperare se possibile." Sicuramente, risposi io, per poi lasciarla continuare a parlare. " Vedi, a questi tuoi desideri, pensavo ai miei. E la cosa che più mi accomuna, che anch'io ne ho di simili, che con mio marito mai sono riuscita a soddisfare. Non so nemmeno il perchè, ma questa sera la cosa mi ha eccitata più del solito, e mi sono masturbata pensando a te. Dirai che sono pazza, oppure chissà cosa starai pensando in questo momento." Sinceramente, ascoltavo, e a dirla tutta il cazzo mi era già diventando duro, che dovevo per forza toccarlo. La cosa che le avrei proposto, e che non ho mai avuto l'occasione di provare con nessuna, sarebbe stata una bella videochiamata, con tanto di masturbazione reciproca in video. " Tranquilla, non penso a nulla di male, anzi, questo mi fa piacere sinceramente." E quasi le stavo per proporre ciò che mi passava per la mente. Ma fui interrotto nuovamente dalle sue parole." Ieri, mi sono confidata con un'amica, da poco in pensione, infermiera anche lei, vedova, e con gli stessi pensieri che affliggono le nostre menti. E mentre le dicevo questo, mi rendevo conto che sarebbe proprio la persona ideale che tu desideri fare certe cose. Forse non sono come lei, ma sai, pensandoci bene, potremmo....." A quel suo potremmo, già avevo capito, e mi sarei masturbato al solo pensiero. " Certamente, mmmmmm, mi stai mettendo una voglia dentro in questo momento...." Immagino, mi disse. " Pensa, che sono già tutta bagnata per dirti queste due parole. Ho la mano in mezzo alle cosce che cerca la patatina in continuazione, e ci faccio scivolare dentro due dita, pensando al tuo cazzo, che sinceramente sono riuscita a vedere, e che se anche tutto floscio quella mattina, me lo sarei presa volentieri tra le labbra e succhiato fino a farti godere, magari mentre il dottore ti esplorava l'ano." Ero super eccitato. " Ti prego, mi sto masturbando mentre ti ascolto, e tra un po esplodo anch'io pensandoti la nel tuo letto a gambe aperte mentre ti massaggi la figa, anche se di te, ho solo il tuo viso nei miei occhi, e l'immagine di quelle tette che dovevi avere sotto quel camice." fermati, mi chiese." Ti andrebbe di vederle, toccarle, magari succhiarle? E poi leccarmi la figa con la tua lingua, che al solo guardarti in faccia mi sembri un ottimo leccatore?" Come potevo negarlo. " Certo. Potessi lo farei anche ora." In quel momento la sentivo sospirare, e a voce bassa pronunciare: " Oh si. Sto venendo Nathan. Dimmi che stai per sborrare anche tu.?" Quelle parole, e quel respiro profondo che sentivo, mi scatenò a darmi due tre colpi al cazzo più vigorosi, che mi sborrai sulla pancia, svuotando le palle che da giorni erano piene. Mi senti anche lei, mentre venivo, e dopo un pò di silenzio, riprese a parlarmi.... " Avrei pensato con la mia amica, di vederci domenica nel primissimo pomeriggio, sempre se sei d'accordo. Ti passerei a prendere, e insieme andremo a casa sua. Abita qui nella vicina campagna. Un posto tranquillo, dove nessuno ci può sentire come potrebbe essere ad esempio a casa mia che mi trovo in una casa a schiera con altre famiglie. Che ne pensi? Lei è una che fa al caso tuo. E ti dirò di più, super atrezzata per certi giochi ...., capisci cosa voglio dire, vero?" E come non capivo. Già ero travolto con la mente da quel pensiero. " Per me va benissimo " risposi. " Fammi sapere l'ora che mi faccio trovare pronto, e ti dico dove abito." Lo so Nathan, mi rispose." Ho il tuo indirizzo." Già. Come aveva il numero, aveva anche il resto. Nemmeno un attimo, che subito arrivò domenica pomeriggio. All'orario stabilito, mi feci trovare in strada. Subito un'auto bianca si fermò, si aprì lo sportello lato passeggero e salii. Lei era tutta tirata, quasi irriconoscibile da com'è sul posto di lavoro. Ci salutammo con un bacio spontaneo improvviso sulla guancia. Non riuscii a non notare quella gonna corta, che le faceva risaltare un bel paio di gambe, scoperte, logicamente essendo seduta al posto di guida. Notai subito le autoreggenti che indossava, color carne, con un bordo alto ricamato e molto sexy. La mia mente navigava già su cosa mi sarebbe aspettato quel pomeriggio. nemmeno il tempo di qualche parola, che dopo poco eravamo già in campagna, limitrofa al mio paese. Imboccò una stradina sterrata e tutta alberata, che ci condusse in un grande cortile. Altre due auto erano parcheggiate davanti alla casa. Guardai Silvana chiedendole, se era al corrente di altre persone presenti dalla sua amica quel pomeriggio. Mi rispose subito: " Tranquillo Nathan. Una è l'auto della mia amica, l'altra immagino possa essere della figlia, o di una sua amica ex collega di lavoro in ospedale. Tranquillo. Siamo qui per trovare solo piacere reciproco." così con un sorriso, mi rispose, mentre parcheggiando l'auto per poi scendere. Prima di chiudere, la vidi prendere una valigetta dal baule dell'auto, e prendendomi per mano, " andiamo, a divertirci..." mi disse. Ai nostri primi passi, subito la porta si aprì, e una donna veramente come desideravo trovare, ci venne incontro. Rimasi un attimo incantato a guardarla, mentre Silvana la salutava, e fece per presentarmi. " Anna, ti presento Nathan." E lì, mentre ci stringemmo la mano nel fare conoscenza, ebbi una certa ammirazione, nel fotografarla mentalmente in un attimo. Donna alta almeno uno e settantacinque, oltre i sessant'anni, ( per l'esattezza sessantaquattro, età confermata poi da Silvana ) capelli ricci lunghi color biondo scuro, corpo leggermente in carne, un pò muscolosa, gambe lunghe, due tette almeno di quinta misura, e soprattutto appena si voltò per farci strada dentro casa, un culo fantastico, un pò più grosso del normale, ma veramente da restare senza fiato al pensiero di poterglielo penetrare, riuscendoci naturalmente. Ex caposala di reparto, e da poco in pensione, con la passione di praticare clisteri, massaggi prostatici ed altre pratiche sessuali varie. Arrivammo in fondo ad un corridoio, e ci fece accomodare in salotto. Lì, una sua ex collega, anch'essa pensionata, ex infermiera pure lei. Ci presentò, perchè anche Silvana non l'aveva mai incontrata prima. Angela, bella presenza, statura e fisico normale ma con due belle tette anch'essa, un bel viso seppur più grande di qualche anno di Anna. Mi colpì subito il suo viso, con le giuste rughe ben portate da donna veramente matura, capelli rossi tinti, ben truccata, e un bel sedere anche lei. Rimasi subito stupito dal suo abbigliamento, si fa per dire, perchè indossava un corpetto sexy intimo rosso, con reggicalze e calze nere a rete. Un perizoma, le copriva la sua intimità. " Sai Silvana, con Angela abbiamo già provveduto alla nostra preparazione, finchè vi aspettavamo, capisci cosa intendo, vero cara ?" Disse Anna, mentre si toglieva la vestaglia che indossava restando anche lei soltanto con l'intimo. Reggiseno e mutandina bianca in pizzo, autoreggenti pure bianche, che mettevano ancor più in evidenza quel suo corpo un pò abbronzato. " Certo Anna, ho bisogno anch'io naturalmente." Silvana, aveva capito che le due amiche, avevano già provveduto a farsi una bella peretta di pulizia, e che ora avrebbero dovuto farla anche a lei e soprattutto prendersi cura del sottoscritto. " Silvana, mia cara. Tu vai pure con Angela in camera mia. si prenderà lei cura di te intanto. Io rimango con il tuo amico Nathan, nella stanza del piacere, dove poi ci raggiungerete." Così a queste parole, Silvana mi strizzò l'occhio, e con Angela andarono in camera di Anna, dove una peretta pronta, aspettava soltanto di essere spremuta nell'ano di Silvana per una pulizia prima di un rapporto completo. Rimasi con Anna seduto un pò sul divano, il giusto per fare un pò di conoscenza. " Vedo che il tuo sguardo non mi molla " mi disse Anna, mentre mi prese una mano per appoggiarla ad una delle sue gambe. Un pò imbarazzato, diventai rosso in faccia, e lei lo notò subito. " Che fai, diventi rosso? Ti vergogni, oppure è la sola mia presenza che ti fa questo strano effetto? " Mi chiese. con il mio imbarazzo, le risposi, che una certa timidezza faceva parte di me, ma che era un piacere essere accanto ad una donna come lei, di cui ne sarei sempre stato attratto. " Bene Nathan, che dici se andiamo in quella stanza che io chiamo, la stanza del piacere? Tra un pò anche Silvana ed Angela ci raggiungeranno, e mi prenderò cura di te, anche con il loro aiuto, iniziando magari da un bel clistere che ho accuratamente preparato." mi alzai quindi da quel divano, e la seguii consapevole di ciò che subito mi sarebbe aspettato. Raggiungendo quella stanza, Anna mi chiese se mai avevo avuto la somministrazione di un clistere durante uno dei miei ricoveri ospedalieri. " No signora Anna, non ho mai avuto nessun clistere durante le mie permanenze. Soltanto il catetere, che naturalmente ho sentito quel fastidioso dolorino, mentre me lo toglievano, perché l'introduzione non l'ho mai provata, avendo in corso l'anestesia." Quindi, guardandomi aprendo quella porta, aggiunse:" Allora non sai veramente com'è un clistere vero fatto in ospedale, con una sacca da tre litri e una sonda di trenta e più centimetri che raggiunge il tuo intestino?" Dovetti ammetterlo, e rispondere che tale cosa non l'avevo mai provata. Mi fece entrare, la stanza era ancor poco illuminata, e fu solo dopo l'accensione di quelle luci, anche se molto soffuse, ma che ben mettevano in risalto tutto ciò che la stanza conteneva. Notai subito che al fianco di un lettino, che a prima vista mi sembrava soltanto un lettino da massaggi o da ambulatorio medico, una colonna cui sopra già era pronta una sacca per contenere il liquido da introdurre tramite sonda per un clistere che mi chiedevo, quanto tempo avrebbe messo ad entrare tutto se la stessa fosse stata riempita al suo massimo contenimento. Poi dopo un pò, le luci divennero un pò più intense, e guardandomi un attimo attorno, rimasi stupito. In una stanza per giochi erotici, sadomaso, e " torture sessuali varie " così ignorantemente la definivo, non ero sicuramente mai entrato. Oltre a quel lettino da massaggi, un armadietto con vetrina, da dove potei vedere ciò che il suo interno conteneva. Pere, perette, sonde, cateteri vari. E inoltre vibratori di diverso tipo, strap one, e quant'altro ancora. A fianco, penzolanti sulla parete, un gancio con altre sonde lunghe, cannule e cateteri da clistere vari. Un pò più staccato da quel armadietto, una poltrona da uso ginecologico. Una pianta verde, divideva quel lato della stanza con l'altra parete frontale, dove un bel divano era appostato. " Beh, che dici Nathan, ti piace questo ambiente? " La voce di Anna mi fece udire queste sue parole. Ed aggiunse: " Oppure sinceramente non hai mai visto un posto come questo ". Sinceramente di tanto strano non ci vedevo un gran che, il tutto mi sembrava da un ambulatorio medico ben fornito. " Sono sincero Anna, pensavo ad una cosa molto più da film, specie quei film dove vedi uso di catene, bendaggi, croci ad X al muro ecc.... Però l'ambiente è soddisfacente alla mia fantasia." Mi guardò un pò stranamente, mentre pensavo e speravo non si fosse offesa per quelle mie parole. " No, no tranquillo. Niente di tutto questo. Ma ti assicuro che ciò può essere...." E non riuscì a terminare la frase perché in quel momento la porta si aprì, e Silvana con Angela entrarono chiudendo la porta alle loro spalle e avvicinandosi a noi che nel frattempo ci eravamo accomodati in quel divano, con i miei occhi dallo sguardo fisso su quel lettino e su quella poltrona già pronta con i poggia caviglie, cinghie, e cinturini per i polsi. E pensando mi chiedevo in quale dei due avrei dovuto appoggiare le mie ginocchia o le mie chiappe in base a quale posizione Anna mi avrebbe fatto assumere. " Bene Anna, sono pronta anch'io. " Pronunciò Silvana. Mi rendevo conto che mi trovavo in quella stanza con tre donne, attraenti, e soprattutto come le desideravo per ciò che io desideravo. Tre donne seminude, con solo poco intimo ed io l'unico ancora completamente vestito. Silvana mi si avvicinò, mentre Anna ed Angela si diressero verso la poltrona ginecologica. " Dai tesoro " mi sussurrò Silvana, " spogliati oppure ti devo spogliare io?" E mentre disse queste parole, le sue mani andarono alla cinghia dei pantaloni per slacciarli e farli scivolare a terra. Io mi tolsi la maglietta che indossavo, levai scarpe e calzini, ed in un attimo ero lì in piedi a guardare i preparativi tutto completamente nudo. Silvana, si slacciò il reggiseno, si tolse il perizoma che indossava, e una sua mano mi prese il pisello accarezzandolo. " Dai su,vieni. andiamo alla poltrona " E con la mano che mi teneva il pisello mi condusse a pochi metri dove nel frattempo anche Anna ed Angela si erano denudate da reggiseni e mutandine, restando solo con autoreggenti e reggicalze. Quasi mi mancava il respiro nel vedere tutto ciò. Ma anche un pò d'ansia per ciò che di li a poco sarebbe successo. Era tutta una sorpresa e nulla sapevo su come si sarebbero rivolte a me. Anna mi fece salire sulla poltrona, con due scalini che poi sposto subito, facendomi mettere a pancia all'insù. Angela mi prese le braccia, e con quei due polsini che avevo notato, mi fissò per bene, in modo che con le braccia rimasi fermo immobile. Silvana mi fece scivolare con il culo più verso l'estremità della poltrona, e aiutando Anna, le due mi fermarono per le caviglie sugli appositi appoggi legandomi con quelle cinghie per bene. Praticamente ero immobilizzato, mentre la febbre della fantasia mi saliva per le vene. " Sei comodo tesorino?" Mi chiese Anna, con un sorriso e facendo l'occhiolino a Silvana. Feci un cenno di approvazione con la testa, visto che i miei pensieri erano totalmente da un altra parte che non riuscii a rispondere. La voglia, la curiosità, accompagnate non nego da un pò di perplessità, mi accompagnavano in quei momenti. " Allora mio caro, immagini cosa ti attende ora?" Mi chiese Anna. E aggiunse: " Silvana mi ha raccontato tutto dei tuoi desideri strani, delle tue voglie un po perverse, della tua voglia di scopare, essere scopato, e sottomesso da mani esperte, quindi io e le mie carissime amiche siamo pronte a questo." E rivolgendosi ad Angela, che stava mettendo tutto il necessario per ciò che avrei dovuto subire, in un carellino per facilitare l'uso, le disse di passare per prima la siringa già pronta, cosa che ebbe in mano in pochi istanti. " Ora Nathan, ti faccio questa punturina sul pisello, così poi, visto che da molto non scopi, sarai sicuro che il tuo cazzo ti rimarrà duro per abbastanza tempo da soddisfare tutte noi, vogliose di una bella scopata e di assaggiare la tua calda crema che ne farai uscire." E mentre disse questo prendendo un pò di disinfettante, Silvana iniziò a masturbarmi per far si che il mio cazzo iniziasse ad avere un'erezione per facilitare Anna nella punturina che stava per farmi. Ammetto che ora un pò di paura mi era venuta. Ma nemmeno il tempo di riflettere che sentii il pizzicotto dell'ago piantarsi alla base del mio cazzo. " Vedrai che in poco tempo ti rimarrà bello duro, e poi ce lo metterai in tutti i nostri buchi." Mi disse Silvana, eccitata da quella visione. Levato l'ago, Silvana continuò a smanettare ancora, in modo che il liquido iniettato si potesse espandere per bene. Angela si avvicinò con l'asta alla poltrona, in cui era collocata la sacca per il clistere, e con un cenno senza aprir bocca, fece capire ad Anna quale cannula avrebbe voluto usare nel mio culo per quel clistere che stava per farmi. Rivolgendosi a Silvana, anna le chiese:" Cara, mi hai detto che un clistere fatto in ospedale il nostro caro amico non lo ha mai ricevuto, vero? Allora penso che gli daremo il massimo, e per iniettare tutto questo liquido di questa sacca da tre litri nel suo intestino, userò questa sonda rettale con doppio palloncino." Va bene, rispose Silvana, guardandomi ed essendo lei già molto eccitata per quella visione che di lì a poco avrebbe visto davanti ai suoi occhi. Avrai il top nel culo, caro Nathan, aggiunse Anna. Con attenzione guardavo tutti i movimenti delle tre donne, e già Anna teneva in mano un catetere rettale con una cannula lunga almeno 15 centimetri, di cui una specie di palloncino di forma allungata con varie ali di altrettanti almeno 7 centimetri e poi più sotto un palloncino a cui era collegato il tubo flessibile che andava alla sacca e due pompette. Vidi Anna mettere del gel sulla mano, e spalmarlo per bene lungo la cannula e quel primo palloncino che mi sembrava un aereo con le ali aperte. Poi con la stessa mano, ancora un pò di altro gel, che subito dopo lo sentii spalmarsi sul mio buchetto vergine. In un attimo il dito di Anna stava già frugando dentro il mio culo, e subito dopo iniziai a sentire la cannula entrare e penetrare tutta passando e strofinando sulla prostata. Ed ecco con fatica iniziare a sfondare il mio delicato forellino, la punta di quel palloncino. Feci una piccola smorfia di dolore, ma Anna sorrise e continuò a farlo entrare tutto. Una volta dentro, la vidi premere con la mano quelle pompette, mentre mi sentivo invadere e riempire il buco da quel palloncino che si stava gonfiando. " Ancora un pò e poi apriamo il rubinetto Nathan, e ti sentirai riempire la pancia. Silvana ti farà dei massaggi così sentirai meno crampi e sopporterai meglio gli stimoli di svuotare. Poi vedremo se il caso lo faremo in due volte." Detto questo si rivolse ad Angela chiedendo di passarle un contenitore dove racchiuso all'interno, vidi delle strane cose a forma di bastoncini. Intanto la mia pancia iniziava a dar segno di voglia di espellere. Silvana continuava con i massaggi,mentre mi sentivo immobile ed impossibilitato a girarmi e rigirarmi come ne avrei avuto voglia. Alla faccia del clistere. Anna si avvicinò con uno di quei bastoncini in mano, dicendomi:" Non ti preoccupare, non ti farò male. Questi sono dei dilatatori uretrali, che ti farò entrare ed uscire dal cazzo, così sarai distratto da ciò che ti provoca il clistere e non saprai cosa ti farà più fastidio." Dicendo così, mi prese il cazzo in mano, che nel frattempo era duro ed eretto, anche per via di quella puntura fatta prima, lo scappellò per bene, ed inizio a far scivolarci dentro quel dilatatore. Quasi mi mancava il respiro, anche se un pò a poco a poco la cosa mi stimolava e mi piaceva. Poi lo estrasse e ne prese uno un pò più grosso, e ripeté l'operazione. Emisi quasi un grido, una smorfia, e le dissi che mi stava stimolando la voglia di far pipì. Non l'avessi mai detto. Si rivolse verso Angela e si fece dare un catetere, che cominciò subito ad inserirlo nel cazzo fino in fondo. Sospiravo, guardavo Silvana che mentre continuava con il suo massaggio, la vidi sempre più eccitata. Notai bene che mi stava massaggiando con una sola mano, mentre con l'altra si stava masturbando la figa che vidi tutta bagnata. " Ora che vedo che hai svuotato la vescica, ti tolgo il catetere Nathan, e continuo fino al termine del clistere con l'introduzione dei dilatatori uretrali. te ne farò provare uno vibrante e sentirai che sensazione proverai." E così come detto, Anna fece. Prese quel dilatatore, che mi sembrò più lungo. Iniziò a penetrarmi il cazzo, e una volta dentro, lo fece vibrare, cambiando tipo di vibrazioni ogni tanto. Ormai tra il dolore della pancia piena, il dolore misto a piacere di quel vibratore nel cazzo, non capivo più nulla. Fortunatamente il clistere finì. Avevo in pancia tre abbondanti litri di liquido. Anna sfilò il dilatatore uretrale, si apprestò con delicatezza a togliermi la cannula con quel palloncino dal culo, che mi fece un male durante l'uscita, e svelta sfilò tutto il resto della cannula. Angela si avvicinò velocemente al mio culo, e mi piantò dentro un plug anale per tapparmi il buco e farmi trattenere ancora un pò tutto ciò che mi avevano sparato dentro. Nel frattempo mi liberarono da quelle cinghie che mi trattenevano e potei correre verso il bagno, dove rimasi un bel pò per espellere il tutto. Al mio ritorno mi si presentò davanti agli occhi una scena molto eccitante. Silvana era stesa sul lettino mentre Angela la stava già penetrando con un bel vibratore. Subito si misero a sessantanove, ed iniziarono a gemere e godere entrambe una dell'altra. Anna mi aspettava sul divano, e tirandomi a sé mi disse:" dai ora fammi sentire la tua lingua sulla mia fica tutta bagnata e vogliosa." Non me lo feci dire due volte, ed iniziai a leccarla per bene, giocando con il suo clitoride che diventava sempre più rosso e grosso. Con due dita e poi tre, le penetrai la figa, mentre con l'altra mano, feci scivolare due dita nel culo. Emise un sospiro, e guardandomi mi disse che lo voleva subito il cazzo nel culo. Non aspettavo altro. Le sollevai le gambe, e senza tanta delicatezza le piantai il cazzo nel culo. Il suo buco si apri subito e mi ritrovai tutto dentro. Urlava quasi dal piacere che provava. Il ciò fece smettere Angela e Silvana che subito si unirono a noi. Silvana prese a leccarle la figa, mentre Angela iniziò con le sue dita ad infilarmi il mio culo, alla ricerca di darmi un bel massaggio prostatico mentre sfondavo il culo dell'amica. Poi fu il turno tanto sospirato di Silvana, che già in posizione di pecorina, le misi subito il cazzo nella figa tutta bagnata. Iniziai a scoparla a tutta, sempre più forte. E più forte la scopavo, più mi incitava a farlo. Intanto Anna con l'aiuto di Angela si stava allacciando lo strap one di una certa dimensione. Venne sul divano, si stese e fece salire su di lei Silvana, che si prese quel cazzo di gomma nella figa. Mi appoggiai dietro di lei, e li spinsi il cazzo in culo. Silvana, emise un urlo di dolore che poi si tramutò in piacere. Non avevo usato nessun gel. Volevo appositamente farle sentire il mio cazzo nel culo. Angela dietro di me, si mise a leccarmi il buco con passione. Capii che di li a poco sarebbe arrivato il mio turno. La sua lingua, alternando con le dite ed allargandomi il buco a dovere entrava ed usciva ripetutamente. Tolsi il cazzo dal culo di Silvana, che con quella doppia penetrazione, venne sborrando come mai avevo visto in vita mia una donna sborrare così. Mi girai verso Angela, e glielo misi in bocca, che con molto entusiasmo si mise a succhiarlo, leccarlo assaporando il gusto del mio cazzo con il gusto dell'umore del culo di Silvana. Intanto Anna e Silvana continuavano a scoparsi tra di loro. Avevo ormai voglia di farmi una bella e sana sborrata anch'io. Ma il mio desiderio le tre amiche lo conoscevano. Mi fecero sdraiare sul lettino, Anna mi prese per le gambe e tirandomi a sé iniziò a penetrarmi il culo sodomizzando così per la prima volta il mio culo desideroso di provare quella sensazione, e soddisfando quel mio sospirato desiderio. Cosa che mai e poi mai avrei fatto o provato con un uomo. Iniziò a spingere piano e poi sempre più a fondo, procurandomi così quel bel massaggio prostatico. Silvana ed Angela posizionate dai lati del lettino si chinarono verso di me, e alternando le loro bocche, mi fecero un pompino da urlo. Continuammo per 10 minuti con quella danza speciale. Iniziavo ad ansimare sempre di più. Capirono che stavo per arrivare. Anna iniziò a spingere più forte. Le lingue delle altre due, percorrevano il cazzo in tutta la sua lunghezza mentre alternandosi una si soffermava sulla punta della cappella. " Si si si, vengo vengo, eccomi vengoooooooooo " Con solo queste poche parole, scoppiai. feci una sborrata che mai immaginavo. Spruzzai in faccia a Silvana. Sulle tettone di Angela e sulla mia pancia, dove la sborra rimase per poco, visto che avidamente le tre, si misero a leccarmi e pulirmi anche il cazzo fino all'ultima goccia. Fu una scopata fantastica, dove dopo averci riposato un pò, bevuto qualcosa di fresco decidemmo di ricominciare, visto che probabilmente la dose di quella famosa punturina mi stava ancora mantenendo il cazzo duro ed eretto quasi a farmi male, avevo necessità di scopare ancora e soprattutto di un altra fantastica bella sborrata. Magari questa volta nel culo di Anna. Passammo tutta la domenica fino a tarda sera. sborrai felicemente, e poi il mio caro pisello, tornò a riposarsi. Peccato come sempre, che arrivò presto mattina. La sveglia del telefono mi fece sobbalzare, e mi resi conto che dopo quella visita, dei giorni precedenti, la mia voglia era talmente tanta, che fece correre la mia fantasia in un fantastico sogno. L'unica cosa vera, che al risveglio, mi trovai tutto inondato del mio sperma su di me, avendo bagnato tutte le lenzuola.
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