Racconti Erotici > Gay & Bisex > Giochi interattivi (4)
Gay & Bisex

Giochi interattivi (4)


di crigio
24.01.2014    |    8.566    |    0 9.2
"Mi bacia dappertutto, con apparente affetto..."
“Stiamo arrivando!”. Queste parole mi rimbombano in testa e, al pensiero di avere altri due cazzi a disposizione, la mia bocca si riempie di saliva e il mio sfintere si rilassa e si allarga ancora.
“Sei fradicio, merda! Ma come fai?”, si stupisce lo stallone, continuando a sferzarmi le viscere con la sua mazza. D’improvviso si sente uno scatto e la porta della camera si schiude. Compaiono due ragazzini biondi, magri e pallidi, completamente nudi. Non sono identici, ma si somigliano molto. Sul naso portano ciascuno un paio di smart glasses.
Veloci si dirigono verso di noi. Montano sul letto: uno rimane in piedi e, afferrandomi la testa, mi pianta in gola la sua nerchia; l’altro gattona lascivo nella mia direzione, si china sul mio petto e comincia a dilaniarmi un capezzolo. Una sua mano si intrufola tra le mie cosce e subito due dita si uniscono al cazzo del maschione su per il mio culo.
“MMMMMM!!! Troia: ma sei un pantano!”, mi insulta il tipetto, e rapido abbandona la mia aureola e si precipita a succhiare i miei umori. “MMMM!!! Slurp! Ma che bontà!... Slurp!... Fratello, devi… Slurp!... assaggiare… Slurp!... E’ una delizia!... Slurp!...”. Allora, il fratello mi sottrae il suo cazzo dalla bocca e si affianca all’altro. Lo spinge via e prende il suo posto nel mio solco.
“Oh sì! MMMMMMMMM!!! Slurp!... Avevi ragione… slurp! È una… slurp!... prelibatezza… slurp!...”, bofonchia il secondo biondino, mentre grufola sulla mia rosellina colma della grossa minchia del maschione. Anche lui mi penetra con due dita e mi fotte, e di nuovo il mio ventre si surriscalda per poi spingere e sputare altri umori, prontamente raccolti dalla sua bocca vogliosa. Intanto, il primo leccaculo si è alzato in piedi sul letto e, afferrandomi per i capelli, mi ha affogato col suo bastone di carne.
“Fratello!”, dice, ansimando e rivolgendosi all’altro. “Credo che la troia sia pronta per il nostro stallone di punta. Che ne dici?”.
“MMMM! Slurp!... Sìììì!... Slurp!... Sarà un vero… slurp!... piacere guardarla mentre quel gran pezzo di maschio se lo sbatte ben bene!”, risponde il biondino immerso tra le mie cosce.
Allora, quello in piedi pigia un bottone sugli smart glasses e, con voce imperiosa, ordina: “Scendi! Adesso!”. Poi, si immobilizza: sembra guardare dentro la lente dell’occhiale. Pigia di nuovo il pulsante ed emette un nuovo comando: “Scopatelo insieme! Vogliamo vedere una doppia penetrazione!”.
Chissà con chi ha parlato!?
La mia curiosità non impiega molto ad essere soddisfatta. Infatti, il tipetto che mi ravana il buco del culo solleva un braccio e preme un bottone su un telecomando che ha in mano. Allora, le porte dell’armadio da cui sono entrato prima si aprono. Immediatamente, odo uno scatto e anche la porta della camera si schiude nuovamente. Il biondino mi libera le fauci e dice allo stallone su cui sono seduto: “Dai, Tony! Usciamo! Lasciamo la troia alle cure del tedesco!”. Tony sguscia via da me, ma, prima di andarsene, mi sussurra all’orecchio: “Alla fine di tutto questo voglio assolutamente rivederti!”.
“Muoviti!”, lo riprende uno dei due ragazzini, e tutti e tre si dirigono verso l’uscita. Io, ricadendo sul fianco destro, volgo la testa ala camera accanto, dove, sul letto, l’uomo brizzolato è seduto sul palo del ragazzo biondo di prima, mentre quello muscoloso armeggia per penetrarlo da dietro. Non appena i due cazzi gli entrano in corpo, l’uomo si irrigidisce e comincia ad emettere suoni indistinti. La sua bocca si dilata in modo quasi innaturale e i suoi occhi strabuzzano. Il tipo muscoloso gli stritola un capezzolo e lo cavalca di brutto, mentre il ragazzo, sotto, facendo perno sulle braccia, gli sferra ripetuti colpi di bacino.
D’un tratto, una mano mi stringe una caviglia e mi scaraventa la gamba di lato. Subito la faccia del nuovo arrivato sprofonda tra le mie chiappe e la sua lingua mi fruga dappertutto. Guardo in giù e mi accorgo che il tipo che mi sta perquisendo la mucosa anale è una vera e propria montagna di muscoli. Sul viso porta una maschera, che sopra arriva a coprire metà fronte. Sotto (e lo vedo solo quando si scosta un momento dal mio solco) gli nasconde il naso e scende lungo le guance, ma lascia in vista la bocca, che quindi è libera di lavorarmi nelle intimità.
“Che scopata, ragazzi, sìììììììììììì!!! Continuate cosìììììììììììì! Daiiiiiiiiiiiii!!!”, urla l’uomo dall’altra stanza. Mi volto a guardare e l’energumeno lo sta montando con foga, mentre lo tiene per le spalle.
Un dito mi risale lo sfintere e torno a concentrarmi sul mio piacere. Le labbra del mio stallone si incollano al buco e succhiano con voluttà. Si sta gustando le mie secrezioni e, da come mugola, sembra che anche a lui piacciano molto. Poi estrae il dito, mi agguanta le natiche e le apre, iniziando a leccarmi la rosellina a lingua piena.
“Oddio! Che roba, ragazzi!”, sbotto d’istinto, e le mie mani si portano sul suo capo e lo tengono fermo contro il culo. Ogni lappata è una scossa alle mie membra. I miei capezzoli sono duri come pietra e puntano prepotenti verso l’alto. Li guardo: lo stallone se ne accorge e una sua mano corre veloce a stringerne uno. Mentre pollice e medio lo strizzano, l’indice lo titilla nervosamente. Quando si stanca del mio buco, il tipo si tira su e si sdraia su di me. Con fare da gran porcone, si struscia sul mio corpo e mi lecca la faccia. Poi avvolge le mie labbra tra le sue e mi limona facendo aumentare la mia eccitazione.
“Sei sempre la migliore troia in assoluto!”, mi sussurra.
Questa voce…! Io…! Ma sì! Questa voce io la conosco! Ma chi…? Oh cazzo!
“KNUT???”, chiedo, tra il curioso e il sorpreso.
“Sì, amore mio! Ma allora mi hai riconosciuto!”, ribatte lui, contento.
“NO! LASCIAMI! LASCIAMI ANDARE!”, protesto, cercando di divincolarmi dalle sue grinfie. Lui, però, è forte. Più forte di quando lo abbiamo liquidato mesi fa.
“No, piccolo! Non avere paura! Sono qui per darti tanto piacere! Vedrai: non ti deluderò!”, prova a tranquillizzarmi lui, ma la sua voce sembra quella di un folle. Ora che ci faccio caso, il suo alito sa di alcool: deve aver bevuto. E non poco!
Con una mano si prende il cazzo, se lo smanetta un po’ e poi me lo pianta nello sfintere con un colpo secco.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”, urlo. Una lacrima mi scende lungo la guancia.
“Non piangere, tesoro!”.
“Mi fai male!”.
“Ok, allora faccio piano… così… così va meglio?”.
“No! No! Voglio che mi lasci andare!”.
“Ma perché? Lo so che ti piace! Sei una troia, una gran troia! TI DEVE PIACERE PER FORZA!”, sbraita alla fine, digrignando i denti e iniziando ad assestarmi dei violenti affondi alla prostata. Per quanto provi a resistere, questi colpi mi fanno godere. E lui se ne accorge.
“Sì! Ti stai bagnando! Che meraviglia!”, si compiace, e continua a sbattermi il bacino contro le chiappe.
“Non voglio! Non voglio!”, piagnucolo, ma il mio corpo non è d’accordo. Con tutte le stimolazioni che ho ricevuto durante la serata, sono arrivato al punto di non poter più tornare indietro. Una convulsione mi sconvolge da capo a piedi.
“Sì, piccolo! Godi! Godi bene, dai!”, mi esorta Knut. La temperatura del mio corpo aumenta vertiginosamente e sudo. Inarco la schiena e gli occhi mi si rivoltano nelle orbite. Frequenti contrazioni rimbombano nelle mie viscere e ciucciano il cazzo del tedesco.
“Così, amore! Fammi sborrare! Ti dono tutto il mio prezioso nettare adesso!”, rantola lui, e un secondo dopo emette un grido cavernoso, segno che l’orgasmo lo sta dominando. La sua nerchia si ingrossa di colpo e un attimo dopo un calore improvviso si spande nei miei intestini.
“No… No… No…!”, continuo a mugugnare senza troppa convinzione, e intanto i suoi coglioni si svuotano in me.
“Che brava! Ah!... Ti stai prendendo tutta la mia… ah!... sborra! Brava la mia porcellina! Uff!”, mi fa, e, stantuffandomi senza sosta, mi inonda del suo seme. Mi bacia dappertutto, con apparente affetto.
Poi la voce comanda: “Vattene, Knut! Esci dalla stanza!”, e lui si scolla da me e lascia la camera sbattendo la porta. “Cazzo! Questo sì che era uno stupro in piena regola!”, sento dire ad uno dei biondini, che forse ha dimenticato di spegnere il microfono degli smart glasses.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Giochi interattivi (4):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni