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Le voglie di Clara


di benves
08.09.2021    |    2.056    |    2 9.6
"Io presa di sorpresa e con l’ansia che mio figlio avesse combinato qualche guaio, mi precipito subito a chiamarla Le mie ansie sono state subito sedate, la..."
Mi chiamo Clara, ho 42 anni e sono sposata con Piero da 20 anni.
Il nostro è stato come si sul dire un matrimonio “riparatore”
Con Piero ci siamo conosciuti sui banchi di scuola, è stato il mio primo ed unico uomo, e da un po di tempo però, causa il lavoro, causa il covid, mi trascura.
Sono ancora una bella donna, alta 165 cm, castana con i capelli abbastanza lunghi, snella ed una terza di seno che fa sì che talvolta subisca approcci dagli altri uomini ma, sempre respinti, sono una moglie fedele !
Io mi sento ancora giovane ed ho dei desideri che però mi vergogno a dire a mio marito, così, assolvo da sola masturbandomi alle mie voglie
Ora nostro figlio ha 18 anni e talvolta per casa girano ragazzotti molto attraenti, sui quali, da sola, costruisco le mie fantasie.
Capita spesso che mio figlio inviti a casa due o tre ragazzi, tra i quali c’è anche Giulio, un ragazzetto molto timido che talvolta è mira dello scherno degli altri, vuoi per la sua indole riservata vuoi per il fatto, a detta degli altri, che la sua timidezza fa sì che non abbia una ragazza e mai ne abbia avuta una.
Strano perché Giulio è un bel ragazzo, frequenta la palestra con gli altri ed è anche molto studioso, il primo della classe a quanto pare. Forse è proprio questo ultimo aspetto che tira su di se le invidie degli altri.
Giulio viene da una famiglia facoltosa ed a differenza nostra, pare non abbia problemi economici, mentre noi fatichiamo ad arrivare a fine mese, tant’è che io, non avendo potuto completare gli studi per la gravidanza inaspettata, cerco di contribuire al bilancio familiare facendo le pulizie nelle case altrui.
Un giorno Giulio mi chiede se potessi telefonare a sua madre.
Io presa di sorpresa e con l’ansia che mio figlio avesse combinato qualche guaio, mi precipito subito a chiamarla
Le mie ansie sono state subito sedate, la mamma di Giulio mi chiede se ero disponibile a fare le pulizie a casa loro, poiché la colf precedente era rimasta bloccata dal Covid in Romania.
Fissiamo un incontro e mi reco a casa loro.
Vivono in un terratetto ai Parioli, zona bene di Roma, mentre noi viviamo a Centocelle, quartiere popolare.
La casa è stupenda, arredata con classe e con cose molto costose, segno evidente che vi sia la mano di un architetto.
La mamma di Giulio mi accoglie con cortesia, non facendo pesare il suo grado sociale.
Ci conosciamo, prendo visione completa della casa e delle cose da fare quindi, ci mettiamo d’accordo ed accetto ben volentieri il lavoro.
Il mio impegno è quello di andare 3 pomeriggi a settimana da loro per assolvere alle esigenze domestiche.
Così di lì a poco, inizio a lavorare per loro.
Giulio il pomeriggio è spesso a casa, chiuso nella sua stanza a studiare.
Talvolta sono costretta a farlo spostare in salotto per poter pulire la sua camera
Capita che mentre mi adopero a fare le faccende domestiche Giulio venga in cucina o si sposti per la casa, lanciandomi sguardi che a me paiono languidi
Quando sono sola in camera mia ci ripenso e poi mi convinco che sia solo una mia illusione, frutto delle mie voglie e della mia fantasia
Ma così non è infatti…
Un pomeriggio non diverso dagli altri, mentre ero intenta alle faccende domestiche, sento arrivare dalla camera di Giulio strani rumori.
Mi avvicino ed origliando dalla porta lo sento piangere.
Molto pacatamente, senza bussare, entro
Lui era steso sul letto che piangeva come un infante
Mi siedo accanto a lui e, carezzandogli teneramente la testa, domando cosa è che lo faccia stare in quello stato.
Il ragazzo evidentemente aveva voglia di parlare, di sfogarsi...così inizia a raccontarmi di come la sua timidezza lo inibisca con le ragazze e di come gli altri lo “bullizzino” per quello
Le mie carezze evidentemente devono aver procurato in Giulio uno strano effetto, tant’è che vedo crescere una protuberanza all’altezza del suo pube nei jeans.
Non do peso alla cosa e lascio che Giulio si sfoghi e mi racconti le sue disavventure e le sue frustrazioni.
Ad un tratto arriva una domanda che mi lascia basita:
“Clara ma sono così brutto che nessuno mi vuole”?
Io sorrido in modo rassicurante, gli carezzo una guancia e cerco spiegazioni varie, dando la colpa alle ragazze che preferiscono “il bel tenebroso”, “il bullo”, e non considerano invece i bravi ragazzi come lui.
Giulio si convince e ripresosi, mi congedo da lui, tornando al mio lavoro.
Qualche giorno dopo, mentre mi trovo intenta a pulire la cucina, mi sento improvvisamente abbracciare da dietro
E’ Giulio
Sento il suo sesso premere sul mio culo
Francamente la cosa mi eccita ma non posso darlo a vedere
Mi giro di scatto “ma cosa fai, sei impazzito?”
Giulio mi guarda con i suoi occhi da cerbiatto e con le lacrime agli occhi
Clara, tu sei l’unica donna con la quale riesco a parlare
Sorrido
Gli carezzo la testa per rassicurarlo
Sento le sue mani sui miei fianchi, mi carezza
Vorrei respingerlo ma temo di ferirlo, sono in impasse
Lascio che il mio istinto mi guidi
Lo lascio fare, mi sto eccitando, “non posso, ha l’età di mio figlio” penso
Mentre seguo i miei pensieri e do ascolto ai miei dubbi, le sue mani si fanno più audaci
Ho un brivido quando arriva a toccarmi il seno, lo palpa
Fortunatamente ho il maglione e l’eccitazione dei miei capezzoli si nota poco
Il suo respiro si fa più affannoso, ed anche il mio
Sento la sua mano sotto la gonna accarezzarmi le gambe protette dalle calze
Vorrei fermarlo ma sono pietrificata ed eccitata al tempo stesso
Lo guardo fisso negli occhi poi all’improvviso, invece di redarguirlo...lo bacio
Stampo le mie labbra sulle sue e chiudo gli occhi
“cosa sto facendo” penso per un attimo. poi con la mia lingua mi faccio strada tra le sue labbra
E’ impacciato, evidentemente non ha mai baciato
Infilo la lingua nella sua bocca
Si lascia guidare e mentre lo bacio mi palpeggia ovunque
Sento l’eccitazione salire, dovrei desistere, ma la mente non collabora, il mio corpo non riceve gli impulsi, corpo e mente sono scollegati, il raziocinio sta perdendo potere sul mio corpo, è disconnesso
Finalmente risponde al mio bacio, le nostre lingue si trovano, si esplorano, amoreggiano tra loro
Mi trovo improvvisamente a desiderare il suo cazzo, lo voglio vedere annusare assaporare
Il mio desiderio a lungo sopito e represso ha preso il sopravvento, così come l’idea che possa essere mio figlio non conta più
Mi inginocchio davanti a lui
Giulio non capisce
Afferro la cintura dei pantaloni, la slaccio
Afferro il bottone dei jeans e lo slaccio
Infine lascio scendere la zip
Afferro i jeans ai lati e li lascio cadere sul pavimento
“porti i boxer” esclamo stupita,
“è dai tempi di mio padre che non ne vedevo un paio” replico
Giulio arrossisce
“non ti preoccupare” mi precipito subito a tranquillizzarlo
La sua erezione a stento viene contenuta dai boxer
Finalmente Giulio capisce e mi osserva incredulo
Afferro l’elastico ai lati e finalmente libero il suo cazzo
Svetta davanti a me, all’altezza della mia bocca, imperioso e pronto all’uso
“caspita niente male penso, non sono esperta ma quelli saranno almeno 20 centimetri”
Lo voglio, lo agogno, lo desidero e lui mi desidera forse di più
Afferro quell’arnese tra le mie mani
“quanto si sarà masturbato immaginando ciò che ora farò”
Il solo pensiero mi eccita all’inverosimile, passare dal sogno alla realtà
Il giovane socchiude gli occhi
Inizio leggermente a segarlo con la mano destra mentre, con la sinistra accarezzo i testicoli.
Sono pieni, desiderosi di essere svuotati, ed io oggi sono qui per questo penso.
Decido di assaggiarlo
Tiro fuori la lingua e lecco leggermente il glande per poi scendere
Giulio ha gli occhi chiusi, pare gradire
Mi appoggia le mani sulla testa assecondando i miei movimenti
Lo infilo in bocca, lo lascio arrivare in profondità fino a quasi soffocare
So di non essere brava, in vita mia di pompini ne ho fatti pochissimi ma, fortunatamente, lui è meno esperto di me quindi, gli parrò bravissima
Sento il suo respiro aumentare, la mia fica sbrodola umori ed i capezzoli mi fanno male da quanto sono duri ma, ora è il momento di pensare al ragazzo, dopo forse, penseremo a me
Lo spompino e lo sego contemporaneamente, roteo la lingua attorno alla cappella
“Ha un buon sapore, menomale che si lava, non come mio figlio che fa una doccia alla settimana”
Giulio con movimenti pelvici simula l’amplesso...”abbi calma e fiducia” penso, arriveremo anche a quello...spero, per me e per lui
Non ho più inibizioni, sono eccitatissima e lui più di me.
“E’ ancora vergine, il frenulo è ancora attaccato...tra poco non lo sarà più !!!”
Mentre inseguo quei pensieri Giulio aumenta il ritmo, mi afferra la testa e la spinge sul suo cazzo fino quasi a farmi male...”cosa fa” …”no ancora no, non voglio”
Improvvisamente capisco !
Cerco di sottrarmi ma le sue mani sulla mia testa mi tengono ferma
“no non l’ho mai fatto, non era questo quello che volevo”
E’ più forte di me, non riesco a liberarmi di quella presa
Sento i suoi fiotti di sborra calda invadermi la bocca, arrivarmi fino alla gola
Mi stacco da lui, non riesco a contenerla
E’ la prima volta che prendo la sborra in bocca, mi sento porca
Il tempo di staccarmi da lui che l’ultimo schizzo gli esce impetuoso arrivandomi sugli occhi
“scusa non volevo, non ho resistito” sussurra quasi sentendosi in colpa ma con un sorrisino che lasciava trasparire ben altro
Lo guardo austera, poi lo tranquillizzo, del resto c’è sempre una prima volta, anche per me
mi alzo e mi giro repentinamente verso il lavandino della cucina
Sputo quanto posso e mi sciacquo la faccia
“quanta ne aveva” penso, “devo averne inghiottita un po”
Lui rosso in viso fa per chinarsi e ricomporsi
“Non vorrai mica lasciarmi così” gli dico con tono austero,
“non fare l’egoista” incalzo
Lui si blocca e mi guarda con aria interrogativa
Lo afferro per il cazzo ormai tornato in posizione di riposo e lo conduco in camera sua
Chiudo a chiave, non si sa mai
Quindi lo invito a spogliarsi
Il ragazzo arrossisce, non capisce o finge di non capire, ma timidamente si spoglia completamente
E’ molto goffo ma ha tra le gambe un bell’arnese, ed ora tocca a me
E’ come un Paganini inesperto, ha un bel violino ma occorre insegnargli a suonarlo, ed io sono qui per questo
La mia fica è un lago
Vedere quel corpo imberbe scolpito dalla palestra, mi manda brividi per tutto il corpo
“Ora tocca a me!” bisbiglio di nuovo con una espressione ambigua
Giulio mi osserva mentre mi spoglio lentamente
Osservo il suo cazzo pian piano dare segni di ripresa
si sa che a quell’età ci si riprende velocemente, specialmente se siamo in astinenza da moooolto tempo...
Resto con indosso solo il completino intimo, voglio che sia lui a togliermelo, voglio lasciargli il gusto della sorpresa...del resto sono la sua prima donna
Giulio osserva i miei seni ed un ciuffetto di pelo corvino che esce dalle mutandine
Non mi aspettavo una situazione simile quindi, non mi ero depilata.
Meglio così, al naturale fa più figura
Mi avvicino a lui, lo abbraccio e lo bacio sulla bocca
Questa volta si vede che ha imparato rispetto a prima
Risponde subito al mio bacio e le nostre lingue danzano armoniose nella sua bocca
Sento le sue mani su di me, esplorare la mia pelle
Si ferma all’altezza del pube, sulle mutandine zuppe dei miei umori
Mi carezza goffamente ed indugia, indugia troppo quindi...con la mia mano lo guido all’interno della stoffa, a toccare il mio pelo
Mi carezza la fica goffamente, quasi mi tira i peli
Sento dolore
Lo fermo
Mi scosto da lui e mi spoglio completamente (inutile farlo fare a lui)
Prima libero il mio seno
I capezzoli irti dal desiderio schizzano fuori in attesa delle sue labbra
Attraggono gli sguardi di quel giovane puledro che sto preparando alla monta
Lascio il tempo che mi osservi, che mi desideri
Dopodiché afferro le mutandine e le lascio cadere a terra
La mia femminilità si mostra in tutto il suo splendore, le labbra della mia fica sono già allargate dal desiderio, pronte ad accoglierlo, a farlo diventare uomo
Mi avvicino a lui, afferro la sua mano destra e la porto sui miei seni
La conduco ad esplorarli, a palparli, a saggiarne la consistenza poi...la faccio scendere pian piano fino ad arrivare alla mia fica
Sento il suo respiro farsi sempre più affannoso, uniformarsi al mio nel crescendo dell’eccitazione comune
Lascio la mano su di essa in modo che da solo possa toccarla
Impara velocemente
Sento un dito sull’entrata del mio fiore e, subito dopo farsi strada in esso
Lascio che la esplori, che si bagni del mio nettare, del mio desiderio
Mi piace farmi esplorare, mi fa sentire donna
Sono una giumenta pronta per il giovane stallone
Guido la sua mano, un dito va a stuzzicare il mio clitoride già gonfio di desiderio
Gli insegno a masturbarmi
Impara in fretta
Mi masturba freneticamente, ed io la ricambio con i miei umori
Ci masturbiamo a vicenda
Mentre mi masturba mi bacia
Le sue labbra sono avide e colme di desiderio, il suo respiro è il preludio dell’idillio
Il suo cazzone ha ripreso vigore, non posso perdere quell’opportunità
I miei freni inibitori ormai hanno lasciato spazio ai miei istinti di donna non appagata, devo sfogarmi e lo farò, ora !!!
E’ bellissimo, lì in piedi a baciarci e masturbarci come due adolescenti
Non ce la faccio più, devo scoparlo
In un attimo di lucidità mi rendo conto che non abbiamo i preservativi, ma ho troppa voglia
La mia figa gronda umori come una fontana del Bernini, è gonfia di desiderio che deve essere appagato
Quella situazione era inaspettata ma non posso perderla
So che potrebbe costarmi caro ma, contro l’istinto la ragion non vale
Così lo faccio stendere sul suo letto
Ha il cazzo già ritto come un totem, e sono stata io a provocare tutto ciò
Devo appagare il suo ed il mio desiderio
Monto sul letto anche io,
Mi chino e porto la mia bocca sul suo cazzo per leccarlo, per rinvigorirlo al massimo, voglio che sia perfetto
Finalmente quando ha ripreso completamente consistenza mi pongo a cavalcioni su di lui
Giulio mi osserva estasiato, conscio di ciò che sta accadendo, felice che i suoi reconditi sogni adolescenziali stiano diventando realtà per la prima volta
Tutto ciò resterà indelebile nella sua memoria, sarò un ricordo perenne per lui, e probabilmente anche lui per me
Sono certa che sarò il vanto di racconti agli amici, di provocare con tali racconti il desiderio di chi non li avrà vissuti e chissà, forse anche di invidia
Lascio che la sua asta percorra esternamente la mia fica una, due, tre volte, che si inumidisca al meglio dei miei umori in un preludio dell’amore
Poi finalmente, la punto all’ingresso del mio essere donna
Osservo i suoi occhi ansiosi, sento il suo respiro ebbro di desiderio, desideroso del mio frutto proibito
Mi calo lentamente su quel giovane cazzo
Lascio che la mia fica lo accolga, che le mie pareti vaginali lo avvolgano, che la mia fica si impossessi di lui e della sua essenza.
Mi sento finalmente piena, finalmente donna
E lui, è finalmente diventato uomo !!!
Lo sento pulsare dentro di me, la mia fica lo abbraccia vogliosa
In quel momento non penso a mio marito, la mia voglia repressa sta trovando sfogo e per di più, sto facendo diventare uomo un giovane inesperto, ciò mi eccita al massimo
Il tempo di lasciarlo abituare dentro di me, che inizio a cavalcarlo
Da prima con movimenti lenti, poi roteando il bacino ed infine ritmicamente aumento pian piano i movimenti
Danzo su quel cazzo come la prima ballerina della Scala di Milano, leggiadra e sinuosa come una odalisca
Le sue mani, come un automa, finalmente si accorgono dei miei seni, ci giocano, esplorano i capezzoli duri che finalmente vengono degnati di attenzioni.
Mi chino su di lui per sentire il contatto della sua pelle con la mia
Il suo bacino asseconda i miei movimenti, mi da dei colpi poderosi che mi sconquassano tutta
Aumenta il ritmo
Sento lo sciacquettio dei nostri sessi fare da colonna sonora al nostro amplesso
Sento i nostri respiri all’unisono come nella migliore delle orchestre
Il mio corpo mi trasmette ondate di brividi, di piacere, che a stento riesco a controllare
Mi sto abbandonando completamente a lui e lui a me
Ci stiamo fondendo in un unico corpo
Il nostro minimo comun denominatore è il piacere reciproco che ci stiamo donando
Finalmente esplodo, vengo come non mai
Bagno il suo sesso del mio piacere
Lui forse ingenuamente non se ne rende neppure conto, ma io mi sento dopo tanto tempo appagata
Continuo a cavalcarlo fin quando non sento il suo bacino aumentare freneticamente i colpi poderosi che mi sta dando
Non posso rischiare di farmi venire dentro
Mi scanso repentinamente da lui
Mi chino sul suo cazzo fremente e lo accolgo nella mia bocca
Per la seconda volta accolgo il suo essere uomo in me
Questa volta però trattengo il suo sperma, lo ingoio
Raccolgo ogni singola con la lingua mentre lui non riesce neppure a muoversi da quanto è appagato
Mi stacco da lui e mi rivesto
“mi insegnerai qualcos’altro” mi dice mentre apro la porta per ritornare al mio lavoro
Gli sorrido
“io ti ho insegnato la strada, ora sta a te iniziare a percorrerla”
e sorridendo esco dalla sua camera
- to be continued
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