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Lui & Lei

l'inquilina


di amolafi
19.10.2015    |    24.865    |    3 9.3
""Questa mattina mi sono svegliato così e non riesco a farmela passare..."
Da pochi mesi ero congedato dal servizio di leva, avevo appena cambiato posto di lavoro e di conseguenza non avevo ferie, mia madre era al mare con mio fratello e famiglia ed io per tre settimane ero a casa da solo arrangiandomi con il mangiare e tutto il resto.
Un sabato mattina mi ero svegliato con il cazzo duro come un sasso e una voglia che mi faceva impazzire, Non potevo andare da Lena (vedi racconto) perché c'era il marito ed avevo cominciato a farmi una sega quando suonò il campanello di casa. Era l'inquilina del piano di sotto, una vedova sulla sessantina un po' in carne alla quale piaceva parlare "grasso" e che tutti i sabato andava a ballare perché, diceva: "un bell'ometto per finire la serata si rimedia sempre.".
In mutande e con il cazzo duro bene in vista aprii la porta e il suoi sguardo andò subito lì.
"Mi ha chiamato tua madre e dice che continua a chiamare casa ma il telefono è sempre occupato."
In effetti il telefono era appoggiato male. La ringraziai e visto che continuava a guardarmi il pacco che piano piano si stava smollando, le dissi se voleva fermarsi per un caffè, visto che me lo stavo già preparando. Accettò ed entrò, anche se ormai il cazzo si era ammosciato il suo sguardo non mollava l'osso. Misi la moka sul fornello e le dissi che nel frattempo avrei fatto una doccia veloce, andai in camera e tolsi le mutande e me lo menai un po' per farlo tornare duro, poi, con la massima naturalezza possibile, attraversai l'anticamera facendo in modo che si vedesse il cazzo bello in tiro. In trenta secondi mi insaponai e mi sciacquai e intanto pensavo come fare per continuare a provocarla. Mi infilai l'accappatoio lasciandolo un po' largo, andai in cucina e versai il caffè e glie lo portai sedendomi sulla poltrona davanti a lei, allargai le gambe in modo che l'accappatoio si aprisse mettendo in mostra la mercanzia mentre la signora sembrava sempre più agitata e continuava a lanciare occhiate al mio cazzo che, per l'eccitazione che avevo addosso, continuava a rimanere bello in tiro.
Le chiesi se tutto andava bene e lei mi disse che avevo l'accappatoio aperto e si vedeva tutto.
"Questa mattina mi sono svegliato così e non riesco a farmela passare."
Mi disse che in quei casi ci voleva una bella ragazza, le risposi che forse sarebbe stato meglio una bella signora e la vidi arrossire. Mi alzai, mi sedetti accanto a lei sul divano e con un atteggiamento un po' da vittima le dissi che purtroppo non avevo una ragazza con la quale sfogarmi ed era forse per quello che mi capitavano quelle cose, poi, mettendole una mano sulla spalla la tirai a me.
"Ma io sono vecchia, devi trovarti una ragazza della tua età."
Lo disse con un tono come se mi stesse dicendo che lei era la persona giusta
La baciai sulla bocca e lei ricambiò il bacio e mi abbracciò mentre io avevo cominciato a slacciarle la vestaglietta da casa e poi il reggiseno tirandole fuori le grosse tette, cercai ti levarle la vestaglietta prima di sfilarle le mutande ma non volle, disse che si vergognava a farsi vedere nuda. Le sfilai le mutande e le andai sopra mentre lei apriva le gambe per prendermi. Ero troppo eccitato e sapevo che una volta messo dentro sarei venuto con due colpi, glie lo dissi e lei mi incoraggiò a farlo:
"Voi giovani vi viene voglia subito, non siete come i vecchietti."
Glie lo misi dentro e dopo pochi colpi le sborrai dentro. Continuai a muovermi dentro dei lei ed era talmente tanta la voglia che non fece in tempo ad ammosciarsi, continuavo a pompare e a palparle le tette mentre lei non smetteva di baciarmi e di stringermi forte. Finalmente venni un'altra volta abbandonandomi sopra di lei che continuava ad accarezzarmi.
"Sono venuta anch'io."
Le dissi che quella sera sarei andato a dormire a casa sua ed avremmo passato la notte insieme e mi rispose che non sarebbe andata a ballare e mi avrebbe aspettato.
Alle undici tornai verso casa e vidi le sue luci accese, salii le scale con passo leggero e trovai la porta aperta e lei era in accappatoio sul divano che stava guardando la televisione, mi sedetti accanto a lei mano nella mano, mi disse che aveva appena fatto la doccia e mi mandò a lavarmi. Quando entrai nella camera da letto, alla luce dell'abat jour vidi che era sotto le lenzuola, era nuda, la abbracciai e sentire la sua morbidezza e la sua pelle liscia e calda mi diede un senso di eccitazione indescrivibile, cominciai a baciarla e a succhiarla in ogni parte del corpo mentre anche lei mi palpava e mi baciava, mi ritrovai a leccarle e succhiarle le natiche come se fossero state due tette gigantesche, con la mano mi accompagnò tra le sue gambe e mi ritrovai con la bocca sul suo sesso morbido e umido, non avevo troppa esperienza ma cominciai a leccare tutto quello che mi veniva davanti alla lingua mentre lei mi aveva fatto girare in modo da prendermi il cazzo con la bocca. Sborrai quasi subito ma non era un problema, la notte era lunga e la voglia era tanta.
Le andai sopra e glie lo misi dentro cominciando a pomparla con forza spingendo più dentro che potevo, sentivo le sue gambe che circondavano i miei fianchi e le sue braccia che mi stringevano. Me lo fece tirare fuori e si girò dicendomi di metterglielo dentro da dietro e mi trovai davanti il suo bel culone bianco e morbido che ballava ad ogni colpo che le davo (peccato che allora non ero ancora un amante del culo altrimenti sarei impazzito, quando mi capita di pensarci mi tira ancora adesso a più di quarant'anni di distanza), La pompavo palpandole il culo e tenendola per i fianchi e quando venni si girò per pulirmelo con la lingua continuando per non so quanto tempo a baciarlo e leccarlo.
Mi addormentai e al mattino mi svegliai tra le sue braccia, facemmo ancora l'amore e poi mi portò la colazione e a mezzogiorno pranzammo insieme.
Fino a quando rimasi a casa da solo, quasi tutte le sere passavo da lei per la scopatina ed al sabato sera andavo per passare la notte insieme. Dopo il ritorno di mia madre gli incontri non furono più così frequenti e, soprattutto il sabato notte non potevo più dormire da lei, qualche volta, inventai delle scuse con mia madre e dormimmo ancora insieme ma poi dovevo stare da lei tutto il giorno della domenica per non farmi vedere in giro. Piano piano la cosa andò a finire anche perché lei invecchiava e io trovai una ragazza e tra le due non c'era confronto.
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