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Prime Esperienze

Marco & Giulia


di benves
08.11.2019    |    2.419    |    0 5.5
"” “Non ti sei mai masturbata nel sedere?..."
Marco era un bell’uomo 40 anni ben portati fisico atletico mantenuto da un costante allenamento diviso tra palestra e jogging.
Come attività principale aveva uno studio ormai avviato di consulenza fiscale, ma aveva pure mantenuto il suo iniziale lavoro, l’insegnamento.
Quell’anno era stato trasferito ad un altro istituto e tra le classi in cui insegnava ragioneria, c’era pure una quinta composta per lo più da ragazze, dove fra tutte spiccava la bellezza di Giulia, una bellissima ragazza figlia di uno dei più importanti industriali della città, un uomo noto anche per la ferrea disciplina che aveva imposto alla propria figlia.
Quella mattina Marco, che non doveva recarsi a scuola, ne approfittò per andare a fare un po di jogging in un parco vicino.
Era poco più di dieci minuti che correva quando passando accanto ad una siepe, sentì degli strani rumori provenire da dietro la siepe stessa.
Colto dalla curiosità si avvicinò per vedere cosa fosse a provocare quei rumori e quando vide di che cosa si trattava rimase letteralmente sbalordito.
La bellissima Giulia era intenta a fare un pompino ad un uomo di una certa età.
Si ritrasse immediatamente nella paura che Giulia lo scoprisse, come se fosse lui ad essere stato colto in fallo.
Ritornò a casa sbalordito, da lei proprio non se lo sarebbe mai aspettato
Poi si pose tra se e se una domanda: ma come avrebbe fatto il giorno successivo a giustificare la sua assenza da scuola?
Sarebbe stato il primo a scoprirlo dato che sarebbe stato lui l’insegnante della prima ora e se non fosse mancata anche il giorno successivo
Nella sua mente intanto si faceva strada un’idea su come poter sfruttare quella situazione, soprattutto se Giulia avesse commesso qualche errore.
La mattina seguente Marco si recò a scuola con una strana eccitazione che aumentò quando vide Giulia presente.
Dopo il consueto appello, chiese le giustificazioni dell’ assenze del giorno precedente.
Gli furono portati i libretti delle giustificazioni e subito si accorse che quella che sarebbe dovuta essere la firma del padre di Giulia, era visibilmente falsa.
“Questi per il momento li tengo io” e con lo sguardo cercò gli occhi di Giulia che diventò rossa all’istante.
Finita la lezione restituì ai vari alunni i libretti delle giustificazioni, a tutti tranne che a Giulia, alla quale disse:
“Lei signorina mi può seguire?”
Una volta rimasti da soli nel corridoio…
“Lei sa benissimo che la firma di suo padre è falsa”
“Ma… io…”
“Senta per il momento questo lo tengo io vedrò se farlo vedere al preside”
“No, la scongiuro, se lo viene a sapere mio padre mi uccide…..”
“Non sia esagerata…”
“Forse lei non conosce… la prego mi aiuti…so di aver sbagliato… ma le giuro che è la prima volta…”
“Senta voglio pensarci su… facciamo così, lei stasera venga alle 18.30 nel mio studio in Via……….. e le comunicherò la mia decisione”
Ormai nella mente di Marco si era già delineata una precisa strategia.
“Va bene professore, ma la prego….pensi a quello che le ho detto”
Marco durante tutto il giorno attese con ansia il momento dell’appuntamento.
Fece in modo di sbrigare le pratiche più urgenti, ma soprattutto di liberare tutto il personale dell’ufficio.
Alle 18.30 in puntò sentì suonare il campanello
Andò ad aprire e davanti a sé si ritrovò Giulia più bella che mai, forse era quell’espressione impaurita che la rendeva più desiderabile.
Aveva una gonna di jeans appena sopra il ginocchio ed una magliettina bianca aderente che metteva in risalto i suoi splendidi seni.
“Venga signorina Giulia, entri pure…andiamo nel mio ufficio….”
La fece accomodare sulla poltrona di fronte alla sua scrivania, mentre lui si pose in piedi appoggiato con il sedere alla scrivania stessa in modo da dominare psicologicamente Giulia ancora di più.
Allora mi racconti tutto….”
“Che…che …cosa vuol sapere….”
“Innanzitutto perché ha falsificato la firma di suo padre..”
“Beh ecco…il giorno prima non ero andata a scuola senza che lui lo sapesse..”
“Questo lo avevo intuito pure io….., ma perché non si è recata a scuola….”
Mentre pronunciava queste parole, Marco non poté fare a meno di notare che forse anche per l’agitazione che la ragazza aveva addosso, il respiro le si era fatto più veloce ed il seno si muoveva ritmicamente in su e in giù, Marco era letteralmente ipnotizzato da quel movimento.
“Ehm… sono andata a studiare da una mia amica …”
Improvvisamente il tono di Marco passò dal “Lei” al “Tu”, forse anche per dar maggior peso alle sue affermazioni.
“Ascoltami… non sono qui per farmi sentire raccontare delle bugie voglio la verità…”
“Ecco… c’era l’interrogazione di matematica, non ero preparata e quindi sono andata a fare un giro al parco”
“Solo una giro….. o anche dell’altro….”
Giulia diventò rossa nel viso senza riuscire a pronunciare una sola parola.
“Ti ho visto mentre facevi un pompino a quel signore…..”
“Mi ha costretta…io non volevo….”
“Però lo hai fatto ed oltretutto hai falsificato anche la firma di tuo padre…. come la mettiamo…?”
Silenzio, Giulia non sapeva cosa rispondere, era stata colta in flagrante
“Diciamo che sei sarai carina con me…potrei cercare di dimenticare tutto”
“Cosa intende per carina……..?” ribatté Giulia timorosa di aver intuito la risposta
“Dai che lo hai capito benissimo….” disse Marco avvicinandosi a lei
Le prese il mento tra le mani
“hai un bel visino, una bella bocca….” facendo scorrere il dito indice sulle labbra di lei ed inserendolo leggermente dentro tanto da andare a toccare quasi impercettibilmente la lingua.
Poi, scendendo con la mano, andò a sfiorargli il seno.
”Hai anche due belle tette….”
A questo punto il timore di Giulia era diventato realtà
Il respiro di Giulia era diventato più affannoso.
“Guarda come ti si inturgidiscono i capezzoli se li struscio…..chissà come sono duri…..fammeli sentire…”
La mano di Marco si infilò dentro la maglietta e scomparve all’interno del reggiseno, fino ad andare a palpare per bene quelle stupende tette ed a strizzare i capezzoli tra pollice indice.
“Hai così mi fa male…..”
“Scusa ma sono così belle….. te le hai mai strusciate nessuno così….?”
“No…il pompino dell’altro giorno è stato l’unica cosa di sesso mai fatta…..” disse ansimando ancora Giulia.
“Allora hai da imparare ancora molto…… e ti è piaciuto fare quel pompino?…”
“Beh …un po si e un po no…”
Mentre era ancora seduta le tolse la maglietta e poi la fece alzare….
“Vieni qui…voglio assaporare queste stupende labbra…”
Subito la bocca di Marco si incollò a quella di Giulia, la sua lingua cercò avidamente l’altra….si intrecciarono, si succhiarono a vicenda….
Marco attirò ancora di più a se la ragazza, tanto da far sentire per bene la sua erezione nel mezzo alle gambe di lei e, continuando a baciarla, con la mano le alzò la gonnella
Prese a strusciarle per bene quello stupendo sedere, infilandole la mano nel solco e cercando di attirarla ancora più a se.
“Spogliati ti voglio nuda…”
“No non voglio…mi vergogno…..”
“Ascoltami non sei nella situazione di poter dettare delle condizioni…devi solo fare quello che ti dico…. ricordati cosa rischi…” incalzò Marco con voce austera
In silenzio, la ragazza iniziò a spogliarsi.
Si tolse le scarpe e la gonnella rimanendo con le sole mutandine ed il reggiseno.
“Fermati, voglio prima ammirarti così”
“girati su te stessa”
Giulia in balia dell'orco cattivo si girò lentamente, in modo che lo sguardo voglioso di Marco potesse posarsi su ogni centimetro quadrato del suo corpo.
“Perfetto, sei stupenda, adesso vieni qui.”
Una volta avvicinatasi, Marco le tolse il reggiseno, lentamente.
I seni di Giulia si abbandonarono al suo sguardo
“Che tette stupende.”
Prese a leccarle e succhiarle poi, morse leggermente il capezzolo destro, e lei che emise un leggero gridolino di dolore.
“Adesso via le mutande” disse con tono imperioso
Giulia afferrò i lembi delle mutandine e lentamente le fece scivolare a terra.
Con un movimento quasi meccanico si portò le mani davanti al pube.
“Che fai vuoi nascondere questa meraviglia della natura.”
Le prese le mani e le tolse da davanti alla sua fighetta.
Stette qualche attimo a contemplarla, poi prese a strusciarle la mano sopra.
Lei si inarcò quasi inconsciamente, voleva istintivamente che quella mano la penetrasse.
“Ti sei mai masturbata…?”
“Si’ qualche volta……”
”E ti piace….?
“Si……”
“E allora fammi sentire quanto sei accogliente.”
Un primo dito fece capolino nella sua fighetta.
“Senti come sei bagnata, ti piace “
“Si, si mi piace.”
Marco inserì completamente il dito iniziando a masturbarla
Mentre la masturbava prese nuovamente a baciarla.
“Voglio vederti il sedere, appoggiati alla scrivania”
Giuliia obbedendo, si piegò a novanta gradi, appoggiando il busto sopra la scrivania
Era stupenda aveva un culo magnifico.
Marco prese a strusciarlo, poi lentamente, il dito prese ad andare in su e in giù nel solco cercando ogni tanto di far pressione sul buchetto.
“Ahi, ma che fai, li no.”
“Non ti sei mai masturbata nel sedere?.”
“No, mai ” rispose Giulia impaurita, anzi terrorizzata
“Hai un sedere stupendo, ed un buchetto invitante, lasciami fare.”
Avvicinò il viso a quel meraviglioso culetto iniziando a leccargli la rosellina, cercando di inumidirla il meglio possibile
Ogni tanto, con la lingua, penetrava per quanto possibile all’interno
Dall'ansimare di Giulia capiva che la cosa non le dispiacesse.
“Ti piace eh “
“Si, che bello” si fece scappare Giulia presa dalla foga
Marco alternava la leccata del buchetto posteriore a quello della fighetta che, nel frattempo, era diventata un lago
Poi all’improvviso, un fremito scosse tutto il corpo Giulia...finalmente raggiunse l’orgasmo
Marco continuò per qualche altro minuto finché:
“Adesso tocca a te farmi godere.”
La prese per un braccio e la fece inginocchiare davanti a se.
“Voglio un pompino fatto come si deve, voglio sentire quelle stupende labbra e la tua lingua”
Marco tirò fuori il cazzo e lo infilò dentro la sua bocca
Giulia forse non aspettava altro
Prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.
“Brava così fammi sentire per bene la lingua.”
La testa della ragazza andava in su e in giù, l’eccitazione di Marco era quasi al culmine, prese ad imporre lui il ritmo, la stava scopando letteralmente in bocca.
Giulia si accorse che Marco era vicino all’orgasmo, cercò di smettere come aveva fatto con l’altro al parco ma, Marco accortosi di quanto voleva fare la ragazza, le bloccò la testa con la mano
“Ricordati bella che devi ingoiare tutto fino all’ultima goccia “ tuonò impetuoso
Marco era ormai prossimo, lei si apprestò a fare quello che le era stato imposto
Infatti all’improvviso, il ritmo accellerò, finchè una grossa bolla di sperma le riempì la bocca
Giulia che non aveva mai ricevuto lo sperma in bocca, cercò di soffocare un conato di vomito, riuscendo ad ingoiarne in parte, mentre il resto le colò fuori dalle labbra.
Con un gesto quasi paterno, Marco con il suo dito prese lo sperma che le colava fuori dalle labbra fecendo in modo che Giulia ingoiasse anche quello.
“Adesso puliscimi per bene anche il cazzo.” ordinò
Lo avvicinò nuovamente alle labbra della ragazza, che prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.
“Brava, con un po di allenamento diventerai una bravissima pompinara, ed io sono l’insegnante giusto “
Fecero una breve pausa …
“Ti è piaciuto quello che abbiamo fatto oggi?”
“Si “ rispose timidamente lei.
“Bene prometti di diventare anche una bella troietta, LA MIA TROIETTA PERSONALE” disse Marco mentre con le mani le strizzava nuovamente le tette.

La sera, mentre era a letto, Giulia ripensò a quello che aveva fatto durante il pomeriggio
Non ci credeva ancora, invece era proprio successo, ed al solo pensiero, sentiva nuovamente un certo calore provenire dalla sua fighetta
Prese a toccarsi leggermente sopra le mutandine, poi iniziò un vero e proprio sfregamento, finchè non prese a massaggiarsi il clitoride e a far penetrare il suo medio all’interno della fighetta.
Avrebbe voluto avere accanto a se Marco, chissà forse gli avrebbe anche permesso di fare l’amore con lei. Poi ripensò a quello che le aveva detto, se si fosse mai masturbata nel culetto, volle provare, ma sentiva dolore
Certo la lingua di Marco era stata un’altra cosa, così riprese a masturbarsi nella fighetta finché non raggiunse l’orgasmo. Fù un orgasmo liberatorio, che le permise di addormentarsi serenamente
Il giorno dopo Marco non aveva lezione con la classe di Giulia, ma lei lo cercò durante l’intervallo.
“Buongiorno professore”
“Buongiorno Giulia cosa desidera?”
Era tornato a darle del lei, voleva forse mantenere le distanze
La cosa le fece perdere un po intraprendenza?
“Beh niente, era per un esercizio, volevo chiederle un chiarimento”
“Va bene, venga con me nella sala professori”
Quando furono da soli:
“Dimmi la verità cosa volevi di preciso?”
“Niente, io ripensavo a ieri”
“E ti è piaciuto e vorresti rifarlo?”
“Beh, Si”
“Senti oggi ho degli impegni, poi domani non ti scordare che avete il compito con me, quindi devi studiare, ne riparliamo domani dopo il compito”
“Ok, va bene”
“Ah una cosa, domani durante il compito ti metterò al primo banco, vieni con una gonna corta e senza mutandine”
“Mah” replicò Giulia arrossendo nervosamente
“Niente se e niente mah, capito, fai come ti ho appena detto !!!”
Il giorno dopo Giulia fece come le era stato chiesto, anzi preparò una sorpresa.
Così prima del compito di ragioneria si recò nel bagno a togliersi le mutandine, anche se con la gonna si sentiva nuda.
Una volta iniziato il compito, non appena si accorse che il prof. la guardava, allargò le cosce, ed a Marco apparve una visione bellissima, resa ancora più eccitante dalla sorpresa che Giulia le aveva fatto
Si era completamente depilata, la sua fighetta rosa appariva ancora più splendida.
Marco subì una repentina erezione, avrebbe voluto andargli vicino, strappargli i vestiti e scoparla sul banco.
Le due ore del compito sembravano non finire mai, oltretutto Giulia faceva di tutto per eccitarlo
Apriva e chiudeva le gambe, si passava la lingua sulle labbra guardando fisso negli occhi Marco, al quale sembrava che il cazzo gli scoppiasse nei pantaloni.
Finalmente arrivò il suono della campanella ad interrompere quel supplizio ed a segnare l’inizio della ricreazione
Tutti consegnarono il compito
Marco fece segno a Giulia di seguirlo.
Si recarono in una stanza che Marco sapeva deserta e di cui aveva le chiavi.
Non appena dentro la prese e le infilò la lingua in bocca.
“Sei una troietta impertinente, adesso avrai la giusta punizione”
La trascinò vicino ad una sedia, si mise a sedere e la fece accomodare sopra di lui
Le alzò la gonnella mettendo in risalto il suo bel culetto, iniziando a sculacciarla.
“Ahi, ma che sta facendo, mi fa male” belava Giulia
“Te l’ho detto, è la tua giusta punizione, per poco non mi facevi esplodere il cazzo nei pantaloni”
Giulia la sentiva benissimo la sua eccitazione, la sua fighetta era posizionata propria sopra l’erezione.
“Ahi, adesso basta, la prego”
“va bene, allora tiralo fuori e succhiamelo”
Giulia non chiedeva di meglio, aveva voglia di assaporare nuovamente il cazzo in bocca.
Prese a leccarlo ed a succhiarlo con una foga incredibile
“Si succhiamelo tutto, brava, fammi sentire la lingua”
Stava cercando di dare il meglio di se stessa
Quando sentì che stava per raggiungere l’orgasmo, Marco estrasse il cazzo dalla bocca di lei.
“Adesso apri la bocca e tira fuori la lingua.”
Continuò a masturbarsi da solo, voleva sborrare sopra la lingua di lei e vederla mentre ingoiava il tutto.
“Ecco,preparati a gustare tutto”
Giulia era pronta
Non appena i primi fiotti di sperma le pervenirono sulla lingua, aprì ancora di più la bocca in modo da non perdere neppure una goccia di quel nettare.
“Brava, vedo che hai imparato, assaporalo per bene”
Ingoiò tutto e poi da provetta pompinara si passò la lingua intorno alle labbra per dimostrare quanto aveva gradito.
Una volta ricomposti uscirono dall’aula.
“Ti aspetto stasera alla solita ora nel mio ufficio, preparati perché stasera ti farò godere come non puoi minimamente immaginare”
A quelle parole Giulia sentì una vampata di calore pervenirle dal basso ventre
Entrambi erano impazienti che arrivasse l’ora dell’appuntamento.
Finalmente le fatidiche 18.30 arrivarono ed il campanello dell’ufficio di Marco suonò.
Era ancora sulla soglia quando l’attrasse a se baciandola,
Le lingue si intrecciarono, le mani di Marco andarono subito a palparle i seni e successivamente il suo bellissimo culetto.
Lei si limitò a strusciare la sua fighetta sul pacco di lui.
“Stamani per poco non mi facevi impazzire, sei una vera troietta, fammi sentire quanto sei bagnata”
Le infilò una mano su per le cosce, le scosto le mutandine e poi prese a frugarla nella fighetta”
“Si toccami dai” miagolava Giulia
“Vieni andiamo di là”
Si spostarono nella sala d’attesa, dove c’era un bellissimo divano in pelle
Marco si sedette e poi fece cenno a Giulia di andargli in collo.
Lei sentì immediatamente l’erezione di lui premere contro il suo culetto ed immediatamente dopo sentì le sue mani che la frugavano fra le cosce
Si lasciò andare all’indietro.
“Si toccami tutta, voglio sentire le tue mani su tutto il corpo”
Ed infatti, le mani di Marco la stavano frugando dappertutto,
Ormai era quasi completamente spogliata
Le erano rimaste le sole mutandine e reggiseno, che vennero subito tolti.
Adesso era completamente nuda
Lui l'osservò per qualche attimo quella meraviglia della natura prima di tuffarsi tra le sue cosce ed iniziare a succhiarle la fighetta.
Lei intanto, con le due mani, gli spingeva la testa verso il suo pube, sembrava quasi che volesse farlo entrare dentro di lei, sentiva la lingua di Marco percorrerle tutta la fessura, sentiva che gli succhiava il clitoride, sentiva un tremolio nelle gambe, preludio ad un orgasmo a cui non poteva più resistere e... venne…
Ebbe un orgasmo che la squassò tutta.
“Oh siii che bello… dai succhiami ancora…….”
“E no bella…. adesso tocca a me….. voglio godere anch’io”
Giulia a stento, dato che le tremavano ancora le gambe, si alzò pronta soddisfare le sue voglie e quindi si era preparata a fargli come aveva fatto nelle volte precedenti un pompino.
“No, voglio godere in un altro modo, ho voglia di scoparti” le disse brutalmente Marco.
“Mah, ma non l’ho mai fatto” disse Giulia guardando supplichevolmente Marco
“Per tutto c’è sempre una prima volta, ti assicuro che ce ne saranno altre di prime volte” disse Marco senza farsi intenerire
Marco non prestò molta attenzione a quelle parole, preso com’era dal pensiero che di lì a poco le avrebbe fatto perdere la sua verginità, ed infatti...
“Vieni qui stenditi sul divano ed allarga per bene queste belle gambe” tuonò !
Giulia, al tempo stesso impaurita ed eccitata obbedì, le divaricò le cosce e iniziò a frugarla tra le gambe con le dita.
Era uno spettacolo, quel giovane corpo completamente nudo a cosce spalancate con quel fiore pronto ad essere colto, Marco era in estasi ed eccitatissimo, il suo cazzo pulsava dalla voglia
“Senti, sei già bagnata, dimmi quanto lo desideri il mio cazzo”
Il linguaggio di Marco si stava facendo volgare, e ciò eccitava ancora di più Giulia.
“Si lo voglio, però ti supplico, promettimi di non farmi male” belava Giulia come un agnello sacrificale il giorno di Pasqua
Marco prese in mano la sua asta, che aveva già raggiunto un’erezione notevole, iniziando a strusciarla sulla fighetta di Giulia.
“Lo senti com’è grosso? “ disse appoggiandole la cappella sulle piccole labbra di quel fiore
“Ecco adesso sta per entrare, sto per sverginarti piccola”
Marco godeva nel fare la cronaca di ciò che stava facendo, godeva nel sentire la paura di lei e contemporaneamente l'eccitazione, Giulia ne era consapevolmente complice
Giulia avrebbe potuto ribellarsi, alzarsi ed andar via, sottrarsi a tutto ciò, ma non lo fece
Inconsciamente voleva anche lei essere posseduta da Marco, voleva anche lei che il primo a cogliere il suo fiore fosse un uomo e non un ragazzetto che neppure avrebbe apprezzato ed oltremodo se ne sarebbe vantato con il branco
Inconsciamente sperava che l'esperienza di Marco le avrebbe permesso di godere di quella prima volta e non di soffrire solamente
Mentre Giulia seguiva questi pensieri, Marco aveva appoggiato la cappella al suo imene
Sentì un dito della mano di Marco stuzzicarle il clitoride, ricevendone una scarica di brivido poi...
una prima spinta, ed il cazzo superò la resistenza dell’,imene, sprofondando all’interno della fighetta.
Giulia inarcò istintivamente la schiena, lo voleva sentire tutto dentro, quanto più era possibile
Un leggero dolore iniziale
Marco restò dentro di lei immobile, per lasciare alla fichetta il tempo di abituarsi all'intruso poi, lentamente, cominciò a scoparla. Molto lentamente.
Il dolore iniziale si stava trasformando in piacere
Voleva sentire quel bellissimo cazzo tutto dentro
Meccanicamente strinse le gambe attorno alla schiena di Marco, voleva che lo spingesse dentro quanto più possibile.
“Si dai scopami, lo voglio tutto dentro”
“Lo sapevo che eri era toletta…lo vuoi e allora ecco….”
Marco cominciò a scoparla con una foga tremenda, faceva uscire completamente il cazzo fuori dalla fighetta per poi sbatterlo nuovamente dentro con violenza….ancora qualche spinta, il ventre di Giulia iniziò a contrarsi, venne scossa da dei fremiti improvvisi, finalmente stava godendo !
Marco continuò a scoparla per qualche istante, vederla gemere e godere fece sì che raggiunse anche lui l’orgasmo
Prontamente tirò fuori il cazzo e sborrò sul viso di Giulia.
Quando ebbe terminato l’osservò, era stupenda, esausta sul divano con il viso tutto impiastricciato dallo sperma
Lui lo raccolse con un dito e lo porse alle sue labbra, che immediatamente succhiarono avide quel nettare.
“Sei stupenda….”
Le mise una mano sulla pancia iniziando a fargli un leggero massaggio, poi scese e prese nuovamente a massaggiarle il pube.
Giulia inarcò la schiena, le piaceva quel contatto.
“Cazzo che troietta che sei. dì la verità ne hai ancora voglia?”
“Sii….” rispose Giulia in preda ancora alle scosse di piacere appena avute
Marco le prese in mano il clitoride e lo strizzò tra le dita.
“ahhh…lo voglio ancora….”
“Cosa vuoi? Me lo devi chiedere”
“Voglio ancora il tuo cazzo” disse Giulia quasi supplicando
Marco si prese in mano il cazzo e lo avvicino alle labbra di Giulia, che immediatamente lo fece sparire in bocca.
Non ci volle molto che quell'asta riprendesse prontamente vigore
Mentre Giulia continuava a leccarglielo meglio che potesse, Marco prese con la mano nuovamente a strusciargli la fighetta
Giulia pregustava il momento in cui l'avrebbe sentito nuovamente dentro di se, certa che questa volta avrebbe provato solo piacere e non più dolore invece... ma inaspettatamente sentì la mano di Marco scendere più giù, fino a strusciargli la rosellina del culetto con i suoi umori.
Sentì una falange del dito di Marco fare capolino nel culetto
Improvvisamente smise di succhiare.
“Ahh, ma che vuoi fare, li mi fai male”
“Però quando te lo leccavo ti piaceva…” ribatté Marco
“Si, ma con il dito mi fai male, smetti per favore” supplicava Giulia
“Ti ho detto che devi obbedire, girati” tuonò quasi arrabbiato
Senza attendere risposta, la girò mettendola prona sul divano, infilandole due cuscini sotto la pancia
“No, ti prego., cosa mi vuoi fare?” disse Giulia quasi piangendo
“Non lo hai ancora capito ? Te lo voglio mettere in quel bel culetto”
“No, li no ti prego,mi farai malissimo,no, ti ho già dato molto di me” continuava Giulia supplicando
“Lo sai cosa ti succede se non ubbidisci? Devi soddisfare tutte le mie voglie….altrimenti dirò tutto a tuo padre” ribatté Marco con tono ricattatorio
“No, ti farò tutto quello che vuoi, ma quello no ho paura”
Si divincolava cercando di sfuggire alla presa di Marco
A quel punto Marco le mollò due sonori sculaccioni.
“Ti conviene fare quello che voglio capito!!”
Le si posizionò dietro
“Allarga bene questo culetto se non vuoi altri sculaccioni, tanto nel culo oggi lo prendi comunque e più ti agiti e più sentirai male”
Marco le allargò per bene le natiche e ci si tuffò con il viso, iniziando a leccare ed insalivare per bene quel buchetto grinzoso.
Al contatto della lingua con il suo buchetto, un brivido percorse la schiena di Giulia che emise un sospiro di godimento.
La lingua penetrava sempre più in profondità mentre con una mano Marco le masturbava la fichetta.
“ahhh, si, così mi piace”
Marco continuò ancora per un po ad insalivarle per bene il culetto poi... si alzò, prese il suo cazzo in mano iniziando a strusciarlo nel mezzo alle natiche
“Lo senti come è duro? E' pronto per entrare nel tuo bel culetto”
“No, mi farai male, ti prego non voglio” provò l'ultimo tentativo Giulia sperando di sottrarsi
“E’ dalla prima volta che ti ho visto che ho voglia di sfondartelo, ed ora finalmente ci siamo”
Marco puntò la cappella sul tenero buchetto ed iniziò a fare una leggerissima pressione.
“Per pietà, no lo fare” due lacrime le stavano scendendo dagli occhi. rigandole le guance, poi... sentì che la corolla veniva spinta verso l’interno, stava per essere inculata.
“Eccolo lo senti? Sta per entrare, cazzo quanto sei stretta” replicò Marco beandosi
“Ahhh che male, fai piano, aspetta un po”
“Al tre te lo infilo tutto dentro, respira forte”
“Uno, due e tre”
Con un colpo secco fu completamente nel suo culetto”
Un grido riecheggiò nella stanza !
“Il peggio è passato, lo senti? Ce l’hai tutto dentro questo splendido culetto” disse Marco restando immobile
Le sensazioni di dolore lasciarono presto il posto a quelle del piacere.
Lentamente, afferrando saldamente Giulia per i fianchi, Marco iniziò a muoversi in su e in giù
Il suo cazzo era completamente fasciato dai muscoli del sedere, era una sensazione stupenda.
Mentre la inculava Marco prese a strusciarle il clitoride
Giulia era come impazzita, stava godendo come una matta, gemeva, urlava, voleva essere sbattuta con forza.
Raggiunse l’orgasmo con un urlo strozzato, era un orgasmo diverso, non come quello provato quando Marco era nella sua fichetta, forse più bello, più intenso.
Ormai era prossimo anche Marco
Dette ancora qualche spinta, questa volta però non uscì dal culo di Giulia, le scaricò il suo piacere dentro lo sfintere, con un grugnito liberatorio
La fece girare e continuando a menarsi l’uccello le infilò il cazzo in bocca in modo che lei lo ripulisse per bene.
I due si accasciarono a terra stremati
Giulia ancora indolenzita andò in bagno a ripulirsi poi, rivestendosi, si congedò da Marco con un intenso bacio
Da allora Marco e Giulia fanno coppia fissa, Marco è riuscito ad insegnare molte altre cose a Giulia, condividendola anche con altri, e Giulia ne ha provato molto piacere ma...quella è un'altra storia

To be continued ...may be

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