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Lui & Lei

Casa Mastroianni pt. 10


di tongue81
08.08.2022    |    6.991    |    4 9.8
"Mettiti a pecora, ora!" Anto non obbedì subito, decise di assaporare il mio pene ancora impiastricciato dai suoi umori e, solo quando si ritenne..."
"Ginooooo, hai fatto la doccia? Muovitiiiiii!"
Il lunedì mattina iniziò tra le urla delle ragazze che mi spronarono a non fare tardi a lezione e a liberare il bagno.
Mi sorrisi ancora una volta compiaciuto allo specchio e corsi in camera a vestirmi.
Prima di uscire, mi affacciai in soggiorno: "Buongiorno! Come vi siete svegliate? Come stanno le vostre fichette?"

"Personalmente, mi sento ancora tutta sottosopra. Credo che ieri mi sono fatta impalare con troppa foga!"
Caterina, invece, non disse una parola ma mi schioccò un bacio sulla bocca schiacciando il suo seno contro il mio petto.

Uscendo, realizzai quanto fosse corretto informare Antonella di ciò che era accaduto nei giorni precedenti, un po' per vigliaccheria ma, soprattutto, per continuare a godere di quelle tre splendide ragazze.

Lo feci nel pomeriggio dopo aver immaginato tutte le sue possibili reazioni: "Bravi, bravi, bravi... Non me lo sarei mai aspettato, specie da Suor Caterina!"
Rimasi in silenzio, non sapendo cosa aggiungere, attesi nuovamente la sua voce: "Mi sa che adesso bisogna stabilire un po' d'ordine in casa, almeno finché non torna Stefania."

Rientrato a casa, trovai un post-it sul frigo con il quale le ragazze mi comunicavano che sarebbero andate a cena da Luisa, così trascorsi finalmente una serata tranquilla, studiando e navigando un po' su internet.

Finalmente, nel tardo pomeriggio del giorno dopo, rientrò a casa Mastroianni anche Antonella; cenammo tutti assieme in un clima irreale, caratterizzato da lunghi e imbarazzanti silenzi e da poche parole sconclusionate. Terminata la cena, Cate, nuovamente vestita con abiti sformati, si propose per rigovernare la cucina, incontrando l'approvazione di Anto: "Brava, piccolina. Mi sembra giusto che venga esentata da questa faccenda. Tuttavia, sarebbe il caso di rivedere nuovamente i turni della casa, almeno finché Stefania non torni!"

"Scusami ma non capisco? Ognuno di noi, a turno e con la stessa cadenza, si deve dedicare alle pulizie di cucina e bagno o ai fornelli!" rispose Angela in tono piccato.
"E per quanto riguarda il cazzo? Sono a conoscenza del fatto che vi siete divertiti a scopare come matti negli scorsi giorni, come abbiamo fatto a nostra volta durante la vostra assenza."
Angela, che fino a pochi istanti prima era agguerrita, cadde in uno stato catatonico mentre Caterina ebbe un sussulto di gioia: "Hai ragione! Dobbiamo darci delle regole che accontentino tutti! Quindi si scoperà ancora!"

Il clima si fece rapidamente turbolento e le tre ragazze iniziarono ad discutere in modo animato, facendomi piacevolmente sentire un oggetto, l'oggetto del loro piacere: "Ragazze, abbiamo 5 giorni: se voi siete d'accordo, stasera andrei con Anto, domani mi dedico al culone di Cate e venerdì tocca ad Angela. Sabato e domenica andiamo a braccio, anzi potrò disporre di voi come preferisco, sempre che a voi vada bene!"
Avevo iniziato a giocare d'azzardo e decisi di aumentare la posta, slacciandomi i pantaloni e esponendo il mio cazzo già barzotto: "Se siete d'accordo con me, poggiate la lingua sul mio cazzo!"

Dopo qualche interminabile secondo di silenzio, Caterina si fiondò ad esaudire la mia richiesta, seguita a ruota da Anto ed infine da Angela, che in segno di distensione diede anche un bacio sulle guance alle amiche.

"Però, dopo aver trovato un equilibrio, mi sentirei una grandissima egoista a rinchiudermi in camera con te, anche se ci siamo accordati così. Se volete, potete osservarci!"

Feci un singolo e fragoroso applauso e, sistematomi alle spalle di Anto, iniziai a baciarle il collo mentre le mani risalirono il ventre piatto per fiondarsi sulle tette.

Cercai le altre due ragazze con la coda dell'occhio e le trovai sedute sul divano pronte a godersi lo spettacolo; sollevai la maglia, esponendo allo sguardo delle amiche un seno formidabile, grande e bellissimo, che fuoriusciva da un reggiseno colorato dalle varie tonalità del giallo, mentre fregavo il cazzo ormai al massimo dell'erezione contro le chiappe.
"Non hai voluto perdere tempo, ragazzino! Però ricordati che il culo non te lo do."

Le assestai una pacca sul sedere e, con un gesto secco, feci cadere ai suoi piedi sia i pantaloni sia le mutandine: "Girati, che voglio vedere il tuo culetto riflesso nello specchio mentre mi spompini!"

Arretrai pochi passi, posizionandomi a pochi passi dal divano ma parallelo allo specchio del corridoio mentre Antonella, facendomi l'occhiolino, si inginocchiò per esaudire la mia richiesta.
"Sei brava a leccare la mazza, Anto! Riesci anche ad inghiottirlo tutto?" chiese Caterina visibilmente eccitata dalla scena.
"Piccerè, vedi che la nostra amica ne ha prese di verghe! Ora lo fa sparire in un sol colpo!" affermò Angela, allungando le mani verso la vagina.

Come previsto, Antonella fece sparire la mazza in un solo gesto, controllando anche un conato di vomito imprevisto con assoluta serenità, incassando lo sguardo ammirato di Cate; continuò la sua master class in pompinologia, alternando affondi e leccate in modo divino e riuscendo a decifrare tutte le vibrazioni e le sensazioni del mio corpo.

"Alzati, chiapparella, che ho sete..." le sussurrai con voce languida.
Alzandosi si sfilò con lentezza e sensualità gli slip, si sedette sul tavolo e allargò in modo osceno le gambe, come se dovesse effettuare una visita ginecologica; afferrai con forza le tette e mi tuffai a leccare avidamente la sua fica già umida.
"Ragaaaazzziino, vedoooo che noooon peeeerdiiii teeempooo!" e non appena ascoltai quelle parole, portai indice e anulare alla bocca, li insalivai con meticolosità e iniziai a penetrarla, riportando le labbra sul clitoride.

"Mmmmmhhhh! Sssssiiiiiiiii, sssssiiiiiiiii! Seeeeeei indeeeemooooniaaaatoooo! Aaaaaahhhh!!! Cooooooontinuuuuaaaaaa!"
Ripresi fiato, lanciai una rapida occhiata sul divano, dove le altre due ragazze si stavano masturbando senza alcun pudore e tornai a dedicarmi alla figa bagnatissima di Anto.

Pochi sapienti colpi di lingua e finalmente la vidi esplodere di piacere: "Ssssssiiiiiiiiiii, sssssssssiiiiiiiiiiiiiii, ssssssiiiiiiiiiiiiiiii!".
Iniziò a controrcersi, strizzandosi il seno con le mani e leccandosi le labbra come se fossero cosparse da un nettare invisibile. Ancora in preda agli spasmi di piacere, decisi di penetrarla, in modo secco e cogliendola di sorpresa: "Ragaaaazzziino porceeeelliiiinoooo!"

"Vedremo se mi chiamerai ancora ragazzino quando ti avrò sborrato in faccia!"
"Mmmmmhhhh... Ssssssiiiiiiiiiii! Laaaaa vooooglioooo tuuutttaaaaa in faaaacciaaaa!"

Affondai il cazzo con decisione della sua figa umida e arrossata, senza alcun preservativo che in qualche modo limitasse le sensazioni che venivano trasmesse ai nostri sessi. Anto incrociò le gambe attorno alla mia vita, facendomi capire che voleva che la scopassi ancora con maggiore ardore; le afferrai nuovamente le tette e continuai a pomparla con foga fino a farle raggiungere un secondo orgasmo, nonostante la posizione iniziasse a risultare scomoda per entrambi.

"Ragazze, liberate dello spazio tra di voi!" grugnii con voce perentoria e, dopo aver sollevato Antonella di peso, la condussi verso il divano, parzialmente occupato dalle altre due coinquiline.

"Mettiti a pecora, tesoro!"
"Ricordati le promesse fatte! E voi puttanelle ricordatevi che potete solo guardare e non partecipare attivamente!" disse dispensando una carezza a ciascuna di loro.
"Chiapparella, stai parlando troppo. Mettiti a pecora, ora!"
Anto non obbedì subito, decise di assaporare il mio pene ancora impiastricciato dai suoi umori e, solo quando si ritenne soddisfatta, si andò a posizionare tra Angela e Caterina.

Osservai la scena e sghignazzai compiaciuto: "Che bella mandria che siete! Due con tette di fuori e le mani nelle mutande e la terza.... Beeeee.... Beeeeneee!"

Penetrai Anto con dolcezza, consapevole di non riuscire a resistere ancora a lungo ma desideroso di prolungare quella scopata il più a lungo possibile. Riuscii a perseguire il mio intento per qualche minuto, in quanto fui travolto dal vortice di lussuria che si palesava al mio sguardo: Antonella, mentre veniva scopata da me, afferrò con una mano una tetta di Angela e con l'altra una di Caterina, che per ricambiare la cortesia si era lanciata a leccare i capezzoli dell'amica.

Incalzai il ritmo, riscuotendo gemiti profondi di approvazione dalla mia partner e sperando di portarla a raggiungere un terzo ed ultimo orgasmo. Così non fu: mi sfilai repentinamente dalla sua figa calda e umida e dissi: "Anto, Girati che sto per esplodere!"

Chiusi gli occhi, accarezzai la verga ormai al limite per lo sforzo e sparai tutto lo sperma che avevo in corpo; quando li riaprii, vidi nitidamente un rivolo di sborra tra i capelli di Antonella, un secondo che colava dalla fronte verso l'occhio sinistro e altri due che l'avevano colpita sulla guancia sinistra e sulle labbra, mentre alle sue spalle le altre due ragazze erano contratte da spasmi di piacere.

[Continua]
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