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Gay & Bisex

La nuova sauna (Giò) (5)


di crigio
07.01.2020    |    5.549    |    2 7.8
"Solo che non è resistente come i miei amici turchi e, dopo altri due/tre colpi, con un rantolo cavernoso, mi schizza in corpo tutto il frutto dei suoi lombi..."
Nel frattempo, i due ragazzini si occupano di me, come gli ha ordinato papi. Mentre mi pistonano alternatamente lo sfintere, quello dietro mi mordicchia e lecca l'orecchio e quello sotto mi titilla un capezzolo con la punta della lingua. La mia rosellina pulsa e il mio sfintere si contrae ad intervalli regolari. I due negretti se ne accorgono: "Merda, fratè! Sta troia mi sta spompinando col culo!", esclama quello dietro.
"Sì, lo sento anch'io! Ma come fai?", mi chiede l'altro.
"Mi succede quando godo...!", ansimo.
"E a quanto pare ti succede anche di squirtare quando godi! Senti qua, fratè!", aggiunge il primo, notando che sto sbrodolando dal culo.
"Sì, cazzo! E' proprio una vacca!".
"AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!". Un urlo squarcia l'aria nella stanza. Papi viene raggiunto da un ulteriore violento spasmo al ventre. So bene che cosa vuol dire: quando i tessuti si rilassano a forza dei colpi presi alla prostata, la tensione accumulata viene rilasciata tutta in una volta e si scarica in spasmi o, ancora meglio, in convulsioni che ti fanno tremare e spingere lo sfintere in fuori facendolo dilatare e sputare gli umori prodotti dalla ghiandola maschile. Nonostante tutto questo succeda solo nella parte centrale del tuo corpo, se la tensione accumulata è davvero tanta, gli effetti si ripercuotono su tutte le membra fino addirittura al cervello, che va in visibilio facendoti - nei casi più dirompenti - perdere i sensi. E' una sensazione pazzesca, simile ad un vero e proprio orgasmo. Per questo io lo definisco orgasmo anale.
"Dateci dentro, stronzetti! Non vedete che quella troia non gode come dovrebbe?". Papi rimprovera i suoi ragazzi perché non mi vede reagire come potrei e, soprattutto, come sta facendo lui. "Siete dei mollaccioni! Sfondate quella putta... aaaaa... aaaaa... naaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!", sbraita, mentre gode ancora. Adesso, agli affondi di Ahmed da dietro, si sono aggiunti quelli di Faruk da sotto, il quale, puntando i talloni a terra, gli sferra colpi secchi dal basso verso l'alto. Tra l'altro, i due turchi hanno deciso di provare una mossa ulteriore che io conosco bene: per quanto papi sia già ben dilatato, Ahmed, sollevandosi e arpionandogli la mucosa col suo uccello ben duro, gli apre il culo a dismisura accentuando il godimento dell'uomo.
"Oh, che porci che siete!", li apostrofa papi, avendo capito che cosa stanno facendo. "Così io godo di più... di più... di piùùùùùùùùùù!!!". Ormai i suoi schiamazzi non si contano, e potrebbero sembrare quasi finti se non sapessimo (quantomeno io, Faruk e Ahmed) che sono reazioni reali. I due ragazzini sono ancora sbalorditi dal modo di fare del loro papi, ma tra un po' impareranno che è normale.
E lo impareranno proprio da me. Infatti, pare che stiano seguendo il suggerimento dell'uomo e ci stiano dando dentro. Le loro verghe sono più dure di prima: forse la scena che vede per protagonista l'uomo li eccita a tal punto da gasarsi, finalmente!
"Dai, fratè! Facciamo vedere a papi e questa puttana quello che sappiamo fare!".
"Sì, fratè! Sfondiamola, dai! Sfondiamola come quei due stanno sfondando papi, dai!". Si supportano a vicenda e il risultato sembra positivo. Inizio ad avvertire un calore risalire dal ventre.
"Bravi, ragazzi! Continuate così!", sussurro, ma quello dietro mi tappa la bocca con una mano e comincia a darmi dei colpi secchi che mi straziano.
"Sta' zitta, troia!".
"MMMMMMMM... MMMMMMMM!!!", mugolo, mentre lo stronzetto mi stupra. Quello che era un semplice calore diventa immediatamente un fuoco e mi esplode in corpo. Sobbalzo.
"Che cazzo fai, stronzo?", mi insulta il negretto e mi sbatte ancora e ancora come un materasso. Inarco la schiena e piego la testa indietro spalancando la bocca.
Nella foga, la mano dell mio stalloncino scivola via. "Godo... godo... sììììì!!!", riesco a mugugnare. "Non fermarti!", lo esorto.
"E chi cazzo si ferma, troia!", aggiunge quello, che, incazzato più di prima, mi lacera gli intestini.
"Fratè, vacci piano! Così la rovini!", lo richiama il negretto sotto di me.
"E chi cazzo se ne fotte!", bofonchia l'altro, che adesso mi stringe le mani al collo impedendomi di respirare. Per fortuna suo fratello se ne accorge e le strappa via, ma così facendo mi fa schizzare d'un tratto il sangue al cervello e mi esplode la testa.
Perdo i sensi, forse solo per qualche secondo. Quando mi riprendo, sono riverso sul corpo del ragazzo sotto di me. Il negretto alle mie spalle è ancora lì che si sbatte. Loro non si sono accorti di niente.
"AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!". Un altro urlo di papi riempie la stanza. Sarà per questo o sarà per gli affondi dei due ragazzi, ma anch'io mi abbandono a un grido liberatorio, provocato da uno spasmo improvviso e potente al ventre.
"Eccoti, troia! Ora si che godi, eh? Dai, ancora! Ancora!". Il ragazzo dietro è una furia. Non ha digerito il rimprovero dell'uomo. Non si sente per niente una mezza sega e posso affermare che non lo è affatto. Ha un cazzo di tutto rispetto, come anche suo fratello, e mi sta facendo godere da Dio.
"Sì, tesoro! Dammi il cazzo, dai! Così, così!". Appeso al suo collo e rivolto indietro, esorto lo stronzetto a non risparmiarsi. Solo che non è resistente come i miei amici turchi e, dopo altri due/tre colpi, con un rantolo cavernoso, mi schizza in corpo tutto il frutto dei suoi lombi. "Oh, piccolo! Sì, dai! Dammelo tutto! Svuotati i coglioni, tesoro! Sono il tuo svuotacazzo. Così... così... Oooooohhhhh! Che meraviglia! MMMMMM, quanta ne fai! MMMMM! Quanta bella sborra calda! Oh, come la sento! Me la sento tutta dentro, fino in gola! Slurp! E' così buona! MMMMMMM!".
Le mie parole lo fanno godere, perché non finisce più di sborrare, e quando sembra che stia per smettere, ecco che riparte. A quanto pare il ragazzino sta provando un orgasmo multiplo e lui stesso si stupisce della cosa.
"Oddio! Oddio, fratè! Ma che cazzo mi succeeeeedeeeeee!", sbraita e mi colpisce in fondo alle viscere, sparandomi altro seme caldo. "Non ho mai provato una cosa del genereeeeeeee!", e trema tutto, riverso sulla mia schiena. Nello scuotimento generale, la sua minchia mi sguscia fuori, sebbene stia ancora schizzando. Mi alzo, sfilandomi il cazzo del fratello, e mi volto. Afferro l'altro arnese e me lo infilo in bocca, ingoiando tutto quel ben di Dio. Il negretto che avevo sotto approfitta della mia pecorina e mi infilza in questa posizione, montandomi come un toro. Lo sperma dello stronzetto è saporito, caldo e buono. Lo gusto con voluttà e nel frattempo mi godo la monta.
"Dai, stallone! Vediamo se sei bravo quanto tuo fratello!". Provoco il tipo alle mie spalle, sperando che si incazzi come l'altro e abbia la stessa reazione esagerata. A quanto pare ci ho preso: anche lui inizia a violentarmi e dopo pochi secondi si tira su e, ansimando, mi spara dentro un primo fiotto. Poi un secondo, un terzo, e così via. Non li conto più. Non finisce più. Comincia a ridere dal nervoso e si meraviglia di se stesso. La sborra è tanta che inizia a fuoriuscirmi dallo sfintere. La sua, aggiunta a quella del fratello, non ci sta più dentro e cola giù tra le mi cosce. La raccolgo con la mano e me la porto alle labbra. Imbratto l'uccello che sto succhiando e lo ripulisco ingoiandolo per intero.
"Arrivo... arrivooooooo...!", esclama all'improvviso Faruk.
"Dai, anch'io, cazzo!", risponde Ahmed.
"Sì, ragazzi, regalatemi il vostro seme. Ingravidatemi, vi prego!", implora papi, che, immobile tra i due stalloni, aspetta impaziente che si svuotino nelle sue viscere. "OOOOOOOOOOHHHHHHHHH!!!", geme poi, quando comincia a sentire i fiotti potenti colpirgli il fondo degli intestini. Una sua risata grassa accompagna gli orgasmi dei due turchi che spasimano all'unisono finché il piacere non si esaurisce. Anche il suo sfintere non contiene tutto il seme vomitato dai lombi degli stalloni e scivola fuori, imbiancando la mucosa della rosellina e colando giù dal suo solco.
"Cazzo! Ora sì che mi sento davvero una vacca!", dice papi, sentendo tutta quello sborra tra le sue chiappe. "Guardate quanto buon latte caldo, ragazzi! Non ne avete voglia?", chiede poi, rivolgendosi ai due negretti. E quelli, risvegliandosi dal torpore del dopo-orgasmo, saltano giù dal letto e, scansando Ahmed, si tuffano sul culo di papi e si litigano quella manna.
Papi se la ride e, agitando il culo, si lascia ripulire dai suoi ragazzi.
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