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Lui & Lei

Casa Mastroianni pt. 16


di tongue81
03.12.2022    |    3.278    |    0 9.3
"Rimasi in casa con Cate, sempre innamorata e fidanzatissima con Mattia, tanto che alla fine lui occupò il posto lasciato libero lasciato tanto tempo prima da..."
Quella sera, dopo aver scopato mia cugina, riuscii finalmente a profanare il culo di Caterina, con immediata soddisfazione e piacere per entrambi nell'immediato. Tuttavia, il giorno seguente la mia coinquilina dovette affrontare diversi fastidi che le fecero desistere da nuove esperienze di quel tipo.

Quella sera fu anche l'unica volta che feci sesso con Stefania e fino al 16 dicembre, giorno della sua laurea, continuai ad entrare e uscire dalle stanze di Anto e Cate per nuove e sempre straordinarie chiavate, a turno con una sola di loro, con entrambe o con la partecipazione di Giovanna, l'amica di Antonella.

Nei giorni successivi a quella data, la presenza dei miei parenti ci costrinse ad un temporaneo cessate il fuoco, che venne interrotto ad anno nuovo, con una sontuosa chiavata a tre non appena rientrammo a Napoli dopo le feste natalizie.

Ancora, dopo pochi mesi, l'equilibrio di casa Mastroianni venne modificato: nel corso di una serata universitaria organizzata in un locale del centro storico, con la fica ancora calda dopo una fugace ma intensa chiavata nel bagno delle donne, Caterina conobbe Mattia, studente di Economia Aziendale, con cui iniziò una relazione stabile nel giro di poche settimane, uscendo definitivamente per mio sommo rammarico dal club degli sporcaccioni.

Gli unici superstisti delle tresche fummo io ed Antonella, coloro che diedero inizio a questa fantastica avvetura di sesso, culi, cazzi e tette, e continuammo a scopare all'interno e all'esterno della casa, senza alcuna remora, senza alcuna complicazione affettiva, anzi neppure alcune relazioni sentimantali che ci videro coinvolti in quei riuscirono ad interropere il nostro desiderio.

Avevamo, però, una data di scadenza ineluttabile, fissata per il mese di marzo dell'anno successivo, periodo in cui anche Anto avrebbe concluso il suo ciclo di studi. Così fu: due giorni dopo la discussione, mi confidò che la settimana seguente sarebbe partita per Milano per continuare il lavoro di tesi con l'azienda con cui aveva collaborato.

Rimasi in casa con Cate, sempre innamorata e fidanzatissima con Mattia, tanto che alla fine lui occupò il posto lasciato libero lasciato tanto tempo prima da Angela mentre la stanza di Anto fu presa da Giovanni, figlio di amici dei miei genitori.

Solo alla laurea triennale di Cate e Angy, oltre due anni dopo l'inizio della storia, ci reincontrammo tutti, tutti profondamente cambiati.

Andai a prendere Anto alla stazione e la trovai diversa, nei modi e nell'aspetto: la ragazza sexy era stata sostituita da una donna forte e in carriera, le gonne si erano allungate e i tacchi accorciati ma non era affatto cambiata l'attrazione nei suoi confronti.

La aspettai sulla banchina e la vidi scendere dal treno, fasciata in un elegante cappotto grigio da cui spuntavano le gambe sinuose avvolte da calze nere e coprenti: le andai incontro e, appena fummo vicini, mi abbracciò con trasporto, infilandomi qualcosa nella tasca del giaccone.

"Voglio scopare con te, subito! Il perizoma l'ho già tolto e l'ho riposto nella tua giacca!" mi bisbigliò all'orecchio.
La liberai dal trolley e dallo zainetto, entrambi griffati con il logo dell'azienda per cui lavorava, e ci avviammo verso il parcheggio.
Arrivati in auto e protetti da sguardi indiscreti, ci abbandonammo al un languido e passionale bacio, mentre le mani correvano frenetiche sui nostri corpi.

Uscimmo dal parcheggio e, non appena raggiunsi la tangenziale, Anto etrasse il mio cazzo dai jeans per farlo sparire nella sua bocca, obbligandomi a riparare in fretta e furia nella prima area di sosta.

"Chiapparè, sono felice di essere ancora il tuo ragazzino preferito ma non possiamo aspettare di arrivare a casa?" le chiesi sentendo colare la sua saliva lungo tutta la lunghezza dell'asta.
"No.... Ho iniziato a sentire una sensazione di calore e a bagnarmi a solo pensiero di vederti non appena il treno è ripartito da Roma, tanto da andare in bagno a farmi un ditalino." rispose iniziando a frugare alla cieca nella borsetta. "Pensa che, dopo essere venuta, stavo pensando si farmi sbattere anche dal controllore quando mi ha chiesto il biglietto." continuò dopo aver finalmente trovato un preservativo nella sua borsa e sbottonandosi prima il cappotto e poi la giacca del tailleur.

Con un gesto secco e con la solita maestria, mi fece indossare il cappuccetto per poi sollevare gli orli della gonna tanto da consentirle di salire a cavalcioni sulle mie gambe.

Si impalò con un colpo secco, accogliendo tutto il mio bastone dentro la sua vagina bollente, grondante di umori e dilatata, inebriando il mio corpo di piacere e passione.

"Mi sei mancata..."
"Aaaanche tuuu!"
Un po' per la foga, un po' per la posizione non esattamente comoda, Anto iniziò a cavalcarmi con forza, cercando di godere al meglio possibile e invitandomi con chiari ed inequivocabili genti ad impadronirmi delle sue tettone.
Nonostante i vetri si stessero appannando, scorsi con la coda dell'occhio un'altra auto, dove una seconda coppia, più attempata di noi, si stava dando da fare in modo ancora più esplicito ed esibizionista.

Lui mi sorrise ed io lo ricambiai, poi sbottonai la camicetta e mi tuffai in quell'Eden di lussuria.

Ci vollero buoni 10 minuti di cavalcata affinché Antonella non venisse travolta da un orgasmo fragoroso e talmente evidente che venne percepito anche dalla coppia disinibita dell'altra auto.

Iniziai a martellarla con maggiore impeto cercando di sborrare nel più breve tempo possibile e acuendo la sensazione di beatitudine e di felicità che si delineava sul volto della mia amica.

Riversai, in poco tempo, tre caldi getti di sperma nel preservativo e mi accasciai sul suo seno, ansimando rumorosamente.

Quando ci rimettemmo in marcia, mi affiancai per pochi secondi all'altra autovettura, dove la coppia al suo interno ci salutò con un applauso convinto.

[Continua]
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