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la gita degli anziani


di amolafi
28.10.2018    |    38.128    |    9 9.3
"" La porta era accostata e lei era già sotto le lenzuola, nel semibuio mi spogliai e mi sdraiai accanto a lei cominciando ad accarezzarla e a baciarla..."
Vista l'età, io e mia moglie abbiamo deciso di partecipare alla gita di tre notti e quattro giorni del gruppo della terza età del paese. Il programma prevedeva Napoli, Caserta e la costiera amalfitana.
Senza entrare in particolari turistici, il primo giorno, subito dopo l'arrivo ci siamo fatti la reggia di Caserta e i suoi giardini, poi siamo ripartiti per Napoli e dopo la cena un giro nella zona del Maschio angioino e poi a nanna.
Appena toccato il cuscino mi sono addormentato ma, poco dopo le cinque mi sono svegliato con i crampi alle gambe. Dopo aver cercato sollievo in tutte le posizioni possibili mi alzai e cominciai a camminare avanti e indietro per la camera per avere un po' di sollievo, naturalmente con la luce accesa. Dopo qualche minuto mia moglie si svegliò e si lamentò che con la luce accesa non riusciva a dormire, così mi lavai, mi vestii e uscii con l'intento di fare una passeggiata.
Arrivato nella hall sentii un buon profumo di caffè, era il portiere di notte che se lo era appena preparato e me ne offrì una tazzina e mentre stavo per uscire a fumarmi una sigaretta mi sentii chiamare, era la Wanda, una simpatica vedova più o meno della mia età:
"Dove stai andando? E' successo qualcosa?"
Le raccontai il motivo della mia presenza e chiesi a lei cosa ci facesse alle sei di mattina già alzata.
"Caro mio, stare a letto da soli è brutto quando ti vengono certi pensieri e vorresti avere qualcuno vicino e allora è meglio alzarsi."
Le chiesi, se non ero indiscreto, quali fossero questi pensieri e lei mi rispose dicendo che se venivano a mia moglie era fortunata perché le bastava allungare una mano o una gamba mentre lei aveva poco da allungare perché non c'era nessuno che glie li facesse passare.
Pensai che una cavalcatina con la Wanda l'avrei fatta volentieri e le dissi che se voleva potevo farle compagnia io.
"Ma sei scemo? Mi prendi in giro?"
Risposi che non stavo scherzando e che avevamo a disposizione un paio d'ore prima che gli altri scendessero. Era evidente che la tentazione era forte ma era ancora un po' dubbiosa:
"Dimmi il numero della tua camera, poi tu sali e lasci la porta accostata e tra cinque minuti salgo io. Se trovo la porta chiusa non è un dramma e dimentichiamo quello che ci siamo detti."
La porta era accostata e lei era già sotto le lenzuola, nel semibuio mi spogliai e mi sdraiai accanto a lei cominciando ad accarezzarla e a baciarla (meno male che si era appena lavati i denti ed aveva l'alito profumato), forse per una forma di pudore aveva la camicia da notte che le tolsi subito, le accarezzai la schiena e le natiche per poi passare al seno, non troppo abbondante e ancora ben consistente, poi le misi le mani sulle spalle e la mandai giù e quando lo ebbe il cazzo davanti alla bocca lo prese cominciando a pompare velocemente e tenendo in bocca solo la cappella, era stata istruita male dovevo correggerla. Le dissi che mi sarebbe piaciuto di più se lo avesse preso in bocca tutto e avesse fatto il su e giù più lentamente e mi accontentò.
Le andai sopra e dopo averle allargato le gambe glie lo infilai con un movimento lento ma deciso fino in fondo e cominciai a pompare.
Sperai che venisse in fretta perché a settant'anni la scopata si può fare benissimo ma se la cosa va per le lunghe è facile che il fratellino ti abbandoni e quando sentii che mi stringeva più forte e il respiro era più affannoso capii che stava venendo e intensificai le spinte fino a venire quasi contemporaneamente.
Ci rivestimmo e scendemmo a prenderci un caffè e a fumarci una sigaretta aspettando gli altri. Mentre passeggiavamo lungo via Medina mi disse che la notte seguente non avrebbe chiuso a chiave la porta e poteva andare da lei a qualunque ora:
"Pensando a quello che abbiamo fatto figurati se la prossima notte dormo."
La sera seguente quando mi coricai ero in piena agitazione, sapere che Wanda mi aspettava mi metteva euforia nonostante l'età e l'esperienza, però avevo il problema di mia moglie che dormiva con me e non sapevo come liberarmi. Passai una notte agitata con continui risvegli e verso le cinque inscenai ancora di avere i crampi e dopo essermi lavato, vestito ed aver buttato giù la pillolina che porto sempre con me uscii con la scusa di camminare un po'. Per non perdere tempo mi ero messo i jeans senza mutande sotto e una felpa a pelle
Arrivai alla sua camera ed era aperta, entrai e lei mi salutò:
"Finalmente sei arrivato, non ce la facevo più di aspettarti e mi stavo alzando per uscire a fare quattro passi per farmela passare."
Questa volta non avevo problemi di tenuta e potevo fare le cose per bene, il Cialis garantisce ventiquattro ore ma a me ne bastavano al massimo un paio.
Cominciai a succhiarle il seno ancora bello tosto e poi scesi verso l'ombelico attento a percepire odori strani e fare retromarcia ma invece sentii il profumo della saponetta dell'albergo e continuai a scendere, le allargai le gambe e cominciai a giocare con il clitoride con la punta della lingua per poi prenderlo tra le labbra e succhiarlo forte, sentivo dalle sue reazioni che le piaceva e scesi fino alla vagina già tutta bagnata e diedi una passata di lingua come assaggio, non era acida, era una che se la lavava e continuai a leccarla alternando lunghe succhiate al clitoride. Mi girai e le misi il cazzo davanti al viso e lei lo prese subito in bocca succhiandolo con movimenti lenti e profondi, aveva ricordato le mie parole della notte precedente, Continuammo con il sessantanove e quando la sentii venire cominciai a leccargliela in modo più leggero fino a staccarmi e girarmi verso di lei per baciarla mentre glie lo infilavo tutto fino in fondo.
Dopo averle lasciato qualche minuto di rilassamento ricominciai a pomparla infilando le braccia sotto le sue ginocchia, sollevandole culo e vagina per metterglielo dentro più possibile e cominciando a pomparla spingendolo dentro più che potevo. Le chiesi di venire insieme e lei mi rispose che alla sua età venire due volte non va bene:
"Oggi dobbiamo girare tutto il giorno e se poi non ce la faccio?"
Non l'ascoltai e continuai a spingere a fondo alternando spinte veloci a spinte lente, lo tiravo fuori quasi del tutto per poi spingerlo dentro con forza e sbatterla con violenza. Il trattamento diede i suoi frutti proprio mentre io stavo quasi per venire, sentii che mi stringeva forte e la sua lingua si agitava freneticamente nella mia bocca, i muscoli delle gambe che si irrigidivano e poi , mentre si stava rilassando, venni anch'io.
La terza notte non se ne fece niente, lei stessa mi disse che dopo due notti con la scusa dei crampi difficilmente mia moglie avrebbe bevuto la terza. Le chiesi se ci saremmo potuti rivedere una volta a casa e mi rispose che non voleva impegni.
"Se ci troviamo e siamo tutti e due dell'idea perché no?"
Evidentemente a casa ha già qualcuno che se la tromba, ma io non perdo la speranza, dopotutto è una bella vecchietta che a letto sa come farmi divertire.
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