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In tre! Pt.2


di tongue81
20.02.2024    |    2.162    |    4 9.7
""Buongiorno cari, benvenuti!" La voce calda e pacata di Stefano allenta la tensione residua accogliendoci nell'appartamento dove, a breve, mi..."
"Buongiorno cari, benvenuti!"
La voce calda e pacata di Stefano allenta la tensione residua accogliendoci nell'appartamento dove, a breve, mi sarei trovata contesa da due cazzi pronti a riempire tutti i miei buchetti.
Entriamo in casa, mi guardo attorno e l'assenza di foto, di oggetti personale mi induce a pensare che questo appartamento non sia il suo o che almeno non viva qui: mi osservo nuovamente in un grande specchio e noto con disappunto che alle mie spalle i due maschi che dovrebbero montarmi non hanno perso tempo e hanno iniziato la solita irritante discussione sul calcio.

Mi osservo di nuovo e le mie perplessità riemergono come iceberg nel mare Artico: forse dovevo essere più audace nell'abbigliamento, forse dovevo mettere in chiaro la situazione immediatamente, forse devo prendere in mano la situazione.

"Vero, vieni qui! Vieni a sederti sul divano!"
"No.... Non vorrei disturbarvi. Tu e mio marito state chiacchierando così intensamente..."
"Amore, dai! Non fare la bambina capricciosa!"

Pure! Devo essere anche chiamata bambina capricciosa, dopo che vogliono tenermi tra di loro a mo' di soprammobile, come se fossi una bambolina di ceramica nel salotto buono della nonna.

Cerco di esplorare l'ambiente ma sento il calore di una mano afferrarmi il polso sinistro, il palmo di un'altra mano sulla schiena che tenta di schiacciarmi contro lo specchio dove alla mia immagine riflessa avevo consegnato i miei pensieri.

Un profumo pungente e sconosciuto pizzica le mie narici mentre le dita scorrono lungo la schiena fino al collo.
"Pensavi che ti avrei trascurato ancora per molto tempo?" afferma Stefano con voce calda e ferma.
"Si! Ho pensato che avreste fatto, come al solito, gli amiconi!"
Mi schiaccia il viso contro lo specchio ma senza alcuna violenza mentre l'altra mano inizia a muoversi sul mio corpo in una danza lenta e sensuale: inizio a percepire il calore del suo corpo e, avvicinandosi a me, porta il suo bacino a contatto con la mia mano destra. È un contatto casuale a cui non mi voglio sottrarre, voglio sentire il suo cazzo, voglio giocare con la sua eccitazione, voglio sesso, sporco e crudo.

La mano di Stefano continua a salire e scendere lungo la mia schiena, spingendosi sempre più in basso, fino a sfiorare il mio culetto.
Eccoci: la sua mano grande e decisa stringe prima una natica e poi l'altra, saggia la loro consistenza compiaciuto a giudicare dall'espressione felice e dall'erezione che sfiora la mia mano.
"Adesso si fa sul serio...." mi bisbiglia all'orecchio posizionandosi alle mie spalle e lasciandomi sempre schiacciata contro lo specchio dove vedo l'immagine riflessa di mio marito che sghignazza eccitato.

"Ne sei sicuro? Non dare mai niente per scontato: è nei patti!" rispondo ben consapevole di mentire spudoratamente.
"Da come stai respirando affannosamente e dalla brina che lasci sullo specchio, direi che vuoi solo..." e, lasciando per un attimo la presa sulle mie chiappe, completa la frase disegnando un pene sulla superficie appannata.
Le sue mani esplorano il mio corpo, la sua lingua disegna percorsi lentamente sul mio collo, la sua bocca e i suoi denti si dedicano alle spalle leggermente scoperte mentre il suo bastone pulsante si sfrega voluttuoso contro mio culo.

Da quando conosco Lucio, Stefano è il secondo uomo a cui concedo di toccare il mio corpo dopo un massaggiatore conosciuto in viaggio di nozze: fu il primo a stimolare la nostra fantasia di aggiungere un secondo uomo nei nostri giochi sessuali, peccato che fosse interessato solo a sodomizzare mio marito e per nulla far godere me.

"E tu? Che fai? Non dici nulla? Resti seduto ad osservare?"
"Non mi sembra che il nostro amico abbia bisogno d'aiuto: se la cava egregiamente e sento fin quaggiù l'odore della tua fichetta bagnata!"
"Stronzo... " ma ha ragione: un calore inarrestabile si irradia dalla mia fica al resto del corpo, un calore generato dalle labbra carnose dell'uomo che mi bacia, che assaggia tutte le parti esposte del mio corpo in modo famelico ma con dolcezza e passione.
Si stacca da me, mi riesco a girare e non stare più pressata contro lo specchio, lo guardo negli occhi castani e grandi, scruto mio marito, arrapato e con il cazzo in mano.

"Voglio la tua bocca..." sospira puntando dritto verso di me, facendo aderire le sue labbra alla mie mentre la sommità della sua lingua inizia ad esplorare la mia bocca: istintivamente, inizio ad accarezzare il suo cazzo facendo sollevare l'orlo della gonna di quel tanto da consentire alle sue mani di accarezzare la balza delle autoreggenti.

In una frazione di secondo, le sue dita si insinuano verso il mio sesso caldo e umido, stuzzicano il mio clitoride e danzano roteando sul mio monte di venere mentre la sua bocca assorbe i miei gemiti sempre più profondi.
Improvvisamente sento le mani di Lucio sul mio seno: sbottonano lentamente il vestito, si insinuano sotto il pizzo del reggiseno e iniziano a stuzzicare i miei capezzoli.

Ancora una volta reagisco d'istinto: impugno con la destra il cazzo di mio marito che è già libero di svettare dalla patta dei pantaloni mentre con l'altra cerco di tirare fuori anche quello di Stefano per iniziare a segarli entrambi, dolcemente e lentamente, compiaciuta dallo stringere quelle due nerchie dure tutte per me, dalle quattro mani che accarezzavano il mio corpo e mi spogliavano dei vestiti, dei pudori e delle insicurezze.

"Voglio la tua bocca, voglio scopare la tua bocca"
Non glielo faccio ripetere due volte, inizio a succhiare il cazzo di Stefano affamata, con ingordigia mentre Lucio si posiziona sotto la mia fica per leccarla e prepararla alla scopata.
Questa volta, lo gusto fino in fondo il suo cazzo profumato e largo , finalmente senza alcuna remora morale, senza quel velo di inquietudine e insicurezza: voglio sentirlo in bocca e poi farmi riempire la fica e il culo, voglio godere con lui e con l'uomo che amo, voglio esaudire il mio desiderio senza pensare più a nulla.

Mi divincolo dalla morsa di piacere e mi fiondo sul divano: "Scopatemi!" urlo ansimante, con la fica in fiamme e mentre piccoli rivoli di saliva colano dalle mie labbra. Stefano mi mette a pecora e inizia a fottermi forte, sculacciandomi con fermezza ad ogni affondo mentre mio marito mi riempie la bocca con il suo uccello. Vengo quasi subito, vengo travolta da un orgasmo che mi rilassa i muscoli e mi lascia in balia di quei due cazzi.

Con un gesto, i due ragazzi si sfilano da dentro di me, mi girano prona e, in un batter d'occhio, mi trovo il bastone di Stefano, ancora imperlato dei miei umori vaginali in mezzo alle tette mentre mio marito inizia a pomparmi dolcemente la fica, la penetra lentamente, con dolcezza anche per non scoppiare subito.

Allungo la lingua cercando di assaporare nuovamente il cazzo del mio amico ma non ci riesco: le scariche ormonali mi hanno tolto forze ed energie e anche Lucio sembra allo stremo, sfiancato dall'eccitazione di questa nuova avventura. "Amore, cavalcalo... per favore!" mi implora mio marito, acconsentendo a soddisfare la mia voglia di provare una doppia penetrazione.

Come un'amazzone, cavalco Stefano che si dedica con cura e passione alle mie tette mentre Lucio inizia a preparare il mio buchetto. Buio, buio pesto: solo un piacere immenso e tre respiri affannosi che risuonano all'unisono, fino a quando non vengo travolta da un secondo orgasmo, violentissimo.

Ormai ho perso il controllo del mio corpo: mi scopano in tutti modi possibili, a turno o assieme, sono investita dalle voglie di due cazzi che non accennano a placarsi e mi abbandono alla deriva della lussuria. Ritorno in quella casa, in quella stanza e in questo mondo solo quando un primo schizzo di sborra calda arriva sul mio viso, il primo dei tre eruttati da mio marito e seguiti da altri, di Stefano sul mio seno.

Li osservo, sudati, stravolti e sfiniti: sorrido e rido, di cuore, in modo irrefrenabile, consapevole che questo sarà solo il primo di una lunga serie di incontri.
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