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Gangbang a Milano (3)


di crigio
30.09.2013    |    10.125    |    3 9.4
"D’un tratto, Ahmed si inginocchia accanto a me, mi lancia uno sguardo furbo e, continuando a fissarmi, ingoia la verga di suo fratello e la pompa con..."
Con uno strappo repentino Ahmed e Faruk si aprono le patte e i loro cazzi balzano fuori mostrando a tutti i presenti la loro potenza. Quello di Ahmed salta su, duro e curvo verso l’alto con la cappella lucida di liquido prespermatico. Quello di Faruk penzola tra le sue cosce per almeno venti centimetri.
Gli altri ragazzi sospirano di meraviglia. Soprattutto Alessio esplode in un: “Cazzo, amico! E dove la tenevi nascosta tutta quest’abbondanza?”, rivolgendosi a Faruk. Io mi lecco le labbra e ho già l’acquolina in bocca.
“Allora? Cosa aspetti? Sono tutti per te, puttanella!”, mi chiama Ahmed. Scendo dal divano, mi inginocchio, agguanto la verga vibrante di Ahmed e ingoio la biscia dondolante di Faruk. Questa inizia subito a indurirsi e dopo pochi secondi non riesco già più a contenerla tutta: ha raggiunto i suoi trenta centimetri di massima lunghezza!
I due fratelli si godono le mie attenzioni rimanendo attaccati per un fianco e cingendosi la vita. Faruk gode e geme per la mia suzione, mentre Ahmed ha il viso contratto per la masturbazione lenta che gli pratica la mia mano. Poi, stringo la mazza del piccolo in mano e mi avvento con la bocca su quella del fratellone. Sentire quel palo così duro tra le mie fauci mi manda in delirio il cervello: assaporo già il liquido che esce dal glande, mentre faccio scorrere il palmo lungo l’asta infinita di Faruk. Quindi, li avvicino e lecco entrambe le cappelle contemporaneamente, stuzzicando i frenoli. Alzo lo sguardo e, roba da non crederci!, i due turchi stanno intrecciando le loro lingue mentre si godono il mio pompino.
I ragazzi nella stanza sono stupiti ed eccitati quanto me da quello spettacolo: i cazzi di Alessio e Danilo sono tornati duri; quello di Gigi e barzotto, mentre Luciano si accarezza il suo cercando di farlo indurire ancora.
Alterno la mia bocca tra un cazzo e l’altro e adesso Ahmed e Faruk si stanno perdendo in un bacio appassionato. D’un tratto, Ahmed si inginocchia accanto a me, mi lancia uno sguardo furbo e, continuando a fissarmi, ingoia la verga di suo fratello e la pompa con voluttà. Sono esterrefatto e sempre più eccitato.
Dopo averlo succhiato per un po’, se lo leva di bocca e lo affonda nella mia gola, continuando a leccare la parte di asta che io non riesco ad ingoiare e le palle. Poi si rialza e ho di nuovo il suo cazzo maestoso davanti al naso. Lo ciuccio per qualche secondo, finché non mi viene strappato dalla mano di Faruk, che, accovacciatosi accanto a me, fa al fratellone lo stesso servizietto che ha ricevuto da lui poco fa. Io, intanto lecco le palle di Ahmed, che rantola di piacere.
Poi Faruk mi restituisce la mazza di suo fratello, si volta verso di me e mi sussurra all’orecchio: “Ti va di impalarti sul mio cazzo?”. Io giro lo sguardo e annuisco mugolando. Allora si siede sul divano, io mi posiziono sopra di lui dandogli le spalle e scendo con le ginocchia penetrandomi con quell’obelisco. Continuo a scendere, ma sembra che non finisca mai e, quando la cappella incontra un ostacolo, io ancora non riesco a percepire il contatto col suo ventre. Mi porto una mano al culo e afferro la parte di cazzo rimasta fuori: è pazzesco! Riesco ad agguantarla con tutta la mano! Inizio a scoparmelo a smorzacandela appoggiandomi di lato su una mano, mentre Faruk mi accarezza l’anellino con le dita, stimolando i nervi della rosellina per farlo allargale di più.
Certo che il piccoletto ha imparato molto da un anno a questa parte!
Ahmed, intanto, si gode la scena masturbandosi lentamente. Poi, però, gira intorno al divano e sussurra qualcosa all’orecchio del fratello. Faruk mi attira a sé e mi dice piano: “Se sentirai dolore, dillo e noi ci fermeremo, ok?”, ed io annuisco, preoccupato e curioso al tempo stesso. Quindi, vedo che Luciano e Gigi si alzano, forse chiamati dal turco alle mie spalle, e si portano ai miei fianchi, mettendomi ciascuno una mano sotto l’ascella e un’altra sotto il ginocchio. Così afferrato mi sento sorretto da quei due stalloni, che d’improvviso mi sollevano di peso fino ad estrarmi del tutto il cazzo dal culo. Poi mi calano piano finché la cappella della mazza di Faruk tocca il mio ano, e alla fine mi lasciano precipitare letteralmente sul ventre del piccolo turco. Il palo di Faruk mi si conficca negli intestini lacerandomi e facendomi urlare. Dopo un lancinante bruciore inziale, nel mio sfintere si scatena un fuoco di sensazioni. Faruk mi attira di nuovo a sé, mi strizza i capezzoli e mi chiede: “E’ tutto a posto?”.
Io, sorpreso, rispondo: “S… sì… credo di sì…”. Allora, i due energumeni ai miei lati mi sollevano di nuovo e ripetono l’operazione. Quando il palo affonda in me, stavolta avverto solo un’esplosione di piacere. Il turco mi tira ancora verso il suo corpo, mentre il mio inizia a vibrare.
“E’ bello, vero?”, mi sussurra mentre mi stringe e mi accarezza.
“Oh sì! Ancora, ancora!”, chiedo e quelli non si fanno attendere e mi tirano su e mi abbandonano, lasciando che il mio culo venga trafitto per la terza volta fino in fondo. Adesso le vibrazioni si fanno tremori e Faruk mi abbraccia appassionatamente e comincia a muovere il suo bacino ravanando con la sua mazza nelle mie viscere. L’operazione viene ripetuta una quarta volta e, già mentre l’asta scorre lungo il mio sfintere, uno spasmo mi fa inarcare la schiena. Rapido mi porto una mano al buco e stringo le cosce.
“Godo! Godooooo!!!!”, ansimo.
“Sì, ti sento. Mi piace sentire il tuo corpo scosso in questo modo. Facciamolo ancora, dai!”, e per la quinta volta vengo dilaniato dentro. Gli spasmi diventano due, tre, quattro; Faruk mi stringe e mi tiene la verga piantata in corpo. Poi mi mette due mani sotto le cosce e me le solleva. Il mio buco si bagna. Alzo la testa e Ahmed e tra le mie gambe aperte che sputa saliva per lubrificarmi. Subito punta la cappella alla mia rosellina e spinge per entrare. Scorre lentamente sull’asta del fratellino finché è completamente dentro di me.
Ho il buco spalancato come quando, poco fa, mi ha scopato Luciano, se non di più, e quella dilatazione è per me l’inizio del baratro dell’orgasmo, nel quale precipito gradualmente. Sento ogni pezzo di cazzo dei due turchi scivolarmi nelle viscere, stimolarmi le pareti dello sfintere e percuotermi la bocca dello stomaco.
Ahmed si china su di me e mi fa un lingua-in-bocca profondo. Poi mi lecca la guancia, il lobo dell’orecchio, il collo e va alla ricerca delle labbra di suo fratello. Quel bacio incestuoso non fa che alimentare le fiamme nelle quali sono avvolte le mie membra e, quando Ahmed, staccandosi dalla bocca di Faruk, viene a mordicchiarmi e leccarmi un capezzolo, allora il mio corpo prende il sopravvento sulla mia mente. Non riesco più a controllarlo: una convulsione mi fa spingere in fuori lo sfintere e sollevare di scatto la testa; un’altra e la mia schiena si inarca pericolosamente e il mio buco si restringe strozzando i cazzi dei due turchi.
“Fratello: ci siamo! Sei pronto?”, chiede Ahmed a Faruk.
“Sì, fratello!”, risponde il piccolo.
Uno strattone e i due turchi tirano fuori le loro mazze. Il mio buco rimane vergognosamente spalancato: contemporaneamente al loro movimento scattoso un’altra convulsione lo ha fatto dilatare e sembra che stavolta non voglia finire mai. Il mio corpo rimane contratto per un tempo interminabile durante il quale i due fratelli mi penetrano alternatamente: prima Ahmed, poi, uscito il grande, entra Faruk. E di nuovo: il ventre di Ahmed sbatte contro le mie chiappe e subito si allontana; poi la mazza di Faruk si pianta nel mio corpo. E così per un po’.
Adesso sono entrambi fuori di nuovo e la mia convulsione non è ancora finita, tant’è che i due turchi, approfittando dello sfintere spalancato, mi penetrano insieme e uno spasmo fa ricontrarre il mio buco. Le loro verghe vengono avvolte nel caldo abbraccio delle mie viscere e vengono divorate dagli intestini. Le mie cosce stringono la vita di Ahmed.
“Fratello, adesso!”, rantola Faruk.
“Sì, insieme!”, risponde Ahmed, e un nuovo fuoco mi arde dentro. Non quello prodotto dal mio orgasmo, ma quello che mi viene sparato in culo dai cazzi gonfi dei due turchi, che mi inondano con il loro sperma. Le pulsazioni delle mazze conficcate nel mio sfintere stimolano il mio anello e lo allargano ritmicamente. Godiamo tutti e tre insieme e i nostri gemiti riempiono la stanza. Con l’ultimo affondo il corpo di Ahmed si irrigidisce e poi si accascia sul mio, stremato e ansimante.
Ahmed scivola piano fuori da me e si abbandona sul pavimento. Faruk mi spinge delicatamente di lato. Mentre le mie gambe sono ancora sollevate ed aperte per una coda di orgasmo che non mi abbandona, Alessio si precipita tra le mie cosce ed abusa di me. Il suo cazzo praticamente non lo sento e il suo viso è rosso di libidine. Dopo pochi colpi, sborra nelle mie viscere.
Non appena mi abbandona, si fa sotto Danilo che accompagna la scopata con insulti da scaricatore di porto: “Ma lo sai che sei una bagascia! Guardati così a cosce larghe e col culo sbrodolante di sborra! È questo che ti meriti! Tò! Tò! Tò!”. Anche il suo cazzo mi rimane indifferente e lui fa appena in tempo a venire dentro di me che Luciano lo afferra per le spalle e lo strattona via: “Ma che fai, stronzo? Non vedi che non ce la fa più?”.
Poi aggiunge: “Ragazzini!”, mentre mi prende in braccio e mi porta verso il bagno per rimettermi in sesto.

Quando torniamo in salotto i due modelli non ci sono già più: sono stati buttati fuori a pedate per il loro comportamento.
“Mi dispiace”, si scusa Faruk.
“Tranquillo. A dire il vero, dopo i vostri cazzoni, quelli non li ho neanche sentiti…!”, e scoppiamo a ridere, sdrammatizzando l’accaduto.
“Sei stato impressionante!”, si complimenta Luciano, guardandomi con tenerezza e passione al tempo stesso.
“Grazie”, gli rispondo. “Anche per avermi soccorso”.
“Di nulla”, e mi sorride emozionato.
“Sì, davvero. Sei molto goloso!”, scherza Gigi.
“Eheh!”, rido un po’ imbarazzato
Direi che ho fatto colpo! Infatti, prima di andar via entrambi mi passano un bigliettino sul quale c’è il numero di telefono di ciascuno…
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