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Gay & Bisex

Giochi interattivi (5)


di crigio
28.01.2014    |    6.075    |    1 9.0
"Lentamente, si porta una mano in mezzo alle cosce e comincia a strofinarsi nervosamente il perineo..."
“Ora torna nell’altra camera!”, mi ordina la voce metallica.
Io, però, ancora sotto shock per la violenza subita da Knut, mi attardo sul letto. Se Enrico dovesse venire a sapere quello che è successo stasera, lo ammazzerebbe di sicuro. E, visto come sono andate le cose, forse non mi dispiacerebbe.
“Ti ho detto di tornare di là, TROIA!”, urla la voce. Allora, controvoglia, mi alzo e, barcollando, mi avvio verso l’altro lettone. “Brava puttanella! Adesso fa’ bere la sborra di Knut all’uomo brizzolato!”. Con gesti automatici, salgo sul materasso e mi piego a quarantacinque gradi, offrendo il mio culo al troione, che, nel frattempo, continua ad essere montato come una vacca dal tipo muscoloso e dal ragazzo biondo. Quando gli affogo la faccia tra le mie chiappe umidicce il suo rantolo si affievolisce e inizia a grufolare e a succhiare. Un secondo dopo sento i miei intestini svuotarsi e lui ingoiare tutto lo sperma di Knut.
“MMMMMM!!! Buono… slurp!... buono… mmmmmmm!!! Slurp!... Glough!...”.
“Merda! Sta puttana mi fa esplodere… eeeeeeeeee… eeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhh!!!”, sbraita, di colpo, l’energumeno.
“Sì, anche a me…eeeeeeeeeeee… eeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhh!!!”, si unisce il ragazzo biondo. L’uomo lascia per un istante il mio solco ed emette un gridolino soffocato: i due cazzoni in procinto di sborrare si saranno gonfiati ancora e gli avranno sbragato il buco del culo. I due stalloni gli sbattono alternatamente i ventri contro le natiche, scaricandosi i coglioni e proferendo parole senza significato, mentre lui riprende a nutrirsi dalla mia rosellina.
Una volta esauritisi gli orgasmi, i maschioni estraggono le loro nerchie dal troione. Stranamente non arrivano comandi dai due biondini e allora decido di prendere iniziativa. Corro alle due mazze lorde di sperma e di umori e, spingendo via l’uomo, le agguanto e le ingoio per ripulirle a dovere. L’energumeno e il ragazzo si contorcono sotto l’effetto dell’aspirazione della mia bocca, ma i loro cazzi perdono progressivamente vigore: sono arrivati al capolinea.
D’un tratto, si sente uno scatto e poi un rumore di una porta che scorre su dei binari. Mi volto e alle mie spalle si sta aprendo l’altro armadio. O meglio: si sta aprendo la porta di una terza stanza. Già appena schiusa, dall’altra parte arriva un brusio. A mano a mano che le ante si allontanano l’una dall’altra capisco a che cosa è dovuto.
Prima compare il letto: sopra c’è uno dei due biondini impalato su uno stallone, mentre da dietro un altro lo sta fottendo. Contemporaneamente, le sue mani stringono ciascuna una verga e, infine, una quinta gli solca le fauci a ritmo cadenzato. La troietta pallida mi lancia un’occhiata e mi fa cenno di entrare. L’uomo brizzolato mi segue a ruota.
Arrivato sulla soglia, la stanza si apre alla mia vista nella sua totalità e, sul pavimento ai piedi del letto, scorgo l’altro fratello seduto su un cazzo a smorzacandela rovesciato, con un secondo stallone che lo scopa da sopra. Intanto, lui sta spompinando il palo di carne di un ragazzo in piedi alla sua destra, mentre un altro attende il suo turno alla sua sinistra. Sputa per un momento la minchia e, rivolgendosi all’uomo brizzolato, gli ordina: “Sdraiati e fatti sbattere da quei tre!”. Si riferisce ai tipi che suo fratello sta masturbando e succhiando. L’uomo, infoiato com’è, non se lo fa ripetere: si precipita su un lato del letto e si scoscia tutto, invitando i tre stalloni a fare di lui quello che vogliono. Questi abbandonano il tipetto biondo e si mettono in fila indiana davanti al suo culo. Il primo prende le misure e, con un affondo preciso e sicuro, gli dilania lo sfintere.
Il biondino sul letto, che ormai ha la bocca libera, mi fa: “Tu occupati di quei due!”, riferendosi ai maschioni che il suo fratellino sta ciucciando. Li guardo meglio: uno dei due è Tony, il tronco di ragazzo con cui ho fatto l’amore prima che Knut mi violentasse. E infatti, quando incrociamo gli sguardi, lui mi sorride, felice di rivedermi. Sottraggono le loro mazze alla troietta e si avvicinano a me.
“Vieni con noi”, mi invita Tony e mi conducono verso la parete dall’altra parte della stanza, da dove posso avere una panoramica completa di tutto quello che vi accade. Lui mi solleva per le gambe e se le avvolge intorno alla vita, così facendo in modo che il mio buco si spalanchi per bene. Dietro di me, l’altro stallone gli prende la nerchia e la indirizza alla mia rosellina. Me la spennella un po’ con il glande e poi me la spinge dentro.
“Sta’ tranquillo! Io e Paolo saremo gentili!”, mi rassicura Tony, accennando al suo compare dietro di me. Forse ha assistito alla scena tra me e il tedesco e si preoccupa che non la debba rivivere. Intanto, sento sulla schiena il petto di Paolo e tra le chiappe il suo cazzo duro. Appoggia la cappella all’asta di Tony e si solleva per entrare anche lui.
“Rilassati!”, mi sussurra l’energumeno moro, e anche la seconda minchia mi scivola in corpo. “Sì, bravo! Adesso ci divertiamo, ok?”, aggiunge.
“O… ok…”, rispondo ansimando. Tony avvicina dolcemente il suo viso al mio e adagia le sue labbra sulle mie. La sua lingua si apre un varco e mi penetra in bocca. Mi limona e si muove dentro si me con estrema delicatezza. Mi rilasso talmente tanto che il mio anellino si allarga ancora, cosicché Paolo riesce e scorrermi dentro un altro po’.
“Sei così caldo… e così morbido!”, sospira il ragazzo alle mie spalle.
“Sì! Sei favoloso!”, precisa Tony, che, lasciando le mie labbra, si dedica al mio collo e al lobo del mio orecchio destro. Sento sulla nuca il fiato di Paolo: la sua bocca sfiora la mia spalla e poi si unisce a quella di Tony. Le loro lingue si intrecciano e i loro respiri si appesantiscono. Mi sembra di stare in Paradiso: sono sorretto da quattro braccia forti, mentre due verghe impressionanti mi stanno arando le viscere procurandomi un piacere indefinibile.
“Cazzo, Teo!”, dice d’un tratto il biondino sul pavimento, rivolgendosi allo stallone che lo sta fottendo da sopra. “Ti sei… uff!... allenato parecchio neg… ah! Ah! Ah!... negli ultimi tempi…!”. Il ragazzo, infatti, gli sta assestando in culo ripetuti e potenti affondi a gran velocità, senza cedere un secondo, e la troietta se li prende tutti con enorme piacere, senza fare una piega. Le sue gambe sono aperte quasi in spaccata e sembrano invitare il maschione ad approfittarne.
“Sì, signore… Oh! Oh! Oh!... mi sono… uff!... esercitato tanto… dopo… l’altra… volta… Uff!...”, risponde lui, affannato.
“Lo vedo… mmmmmmmm… lo vedo… Dai, continua… ah! Ah! Ah!... E anche tu lì sotto… mmmmmmmmm… datti da fare!”, ordina al tipo su cui è impalato.
“Fratello!... Oh merda!... Anche i miei… uff!... sono migliorati tanto, sai?... ah! Ah! Ah!... Oddio! ODDIO! ODDIIIIIIIIIIIIIOOOOOOOOOOOO!!!”, urla la troietta sul letto.
“Che c’è, fratello… ah!... non starai già godendo…?”, gli chiede quello a terra.
“PORCAPUTTANASìììììììììììììììììììììììììììì!!!!!”, sbraita quello di rimando, e il suo corpicino emaciato viene scosso da una convulsione devastante.
“Che… mezza… calzetta…!”, lo accusa il fratello. Ma subito deve ingoiare le sue critiche, perché anche lui subisce una mossa a sorpresa dallo stallone con cui si è appena complimentato. Questo, infatti, attacca il bacino alle sue chiappe e poi scivola verso l’alto sul suo corpo. “Che minchia fai, stroooooooonzoooooooooo!!!”, grida. Con quel movimento il ragazzo che lo monta gli sta tirando e dilaniando l’anellino. Quella maggiore apertura deve avergli procurato un godimento subitaneo, tanto che vedo il suo busto sussultare in preda ad uno spasmo. Da questa nuova posizione, lo stallone riprende a cavalcarlo, sempre di gran lena, e il volto del biondino si deforma: la sua bocca si spalanca in modo innaturale e gli occhi rientrano nelle orbite. Cade dalle mani su cui era appoggiato e sbatte contro il petto del tipo che gli sta sotto.
“Godi, signore? Godi?”, gli chiede sfacciato lo stallone, senza smettere di percuotergli le chiappe. Quello, però, non risponde, ma si abbandona completamente all’orgasmo anale. La lingua gli penzola da un angolo della bocca e la sua pelle, un attimo prima bianca come il latte, si colora rapidamente di rosso. Lentamente, si porta una mano in mezzo alle cosce e comincia a strofinarsi nervosamente il perineo. Questo massaggio si riflette anche sul cazzo dello stallone, che si acciglia preoccupato.
“Porca vacca! Io sborro così!”, commenta ed estrae la verga dal culo del biondino, si alza in piedi e, scavalcandolo, lo afferra per i capelli e gli pianta in gola tutta la sua prepotente virilità.
“MMMMMMMMMM… GLOUGH… GLOUGH… GLUOGH… GLOUGH… GLOUGH…!”, bofonchia la troietta, ingurgitando ogni singola goccia di sperma che quel cannone gli spara tra le fauci. Quando le palle si sono svuotate del tutto, il ragazzo gli molla il capo, che ricade pesantemente indietro.
“Considerati… licenziato…, stron… zo…!”, singhiozza il biondino, con la bocca impastata di seme. Ma lo stallone non appare sorpreso: probabilmente, fa tutto parte del gioco. Si fa solo da parte, lasciando che il suo compare finisca di lavorarsi il padrone di casa.
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