Racconti Erotici > Lui & Lei > Gratitudine
Lui & Lei

Gratitudine


di benves
08.11.2019    |    2.056    |    0 9.0
"Molti mi chiedono informazioni sugli stipendi e sulle varie norme contrattuali ed i nuovi insegnanti si informano sulle normative contrattuali..."
Mi chiamo Valentino, sono un Consulente del Lavoro e svolgo la mia attività nel produttivo Veneto
Seguo alcune scuole private, gestendone il personale docente e non docente
All'inizio dell'anno scolastico, come di consuetudine, vengono fatte le riunioni col personale, durante le quali vengono esposte le linee di insegnamento per quell'anno e vengo presentato alle nuove maestranze, affinché qualsiasi problema possa essere indirizzato direttamente a me e da me risolto.
Molti mi chiedono informazioni sugli stipendi e sulle varie norme contrattuali ed i nuovi insegnanti si informano sulle normative contrattuali.
Al termine di uno di questi incontri, una neo insegnante che se ne era stata in disparte, mi chiede di potermi parlare in privato.
Finito di relazionarmi con gli altri, mi allontano in una parte della stanza relativamente più tranquilla e la invito a parlare.
Molto titubante si presenta e mi espone un caso piuttosto delicato, lei ha fatto da garante per quello che ora è il suo ex marito nell'acquisto di una macchina ma, lui non ha rispettato i pagamenti e lei ora si trova a dover subire la ritenuta del quinto sullo stipendio
Mi spiega che lei non ha altro con cui campare e pertanto quel debito le pesa e se fosse possibile fare qualcosa
Nel dirmelo ha le lacrime agli occhi e la voce tremolante, quasi a vergognarsi di qualcosa della quale lei è incolpevole
Milena, così si chiama, è una bella donna sui 40 anni
Rimango affascinato dalla sua dignità, dai suoi occhi e dal suo seno, messo in evidenza da una scollatura abbastanza generosa della camicetta che indossa
Resto un attimo perplesso poi, ricordandomi di alcune normative ed escamotage, la rassicuro sul fatto che qualcosa possiamo provare a fare ma, quello non è il luogo adatto nel quale parlarne
Le allungo un mio biglietto da visita invitandola a telefonare in studio e prendere un appuntamento con la mia segretaria
Milena apparentemente soddisfatta mi ringrazia e se ne va, voltandosi noto che ha un bel culo
Nei giorni seguenti, preso dal lavoro non ripenso a Milena, anche perché ci si mettono anche gli impegni con moglie e figli a distogliere la mia attenzione, fino a quando...
La mia segretaria mi comunica di aver preso un appuntamento con una insegnante della scuola “x”, alla quale avevo detto di telefonare in studio nel corso di un colloquio collettivo
Il pensiero andò subito a Milena ma, aveva lasciato solo il cognome per l'appuntamento quindi, restai nell'incertezza
Il giorno dell'appuntamento arrivò, Milena si presentò puntualissima
La mia segretaria la condusse nella mia stanza e finalmente la rividi
Era più bella di come la ricordavo, vestita sobriamente e con appena un filo di trucco
La feci accomodare e parlammo del suo problema, era molto tesa e preoccupata
Mi presentò dei documenti che analizzai attentamente
Il tempo di fare qualche ricerca nelle banche dati, consultare qualche sentenza chiedendo conferma interpretativa telefonica ad un mio amico avvocato, fare una telefonata al creditore confermandone anche il contenuto della conversazione via pec e, nel giro di 2 ore Milena fu liberata da quel fardello, il debito non era a lei imputabile sentenzia infine !
Milena a quel punto si rilassò
Mi chiese quanto mi doveva ed io feci prontamente un preventivo di notula che le consegnai
500 euro
Milena sgranò gli occhi, cambiò espressione e quasi piangeva
La guardai perplesso
“Dottore io non ho tutti questi soldi” bisbigliò con voce tremolante abbassando lo sguardo ed arrossendo forse per l'imbarazzo
“Caspita le ho risolto un problema di difficile soluzione, cosa credeva che lo facessi gratis” replicai austero.
Milena era senza parole, imbarazzata, confusa e forse mortificata
Poi ebbi un colpo di genio, da bastardo lo riconosco
“Facciamo così, per sdebitarsi mi inviterà a cena a casa sua” le dissi con aria ammiccante
“Mi ha detto che è separata e non ha figli, non dovrebbe essere un problema” incalzai
Sono stato abbastanza fedele a mia moglie (qualche scappatella con le segretarie o poco più) ma, il pensiero di Milena mi inebriava
L'idea di poter approfittare di quella occasione era troppo intrigante e poi, Milena mi faceva sangue, ed ogni mezzo lecito od illecito per provarci, mi parse legittimo in quel momento
Milena rimase interdetta da quella mia sparata inaspettata
“Nessun problema, ha 30 giorni di tempo per pagarmi, dopodiché passerò la pratica al recupero crediti” dissi con tono autorevole congedandola e facendola accompagnare alla porta
Non seppi più nulla di Milena per circa 3 settimane
Spesso pensavo a lei, le mie fantasie erotiche avevano lei come protagonista e, anche quando facevo l'amore con mia moglie, immaginavo di farlo con lei
Avevo visto nello scadenzario che si avvicinava il giorno per il passaggio della pratica al recupero crediti quando, inaspettatamente ormai, la mia segretaria mi passò una telefonata
Era Milena
Il mio corpo vibrò al solo sentire la sua voce
“Buongiorno dottore, volevo invitarla a cena a casa mia” disse frettolosamente
Senza pensarci un attimo accettai, senza far percepire il mio entusiasmo
Fissammo giorno ed ora, non restava che aspettare !
I giorni che mi separavano da quella cena mi parvero infiniti, ci avrei sicuramente provato con Milena ed avrei fatto di tutto per farla mia
Inventai una scusa di lavoro con mia moglie, una cessione di ramo d'azienda con passaggio di dipendenti che avrebbe richiesto il mio intervento assieme al commercialista ed un legale (non era la prima volta ma, questa volta non era vero)
Il fatidico giorno arrivò
Mi preparai di tutto punto, giacca e cravatta (del resto ero un professionista)
Acquistai del Sassicaia (chi si intende di vino sa di cosa sto parlando) e delle rose bianche (le rosse mi parevano inopportune). I preservativi li presi in farmacia andando all'appuntamento (dovevo essere pronto)
Erano le 20 in punto quando puntualissimo suonai al campanello di un anonimo condominio della periferia
Fantasticavo su come l'avrei trovata vestita, del resto aveva charme da vendere e mi immaginavo un outfit sofisticato invece...
Milena mi aprì presentandosi ai miei occhi carichi di desiderio vestita di una tutona di cotone grigio topo
Il mio entusiasmo si afflosciò immediatamente
Solo lo sguardo era sempre il solito, due occhi castani bellissimi ed un viso dolce
Anche con quella tutona che avrebbe ammansuetito anche il più grande dei mandrilli mi parve bellissima
Era evidente che voleva smorzare le mie aspettative e placare il mio ardore
“buonasera dottore si accomodi” disse invitandomi ad entrare
Le porsi i fiori ed il vino, parve gradire
“Milena diamoci del tu se è d'accordo” replicai col mio solito tono austero
Mi sorrise accondiscendente
Mi fece entrare in casa
La casa era modestissima, un salottino, una cucina ed una camera da letto
Mi fece cenno di accomodarmi sul divano in salotto mentre lei andò a prendere un vaso ove riporre i fiori poi, mi raggiunse
“la cena è quasi pronta” mi disse questa volta con un tono di voce non sommesso
Iniziammo a parlare di cose banalissime
Osservavo il suo corpo inglobato in quella tuta che non le rendeva onore, cercavo di immaginare il suo florido seno visto poche settimane prima
Milena non pareva la stessa persona
Pian piano il ghiaccio si sciolse, ed iniziò a raccontarmi la storia della sua vita
Mi raccontò di come il suo ex marito l'aveva lasciata invaghendosi di una ragazza Ucraina di 20 meno di lei
Si erano conosciuti da ragazzetti, lei era innamoratissima e lui era stato il primo ed unico suo amore
e varie storie del genere utili solo per una puntata di Barbara D'urso
Francamente ne avevo le scatole piene di storie penose, miravo ad altro ma, sapevo se se volevo raggiungere il mio obiettivo dovevo metterla a proprio agio, e quella era la strada da percorrere
I racconti furono interrotti dal suono di un timer in cucina
“la cena è servita” disse prontamente invitandomi a seguirla in cucina
Cenammo in un cucinotto triste
Ottima cena, era una bravissima cuoca
Fortunatamente il vino aiutò
Di lì a poco si fece più loquace cambiando argomento e la conversazione divenne più interessante
Non potevo stare lì dell'altro senza reagire
Avvicinai la mia mano alla sua carezzandogliela
Mi lasciò fare
“non capisco come un uomo abbia potuto lasciare una donna belle come te”, avevo iniziato con le lusinghe
Milena arrossendo mi invitò in salotto per bere un limoncello fatto da lei
La seguii sedendomi accanto a lei
Dovevo prendere l'iniziativa, cercare di scioglierla
“carpe diem” pensai
Le carezzai una guancia, poi i capelli, lentamente con molta calma
Aspettandomi una reazione di diniego invece...
Mi feci più audace, mi avvicinai a lei nell'intento di baciarla
Era immobile
La baciai a stampo sulle labbra sigillate
Mi guardava con quegli occhioni da cerbiatto impaurito
Riprovai a baciarla facendo sentire la mia lingua sulle sue labbra, carezzandole la chioma
La vidi chiudere gli occhi ed aprire le labbra, permettendomi di baciarla con più passione
Pian piano stava iniziando a rispondere ai miei baci
La strinsi a me come per rassicurarla poi, la mia mano si fece più audace
Andai a cercare il suo seno, da prima carezzandolo dolcemente poi, non notando reazioni, saggiandone la consistenza con maggior vigore
Sentii sotto il tessuto il capezzolo ergersi e concentrai le mie attenzioni su di esso
Lentamente il suo respiro iniziava a farsi più affannoso
Lo presi come un incoraggiamento
Facendomi strada, introdussi la mano sotto la felpa, per poterla toccare meglio
Milena non reagì
Sentii la sua pelle morbida, non indossava niente sotto se non il reggiseno
Arrivai a toccarlo
Ebbe un sussulto ma rimase sempre in silenzio con gli occhi chiusi
Intrufolai le mie dita sino ad arrivare a quel capezzolo sbarazzino
Trovai già l'aureola gonfia per l'eccitazione evidentemente
La percorsi per poi stringere tra le dita il capezzolo
Continuavo a baciarla ed i suoi baci, man mano che procedevo, si facevano più audaci
Spostai la mano dietro le sue spalle, andando a cercare il gancetto del reggiseno
Lo sganciai, liberandogli le mammelle
Da sotto la felpa lo estrassi appoggiandolo a terra
Mi alzai in piedi davanti a lei, invitandola ad alzarsi a sua volta
Mi assecondò
Afferrai la felpa con entrambe le mani e gliela tolsi
Istintivamente Milena andò a coprirsi i seni con le mai
“sei bellissima” le dissi con tono rassicurante baciandola
Mi abbracciò stringendosi forte a me
“sono anni che non ho rapporti con un uomo” bisbigliò
“è come se fossi tornata vergine”
Le sorrisi rassicurante
Spostai le sue mani da quel seno meraviglioso e con la bocca andai a leccarlo
Lei rimase ferma in piedi, immobile come un soldatino sull'attenti
Leccavo quel seno avidamente, le davo colpetti sui capezzoli irti come chiodi
Lei pose le mani sulla mia testa carezzandomi la chioma
Ero riuscito ad espugnare quel fortino
Le mie mani andarono ad afferrare i lati dei pantaloni della tuta
Lei si fermò di colpo
“stiamo facendo una cazzata” mi disse
Ed io per tutta risposta abbassai completamente quei pantaloni, sfilandoglieli
Delle comunissime mutandine bianche si posero al mio sguardo
Notai che era bagnata di umori
Era eccitatissima ma non voleva darlo a vedere
Inginocchiatomi davanti a lei iniziai a leccarle le mutandine
Contribuii a bagnagliele ancor di più beandomi di quell'odore di femmina
Le sue mani tornavano sulla mia chioma assecondando i movimenti
Nuovamente si fermò quando sentì le mie dita afferrare i lembi delle mutandine
Fu un attimo
Le mutandine raggiunsero le caviglie, trovandomi davanti alla bocca una fica fantastica
Non si era depilata, era ben curata ma aveva la peluria ovunque
Leccavo avidamente cercando di raggiungere i punti più nascosti di quel fiore da troppo tempo trascurato
La feci sedere nuovamente
Era completamente nuda davanti a me che ero in ginocchio al suo cospetto
Le allargai oscenamente le gambe rituffandomi su quell'oggetto del desiderio
La leccavo e con le mani le carezzavo il seno dando strizzate ai capezzoli per aumentarne l'eccitazione
Ormai era fatta, sarebbe stata mia
Non so per quanto la leccai
Mi risvegliai da quel torpore solo quando sentii il suo bacino contrarsi
Ebbe un sussulto e finalmente...scaricò il suo desiderio
Leccavo quel nettare come un orso lecca il miele
Le presi il clito tra le mie labbra e con una falange puntai l'ingresso del suo sesso
Il tempo di farla rendere conto di ciò che, infilai il mio dito dentro di lei
A quel punto finalmente la sentii gemere
La masturbavo cercando di toccare ogni parte della sua fica
Lei gemeva e mi scompigliava i capelli come la più brava delle parrucchiere
Era avida di piacere, ed io dovevo appagare quel desiderio per troppo tempo assopito
Venne e venne ancora più volte fino a quando non la sentii appagata e stremata
Mi alzai da quella posizione ormai divenuta scomoda per me
Avevo le ginocchia indolenzite ma ero felice di averle dato piacere
Mi liberai dei miei indumenti restando completamente nudo davanti ai suoi sguardi
Il mio cazzo era ritto come un totem, bramando la sua parte di piacere
Seduta sul divano mi afferrò per le natiche avvicinandomi a lei
Prese la mia mazza e senza fiatare se la mise in bocca
La assaporò
Con la lingua la esplorava, la leccava per la sua lunghezza arrivando a leccarmi anche i testicoli
Con la mano andò a saggiare la consistenza del mio desiderio e poi sempre leccandomi iniziava una lenta masturbazione
Ero eccitatissimo volevo possederla ma dovevo avere pazienza
Lasciai che si beasse del mio sesso, che prendesse i suoi tempi, che decidesse lei quando e come
Poi ad un tratto si fermò di scatto
“non ho nessuna protezione” miagolò
Sorridendo mi staccai da lei andando a prendere i preservativi che avevo nella tasca della giacca
Glieli mostrai, ottenendone in cambio uno splendido sorriso
Si alzò prendendomi per mano e conducendomi in camera da letto
Mi fece stendere sul letto, questa volta voleva condurre lei il gioco
Mi pose accanto a me e si avvinghiò sul mio cazzo leccandolo
Quando lo ritenne pronto mi invitò a passargli un preservativo
Me lo infilò abilmente poi, si mise a cavalcioni su di me
Era oscenamente eccitante vederla su di me, con la mia asta in mano mentre se la puntava sulla fica
Mi potevo beare della vista del suo seno meraviglioso
Si calò sulla mia asta di colpo, facendola arrivare fino in fondo alla sua fica, fino alla radice
“com'è stretta pensai” beandomi di quella meravigliosa creatura
Era immobile, impalata sulla mia asta, ad occhi chiusi
Si godeva quelle sensazioni che mancavano al suo corpo ormai da troppo tempo
Un attimo per abituarsi e, cominciò a cavalcarmi
Muoveva ritmicamente il bacino, alternandone i movimenti e roteandolo
Era uno spettacolo degno del migliore film porno
Ad un tratto si fermò di colpo e chiuse gli occhi, mentre con le mani sul mio ventre fece pressione quasi a levarmi il fiato
Sentii le sue pareti vaginali contrarsi attorno alla mia asta poi, mi sentii invadere il cazzo di umori
Stava venendo copiosamente
Non so capire se ebbe un orgasmo multiplo, so solo che durò un paio di minuti
Io restai immobile pulsando dentro di lei
Si accasciò su di me
“è stato fantastico” sussurrò
Io non ero ancora appagato però
Il tempo di farla riprendere che, senza parlare, la invitai a mettersi a pecorina
Avevo quel bellissimo culo davanti al mio bacino carico di desiderio
Puntai l'asta alla sua fica e questa volta, anche io senza preavviso, le entrai dentro senza ritegno
La impalavo appoggiato sulla sua schiena mentre con le mani andavo a tastarle il prominente seno
In quella posizione Milena ebbe un altro orgasmo
Avrebbe voluto accasciarsi sul letto ma la bloccai
Avrei voluto venire così ma poi la mia perversione andò oltre
Mi sfilai il preservativo ponendoglielo sulla schiena
Milena se ne accorse
“cosa vuoi fare” disse con tono interrogativo ed impaurito intercettando le mie intenzioni
Era troppo tardi
Sfruttando i suoi umori vaginali bagnai ben bene il buchetto
La tenni stretta per i fianchi e senza dar tempo a Milena di sottrarsi, puntai la cappella al suo culetto zac ! Colpo secco
Entrai come un coltello del burro
Non vi erano dubbi, aveva già avuto questo genere di trattamento
Milena rimase senza fiato ma non si lamentò, anzi
Iniziando a muoversi ritmicamente si stava praticamente inculando da sola, e gemeva, gemeva forte
La tenevo stretta per i fianchi dettando il ritmo
“Ora è il mio momento di venire”, aumentai il ritmo e finalmente il mio cazzo esplose il mio piacere
le riempii il culetto
Ci accasciammo a terra
Il tempo di riprendersi e senza parlare ci rivestimmo
Un bacio e mi congedai da lei, il debito era saldato
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Gratitudine:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni