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Al "Sado Hotel" arriva una schiava speciale


di maktero
01.11.2023    |    5.692    |    6 8.8
"Noi eseguimmo, ed avvolte dalla luce del tramonto, preparammo una buca abbastanza grande per Mandy..."
Io e Serena stiamo stendendo i panni dei padroni appena lavati.
Ovviamente non i nostri, noi siamo nude, non abbiamo vestiti da lavare.
Nude stendiamo i panni sui fili stesi nel giardino per esporli al pallido sole del primo autunno.
Ci accorgiamo che i padroni stanno osservando il nostro lavoro.
Sento il simpaticone che dice alla moglie, quei culi nudi che si muovono freneticamente mi eccitano.
Poi la voce imperiosa del padrone ci disse, mettetevi in ginocchio a terra accanto tra voi.
Noi abbandonammo immediatamente il nostro compito e ci inginocchiammo come ordinato, capendo che il padrone arrapato ci avrebbe inculate, io ero tutta eccitata, avevo proprio voglia di un cazzo nel culo.
Girandoci notammo che il padrone si era tolto i pantaloni e con il cazzo in mano si era avvicinato a noi.
Arrivò dietro di me, mi infilò un paio di dita nel culo, sentii le sue dita penetrarmi e massaggiarmi lo sfintere anale.
Poi dopo una breve pausa sentii il suo cazzo entrarmi nel culo; cominciò a pomparmi, mi piaceva quella pausa di sesso durante il lavoro e cominciai a toccarmi.
Poi il simpaticone cominciò a saggiare il culo di Serena, e dopo un istante si sfilò da me per inculare la ragazza.
La pompò per un pò, intanto quella perversa della moglie gli chiese, "Qual'è il culo migliore".
Lui tra un respiro ansimante ed un altro le rispose che non lo sapeva, allora lei gli rispose che avrebbe deciso lei in quale culo arrivare.
Chiese al marito un numero, lui ansimando rispose frettolosamente 10, e lei cominciò a contare indicandoci col dito alternativamente per ogni numero.
Intanto quello infoiato passava dal culo di Serena al mio.
Il conteggio finì su Serena ed il simpaticone, terminò il suo godimento su suo culo.
Terminata la sua soddisfazione, mentre Serena si masturbava, godendo, la padrona ci disse di terminare il nostro lavoro ed appena fatto di presentarci in salotto.
Entrarono in casa ma io ero profondamente arrapata, mentre Serena inginocchiata accanto a me continuava a masturbarsi, mi misi dietro di lei e cominciai ad infilare il mio cazzo duro nel suo culo.
Lei si girò con un volto entusiasta, continuando a toccarsi accolse con parole e gemiti di piacere il mio cazzo.
Io ero talmente arrapata che le arrivai dentro dopo pochi colpi.
Lei continuò a godere toccandosi ancora.
Quando dopo diversi minuti ci riprendemmo terminammo il nostro compito appendendo gli ultimi panni.
Ci dirigemmo dentro la casa verso il salotto, ed affacciate alla porta vedemmo la padrona che con uno strap-on si stava inculando una frocia.
Il padrone seduto sul divano si stava masturbando.
Vedendoci il simpaticone ci fece cenno di entrare e ci ordinò di occuparci del suo cazzo; io e Serena cominciammo a lavorare insieme quell'asta.
Era un piacere spompinare il padrone assieme, incrociando le nostre lingue le nostre salive.
Intanto sentivamo la padrona che urlava sguaiatamente inculandosi quella frocia sconosciuta.
Il padrone ci arrivo in bocca ed io e Serena ci scambiammo il caldo sperma.
Anche la padrona sembrava soddisfatta dall'inculamento di quella troia e tutta infoiata, si sfilò lo strap-on offrendolo a a Serena ed incoraggiandola ad incularsi il frocio.
Lei eseguì subito e cominciò ad inculare quel frocione.
Io intanto mi dedicavo a leccare i piedi del padrone e della padrona che si erano adagiati sul divano.
Serena si era scatenata, le piaceva molto usare lo strap-on, sembrava una cavallerizza pazza al galoppo; mentre leccavo i piedi dei padroni mi eccitavo pensando di essere inculata anch'io in maniera così selvaggia da Serena.
Quando Serena oramai esausta e contenta abbandonò il culo del frocio i padroni mi invitarono ad incularlo.
Avevo il cazzo veramente duro e non aspettavo altro, infilai il mio pene in quel buco sfondato e cominciai a pomparlo freneticamente per arrivargli dentro poco dopo.
Quando dopo alcuni minuti ci riprendemmo.
I padroni ci disserrò che quella frocia si chiamava "Mandy la fogna".
Era una cliente che aveva pagato molto, veramente molto, per avere un trattamento speciale.
Ci disserrò che quel corpo che vedevamo ansimante in mezzo al salotto, era una masochista speciale, che godeva dall'essere utilizzata, come una fogna, come una discarica di rifiuti e di sporcizia.
Continuarono dicendo che tra ogni umiliazione ed un altra all'interno della casa quella pervertita avrebbe passato i suoi momenti di riposo in una buca nel cortile, dove avremmo dovuto urinare e cagare e gettare i rifiuti della cucina.
Pertanto ci ordinarono di andare fuori a scavare una buca, il "giaciglio" di quella merda sottomessa.
Noi eseguimmo, ed avvolte dalla luce del tramonto, preparammo una buca abbastanza grande per Mandy.
Arrivarono i padroni trascinando la troia.
Arrivati davanti alla buca, fecero scendere Mandy nello scavo.
Poi ci invitarono a pisciarle addosso ed a sputarle addosso.
Poi ci ordinarono che d'ora in avanti avremmo dovuto cagare e pisciare in quella buca e gettare dentro tutti i rifiuti di cucina.
Poi ci ordinarono di rientrare, dovevamo preparare la loro cena.
Noi ci demmo da fare per cucinare una deliziosa cenetta per i padroni, mentre noi mangiavamo quanto capitava in cucina.
Io tuttavia avevo la mente presa da Mandy, ne parlai con Serena e le dissi che più tardi appena liberi sarei andata da lei.
Serena, sembrava meravigliata ed un pò ingelosita, per questa mia passione per Mandy.
Io la assicurai che avevo solo un pò di voglia di cazzo e che il pene di Mandy mi attraeva e che avrei voluto farle un pompino.
Serena, un pò indispettita mi disse fa come vuoi, ma poi dopo tromba me.
Finiti i nostri compiti servili mentre i padroni erano andati a dormire, io e Serena andammo alla fossa dove Mandy, circondata dal fango piscioso si rotolava.
La invitai ad uscire, lei sorpresa ubbidii.
Una volta fuori le presi in mano il cazzo e cominciai a spompinarlo, mentre Serena mi suggeriva di fare presto avendo paura che i padroni si accorgessero della nostra iniziativa.
Io spompinai furiosamente Mandy, che dopo tutta la giornata di umiliazioni doveva avere proprio le palle piene e riempii abbondantemente la mia bocca di sborra.
Accontentatola le disii di ritornare nella buca e le augurai sarcasticamente la buona notte, poi con la bocca saporosa dello sperma di Mandy baciai profondamente Serena.
Poi entrammo dentro casa e arrapata diedi soddisfazione a Serena.





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