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RICORDI e DESIDERI ... Tra sogno e realtà. " La compagna delle medie, e la sorpresa "


di Nathan69
02.04.2021    |    432    |    0 6.0
"La notai perchè chissà, cosa mi stava suggerendo la mia fantasia in quel momento..."



Da diversi anni che usando i social, mi sono sempre messo alla ricerca di vecchie amicizie. Soprattutto ciò che per primo mi è subito interessato, trovare i vecchi compagni e compagne della scuola. Specialmente quelli delle medie, che avendo frequentato la scuola in città e non nel mio paese natale, eravamo tutti o quasi, provenienti da diversi paesi della provincia. Subito trovai una mia carissima amica, di cui dopo esserci persi di vista per un pò di tempo, dopo il mio matrimonio, siamo sempre rimasti in contatto sentendoci con un semplice messaggio anche tutti i giorni. Poi, piano piano, ne trovai altri. Ma un bel giorno, riuscii a vedere un post di una persona che organizzava feste, sfilate, serate di gala e musicali. Guardai bene il suo profilo, e scoperto che si trattava di una mia ex compagna di classe di quei tre anni trascorsi insieme, le chiesi subito l'amicizia, come si usa fare per l'appunto oggi sui vari social. Ci mettemmo anche subito in contatto telefonico, parlando un pò del più e del meno delle nostre vite, degli anni trascorsi fino a quel momento, come pure dei nostri lavori. Raccontato un pò la mia storia, lei mi disse della sua, se possiamo chiamarla attività, anche se svolta da casalinga, ma con lo spirito organizzativo. bene, le dissi io. Chi mai se lo sarebbe aspettato che Martina, ( nome di fantasia ovviamente ) fosse diventata così tanto organizzativa soprattutto di eventi. Un bel giorno, una sua telefonata, mi preannunciò ciò che stava per organizzare, chiedendo un mio consiglio, e vista la mia precedente attività svolta, se fossi stato disponibile a darle un aiuto per delle foto, visto che l'evento che stava per far nascere, era una serata a tema, con costumi d'epoca. Aveva bisogno però di vedermi per mettere a punto l'organizzazione per fare delle foto ai vari partecipanti, tutti ragazzi e ragazze giovani come la figlia, Jasmine, venticinquenne. C'incontrammo più di una volta, facemmo foto e qualche piccolo video, soprattutto per verificare il portamento. Ma un giorno, dove tutto era pronto e organizzato per il pomeriggio fotografico, qualche imprevisto ci bloccò il programma. Ormai trovandomi dalle sue parti, decidemmo di vederci ugualmente, e visto che il marito, un pò superficiale nei suoi confronti, quel giorno aveva il turno di lavoro pomeridiano serale, quindi prima delle ventidue e trenta non sarebbe tornato, avrebbe avuto la casa tutta libera e sola. Più volte nei nostri incontri organizzativi, ci facemmo dei complimenti su come eravamo diventati. sinceramente molto più carini ora, soprattutto lei, di non ai tempi delle medie in cui, sinceramente, non avrei dato nulla per aver qualcosa in cambio. A buon intenditor, poche parole.... Così, dopo esserci incontrati al solito bar, preso qualcosa da bere, scambiato qualche complimento un po di troppo sul piccantino, mi invitò a seguirla a casa sua, dove avremmo potuto starsene comodamente tranquilli, e perché no, visto il mio digiuno sessuale, ed il suo sentirsi sessualmente trascurata, soddisfare anche i nostri istinti e desideri sessuali, appunto. La figlia Jasmine sarebbe dovuta essere fuori casa anch'essa con amiche ed amici del prossimo evento, quindi spazio tutto per noi. Arrivammo a casa, e dalla porta d'ingresso del suo villino, stranamente non riuscimmo ad entrare. Che la figlia fosse in casa? Oppure si fosse dimenticata la chiave all'interno e la porta non riusciva ad aprirsi? No, questa era la cosa meno probabile. allora entrati in giardino, decise dicendomi di seguirla, che saremmo entrati dalla porta posteriore che dal giardino sul retro, entrava in cucina. E così facemmo. Ma una volta dentro, delle voci, provenivano dal salotto. Ci guardammo in faccia, lei un pò preoccupata finché non riconobbe la voce della figlia, e stranamente, degli scatti di una macchina fotografica. La figlia era anch'essa amante della fotografia. Ma cosa mai starà facendo, mi disse Martina a voce bassa per non farsi sentire. L'unico modo per saperlo, era entrare nel salotto e vedere. La mia fantasia, iniziò a lavorare. Così pure la sua. Vuoi vedere, pensavo io, che questa starà facendo magari delle foto ad un'amica, e se va bene, pure nuda? Ma, sorpresa delle sorprese, avevo indovinato. Jasmine, stava si scattando delle foto, ma i soggetti, erano due suoi amici maschi, mentre facevano sesso davanti a quell'obiettivo. Jasmine, si era offerta di fare a loro, una coppia di amici gay, quelle foto, che per loro tanto desiderate, ma alquanto compromettenti essere andati da un fotografo professionista per poterle fare. Alla nostra vista, Jasmine si bloccò, diventando tutta rossa davanti alla madre, visto soprattutto la mia presenza. Ma lei era normalmente vestita. I due non sapevano più come coprirsi, e soprattutto scusarsi di ciò. Ma Jasmine, anticipò la madre, dicendo che le avrebbe spiegato tutto lei. Intanto lanciò una coperta ai due sul divano, che con molto imbarazzo, rimasero immobili quasi paralizzati senza dire ed aggiungere una parola. Alla fine, dopo la spiegazione di Jasmine, ci facemmo pure tutti una risata. Tutto sommato, nessuna delle due avrebbe saputo dell'eventuale presenza dell'altra, tra madre e figlia, ovviamente. Come pure, non c'era nulla di male, che i tre stessero facendo. Si trattava di un pò di foto, da un'amica, per far piacere a due amici gay, forse in coppia forse no, ma questo non ha di certo importanza. Jasmine, chiese alla madre se avrebbe potuto terminare di scattare ancora qualche foto, e un po incuriosita anche Martina, le rispose di sì, e se la nostra presenza avrebbe infastidito. aggiungendo anche, che vista la mia presenza, avrei potuto dare qualche consiglio, se ne avesse avuto piacere. Conoscendoci tutti, furono d'accordo. Io e Martina ci sedemmo nelle poltrone rimaste del salotto, e guardavamo ciò che faceva Jasmine e gli altri due. Ad un certo punto, si fermarono. Guardai Martina, e gli dissi: " Sarà forse il caso che gli lasciamo un pò da soli? Forse vorranno fare degli scatti che la nostra presenza, li potrebbero imbarazzare, non ti sembra Martina?" Ma Jasmine rispose subito: " No mamma, rimanete pure, non ci sono problemi, abbiamo quasi finito. Ciò che ora vorrebbero fare, sono un paio di foto, mentre fanno sesso orale, e poi qualche anale. Ma potete restare. Ciò che ti chiedo soltanto, è che papà non venga sapere niente, altrimenti lo sai bene com'è pignolo e delicato. E se sapesse questo .... " La cosa sinceramente a me non avrebbe sicuramente provocato nessun fastidio. E mentre Martina stava per rispondere alla figlia, vidi in lei, uno sguardo curioso, e pure di un certo piacere. Mi chiedevo cosa le stesse passando per la testa. Quale idea magari strana la stava pure un pò eccitando. " Tranquilla Jasmine. Tuo padre non saprà nulla, come non dovrà sapere nulla che oggi ho fatto venire qui a casa Nathan, visto che il pomeriggio tu stessa sai com'è saltato il programma, e forse avrai già intuito da figlia sveglia come sei, che sarebbe potuto succedere il contrario. capisci cosa intendo dire, vero figlia mia? da tuo padre, ormai le soddisfazioni rimangono ben poche, quindi pensavo ...... " Jasmine, non la lasciò neppure terminare la frase, annuendo che aveva già capito tutto, che non dava certamente torto alla madre, sapendo e vedendo, seppur fingendo, la situazione familiare esistente. Aggiunse pure, che tante volte, aveva visto e spiato la madre da sola in camera a masturbarsi. E che ciò la eccitava sempre molto che anche lei stessa si chiudeva in stanza a fare la stessa cosa. Anzi, le confessò pure, che si era fatta acquistare da una sua amica, un vibratore di nuova generazione, vergognandosi lei ad andarlo a prendere. " Anch'io ce l'ho, Jasmine, ma papà non sa nulla. L'ho nascosto in un posto sicuro dell'armadio, dove sono sicura che lui non ci andrà mai a mettere le mani." Intanto quei discorsi procurarono un certo eccitamento sui due, che iniziarono i loro giochi per quelle ultime foto. Ma eccitarono anche me, sinceramente, che la voglia di scopare Martina mi stava salendo sempre di più, e perché no, anche il pensiero di Jasmine, di cui fisico era molto molto attraente. Chissà cosa sarebbe potuto nascere in quel pomeriggio. E mentre pensavo ciò, Martina mi prese per mano dicendo:" Jasmine. Noi andiamo in camera mia, mi raccomando ..." Quel mi raccomando, mi lasciò un pò perplesso. Beh, dissi tra me. E se succede che poi Martina, curiosa ed eccitata sale in camera? Mi scopo la madre e anche la figlia? Non era di certo un brutto pensiero, anzi, molto eccitante per farmi venire già il mio cazzo modesto duro come un manganello. Salimmo sopra nel reparto notte, ed entrammo in camera. Una bella stanza, chiara, e soprattutto con un armadio a tutta parete e tutto specchi. Un altro specchio sopra il comò, ed un grande quadro scuro, sulla parete sopra il letto, che visto il suo colore, quasi fungeva da specchio pure. Nell'angolo una bella poltrona. La notai perchè chissà, cosa mi stava suggerendo la mia fantasia in quel momento. Senza pensarci tanto, ci spogliammo. Restai soltanto con gli slip, ed il mio cazzo già duro sotto. " Alla faccia Nathan, che hai li dentro, che quasi ti esce di fuori?" Le prime parole di Martina alla vista del mio cazzo già eretto. Immagino che la sua voglia dev'essere stata davvero tanta. Perchè stranamente, a differenza di tante donne che amano mettersi nel letto, e almeno l'intimo, lasciare che sia l'uomo a toglierlo, gustandosi il piacevole momento per entrambi, si era spogliata completamente di tutto, e stesa nel letto già completamente nuda. Non potei far a meno di notare la sua figa totalmente depilata. Nemmeno la traccia di un pelo. Due belle tette, non molto grosse, anzi, tutt'altro, ma ben fatte con due bei capezzoli duri, pronti ad essere succhiati dalle mie labbra vogliose. Mi misi nel letto anch'io, e fui travolto da un abbraccio, spontaneo e così veloce, che non mi sarei mai aspettato. Prese a baciarmi, cercando subito la mia lingua, dove non la feci attendere, e ci limonammo per un pò. Presi poi a scorrere il suo corpo con baci e leccate, scendendo dal collo, diretto su quei capezzoli che tanto mi attiravano. Martina iniziò a sospirare, sussurrare tenere parole alle mie orecchie. stava già godendo di quei preliminari che a me piacciono molto. La leccai percorrendo con la lingua tutto il suo corpo, fino ad arrivare al suo ventre, per cercare subito quelle labbra della sua vagina già umida di piacere. Iniziai a leccarla sempre più a fondo, penetrandola con la punta della lingua, per risalire sul suo clitoride, che sembrava rosso fuoco, ma tenero come un fagiolino. Gemeva già di piacere. E le sue mani non si fecero attendere molto. Si mise di fianco, in un sessantanove disteso, inserendo la sua mano dentro ai miei slip, ancora da togliere. Mi prese il cazzo in mano, lo scappellò e con le dita iniziò a girarci intorno, solleticando la mia cappella, anch'essa già bagnata di piacevoli umori. Mi tolse gli slip, mentre continuavo a leccarle la figa con molto piacere. Mi salì sopra, in un sessantanove da urlo. Prese il cazzo e si mise a leccarlo, prima in punta e poi percorrendolo tutto con la lingua. In un solo colpo se lo prese in bocca, scendendo il più possibile. Pensavo che stavolta le avrei visitato le tonsille, sempre che ancora le avesse avute. Di certo succhiare il cazzo, dev'essere stato davvero una cosa che a lei piaceva molto. Cominciò un pompino davvero sublime, al punto che stranamente io, dovetti ogni tanto fermarmi dal leccare la sua figa, perchè non riuscivo a concentrarmi dal tanto piacere che provavo in quel suo pompino. " Dai Nathan. Vedo che il tuo cazzo è bello pronto per essere infilato nella mia figa tanto bagnata e desiderosa di sentirlo tutto. Ti prego, mettimelo dentro adesso." Le salii sopra, nella classica posizione del missionario, la penetrai senza tanta fatica, visto già quanto era bagnata, tra i suoi umori e la mia saliva. Iniziai un bel andare e venire dentro e fuori. Cominciai ad aumentare l'intensità dei miei colpi, sempre più forti e veloci. La sentivo godere, incitare, le mie spinte. " Dai Nathan, si, così. Mi piace un sacco come scopi. Forza bello, fammelo sentire fino in fondo all'utero." Quelle parole mi esaltarono sempre di più. Mi stavo scopando Martina. E chi mai l'avrebbe detto. Ai tempi delle medie, nemmeno se mi pagavano l'avrei fatto. Ma ora, era davvero diventata una donna molto figa. Un bel corpicino, attenta alla linea, ma con una voglia pazzesca di cazzo. " Ti piace come ti scopo ehhh.? Dimmi che lo vuoi tutto, dai su, dimmelo." E continuai a scoparla tutta. " Dimmi Martina. Ma quanto ti manca il cazzo? Ehhh?" Lei non rispondeva, gemeva, godeva, voleva solo sentire e godersi centimetro su centimetro tutto il mio cazzo che le era dentro la figa. " Lo sai che hai una figa anche stretta tesoro?" Le dissi. " Ma tuo marito, alto com'è, avrà un cazzo lungo e grosso immagino, dovrebbe scoparti ed allargarti tutta, oppure no?" Continuai con queste domande. " Continua a scoparmi dai. Lui mi scopa poco, viene subito, e non ha un cazzo come pensi tu." Così sentendo, ci davo dentro sempre di più con spinte che la facevano godere, davvero come non avesse mai preso un cazzo. " Dai Martina, girati. Ti desidero alla pecorina ora." Non feci a tempo a dirlo, che già era in posizione. " Era ora che me lo chiedessi. La mia posizione preferita sai." Mi disse. La presi per i fianchi e la tirai a me. Presi il cazzo, ma senza fatica, la penetrai in quella fantastica posizione, che anche a me, faceva impazzire. Lo spingevo dentro tutto, fino in fondo. Sentivo le mie palle sbattere sulle sue chiappe di quel bel culetto che aveva. Andavo sempre più forte, e i suoi gemiti aumentavano sempre di più. Cominciò ad ansimare, quasi a gridare.... " Si, si si. Dai dammelo tutto tuto. Ti prego vai più forte mi stai facendo venire, ohhhhh siiiii godo, godo, godoooooooo. Oddio sto sborrando, Nathan spingi daiiiiiiiiii...... " Era stravolta dal piacere. Quelle sue urla di piacere, pensavo, chissà come scateneranno quei due in salotto mentre si stavano inculando. Ma pensai anche a Jasmine, cosa starà pensando. Di me. Della madre.... E se stesse godendo anche lei? Ma non c'era pericolo con quei due che di figa, nemmeno l'odore, pensavo. Mi guardavo intorno. con tutti quelli specchi, mi sembrava di essere in un orgia. Poi mi fermai un pò. Martina era venuta. Ed io con il cazzo sempre duro, visto che si era distesa un po, con le gambe aperte, volevo leccarla ancora. Volevo leccare tutta la sua dolce sborra di figa vogliosa. Poi Martina si mise a pancia in giù dicendomi:" Dai leccami ancora. Mi piace sentire la tua lingua che si fa spazio cercando i miei buchi, in questa posizione. Poi lo voglio ancora." E mentre lei mi parlava, mi sembrò aver visto strane ombre nel corridoio anticamera. Pensavo che sarà stato frutto della mia fantasia. Rumori di qualcuno che saliva non ne avevo sentito, anche se Martina la porta della camera, senza pensarci, l'aveva lasciata aperta. Oppure lo aveva fatto di proposito, per scatenare chissà che. Mi chinai su di lei, cercando di aprirle un po le chiappe e farmi spazio per introdurci ancora la mia lingua. Volevo leccarle ancora la sua bella figa, ma soprattutto, anche il buco di quel suo culetto fantastico, che avrei desiderato di lì a poco, penetrare e sfondare. certo che eccitata com'era, non mi avrebbe detto mai di no. Appena infilai la lingua in mezzo alle sue gambe, senza aver udito nessun rumore, mi sentii il cazzo entrare in una bocca, che subito iniziò a succhiarlo avidamente. Feci un sobbalzo, tanto da far girare anche Martina. Il mio pensiero fu subito a Jasmine. Invece la vidi attraverso lo specchio, che se ne stava appena dentro dalla porta, con solo l'intimo, e la mano dentro alle mutandine, mentre si accarezzava dolcemente la figa. ed il mio cazzo? Si, uno dei due amici gay di Jasmine, me lo stava succhiando. Sarò tutto ma non gay. Però non seppi reagire e tirarmi indietro da quella situazione. lo stava succhiando, leccando, ingoiando, davvero da esperto appassionato succhia cazzi. La cosa mi stava piacendo. Martina non seppe dire nulla, e guardandomi esclamò, " dai, continua a leccarmi." Cosa che non mi feci ripetere due volte. Sentivo salire nel letto anche l'altro amico di Jasmine, che iniziò un massaggio alle palle. Poco dopo, mi sentii una lingua cercare il mio buco del culo, per leccarlo. La cosa mi piaceva. Stavo leccando figa e culo a Martina, mentre due ragazzi, uno mi leccava e succhiava a dovere il cazzo, e l'altro dopo avermi ben lubrificato il buco del culo con la lingua, mi introdusse un dito, alla ricerca della mia prostata, iniziando un massaggio, a cui stavo quasi per sborrare. Jasmine nel frattempo, aveva preso con sé il suo vibratore, e spogliata anche lei, seduta sulla poltrona ai piedi del letto, si stava masturbando da sola. Stavo per godere. Martina si voltò per guardare tutto ciò che stava succedendo in quel suo letto, in quella sua camera. Non resistevo quasi più.quel pompino, e quel dito nel culo che mi massaggiava, stavano per farmi sborrare. " Ahhhh, ahhhh, siiiii sto venendo, vengo, sborro, sborroooooooooo." gridai. Quella bocca di quel ragazzo si stava prendendo tutta la mia sborra. Martina, con due dita nella figa, e una mano a massaggiare il clitoride, sborrò anche lei. Jasmine, cominciò a godere, con il vibratore infilato nella figa, mentre con un dito, si penetrava il buco del culo. Feci una sborrata megagalattica. Davvero da urlo. La sborra che non riuscì ad ingoiare il ragazzo, si sparse sulla mia pancia, ma per poco tempo. I due presero a leccarla tutta, mentre il mio cazzo, spariva nuovamente tra le labbra dell'altro, pronto ad iniziare un nuovo pompino. Martina, mi guardò e con sorriso malizioso, mi disse: " Ti è piaciuto vedo. Non dirmi che sei gay anche tu? Oppure sei bisex?" Quella frase incitò ancor di più l'altro ragazzo, che continuò il suo pompino al mio cazzo. Martina, guardando la figlia, esclamò:" Però. Ai tuoi amici la sborra ed il cazzo di Nathan, deve piacere molto." E poi continuò verso di loro:" Forza ragazzi, fate in modo che il cazzo gli torni bello duro. Il lavoro che mi aveva iniziato, non è stato ancora finito. Lo voglio duro, e che mi sfondi il culo per bene." A quelle parole i giovani si eccitarono ancora di più, e con cenno affermativo, continuavano il loro trattamento verso di me, essendosi naturalmente scambiati i ruoli. pompino e leccata di culo con massaggio prostatico. Una meraviglia, che il cazzo non ci mise poi tanto a tornare duro, e pronto per essere infilato nel culo di Martina. Ma non fu soltanto così. Perché tutti lo vollero sentire dentro, compresa Jasmine, che rivolta verso sua madre, le disse:" Però mamma. Nathan ha davvero un bel cazzo. Sono sicura che i miei amici lo vorranno provare anche loro. E con il tuo permesso, un po lo vorrei anch'io. sai, sto morendo dalla voglia di sentire un vero cazzo nella mia figa, mamma. E non solo nella figa." Martina sorrise, e con quel sorriso aveva già detto tutto ...... CONTINUA.
Nathan 😇
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